Dopo quasi 20 anni tornano a crescere le vendite dei CD! Fuoco di paglia o nuova tendenza?

A sorpresa, dopo quasi due decenni di declino costante, le vendite di CD musicali nel mercato statunitense crescono rispetto al 2020
di Andrea Bai pubblicata il 15 Marzo 2022, alle 11:01 nel canale MultimediaDopo quasi vent'anni consecutivi di declino le vendite di CD musicali nel mercato statunitense crescono nel 2021 passando ad un totale di 46,6 milioni di unità rispetto ai 31,6 milioni di dischi venduti l'anno precedente, e con un fatturato che cresce da 483,2 milioni di dollari a 584,2 milioni di dollari.

Siamo ovviamente ben lontani dal record segnato nel 2000 quando sul mercato statunitense furono toccate quasi un miliardo di CD venduti, ma quanto accaduto può rappresentare un altro segnale di un revival della musica venduta su supporti fisici.
D'altra parte il vecchio e affascinante disco nero, il vinile, segna un costante aumento di vendite da oltre dieci anni, con 39,7 milioni di dischi venduti negli Stati Uniti nel 2021 e un fatturato di 1 miliardo di dollari. Se consideriamo quindi i supporti fisici nel loro insieme, si riscontra il primo aumento delle vendite dal 1996, in uno scenario che comunque è dominato dalla musica in streaming.

I dati della RIAA - Recorders Industry Association of America - evidenziano che nel 2021 il 57,2% delle vendite di musica, sempre nel mercato USA, sono state rappresentate dagli abbonamenti a pagamenti a servizi di streaming, con un fatturato complessivo di 8,6 miliardi di dollari, mentre gli abbonamenti gratuiti ma supportati dalla pubblicità hanno generato un giro d'affari di 1,8 miliardi. Le vendite di CD e vinili combinate hanno invece rappresentato l'11% delle entrate.
E' solo una mosca bianca o l'inizio di una tendenza? Difficile da dire, del resto i supporti fisici come i CD sono ideali per l'ascolto di musica in ambiente domestico ma ormai mal si adattano all'ascolto in movimento, laddove con lo smartphone possiamo accedere di fatto a cataloghi sterminati praticamente ovunque. Tra l'altro il livello qualitativo della musica presente su CD è pari a quella dei servizi lossless di Apple, Amazon o Tidal. A vantaggio dei CD, però, c'è il piacere di possedere un oggetto fisico, completo di copertine e libretti con i testi di brani, fotografie e disegni: sembra quasi un paradosso in un mondo in cui anche gli artisti si rivolgono sempre di più agli NFT e all'arte digitale in genere.
72 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoComunque hanno capito che un supporto ottico è per sempre mentre un brano digitale lo perdi quando cambia la tecnologia. Es. videogame che puoi rivendere dopo 20 anni, ma fra vent'anni un gioco su Stream dovrai ricomperarlo (se ancora disponibile).
Comunque hanno capito che un supporto ottico è per sempre mentre un brano digitale lo perdi quando cambia la tecnologia. Es. videogame che puoi rivendere dopo 20 anni, ma fra vent'anni un gioco su Stream dovrai ricomperarlo (se ancora disponibile).
Infatti io i giochi li prendo solo su GOG.
Mi scarico gli installer e me li salvo su degli hard disk esterni.
Non voglio precludermi la possibilità di giocare in futuro a un gioco che ho pagato, solo perchè una azienda ha fallito / chiuso / modificato un servizio.
Comunque hanno capito che un supporto ottico è per sempre mentre un brano digitale lo perdi quando cambia la tecnologia. Es. videogame che puoi rivendere dopo 20 anni, ma fra vent'anni un gioco su Stream dovrai ricomperarlo (se ancora disponibile).
peccato che su W10/11 la maggior parte dei giochi di 20'anni fa non girano.
Se poi andiamo ancora più indietro, negli anni 90 il timing dei giochi per PC spesso usava come riferimento la frequenza della CPU. Mi ricordo che un pentium II con il tasto per attivare il turbo. Con il turbo attivato il gioco girava più velocemente. Parliamo di CPU a 166Mhz, oggi con 4Ghz diventerebbe ingiocabile qualora partisse.
Comunque hanno capito che un supporto ottico è per sempre mentre un brano digitale lo perdi quando cambia la tecnologia. Es. videogame che puoi rivendere dopo 20 anni, ma fra vent'anni un gioco su Stream dovrai ricomperarlo (se ancora disponibile).
Chi sono quelli che "hanno capito"? L'aumento è inferiore alle oscillazioni che si sono viste nel mercato dei dischi a cavallo degli anni 70 e 80. Non è certo un aumento del genere a determinare una inversione di tendenza, è verosimilmente soltanto un'oscillazione fisiologica.
Ormai anche i lettori CD di buona qualità e a prezzo accettabile scarseggiano. Tra dieci o vent'anni voglio vedere quanti ricambi si troveranno per dei lettori CD guasti per vetustà, visto che hanno elettriche dedicate. Un giradischi perlomeno è più semplice e riparabile. Tra l'altro molti i CD hanno smesso proprio di produrli del tutto, Stati Uniti in testa.
E dico tutto questo da amante del CD che considera il ritorno del vinile una pura moda e odia il fatto che la musica sia ormai soltanto uno stream (molte volte qualitativamente discutibile) del quale il pagante non conserva alcuna proprietà.
Questa notizia è frutto di numerologia più che di un'analisi logica dello stato del mercato.
A parte che non è del tutto vero (su GOG trovi anche il primo Tomb Raider, rivisitato in modo tale da funzionare su Win 10), in ogni caso nessuno ti dice che tu debba rigiocarli tra 20 anni su Windows 15.
Banalmente, se ti tieni il computer che hai OGGI, con i giochi di OGGI, potresti in teoria rigiocarci anche tra 100 anni.
Ovviamente il gioco non deve essere vincolato a una connessione con un server, ma deve girare tutto in locale.
Per questo GOG è una alternativa che preferisco mille volte ai vari Epic / Steam e compagnia cantante, che ti vincolano in tutto.
Comunque hanno capito che un supporto ottico è per sempre mentre un brano digitale lo perdi quando cambia la tecnologia. Es. videogame che puoi rivendere dopo 20 anni, ma fra vent'anni un gioco su Stream dovrai ricomperarlo (se ancora disponibile).
Si e no...
NIENTE è per sempre
Ma non è la solita frase fatta, è davvero cosi.
Il gioco che hai su un cd, nel momento in cui spariranno i lettori, ecco che diventerá un pezzo di plastica e basta.
Ovvio, è estremo come esempio, ma vale allo stesso modo che il gioco su Steam se chiude/fallisce Steam rimani con niente in mano.
Le cose vanno di pari passo con la tecnologia del momento.
Non si puo dire Questo è meglio di Quello, perchè non ce ne è prova.
Anzi oggi mi spingo anche a dire che l'impatto ambientale che i supporti fisici hanno, ed hanno avuto è una cosa di cui dovremmo liberarci. Tonnelate di inutile plasticaccia per conservare qualcosa del genere per me sono uno spreco estremo, che solo persone attaccate alla possessione ossesiva di oggetti materiali può sostenere (anche perchè quando si finirà nella tomba quella roba non servirà più
Tral'altro la cosa è ancora più ridicola nel caso dei videogiochi, visto che nella maggior parte dei casi comunque devi scaricare roba connettendoti alla rete per poter giocare ed in certi casi non lo mettono completamente il supporto fisico, con la conseguenza che ti compri la scatola di plasticaccia vuota.
Devi effettuare il login per poter commentare
Se non sei ancora registrato, puoi farlo attraverso questo form.
Se sei già registrato e loggato nel sito, puoi inserire il tuo commento.
Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".