Pirateria online, condannato a 8 mesi di reclusione il gestore del noto portale filmsenzalimiti.it

Il sito per la visione di film in streaming era stato sequestrato dalla Guardia di Finanza di Arezzo nel 2013. Oggi il giudice penale del Tribunale di Viterbo ha condannato il gestore del noto portale ad otto mesi di reclusione.
di Bruno Mucciarelli pubblicata il 21 Aprile 2017, alle 15:31 nel canale MultimediaDopo 4 anni si conclude la vicenda che aveva portato al sequestro da parte della Guardia di Finanza di Arezzo del famoso portale di video streaming filmsenzalimiti.it. Era il 2013 quando il sito, tra i più seguiti in Italia con un catalogo di oltre 3.000 titoli, veniva bloccato dalle autorità toscane accusato di aver violato la legge 633/1941 sulla tutela dei diritti d'autore. A quel punto era chiaramente iniziato il processo conclusosi oggi con la sentenza del tribunale di Viterbo.
L'amministratore Delegato di filmsenzalimiti.it è stato dunque condannato ad otto mesi di reclusione e ad esso è stato anche richiesto il pagamento di una multa di 1.720 euro oltre alle spese legali pari a 2.000€ e al risarcimento alla FAPAV (Federazione per la tutela dei contenuti multimediali) che verrà stabilito in sede civile. Una condanna quanto mai esemplare in questo campo che cerca di rimediare all'annoso problema della pirateria online e allo streaming dei contenuti coperti dai diritti d'autore.
“Si tratta di una delle condanne più significative mai ottenute in Italia nei confronti di chi distribuisce illecitamente contenuti audiovisivi sul web - commenta Federico Bagnoli Rossi, segretario generale Fapav - Questa sentenza, nella sua chiarezza, non lascia spazio ad interpretazioni e ribadisce nuovamente in maniera inequivocabile la gravità della pirateria audiovisiva quale reato penale. In un periodo in cui si è molto parlato erroneamente della presunta liceità dei siti pirata, la recente sentenza nei confronti di filmsenzalimiti.it conferma l’assoluta centralità dell’approccio 'follow the money' per il contrasto delle attività criminali su internet, sottolineando l’ingente danno economico che la pirateria causa all’industria audiovisiva".
21 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoMagari fossero solo delle scritte qua e là, pensa all'Equo compenso.
Cosa fai?
Il nuovo significato potrebbe essere appunto DRM: Dio Re Mosconi
Da invocare quando ci sono problemi!
Ma se devo aspettare 5 anni per vedere un film di animazione o vedere serie tv in ritardo di 6 mesi perché qualcuno ha deciso per me che devo prima vedere le cagate italiane per me possono anche passare tutto il giorno a guardare la RAI (che considero una delle più inumane torture per una mente con un minimo di cervello), senza la possibilità di cambiare mai il volume: così ad ogni pubblicità perdono parte del timpano fino a diventare interamente sordi.
Fra parentesi, mai amato lo streaming, meglio la qualità di un video scaricato. Meglio ancora se nessuno in italia si è preso la briga di acquistarne i diritti...
Per lo streaming oramai ci sono tanti di quei modi legali e a prezzo adeguato che si possono utilizzare che non c'è scusa. (Un account di Netflix diviso in 5 persone non costa nulla)
Da quando 10€ al mese sono inferiori a 0€ da torrent e streaming vari? Quando la matematica diventa un'opinione lol
Ogni tanto ci attacco il portatile con Windows 10, ma mi sembra una follia doverlo collegare apposta per vedere qualcosa...
Esiste anche una pirateria che ha un costo.
Molti siti di direct download caricano il materiale pirata compresso in rar e su hoster a pagamento: dvd, bluray, 1080...alcuni anche 4k.
Ci sono vari apparecchi in commercio (decoder, bluray player, console) compatibili e certificati per netflix; io stesso ne ho installati e testati alcuni. Oltre alle TV stesse che incorporano il supporto. Box e TV compatibili con la pirateria non esistono al limite è possibile ma modificandoli, operazione che non tutti vogliono o sanno fare.
Per 10 euro al mese che paghi con netflix secondo me merita. Io penso che torrent come a suo tempo emule siano ormai marginali, come tecnologia e utenza attiva specie nel panorama italiano. Tant'è che la pirateria si sta spostando proprio lì dove c'è mercato: iptv, ondemand.
Era per ricordare a TUTTI che, chiuso un portale, ne nasce un altro, o altri due. E non solo per i contenuti multimediali.
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