TP-Link: un'indagine antitrust negli Stati Uniti su prezzi e legami con la Cina?

Secondo Bloomberg il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti avrebbe avviato un'indagine su TP-Link per presunti comportamenti anticoncorrenziali per dominare il mercato dei router. L'inchiesta procederebbe in modo parallelo a quella volta ad appurare i rapporti con Pechino.
di Manolo De Agostini pubblicata il 28 Aprile 2025, alle 06:41 nel canale PerifericheTP-Link
Secondo quanto riportato da Bloomberg, il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti avrebbe avviato un'indagine penale sulla cinese TP-Link Systems Inc., principale fornitore di router per il mercato americano, per presunte pratiche scorrette sui prezzi e potenziali rischi per la sicurezza nazionale.
L'inchiesta, secondo fonti riservate, si starebbe concentrando sulle accuse di "predatory pricing", ovvero la vendita di prodotti a prezzi inferiori al costo con l'obiettivo di conquistare quote di mercato ed eliminare la concorrenza.
L'indagine, partita a fine 2024 sotto l'amministrazione Biden e proseguita sotto la presidenza di Donald Trump, si affiancherebbe a un'inchiesta separata del Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti in cui vi sarebbero al vaglio i legami di TP-Link con la Cina. I funzionari starebbero cercando di capire se il legame di TP-Link con Pechino rappresenti una minaccia inaccettabile per la sicurezza nazionale, considerata la popolarità dei suoi dispositivi nelle abitazioni e nelle piccole imprese americane.
TP-Link Systems Inc., con sede a Irvine, California, si è formalmente separata dalla società madre cinese TP-LINK Technologies, con base a Shenzhen, nell'ottobre 2024. Tuttavia, secondo Bloomberg, l'unità statunitense manterrebbe ancora legami operativi significativi con la Cina continentale, nonostante l'azienda affermi di aver trasferito la produzione in Vietnam già dal 2018.
In una dichiarazione ufficiale, TP-Link ha affermato di non aver ricevuto alcuna comunicazione dal Dipartimento di Giustizia, ribadendo di operare con "massima integrità e trasparenza" e di non praticare vendite sottocosto. La società sottolinea inoltre di possedere direttamente le proprie attività di produzione e ricerca, asserendo che ciò consente un maggiore controllo sulla sicurezza della catena di approvvigionamento.
Nonostante le rassicurazioni, le autorità statunitensi restano preoccupate. Secondo quanto riferito, TP-Link detiene circa il 65% del mercato dei router consumer negli Stati Uniti. Le indagini si svolgono sia in ambito penale sia civile, una doppia strategia adottata poiché le cause civili richiedono un onere della prova inferiore rispetto ai procedimenti penali, dove dimostrare l'intento di monopolizzazione tramite una strategia di prezzi predatori risulta particolarmente complesso.
Se riconosciuta colpevole, TP-Link potrebbe essere soggetta a una multa fino a 100 milioni di dollari, mentre i dirigenti coinvolti rischierebbero sanzioni personali fino a 1 milione di dollari e pene detentive fino a dieci anni. Le indagini sono ancora in fase preliminare e non vi sono accuse formali contro TP-Link o i suoi dirigenti.
5 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoio ho un AX-1500 Router + 2 AX1500 Range Extender
ieri sera ho guardato un video porno e dopo qualche minuto mi è arrivato un messaggio dalla Cina che diceva "Tu gualdato video polno di donne con solplesa tu glande pelveltito"
poi sono tornato qui a vedere il forum e poco dopo mi è arrivato un altro messaggio dalla Cina: "Tu gualdato folum haldwale upglade tu glande pelveltito"
sanno tutto, TUTTO!!!
Questo e' il vero motivo! Mica guardano i firmware bacati dei Netgear o della Cisco! Basta prendere vecchi router non piu' aggiornati (e non piu' in produzione) e voila'...ecco l'inchiesta! Facile come bere un bicchier d'acqua!
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