Wi-Fi 6E, il primo test convince: velocità da 5G e tanti vantaggi

Conclusa la prima fase di test del Wi-Fi 6E da parte della WBA, con soluzioni di Broadcom e Intel. I risultati sono ottimi: velocità di 2 Gbps comparabile a una rete 5G e una latenza di 2 millisecondi.
di Manolo De Agostini pubblicata il 04 Marzo 2020, alle 20:41 nel canale PerifericheDi recente la Wi-Fi Alliance ha annunciato che la tecnologia Wi-Fi si appresta a supportare anche i 6 GHz, una porzione dello spettro senza licenza che gli enti regolatori potrebbero rendere presto disponibile. Una novità che prende il nome di Wi-Fi 6E, in modo da distinguere i dispositivi compatibili da quelli destinati al "Wi-Fi 6 tradizionali".
"Lo spettro dei 6 GHz facilita la continua crescita del Wi-Fi grazie alla sua adiacenza ai 5 GHz dove già funziona il Wi-Fi, una maggiore disponibilità di canali più ampi e l'accessibilità a uno spettro con meno interferenze da parte di dispositivi Wi-Fi 4 e 5", dichiarò l'alleanza. Più in particolare, sfruttare lo spettro dei 6 GHz andrà a sopperire a una carenza di spettro Wi-Fi fornendo blocchi contigui per fornire 14 canali aggiuntivi da 80 MHz e 7 canali da 160 MHz.
In questo modo la tecnologia risponderà alle necessità di usi come lo streaming video ad alta definizione e la realtà virtuale, permettendo di supportare più utenti Wi-Fi contemporaneamente, anche in ambienti congestionati. Pensate per esempio a luoghi affollati come le stazioni della metropolitana. Il Wi-Fi 6E si candida inoltre a rendere disponibili servizi Internet ad alta velocità nelle aree rurali che le reti mobili 5G non possono coprire in modo conveniente.
In queste ore la Wireless Broadband Alliance (WBA), organismo dedicato al miglioramento dei servizi e degli standard Wi-Fi, ha annunciato di aver concluso la prima fase di test del Wi-Fi 6E registrando "le enormi potenzialità della banda dei 6 GHz". In una nota stampa si parla di velocità "multi-Gigabit e connessioni a bassa latenza" richieste per il gaming in mobilità, applicazioni VR e AR e soluzioni di Industria 4.0.
I test sono stati effettuati usando soluzioni di Broadcom e Intel, a San Jose in California, registrando una velocità di 2 Gbps comparabile a una rete 5G e una latenza di 2 millisecondi. Broadcom ha intenzione di realizzare un ampio portfolio di chip Wi-Fi 6E già quest'anno e prevede 500 milioni di portatili e dispositivi mobile compatibili entro i prossimi 3 anni.
Come scritto in apertura, numerosi enti stanno lavorando sulla possibilità di aprire lo spettro dei 6 GHz all'uso senza licenza, tra cui l'FCC negli Stati Uniti, Ofcom nel Regno Unito e le autorità dell'Unione Europea.
10 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoScherzi a parte, non c'è ancora wifi 6 e entro 3 anni vogliono già fare uscire dispositivi "6E" a 6 GHz?
Così che le frequenze diventeranno 3? Magari con i dispositivi che vanno a 1/8 di quello che potrebbero come quelli odierni? Access point professionali che costeranno come server?
Bene!
Spererei che liberino le frequenze minori per i radiocomandi e sistemi fpv.più che frequenze, potenze! Gli attuali 25mw sono ridicoli!
Penso sia destinato ad ambienti ad alta densità come eventi in cui nella stess stanza ci sono 500 persone, ognuna con un (o due) dispositivi connessi.
Così poi faranno il Wi-Fi 6.0.2a e secondo loro dovremmo sempre stare a cambiare schede di rete o dispositivi.
Utilità prossima allo zero quindi, per l'utente comune.
Questo è il problema: 2.4 GHz e 5 GHz sono le stesse da decenni, ma se adesso iniziano a cambiare lo standard la retrocompatibilità si perde!
L'utente comune non ha senso che si compri l'access point a 6 GHz che fa 2 gigabit, ma quando va al centro commerciale bombato di gente come se non ci fosse un domani con il suo smartphone WiFi 6 ne trae vantaggio
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