in collaborazione con nowave

Luce blu: cos'è, cosa provoca e come difendersi

Luce blu: cos'è, cosa provoca e come difendersi

Tutti i display LCD che si basano su una retroilluminazione che utilizza delle lampade LED hanno uo spettro di emissione con una predominante componente di blu e di frequenze vicine all'ultravioletto, capaci di attivare i processi di riattivazione che precedono il risveglio, andando a interferire con il nostro sonno, soprattutto se guardiamo per lungo tempo un display LED nel periodo che precede l'addormentamento. Ecco come possiamo difenderci

di pubblicata il , alle 10:41 nel canale Periferiche
 

C'è un nemico silezioso delle notte notti tranquille: la luce blu. O meglio, non la luce blu in generale, ma quella emessa dai dispositivi elettronici che ci circondano, soprattutto quelli che teniamo più vicini ai nostri occhi, come il monitor del PC o il display dello smartphone dai quali state leggendo questo testo. Le radici del problema sono da ricercare nell'evoluzione, ai tempi in cui il ritmo delle giornate dei nostri antenati era scandito esclusivamente dal sole e la luce elettrica era ben lungi dal diventare una cosa comune e scontata: il nostro corpo si è abituato a reagire alle tonalità della luce che precedono l'alba, prendendole come segnale per attivare i processi che poi ci portano al risveglio mattutino. Tra questi l'inibizione della produzione della melatonina, uno delle sostanze più importanti collegate al ciclo del sonno.

Da tempo la luce elettrica ha portato grossi sconvolgimenti sul ritmo circadiano dell'uomo moderno, staccando le giornate dal ritmo dell'alba e del tramonto, con tutta una serie di effetti negativi, ma oggigiorno la problematica è diventata ancora più evidente per il cambiamento delle tecnologie. Tutti i display LCD di tipo LED, infatti, si basano su una retroilluminazione che utilizza - come suggerisce il nome - delle lampade LED. Lo spettro di emissione di questo tipo di dispositivi, a differenza - ad esempio - delle 'vecchie' lampadine a incadescenza, ha una predominante componente di blu e di frequenze vicine all'ultravioletto, capaci di attivare i processi di riattivazione che precedono il risveglio, andando a interferire con il nostro sonno se guardiamo per lungo tempo un display LED nel periodo che precede l'addormentamento. Più in generale guardare un display LED a lungo nelle ore in cui fuori è buio porta a possibili sfasamenti nel ritmo circadiano naturale, mandando in confusione il nostro sonno, con il risultato di sonni più disturbati o addirittura insonnia.

Il consiglio più ampiamente riconosciuto come valido è quello di evitare l'esposizione a questo tipo di dispositivi nelle ore che precedono il sonno e più in generale per troppe ore durante le fasi in cui all'esterno è calato il buio. Consiglio prezioso, ma che poco si sposa con le esigenze della vita moderna, che ci portano a messaggiare su Whatsapp come una delle ultime cose che si fa prima di andare a letto. Nell'impossibilità, anche per ragioni lavorative, di evitare l'esposizione ai display di smartphone, PC e portatili nelle ore serali, esistono delle soluzioni che permettono di mitigare gli effetti della luce blu o di eliminarle del tutto. Molti smartphone oggi dispongono del profilo serale, in cui il display vira verso tonalità più calde, cercando di filtrare in modo più netto le componenti della luce blu: la soluzione mitiga in parte il problema, ma per la natura stessa del tipo di filtraggio è efficace solo in parte. Discorso simile per i programmi che 'ingialliscono' le immagini sul display dei monitor dei computer man mano che si avvicina l'ora di andare a letto: l'efficacia è tecnicamente limitata.

Sono certamente più efficaci soluzioni che utilizzino filtri fisici, in grado di fermare totalmente le componenti dannose della luce blu (quelle vicine all'ultravioletto). Ne possiamo trovare di due tipi principalmente e le differenze stanno semplicemente nel punto del cammino della luce dal display ai nostri occhi si vanno a posizionare. Da un lato abbiamo gli occhiali con lenti trasparenti che filtrano solo la luce blu, dall'altro pellicole da applicare ai display che operano nello stesso identico modo. Sono molte le proposte sul mercato e spesso è difficile valutarne la bontà e l'efficacia.

Nowave è un marchio italiano che si è concentrato su questo tipo di prodotti e che propone occhiali di qualità e pellicole per praticamente tutte le dimensioni di display maggiormente in uso su desktop e portatili. A catalogo troviamo infatti pellicole con trattamento anti luce blu e anti riflesso da 10" a 27": il trattamento antiriflesso rende la pellicola opaca ed evita - appunto - il riflesso di lampade e luci esterne (come la finestra alle nostre spalle) rendendo più visibili anche i pannelli di tipo lucido (glossy).

Generalmente sul mercato di trovano occhiali con lenti in policarbonato semplice, mentre nowave ha scelto per le sue lenti il polimero avanzato CR39 o poliallil-diglicol-carbonato (PADC) con trattamento anti luce blu e trattamento anti riflesso di ultima generazione HMC. Grande attenzione è posta anche nella scelta dei materiali (TR90, metallo e acetato) con la possibilità di scegliere tra una ampia gamma di montature. In più ogni occhiale è accompagnato da box in cartone, custodia rigida, panno in microfibra e sacchettino morbito in microfibra. Il tutto mantenendosi su una fascia di prezzo decisamente abbordabile se confrontata con i prodotti acquistabili nei negozi di ottica, grazie alla filiera corta basata sull'e-commerce. Esclusivo è poi il modello fotocromatico, che diventa un efficace occhiale da sole quando esposto alla luce solare intensa. Per chi indossa occhiali da vista sono disponibili anche le clip universali, per rendere i propri occhiali adatti a filtrare la luce blu.

Il vantaggio delle pellicole è che possono essere utilizzate in modo semplice sia da chi indossa occhiali da vista e non vuole aggiungere clip, sia da chi non indossa generalmente occhiali e non è ad essi abituato. Sono adatte a chi utilizza cuffie circumaurali davanti a PC, notebook, tablet e smartphone, non portando nessuna bacchetta a interferire con i padiglioni. Le pellicole modificano leggermente il profilo colore del display, per cui potrebbero essere la scelta adatta per chi deve utilizzare pannelli calibrati.

In quest'ultimo caso meglio scegliere gli occhiali, che possono essere tolti per i compiti più sensibili ai colori. L'ampia disponibilità di montature permette di trovare gli occhiali adatti a ciascuno sia sul fronte dell'estetica, sia su quello della visione e dell'indossabilità. Messi alla prova effettivamente riducono l'affaticamento visivo da lunghe sessioni serali e riducono in modo netto l'interferenza che la visione degli schermi LED porta al sonno.

 
^