STMicroelectronics, l'Italia vuole la testa del CEO francese?

STMicroelectronics non sta vivendo un momento particolarmente positivo, tanto che il ministro dell'Economia Giorgetti vorrebbe imporre un cambio al vertice, con la sostituzione del CEO Jean-Marc Chéry.
di Manolo De Agostini pubblicata il 25 Febbraio 2025, alle 11:26 nel canale MercatoSTMicroelectronics
Il governo italiano vorrebbe sostituire Jean-Marc Chéry, presidente e CEO di STMicroelectronics, società italo-francese che opera nel campo dei semiconduttori e di cui l'Italia e la Francia detengono una partecipazione del 27,5% tramite ST Holding, veicolo partecipato in forma paritaria dai due Stati.
Al centro della contesa ci sono le prestazioni finanziarie della società, giudicate insufficienti, e di cui dovrebbe rispondere proprio Chéry secondo il Ministero dell'Economia e delle Finanze (MEF) italiano.
Dopo l'ultima trimestrale deludente, legata alla frenata dei settori automotive e industriale, si è vociferato di migliaia di licenziamenti, ma soprattutto sono state annunciate due settimane di cassa integrazione a Catania. Le azioni di STMicroelectronics sono scese del 37% negli ultimi 12 mesi.
Secondo Bloomberg, Roma e Parigi avrebbero però vedute differenti in merito alla posizione di Chéry, con il ministro Giorgetti che ne vorrebbe la testa, colpevole a suo dire di favorire il lato francese della joint venture, mentre la Francia ne difende la posizione, ricordando come prima di lui vi siano stati due CEO italiani - Bozzotti e Pistorio.
Il quotidiano Domani sostiene che la situazione nel CdA di STMicroelectronics sarebbe di stallo, tanto che nemmeno tutti i consiglieri italiani sarebbero d'accordo con l'istanza sollevata da Giorgetti. Il consiglio è composto da tre dirigenti italiani, altrettanti francesi e tre figure indipendenti.
Difficile dire oggi come evolverà la situazione. Si dice che il MEF stia cercando profili "più affini alla linea del governo" da proporre all'assemblea di maggio dove si terrà il rinnovo delle cariche. L'azienda si aspetta una ripresa delle vendite nella seconda parte dell'anno, ma per allora dovrebbe essersi già consumato lo scontro tra Italia e Francia.
23 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoPer i lanciatori Vega hanno dovuto passare la commercializzazione da Arianespace (francese) ad Avio (italiana) per farli continuare ad esistere, altrimenti i francesi se ne sbattevano di vendere un lanciatore prodotto in Italia.
Per i lanciatori Vega hanno dovuto passare la commercializzazione da Arianespace (francese) ad Avio (italiana) per farli continuare ad esistere, altrimenti i francesi se ne sbattevano di vendere un lanciatore prodotto in Italia.
Ma lo vogliamo capire che l'Italia ormai non conta nulla dal punto di vista economico e politico? Il mio professore di progettazione elettronica lo diceva giá nel 2002 che questi 20 anni sarebbero stati cruciali per l'elettronica: troppi player mediopiccoli che sarebbero stati inglobati da player piú grandi. cominciamo l'elenco? National semiconductor, volterra, microsemi, altera xilinx (e sti due che col cayyo che erano piccoli) Arm, Atmel, fairchild, ONsemi, linear, maxim, freescale... ST micro vice solo grazie alla sua strategicitá e ai fondi pubblici francesi e italiani.
E quindi adesso che lo abbiamo capito? ci dissolviamo?
bisogna puntare almeno su questi settori strategici, non possiamo essere competitivi solo sulla raccolta differenziata!
L'Italia non può certo competere con USA e Cina ma è comunque l'ottavo stato al mondo per PIL, insomma non siamo i primi della classe ma proprio nulla direi di no.
Senza contare che tecnologicamente non ci deve insegnare niente nessuno.
Su questo sono d'accordo ma guarda che anche i più grandi spesso esistono grazie alle sovvenzioni governative, Intel in primis.
Senza contare che tecnologicamente non ci deve insegnare niente nessuno.
Su questo sono d'accordo ma guarda che anche i più grandi spesso esistono grazie alle sovvenzioni governative, Intel in primis.
Su questo non ci piove... Soprattutto per quanto riguarda Intel!
Comunque sia il problema è squisitamente europeo e non dei singoli Paesi del continente. Fino a quando a Bruxelles non si ficcano in testa il fatto di investire seriamente nel settore a livello comunitario lasciando perdere le fisime su debito e deficit, anche creando entità specifiche, l'Europa non sarà mai in grado di essere un competitor.
Intanto gli USA, obbligando l'Ucraina a firmare, ci hanno appena " scippato " una fonte di terre rare proprio in casa nostra!!
Guarda che la Francia nei consorzi Panavia ed Eurofighter ed Eurojet, che hanno sviluppato rispettivamente il Tornado ed il Typhoon, non ci è nemmeno entrata, nemmeno successivamente alla costituzione di questi.
I francesi, per tutti i sistemi d'arma, hanno sempre preferito farsi tutto in casa.
Così come l'Italia nel programma Eurocopter, ora Airbus Helicopters, non ci hai messo piede!!
E il Tornado che lo ha sviluppato? Babbo Natale?
Rafale: la piattaforma venne sviluppata dalla Dassalut dopo le divergenze in Europa sul tipo di ruolo del nuovo velivolo. Italia, Germania e UK che avevano già una piattaforma aria/superficie con il Tornado ( gli inglesi poi svilupparono una versione da intercettore puro con l'IDS ), premeva avere un intercettore puro; i francesi invece che avevano già una linea di intercettori puri con la famiglia Mirage, avevano bisogno di velivolo aria/superficie di nuova generazione, imbarcabile, che sostituisse velivoli come il Super Etentard e l'F8.
Da qui la genesi di due velivoli differenti tra loro e il fatto che la Francia in Eurofighter non ci entrò nemmeno. La questione dei motori SNECMA non c'incastra proprio nulla.
Eurocopter, attuale Airbus Helicopters: la società venne creata nel 1992 dalla fusione della francese Aérospatiale con la tedesca Deutsche Aerospace. Successivamente entrata nella società consortile EDAS composta da capitali pubblici Francesi, Spagnoli e Tedeschi. Per dirla tutta Eurocopter venne creata come contraltare all'Italia che al tempo stava " giocando " con altri attori come Westland finendo poi nell'acquisirla. Anche qui il Mangusta, progetto risalente a fine anni '70, primo prototipo AD 1983, quando l'Agusta Elicotteri passo sotto l'EFIM, non c'incastra nulla!!
Eurofighter non c'entrava una mazza il discorso del ruolo del velivolo la francia ne usci senza avvertire perchè a votazione si era optato per usare sistemi avionici e motori di altre case e non della dassault che appunto creo il rafale apposta tanot che a causa della sua uscita improvvisa che il consorzio tiorò dentro la spagna per avere i soldi necessari per compensare l'uscita della francia.
Eurocopter e Mangusta, l'talia inizialmente doveva essere del consorzio ma appunto vedi eurofighter la francia voleva imporre pree forza i suoi sistemi l'italia che appunto aveva già il mangusta e stava trattando per acquisire la wasteland vistri i vincoli non ne ha fatto nulla da li poi le cos sono andate come sono.
Ti ripeto la francia dovunque mette bocca deve sempre rompere le scatole che vuole imporsi sugli altri a prescindere, guarda il rpgetto dei caccia di 6a gen il suo progetto franco-tedesco (che poi solo francese perchè la parte tedesca è vincolata per accordi fra le 2 società a partecipare) perchè non accettava che il tempest usasse parte tecnologica BAe e Leonardo e volevano anche li imporre tutta roba loro senza neanche avere una possibilità come alternativa di creare una base comune e poi ognuino metteva i propri sistemi, risultato ? il loro progetto è in stallo e noi con l'apertura degli usa al giappone per gli f35 abbiamo anche loro come partner nel progetto
o vogliamo parlare della piattaforma dei blindati europei dove il consorzio franco tedesco ha boicottato la vendita all'italia perchè non accettava la proposta italiana di comprare i carri ma di sostituire la parte elettronica con quella nostra della Leonardo, affare a monte e Leonardo che si allea con Reidenthal tedesca con la piattaforma futtura per blindati europei che probabilmente sarà quella usata anche dalle altre nazioni europee
Devi effettuare il login per poter commentare
Se non sei ancora registrato, puoi farlo attraverso questo form.
Se sei già registrato e loggato nel sito, puoi inserire il tuo commento.
Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".