Noctua NH-D15 G2: due versioni alla prova con Core Ultra 9 285K sfidano l'originale NH-D15

Abbiamo ricevuto la versione HBC e quella standard dell'NH-D15 G2 di Noctua, dissipatore che dopo anni ha preso il posto dello storico e, per certi versi leggendario, NH-D15. Le abbiamo provate su piattaforma Intel per capire le differenze, confrontandole con il predecessore.
di Manolo De Agostini pubblicata il 19 Aprile 2025, alle 12:01 nel canale PerifericheNoctua
Nell'estate dello scorso anno Noctua ha lanciato il dissipatore ad aria NH-D15 G2, seconda generazione dell'iconico NH-D15. Il dissipatore è disponibile in tre varianti, una standard e due ottimizzate per specifiche configurazioni.
Il motivo di così tante versioni è che non tutte le CPU sono uguali. Infatti, i processori desktop differiscono in modo significativo per quanto riguarda la planarità degli heatspreader, la configurazione del die e la posizione dell'hotspot.
La versione standard NH-D15 G2 utilizza la stessa convessità di base media della maggior parte degli altri dissipatori Noctua, il che lo rende un tuttofare. Secondo la casa austriaca, fornisce i migliori risultati su socket LGA 1851, AMD AM5 usando il montaggio offset incluso, e con le CPU LGA1700 quando si utilizzano le rondelle NA-SW1 incluse o i contact frame per ridurre la deformazione della CPU legata alla pressione dell'ILM (Integrated Lever Mechanism) di Intel.
La variante HBC (High Base Convexity) è specificamente ottimizzata per i processori Intel socket LGA 1700, che vengono utilizzati con la massima pressione ILM o che si sono deformati in modo permanente durante l'uso a lungo termine, fornendo un maggiore contatto nonostante la forma concava della CPU.
La variante LBC (Low Base Convexity) è invece pensata specificamente per le CPU relativamente piatte. Pertanto, offre un elevato contatto su AMD AM5 anche senza il montaggio offset e su altre CPU relativamente piatte (ad esempio AM4, LGA 2066, LGA2011, heatspreader lappati o plate personalizzati.
Per il resto, le tre versioni del dissipatore sono identiche, accompagnate da otto heatpipe (due in più dell'NH-D15 originale) e due torri con un design asimmetrico per non intralciare lo slot superiore PCIe x16 della maggior parte delle motherboard. In accompagnamento al dissipatore troviamo due ventole NF-A14x25r G2 PWM.
Infine, ma non meno importante, il G2 è stato aggiornato con il sistema di montaggio multiplo SecuFirm2+ basato su Torx e con il cacciavite NM-SD1 incluso, affiancato dalla pasta termica NT-H2 di Noctua. A chiudere il quadro 6 anni di garanzia e il prezzo MSRP di 149,90 euro per tutte e tre le varianti.
NH-D15 G2 LBC | NH-D15 G2 (standard) | NH-D15 G2 HBC | |
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Eccellente | Buono | Non consigliato |
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Eccellente | Eccellente | Buono |
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Buono | Eccellente | Buono |
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Non consigliato | Eccellente | Buono |
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Non consigliato | Buono | Eccellente |
Abbiamo ricevuto la versione HBC e quella standard dell'NH-D15 G2, e l'abbiamo confrontata con l'NH-D15, su una piattaforma socket Intel LGA 1851. Ecco qualche foto dell'NH-D15 di prima generazione, in cui potete vedere anche visivamente come sono cambiate le ventole tra G1 e G2:
Nel test con un Core Ultra 9 285K, osserviamo proprio quello che dice Noctua: su piattaforma LGA 1851 il modello standard dell'NH-D15 G2 è il migliore, con una temperatura media di 81,5 °C. A seguire il modello HBC, che sale a quasi 84 °C di media. Il modello originario, per quanto rimanga nella leggenda, si ferma a circa 88 °C. Il passo avanti della generazione G2 è innegabile.
Il Noctua NH-D15 G2 è un ottimo dissipatore ad aria, capace di gestire anche le CPU più esigenti. Tuttavia, recentemente abbiamo provato diversi dissipatori a liquido che hanno mantenuto la CPU su temperature ben inferiori. Certo, il liquido implica un po' di rischio in caso di rottura che un dissipatore ad aria non comporta, ma se dovessimo puntare oggi su un dissipatore, punteremmo sul Liquid Freezer III Pro 360, decisamente abbordabile e probabilmente anche esteticamente più appagante per configurazioni moderne. Detto questo, ben fatto Noctua, anche se la prossima volta sarebbe gradito meno tempo da una generazione all'altra.
14 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoChe a me piacciono tantissimo. I led e il liquido che fa più rumore col rischio di trovarselo nel case lo lascio ai 2000.
Io sono tornato al Noctua per quello.
senti di piu le ventole della scheda video
MA ultimamente mi sembra che ci siano alternative, ad aria, interessanti.... forse pure migliori.... e se non nelle prestazioni pure nel rapporto costo/prestazioni sicuramente sì
di questo G2 a sentimento mi vien da dire: guardando le prime due foto "dell'articolo" dove le ventole sporgono tantissimo dalla sommità delle torri, ma allora perchè non fare torri più alte?
tanto se le ventole devono sporgere per non toccare le ram (presumo, altrimenti non ci sarebbe motivo di rovinare un flusso d'aria in quel modo) o fai ventole più piccole o torri più alte
forse oggi come oggi su aria prenderei un thermalright frost vortex o un phantom spirit
ciao ciao
Ho avuto un custom loop con inclusa GPU, silenziosissimo ma ci spesi un po'.
Poi ho avuto 2 AIO, entrambi si sono rotti appena dopo la garanzia (di cui il secondo ha perso liquido sulla GPU).
Infine sono passato ad aria con Noctua e continuo a usare sempre lo stesso dissipatore da tempo immemore, praticamente inudibile e virtualmente eterno.
Il vantaggio grande dell'AIO, oltre alle indubbie prestazioni, è che l'aria calda esce direttamente dal top a tutto vantaggio della temperatura nel case.
Io sono tornato al Noctua per quello.
Più che altro un dissi ad aria ha affidabilità 1000 volte più alta di un AiO.
Alle ventole del Noctua devi aggiungere le ventole del case in ingresso ed uscita (quindi almeno altre 3 o 4) per far uscire l'aria calda ed entrare quella fredda.
I rad dell'impianto a liquido sparano l'aria calda direttamente verso l'esterno.
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