STMicroelectronics: il futuro dell'azienda italo-francese tra investimenti e 2800 esuberi

STMicroelectronics: il futuro dell'azienda italo-francese tra investimenti e 2800 esuberi

STMicroelectronics ha annunciato un piano industriale per Italia e Francia con forti investimenti, ma anche significativi esuberi: fino a 2.800 uscite volontarie a livello globale entro il 2027.

di pubblicata il , alle 06:30 nel canale Mercato
STMicroelectronics
 

STMicroelectronics, quale futuro? L'azienda italo-francese, che si trova in un periodo di mercato non certo brillante, nelle scorse ore ha presentato i dettagli del suo programma volto a rivedere l'impronta produttiva e a ridimensionare la base dei costi globali.

I dettagli sono contenuti in un comunicato stampa, nonché in una nota del Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit), dove si è il primo tavolo plenario sul piano industriale alla presenza dell'azienda, delle organizzazioni sindacali e dei rappresentanti di Sicilia e Lombardia.

Anzitutto, l'azienda ha confermato gli investimenti in corso. L'obiettivo è "indirizzare con priorità gli investimenti pianificati verso infrastrutture pronte per il futuro, come gli impianti di wafer (o fette) di silicio (Si) da 300 mm e in carburo di silicio (SiC) da 200 mm per consentire loro di raggiungere una dimensione di scala critica, e massimizzare la produttività e l'efficienza delle capacità legacy da 150 mm e delle capacità mature da 200 mm".

Parallelamente, ST continuerà a investire nel potenziamento delle tecnologie utilizzate nelle proprie attività operative, implementando ulteriormente IA (intelligenza artificiale) e automazione.

"Nel corso dei prossimi tre anni, il ridisegno della presenza produttiva di ST servirà a progettare e rafforzare gli ecosistemi complementari di ST: in Francia intorno alle tecnologie digitali, in Italia intorno alle tecnologie analogiche e di potenza, e a Singapore sulle tecnologie mature". Secondo i vertici di ST, "ciascuno degli attuali siti di ST continuerà a svolgere un ruolo di lungo termine all'interno delle attività operative globali dell'azienda".

Per quanto riguarda gli investimenti ad Agrate e Crolles, "l'impianto da 300 mm di Agrate Brianza continuerà ad espandersi con l'obiettivo di diventare il punto di riferimento di ST per la produzione in grandi volumi per tecnologie smart power e a segnale misto. Il piano prevede il raddoppio dell'attuale capacità fino a 4.000 wafer a settimana (wafer per week, wpw) entro il 2027, con successive espansioni modulari che potranno portare la capacità fino a 14.000 wpw, in funzione dell'andamento del mercato. Con il crescente focus sulla produzione da 300 mm, l'impianto di Agrate da 200 mm si rifocalizzerà sui MEMS".

Per quanto concerne Crolles (Francia), si punta a renderla il "centro nevralgico dell'ecosistema di prodotti digitali di ST". Il piano prevede l'aumento della capacità produttiva di wafer da 300 mm a 14.000 wpw entro il 2027, con ulteriori espansioni modulari che potranno portarla fino a 20.000 wpw, in base alle condizioni di mercato.

Inoltre, "convertiremo l'impianto a 200 mm di Crolles per supportare l'EWS (Electrical Wafer Sorting) in grandi volumi e tecnologie avanzate di packaging, ospitando attività che attualmente non sono presenti in Europa. Il focus sarà sulle prossime generazioni di tecnologie all'avanguardia, tra cui il sensing ottico e la fotonica su silicio (silicon photonics)".

Il capitolo Catania, invece, prevede un futuro nel campo dei dispositivi di potenza e semiconduttori WBG (ampia banda interdetta, come il SiC e il GaN).

"Lo sviluppo del nuovo campus dedicato al SiC procede secondo i piani, con l'avvio della produzione su wafer da 200 mm previsto per il quarto trimestre del 2025, rafforzando la leadership di ST nelle tecnologie di potenza di nuova generazione. Le risorse che supportano le attuali capacità di Catania sui 150 mm e l'EWS saranno rifocalizzate sulla produzione di semiconduttori di potenza in silicio e SiC da 200 mm da 200 mm, compreso il GaN-su-silicio, rafforzando la leadership di ST nelle tecnologie di potenza di prossima generazione", spiega l'azienda.

Sul fronte Catania, registriamo anche le parole del ministero: "STMicroelectronics ha inoltre ribadito l'intenzione di destinare già nel primo triennio 2025-2027 la maggior parte degli investimenti al nostro Paese, sia in termini complessivi - 4 miliardi su un totale di 6,5 miliardi a livello europeo - sia per singolo stabilimento, con 2,6 miliardi destinati al sito di Catania, parte del più importante investimento strategico che si dispiegherà progressivamente anche negli anni successivi".

"Nello specifico, lo stabilimento di Catania è destinato a diventare, grazie a un consistente supporto pubblico, il polo più significativo in Europa per la produzione di carburo di silicio da 200 millimetri con ciclo verticale integrato. È infatti previsto un investimento da parte di STMicroelectronics pari a 5 miliardi di euro entro il 2032, di cui 2 miliardi in risorse pubbliche autorizzate dalla Commissione europea in quanto progetto unico nel suo genere".

Per gli altri siti produttivi, i piani sono i seguenti:

  • Rousset (Francia) continuerà a concentrarsi sulla produzione da 200 mm, con volumi aggiuntivi riassegnati da altri siti che porteranno alla saturazione completa della capacità manifatturiera esistente per ottimizzare l'efficienza.
  • Tours (Francia) rimarrà focalizzata sulla linea produttiva su silicio da 200 mm per tecnologie selezionate, mentre alcune attività saranno trasferite, comprese le attività legacy da 150 mm, in altri siti di ST e rimarrà anche un centro di competenza per il GaN, principalmente sull'epitassia. Il sito di Tours ospiterà anche una nuova attività: il cosiddetto panel-level-package, che è uno dei pilastri per i chiplet, la tecnologia per applicazioni a semiconduttore complesse che sarà fondamentale per ST in futuro.
  • Ang Mo Kio (Singapore), il centro di produzione ST in grandi volumi per tecnologie mature, continuerà a concentrarsi sulla produzione su silicio da 200 mm e, inoltre, ospiterà la capacità globale relativa alle attività legacy in silicio da 150 mm.
  • Kirkop (Malta), il centro ST per testing e packaging in grandi volumi in Europa sarà potenziato, con l'aggiunta di tecnologie automatizzate avanzate che saranno fondamentali per supportare i prodotti di prossima generazione.

Gli investimenti e la revisione dell'impegno produttivo avranno un impatto sui posti di lavoro e le competenze ricercate da ST. Puntando maggiormente sull'automazione, ruoli finora "tradizionali" con compiti manuali ripetitivi diventeranno sempre meno necessari. Non solo vi sarà quindi una contrazione dei posti di lavoro, ma anche un'evoluzione delle necessità future di ST in tal senso.

L'azienda fa sapere: "In base alle proiezioni attuali, il programma prevede che fino a 2.800 persone, a livello globale (1000 in Italia), lascino l'azienda su base volontaria, oltre al turnover naturale. Si prevede che questi cambiamenti avvengano principalmente nel 2026 e 2027".

Jean-Marc Chery, presidente e CEO di STMicroelectronics, ha detto: "Il ridisegno della nostra struttura produttiva annunciato oggi garantirà il futuro del nostro modello di Produttore Integrato di Dispositivi con asset strategici in Europa e migliorerà la nostra capacità di innovare ancora più rapidamente, a vantaggio di tutti i nostri stakeholder".

Il ministro Adolfo Urso ha annunciato che, una volta concluso il tavolo con ST e definito il protocollo d'intesa tra le parti, verrà avviato "un tavolo nazionale di settore sulla microelettronica, con ST e gli altri attori industriali, inclusa la filiera produttiva, insieme alle regioni interessate, associazioni di imprese e sindacati, oltre agli altri soggetti pubblici coinvolti. È necessario sviluppare una maggiore consapevolezza e definire una strategia di sviluppo nazionale per il settore".

Non sono tardate le reazioni da Sicilia, Lombardia e sindacati. L'assessore all'Economia della Sicilia, Alessandro Dagnino, pur "apprezzando il contenuto del piano e le scelte strategiche territoriali formulate", richiede che, "l'azienda chiarisca in modo circostanziato l'impatto che l'iniziativa avrà in Sicilia non solo a regime ma anche nel breve periodo".

L'assessore allo Sviluppo economico della Lombardia, Guido Guidesi, non è invece rimasto soddisfatto dalle rassicurazioni dell'azienda: "Il piano industriale presentato oggi da STMicroelectronics non ha fornito sufficienti garanzie sul futuro del sito di Agrate Brianza, che deve restare centrale e strategico per le prospettive di sviluppo della società".

"Alla luce di quanto emerso nel corso della presentazione del nuovo piano industriale", prosegue Guidesi "insieme all'assessore al Lavoro Simona Tironi convocheremo un incontro straordinario a Palazzo Lombardia con i vertici aziendali e i sindacati per fare chiarezza sul destino del sito di Agrate, dove lavorano migliaia di persone esprimendo competenze e professionalità in un ambito strategico come quello dei semiconduttori".

Per Barbara Tibaldi, segretaria nazionale Fiom-Cgil, ST non ha fatto altro che riproporre "obiettivi che sarebbero già dovuti essere raggiunti entro il 2025 sulla base di risorse pubbliche già erogate. Un intervento che sarebbe dovuto essere aggiuntivo, ma ora è diventato sostitutivo. Secondo quanto comunicato dall'azienda, nessuno dei siti verrà chiuso, ma a fronte di uscite incentivate e pensionamenti, il rapporto con le nuove assunzioni, sarà di 3 a 1".

"Come Fiom-Cgil chiediamo trasparenza e chiarezza, nonché corrispondenza tra il piano industriale e gli investimenti da un lato, e l'occupazione dall'altro. Al momento dal piano presentato oggi apprendiamo che c'è solo il blocco del turnover nel periodo 2025-2027, ma non sono specificati i reali effetti sull'occupazione".

8 Commenti
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Notturnia11 Aprile 2025, 08:07 #1
Quindi come sempre e come è normale si cerca aumento della produzione e riduzione del personale per aumentare i margini di profitto.

Ma questi 2.800 che non avranno più bisogno di lavorare, come suggerito dal vecchio Bill, sono che percentuale rispetto al totale della forza lavoro ? Sono tutti “lavoratori” di laboratorio o ci sono anche collegi bianchi e dirigenti ?

Inoltre poi c’è il blocco delle assunzioni e i pensionamenti obbligatori per cui la cifra reale quanto superiore è ? Lo chiedono anche i sindacati a quanto pare.

Chissà se la partenza dei dazi verso la Cina può aiutare la STM europea ad essere più utile in USA e guadagnare magari qualche cliente
Klontz11 Aprile 2025, 09:22 #2
Originariamente inviato da: Notturnia
Quindi come sempre e come è normale si cerca aumento della produzione e riduzione del personale per aumentare i margini di profitto.

Ma questi 2.800 che non avranno più bisogno di lavorare, come suggerito dal vecchio Bill, sono che percentuale rispetto al totale della forza lavoro ? Sono tutti “lavoratori” di laboratorio o ci sono anche collegi bianchi e dirigenti ?

Inoltre poi c’è il blocco delle assunzioni e i pensionamenti obbligatori per cui la cifra reale quanto superiore è ? Lo chiedono anche i sindacati a quanto pare.

Chissà se la partenza dei dazi verso la Cina può aiutare la STM europea ad essere più utile in USA e guadagnare magari qualche cliente



2800 include anche i pensionamenti.
Non credo che i dazi USA aiutino.. tutto il settore è pesantemente legato alla Cina, per materie prime , produzione ecc. ecc. in maniera diretta ed indiretta.
Toccare la Cina.. equivale sempre e comunque toccare tutto il settore, nel breve e medio termine.
Ripper8911 Aprile 2025, 09:57 #3
Ecco una delle aziende assieme anche ad Infineon nel quale l'UE dovrebbe investire e non lo fa.
TheDarkAngel11 Aprile 2025, 10:08 #4
Originariamente inviato da: Ripper89
Ecco una delle aziende assieme anche ad Infineon nel quale l'UE dovrebbe investire e non lo fa.


Hanno appena dato l'ok per 2 miliardi per il sito di Catania
Takuya11 Aprile 2025, 10:31 #5
Originariamente inviato da: Notturnia
Chissà se la partenza dei dazi verso la Cina può aiutare la STM europea ad essere più utile in USA e guadagnare magari qualche cliente


Per poi zompare all'aria al prossimo giro di dazi?
euscar11 Aprile 2025, 10:58 #6
Originariamente inviato da: Notturnia
Quindi come sempre e come è normale si cerca aumento della produzione e riduzione del personale per aumentare i margini di profitto.
...


Quanto rimpiango personaggi come A.Olivetti (che tra le altre cose ha fatto nascere la ST nella forma originale di SGS). Ormai il mondo delle grandi industrie/multinazionali è in mano solamente a uomini/donne il cui unico interesse è soddisfare gli azionisti tramite la massimizzazione e distribuzione degli utili.
Ripper8911 Aprile 2025, 12:57 #7
Originariamente inviato da: TheDarkAngel
Hanno appena dato l'ok per 2 miliardi per il sito di Catania


Ci cambiano la carta igienica ?
Servirebbero 2 zeri in più almeno.
Notturnia11 Aprile 2025, 22:18 #8
Originariamente inviato da: euscar
Quanto rimpiango personaggi come A.Olivetti (che tra le altre cose ha fatto nascere la ST nella forma originale di SGS). Ormai il mondo delle grandi industrie/multinazionali è in mano solamente a uomini/donne il cui unico interesse è soddisfare gli azionisti tramite la massimizzazione e distribuzione degli utili.


Sono pochi che credevano si potesse fare imprenditoria in modo etico facendo si che la ricchezza venisse distribuita a tutti..

Da quando è morto lui credo non ce ne siano altri a pensarla come lui.. dalla sanguisuga statale che divora oltre il 50% del lavoro della gente ai CEO che trattengono tutto quello che possono.. il concetto di mai più di 10 volte la base è dimenticato
Basta vedere gli uomini più ricchi al mondo e lo stipendio dei loro dipendenti.. gente che se anche avesse 10-100 volte di meno non saprebbe che farsene dei soldi eppure non fanno molto per i propri dipendenti

Olivetti era un visionario.. FORSE Del Vecchio ci si avvicinava ai tempi della creazione di Luxottica.

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