Micron vuole chiudere la sede di Padova: 31 persone rischiano il posto di lavoro

Micron Technology ha reso noto che chiuderà la sede di Padova. La notizia arriva nel mezzo di una ristrutturazione che coinvolge fino al 15% della forza lavoro globale. La società, attiva nel settore delle memorie, aveva già abbandonato Catania nel 2018. I lavoratori, insieme alle sigle sindacali Fim, Fiom e Uilm, scendono in piazza per protestare.
di Manolo De Agostini pubblicata il 17 Marzo 2023, alle 08:21 nel canale MercatoMicron
Nelle scorse settimane Micron Technology, uno dei principali produttori di memoria DRAM e NAND, annunciava un aumento della quota dei licenziamenti previsti portandola fino al 15% della forza lavoro globale. In questo piano di ristrutturazione è, ahinoi, coinvolta anche l'Italia. Come riportato da Padovaoggi, Micron Technology ha reso noto che chiuderà la sede di Padova.
"L'intenzione di chiudere questa sede è stata comunicata da Micron Semiconductor Italia il 27 febbraio 2023, ma in queste settimane non sono state fornite informazioni sufficienti in merito ai motivi di questa decisione", scrive il quotidiano.
Per questo motivo, i dipendenti oggi terranno uno sciopero e un presidio dalle 9 alle 12 "presso la cittadella della Stanga dove l'azienda ha sede (Sottopassaggio Saggin, 2). Lo sciopero è stato proclamato dalle organizzazioni sindacali Fim, Fiom e Uilm di Padova, dopo due incontri in cui l'azienda avrebbe dovuto dare motivazioni sulla scelta di chiudere la sede di Padova".
Per la multinazionale statunitense l'Italia è un hub dedito alla progettazione e alla ricerca e sviluppo delle memorie NAND flash, in cui conta 548 dipendenti suddivisi nelle sedi di Vimercate, Padova, Arzano e Avezzano. A Padova sono 31 le persone impiegate. Nel 2018 Micron aveva già levato le tende da Catania.
"Riteniamo profondamente sbagliata l'intenzione di chiudere la sede di Padova e invitiamo l'azienda, a tutti i livelli, a modificare tale decisione che produrrebbe effetti devastanti sui lavoratori, sulle lavoratrici del sito padovano e sulle loro famiglie. L'ipotesi paventata di trasferimenti presso le sedi di Vimercate e di Avezzano non può essere considerata in alcun modo una proposta positiva in grado di rendere meno traumatica la chiusura del sito", dichiarano i sindacalisti di Fiom, Fim e Uilm di Padova, in accordo con i delegati.
"Riteniamo che la sede di Padova non debba assolutamente chiudere e i dipendenti non devono trovarsi costretti a dover scegliere se trasferirsi o interrompere il rapporto lavorativo. Invitiamo l'azienda a valutare quanto espresso a livello nazionale e territoriale e a presentarsi al prossimo incontro con proposte differenti. Lo sciopero e il presidio del 17 sono solo un primo passo. Stiamo organizzando ulteriori iniziative, anche a livello nazionale, per far comprendere quanto la strada intrapresa dalla multinazionale sia profondamente sbagliata", concludono gli esponenti sindacali.
12 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoInoltre, essendo personale altamente qualificato, non penso avranno difficoltà a trovare subito un altro lavoro.
Spiace per Micron che merita successo e fare competizione per dare a noi buoni prodotti al giusto costo.
Spiace per Micron che merita successo e fare competizione per dare a noi buoni prodotti al giusto costo.
Dispiace per il sistema Italia che dimostra ancora uan volta di non essere competitivo con il resto del mondo.
la politica ha snobbato il problema per decenni alzando sempre di più le tasse e complicando sempre di più il mondo del lavoro è normale che si cerchi "semplificazione" e avendo molte sedi in Italia se si puo' si accorpa e si riducono le spese
è normale... brutto ma normale.. anche noi andiamo al supermercato più vicino a casa e non a quello dove costa di meno se dobbiamo prendere due cose
Eppure....
Danno tutti i sussidi possibili a questo o quello, così dopo un pò .... "levano le tende" ...Eppure invece di buttare soldi in sussidi, sarebbe da rivedere il sistema. Sono decenni che si saprebbe cosa fare
eppure...
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