Defrag anche per gli smartphone

Pare che alla base di alcuni problemi di rallentamento in smartphone o dispositivi simili vi sia il disco frammentato
di Fabio Boneschi pubblicata il 25 Novembre 2005, alle 08:47 nel canale Portatili
Alcuni esperti hanno rilevato che i dispositivi mobile che fanno uso di microdrive , tra cui anche gli smartphone, col passare del tempo diventano più lenti e meno reattivi.
La causa pare sia stata individuata nella frammentazione del disco, praticamente con le medesime modalità con cui il fenomeno avviene su notebook o sistemi desktop.
I dati vengono salvati sul dispositivo di memorizzazione non in modo sequenziale e l'occupazione dello spazio avviene in modo non proprio razionale. Accade quindi che dati "congruenti" relativi a medesimi archivio applicazioni vengano divisi o meglio frammentati.
Il problema è che allo stato attuale, sempre secondo la fonte da noi individuata, non esistano utility capaci di deframmentare il microdrive di uno smartphone. Per risolvere il problema bisognerebbe effettuare l'operazione da un sistema Windows connettendo l'unità dico al sistema, ma vi è il rischio di perdere i propri dati.
Alcuni produttori hanno sviluppato utility che in parte mitigano i danni, compattando ad esempio archivi e database, o eliminando dati inutilizzati e superflui.
Fonte: Softpedia.com
La causa pare sia stata individuata nella frammentazione del disco, praticamente con le medesime modalità con cui il fenomeno avviene su notebook o sistemi desktop.
I dati vengono salvati sul dispositivo di memorizzazione non in modo sequenziale e l'occupazione dello spazio avviene in modo non proprio razionale. Accade quindi che dati "congruenti" relativi a medesimi archivio applicazioni vengano divisi o meglio frammentati.
Il problema è che allo stato attuale, sempre secondo la fonte da noi individuata, non esistano utility capaci di deframmentare il microdrive di uno smartphone. Per risolvere il problema bisognerebbe effettuare l'operazione da un sistema Windows connettendo l'unità dico al sistema, ma vi è il rischio di perdere i propri dati.
Alcuni produttori hanno sviluppato utility che in parte mitigano i danni, compattando ad esempio archivi e database, o eliminando dati inutilizzati e superflui.
Fonte: Softpedia.com
30 Commenti
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Lo stesso dicasi per gli "oggetti" tecnologicamente più grandi, quali videocamere, fotocamere, videoregistratori, ecc. che hanno una memoria interna (non necessariamente un Hard Disk).Personalmente, come frammento periodicamente i due Hard Disk del PC, così faccio anche con la mia Yamaha Tyros (che ha un Hard Disk da "solo" 2 GB).
Aggiungo inoltre che alcuni supporti ottici, tipo i DVD-RAM, necessitano di periodica deframmentazione.
Per questo Windows non sarà mai (almeno volontariamente da parte MS) compatibile con ext2 (a cui posso aggiungere ext3, reiserfs, reiser4, come tantissimi altri fs non sensibili alla frammentazione...).
Se non sbaglio la maggior parte degli smartphone usa sistemi symbian os o sistemi propietari, tipo samsung, e sono pochi quelli con Os microsoft, almeno a quanto ne so io: basta considerare che la marca più diffusa è nokia che si appoggia proprio a symbian, quindi già questo implica che sia quest'ultimo il sistema più diffuso.
1) collegare la memoria al PC
2) copiarsi tutti i dati
3) formattare la memoria
4) se serve, ricopiare i dati
Certo e' poco pratico ma molto meglio che usare una utility di deframmentazione che magari ci mette una vita col richio poi di perdere dati!!!
Se la perdita di prestazione e' dell'ordine di qualche punto percentuale non vedo motivo per scatenare crisi allarmanti (un po' come fanno le software house di sicurezza con i virus).
Certo se poi si rivelasse che la perdita di prestazione fosse dell'ordine di 35% o piu' allora si che mi preoccuperei.
il problema si puo' ridurre, ma eliminarlo del tutto e' dura... basta pensare a un semplice paio di use case:
- si aggiungono file sull' HDD senza eliminarne: in questo caso i nuovi dati molto probabilmente verranno attaccati in coda a quelli preesistenti
- si inizia a eliminare qualcosa di vecchio: si libera un certo numero di cluster... quando si salva un nuovo file, se lo spazio precedentemente liberato non e' sufficiente, con buona probabilita' il file verra' spezzato in due
e via cosi' ... uno dei modi per limitare l' incidenza di questo meccanismo e' di effettuare una compattazione dopo ogni cancellazione (ma si puo' immaginare quanto tempo richieda)
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