Trump alza i dazi sulle importazioni dalla Cina? I produttori di PC corrono ai ripari

Accelerare la produzione il più possibile per creare scorte cuscinetto qualora Trump dovesse davvero alzare i dazi sull'importazione di beni dalla Cina. È questa la strategia che i produttori di elettronica statunitensi stanno attuando prima dell'insediamento di Donald Trump.
di Manolo De Agostini pubblicata il 28 Novembre 2024, alle 14:41 nel canale MercatoXboxSurfaceMicrosoftHP Inc.Dell
Donald Trump ha annunciato che intende imporre dazi del 10% alle importazioni dalla Cina, un ulteriore balzello che si aggiungerà a quelli già vigenti. L'industria statunitense dell'elettronica guarda quindi a possibili strategie per alleviare l'impatto della misura e, se possibile, aggirarla totalmente. Come?
In modo simile a quanto sta facendo o medita di fare Apple, realtà come Dell, HP e Microsoft hanno chiesto ai partner in Cina di massimizzare la produzione a novembre e dicembre, i mesi che anticipano l'ingresso di Trump alla Casa Bianca per il suo secondo mandato - il tycoon tornerà sullo scranno il 20 gennaio.
Secondo il quotidiano nipponico Nikkei, creare delle scorte pre-dazi servirà alle tre aziende per mantenere i costi ridotti e mitigare possibili problemi nella filiera. Il piano a lungo termine, però, è quello di diversificare la produzione e rendersi sempre meno legati alla Cina. Da tempo Dell punta a questa soluzione, tanto che proprio il Nikkei scriveva a marzo che Dell e HP guardavano ai paesi limitrofi, come Vietnam, India e Thailandia, per slegarsi totalmente da Pechino nel corso degli anni a venire.
"Abbiamo avuto incontri con diversi clienti statunitensi e sono tutti ansiosi di sapere se possiamo accelerare ulteriormente il nostro piano per avere una produzione significativa al di fuori della Cina", ha dichiarato al Nikkei un produttore di componenti elettronici che rifornisce Apple, HP e Microsoft.
Le tensioni tra Stati Uniti e Cina in ambito commerciale e geopolitico sono cosa nota e non vanno certo legate a Trump, dato che l'amministrazione Biden - Harris non è stata da meno. L'ulteriore stretta del tycoon, che prevede di aumentare i dazi del 10% sulle importazioni cinesi e del 25% sulle merci provenienti da Messico e Canada, porta i giganti della tecnologia ad agire con urgenza.
Oltre a HP e Dell, anche Microsoft sta spingendo i fornitori ad aumentare la produzione di componenti per server a novembre e dicembre al fine di eludere l'aumento dei dazi. L'azienda prevede inoltre di trasferire l'assemblaggio della console Xbox e dei Surface fuori dalla Cina, in un piano che prevede la produzione di un maggior numero possibile di dispositivi in altri Paesi entro la fine del 2025.
Il Nikkei fa sapere che anche i produttori di elementi cardine dell'elettronica moderna, come le aziende nel campo dei PCB, hanno aumentato preventivamente la produzione dopo la vittoria di Trump.
14 Commenti
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Anche se non c'è da ridere mi è venuto lo stesso, giuro
Seee magari fosse solo 20 giorni. Mi è capitato di vedere pubblicità che nominano il black friday, red friday, purple friday in qualsiasi periodo dell'anno.
I panettoni in alcuni iper li mettono anche ad agosto, pochi, in un angolino, credo per acchiappare i turisti più che altro
Non basta la popolazione.
Alcuni paesi hanno problemi strutturali, geografici o socioculturali che sono difficili da superare; l'India ed il Brasile sono due casi esemplari.
Se ci si fa caso, il Brasile è il paese sudamericano messo meglio rispetto a tutti i suoi vicini, ma rimane sempre un eterna potenziale superpotenza che riesce a malapena ad essere la potenza regionale del continente.
Non riesce mai a "sbocciare".
Nel caso dell'India, è almeno dagli anni '50 che è una potenza nascente ... che resta nascente.
La Cina è passata attraverso il "Grande Balzo in Avanti", "La Grande Carestia Cinese" (1958-1962 55 milioni di morti per malnutrizione in base a studi fatti da storici cinesi), "La Rivoluzione Culturale" (una distruzione immane del capitale tecnico-scientifico-gestionale del paese) e solo dal 1978 ha iniziato davvero a ripartire in modo chiaro e deciso a livello economico.
In teoria l'India aveva almeno 20 anni di vantaggio sulla Cina, ma non sono serviti granchè, è andata avanti per inerzia, trascinata dal resto del pianeta e da minacce esterne, niente di più.
L'India le joint venture con aziende occidentali, giapponesi, ecc. le faceva già negli anni '60 ma non è mai andata più in la di tanto.
Questo è vero, ma ritengo che la colpa sia principalmente nostra che preferiamo i prodotti stranieri a quelli Italiani pur di risparmiare.
Allora forse non dovremmo fare i finti moralisti se ci sono paesi che sfruttano le loro popolazioni, perchè quello è l'unico modo che quei paesi hanno per cercare di emergere in un mondo globalizzato.
Quoto, tanto vale istituire il black friday tutto l'anno, come dite? poi a qualcuno gli verrebbe il dubbio che è una pagliacciata?
Parecchi anni fa durava effettivamente un giorno solo e si trovano alcune buone offerte, ho fatto qualche acquisto risparmiando cifre significative
Poi è gradualmente dilatato e peggiorato, quest'anno è veramente inesistente, solo una marchetta commerciale
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