Defrag anche per gli smartphone

Defrag anche per gli smartphone

Pare che alla base di alcuni problemi di rallentamento in smartphone o dispositivi simili vi sia il disco frammentato

di pubblicata il , alle 08:47 nel canale Portatili
 
Alcuni esperti hanno rilevato che i dispositivi mobile che fanno uso di microdrive , tra cui anche gli smartphone, col passare del tempo diventano più lenti e meno reattivi.

La causa pare sia stata individuata nella frammentazione del disco, praticamente con le medesime modalità con cui il fenomeno avviene su notebook o sistemi desktop.

I dati vengono salvati sul dispositivo di memorizzazione non in modo sequenziale e l'occupazione dello spazio avviene in modo non proprio razionale. Accade quindi che dati "congruenti" relativi a medesimi archivio applicazioni vengano divisi o meglio frammentati.

Il problema è che allo stato attuale, sempre secondo la fonte da noi individuata, non esistano utility capaci di deframmentare il microdrive di uno smartphone. Per risolvere il problema bisognerebbe effettuare l'operazione da un sistema Windows connettendo l'unità dico al sistema, ma vi è il rischio di perdere i propri dati.

Alcuni produttori hanno sviluppato utility che in parte mitigano i danni, compattando ad esempio archivi e database, o eliminando dati inutilizzati e superflui.

Fonte: Softpedia.com
30 Commenti
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Serpico7825 Novembre 2005, 08:52 #1
Proprio vero che ormai gli smartphone diventano sempre più simili a dei piccoli PC, con i pregi ma a quanto pare anche i difetti di questi ultimi.
corgiov25 Novembre 2005, 08:55 #2

Un'aggiunta alla notizia

Lo stesso dicasi per gli "oggetti" tecnologicamente più grandi, quali videocamere, fotocamere, videoregistratori, ecc. che hanno una memoria interna (non necessariamente un Hard Disk).
Personalmente, come frammento periodicamente i due Hard Disk del PC, così faccio anche con la mia Yamaha Tyros (che ha un Hard Disk da "solo" 2 GB).
Aggiungo inoltre che alcuni supporti ottici, tipo i DVD-RAM, necessitano di periodica deframmentazione.
benotto25 Novembre 2005, 09:04 #3
...mi sembra di ricordare che ext2 (un diffuso file system di linux) sia molto meno sensibile alla frammentazione di FAT. Non sarebbe sufficiente che i produttori adottasero quello (che è liberamente disponibile) per eliminare il problema? Qualche superesperto ne sa qualcosa? Ci sarebbero controindicazioni (a parte le maggiori ma non insuperabili difficoltà di accesso da Windows)?
sari25 Novembre 2005, 09:12 #4
si Ext2 è poco sensibile alla frammentazione, anzi direi che per la quantità di dati elaborati dagli smartphone e simili sarebbe praticamente immune. E lecito aspettarsi che solo gli smartphone equipaggiati da OS Microsoft soffrano di questo problema (cioè la maggior parte).
leptone25 Novembre 2005, 09:20 #5
Le difficoltà è una questione di pigrizia. I driver per fat in win ci sono di default, e i produttori li hanno programmati, per i loro apparecchi diversi anni fa e ora non vogliono sbattersi a fare un nuovo driver. Il fs etx2 è libero, e dovrebbe essere facile scrivere un driver. Inoltre data la sua maggiore complessità rispeto a fat avrebbe un rendimento in termini di spazio minore. E poi con win non è possibile accedervi se non con un programma expolre2fs. Con il mac invece dovrebbe essere facile accedervi. Comunque sarebbe la migliore idea secondo me.(premetto che sono un utente GNU che disprezza i prodotti M$). Inoltre se ci fosse un driver integrato in win per ext2 win migliorerebbe la compatibilità con GNU/Linux, e pensso che cio non lo vogliono. Opppure secondo voi (sono ignorante in materia) si potrebbe usare NFS o Samba anche via USB , perchè col bluetuth di sicuro, ma tutto diventerebbe + complicat. Verra un giorno che doveremo fare il defrag, agg. antivirus, pulizia del registro, pulizia dagli spy/ad-ware alla lavatrice, al frigo, al forno, alla doccia.... ecc
Johnny525 Novembre 2005, 09:21 #6
Non vorrete mica che MS rinuncia alle royalty sulla FAT32 vero?

Per questo Windows non sarà mai (almeno volontariamente da parte MS) compatibile con ext2 (a cui posso aggiungere ext3, reiserfs, reiser4, come tantissimi altri fs non sensibili alla frammentazione...).
[S]pattagg[H]iu25 Novembre 2005, 09:21 #7
Originariamente inviato da: sari
si Ext2 è poco sensibile alla frammentazione, anzi direi che per la quantità di dati elaborati dagli smartphone e simili sarebbe praticamente immune. E lecito aspettarsi che solo gli smartphone equipaggiati da OS Microsoft soffrano di questo problema (cioè la maggior parte).


Se non sbaglio la maggior parte degli smartphone usa sistemi symbian os o sistemi propietari, tipo samsung, e sono pochi quelli con Os microsoft, almeno a quanto ne so io: basta considerare che la marca più diffusa è nokia che si appoggia proprio a symbian, quindi già questo implica che sia quest'ultimo il sistema più diffuso.
OverCLord25 Novembre 2005, 09:47 #8
Esiste una soluzione molto semplice cmq: il PC penso che uno che ha una digitale al 90% ce l'abbia quindi basta:
1) collegare la memoria al PC
2) copiarsi tutti i dati
3) formattare la memoria
4) se serve, ricopiare i dati

Certo e' poco pratico ma molto meglio che usare una utility di deframmentazione che magari ci mette una vita col richio poi di perdere dati!!!
goldorak25 Novembre 2005, 10:20 #9
Mah, a me sembra una non notizia nel senso che mancano dati quantificabili.
Se la perdita di prestazione e' dell'ordine di qualche punto percentuale non vedo motivo per scatenare crisi allarmanti (un po' come fanno le software house di sicurezza con i virus).
Certo se poi si rivelasse che la perdita di prestazione fosse dell'ordine di 35% o piu' allora si che mi preoccuperei.
jappilas25 Novembre 2005, 10:32 #10
Originariamente inviato da: benotto
...mi sembra di ricordare che ext2 (un diffuso file system di linux) sia molto meno sensibile alla frammentazione di FAT. Non sarebbe sufficiente che i produttori adottasero quello (che è liberamente disponibile) per eliminare il problema?

il problema si puo' ridurre, ma eliminarlo del tutto e' dura... basta pensare a un semplice paio di use case:
- si aggiungono file sull' HDD senza eliminarne: in questo caso i nuovi dati molto probabilmente verranno attaccati in coda a quelli preesistenti
- si inizia a eliminare qualcosa di vecchio: si libera un certo numero di cluster... quando si salva un nuovo file, se lo spazio precedentemente liberato non e' sufficiente, con buona probabilita' il file verra' spezzato in due

e via cosi' ... uno dei modi per limitare l' incidenza di questo meccanismo e' di effettuare una compattazione dopo ogni cancellazione (ma si puo' immaginare quanto tempo richieda)

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