Android Things è pronto: ecco la piattaforma software per l'IoT

Android Things è pronto: ecco la piattaforma software per l'IoT

Android Things arriva alla versione 1.0 e consentirà ai partner di Google di produrre gadget smart in maniera semplificata, sfruttando i servizi già pronti di Big G

di pubblicata il , alle 18:41 nel canale Periferiche
GoogleAndroid
 

Dopo averlo reso disponibile agli sviluppatori nella fine del 2016, Google lancia adesso la versione 1.0 di Android Things. I primi dispositivi con la nuova piattaforma per il mondo IoT arriveranno nel giro dei prossimi mesi, e includeranno speaker LG, iHome, o anche Smart Display prodotti da LG, Lenovo e JBL.

Google Brillo

Cos'è Android Things? Si tratta di una piattaforma di sviluppo realizzata con lo scopo di facilitare la produzione di gadget smart alle varie compagnie partner sfruttando i servizi di Big G. Google gestisce infatti alcune parti del software e le feature intelligenti, con gli sviluppatori che devono solo implementarle sui prodotti attraverso strumenti molto simili a quelli che utilizzano già nello sviluppo dei prodotti Android.

È chiaro che accedendo a tecnologie già pronte per l'uso come Google Assistant o Google Cast, i produttori possono dedicarsi a tempo pieno all'hardware e rilasciare con estrema semplicità nuovi dispositivi basati su piattaforme collaudate, senza doverle sviluppare e supportare. L'arrivo della prima versione finalizzata di Android Things si traduce in un'imminente espansione del mercato di prodotti e speaker smart.

I prodotti basati sulla piattaforma non dovranno seguire uno stile ben preciso, o sottostare a determinate regole. Ognuno di essi sarà un prodotto a sé, con funzionalità smart simili ma destinazioni d'uso estremamente diverse: fra i prodotti in arrivo troviamo infatti una docking station che trasmette dati dai wearable ai server della compagnia, oppure un display fotografico per ambientazioni pubbliche.

Android Things non sembra pertanto un modo per schiaffare il logo Google su qualsiasi dispositivo domestico, e non, ma una strategia per cementificare ancor di più la presenza del robottino verde all'interno del nascente settore IoT e della tecnologia in generale. Questo si traduce in un numero superiore di dispositivi con servizi Google installati, e ovviamente anche più dati da macinare e da dare in pasto ai propri sistemi.

1 Commenti
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ShinyDiscoBoy09 Maggio 2018, 08:22 #1
"ok, google assistant già pronto per l'uso?"

"ecco cosa ho trovato su google..."

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