La Cina risponde a Trump con contro-dazi e l'arma delle terre rare

La Cina risponde a Trump con contro-dazi e l'arma delle terre rare

I dazi statunitensi hanno innescato la risposta ferma di Pechino che, oltre a dazi generalizzati del 34%, ha imposto restrizioni sull'export di terre rare, cruciali per l'industria tecnologica. Il controllo cinese sulle forniture globali minaccia le catene produttive e fa temere un’impennata dei costi.

di pubblicata il , alle 12:01 nel canale Mercato
 

I "dazi reciproci" voluti da Donald Trump hanno innescato la rappresaglia di Pechino, che ha risposto imponendo a sua volta dazi del 34% su una vasta gamma di prodotti americani e rafforzando il controllo sull'export di sette terre rare fondamentali per l'industria tecnologica globale.

Le merci importate negli USA dalla Cina sono soggette, secondo le nuove disposizioni, a un dazio del 54%, che Donald Trump ha ventilato di poter aumentare del 50% (portandolo così al 104%) qualora Pechino non ritirasse le proprie contromisure.

"La Cina non accetterà mai la natura ricattatoria degli Stati Uniti", ha dichiarato un portavoce del Ministero del Commercio cinese, definendo le nuove tariffe americane "un errore su un altro errore". In una nota ufficiale, Pechino ha avvertito che, se Washington continuerà su questa strada, "lotterà fino alla fine".

In attesa di ulteriori evoluzioni, le restrizioni sulle esportazioni di sette elementi chiave - samario, gadolinio, terbio, disprosio, lutezio, scandio e ittrio - utilizzati in tecnologie avanzate come smartphone, motori per veicoli elettrici, apparecchiature 5G e armamenti militari rappresentano una mossa importante nel risiko commerciale.

Il disprosio è impiegato in un'ampia gamma di settori. I produttori lo aggiungono ai magneti al neodimio-ferro-boro nei dischi rigidi e nei motori dei veicoli elettrici per stabilizzare le proprietà magnetiche ad alte temperature. Gli ingegneri usano anche il disprosio per la schermatura dalle radiazioni nei reattori nucleari e nei satelliti. Inoltre, il suo utilizzo nella memoria ad accesso casuale magnetoresistiva (MRAM) rafforza la stabilità negli strati magnetici del dispositivo.

Le nuove decisioni cinesi non costituiscono un divieto totale all'esportazione, ma impongono un sistema di licenze in cui gli esportatori devono dichiarare nel dettaglio come verranno usati i materiali da parte degli acquirenti. Questa procedura rende l'ottenimento delle forniture più difficile e lento, con il rischio di interruzioni nelle catene di approvvigionamento e favorendo un'impennata dei prezzi.

Lo scorso dicembre, sull'onda di ulteriori strette da parte di Washington nell'ambito dei semiconduttori, la Cina aveva vietato le esportazioni negli Stati Uniti di gallio, germanio e antimonio.

Nonostante esistano giacimenti di terre rare anche in altre parti del mondo, la Cina domina la catena di produzione grazie a decenni di investimenti in estrazione, raffinazione e infrastrutture. Oggi controlla circa il 70% della produzione mondiale di minerali grezzi e oltre l’85% di quella raffinata, rendendo il resto del mondo fortemente dipendente dalle sue forniture.

Paesi come l'Australia e il Vietnam hanno ampliato la produzione, mentre altri si concentrano sullo sviluppo di tecnologie per il riciclo e materiali alternativi. Il Giappone, ad esempio, ha ridotto la sua dipendenza dalle terre rare cinesi dal 90% al 60% aprendo miniere nazionali e stringendo partnership con fornitori come l'australiana Lynas Corporation.

Colossi del settore tecnologico e dei semiconduttori, come Qualcomm, Broadcom, TSMC e Western Digital, temono forti impatti sulla continuità produttiva. Alcuni esperti stimano che i prezzi di questi materiali potrebbero anche quintuplicarsi nei prossimi mesi, costringendo le aziende a cercare fonti alternative, spesso più costose e meno affidabili.

33 Commenti
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hackaro7508 Aprile 2025, 12:27 #1
Bene così! ... gli americani vanno messi al loro posto!
Cfranco08 Aprile 2025, 12:28 #2
Chissà se nel cervello di Trump è mai passata l' idea che al gioco dei dazi anche gli altri giocano
Micene.108 Aprile 2025, 12:34 #3
mi sembra una scelta assolutamente legittima da parte dei cinesi....forza cina (incredibile a dirsi)

gente seria...altro che gli americani di oggi
io78bis08 Aprile 2025, 12:35 #4
A Trump che frega, genio com'è lui e il suo cerchio magico, dichiarerà guerra alla Cina invadendo Taiwan giustificando il gesto come una mossa preventiva per la pace
coschizza08 Aprile 2025, 12:36 #5
Originariamente inviato da: Cfranco
Chissà se nel cervello di Trump è mai passata l' idea che al gioco dei dazi anche gli altri giocano


si ma l'america ha le spalle molto piu grosse gli altri giocano ma poi muoiono se la tirano troppo
supertigrotto08 Aprile 2025, 12:39 #6
Potrebbe essere la fine per l'Ucraina,Trump potrebbe trattare con Putin per spolparsi l'Ucraina e le sue terre rare.....
ninja75008 Aprile 2025, 12:46 #7
come puoi anche solo pensare di fare una cosa del genere alla cina quando i tuoi wallmart sono pieni di roba cinese

fossi nei cinesi bloccherei tutto alla dogana in attesa che cali le braghe
Final5008 Aprile 2025, 12:49 #8
Originariamente inviato da: coschizza
si ma l'america ha le spalle molto piu grosse gli altri giocano ma poi muoiono se la tirano troppo


Si certo gli americani hanno le spalle più larghe rispetto a tutto il resto del mondo.
Max Power08 Aprile 2025, 13:13 #9
Originariamente inviato da: supertigrotto
Potrebbe essere la fine per l'Ucraina,Trump potrebbe trattare con Putin per spolparsi l'Ucraina e le sue terre rare.....


O forse la fine degli USA come egemonia...

Originariamente inviato da: coschizza
si ma l'america ha le spalle molto piu grosse gli altri giocano ma poi muoiono se la tirano troppo


Contro paesi del terzo mondo o quando si è 50:1 (grazie agli alleati).



Nello scontro 1:1 non andrebbe di certo a finire come nei film
cronos199008 Aprile 2025, 13:15 #10
Originariamente inviato da: Cfranco
Chissà se nel cervello di Trump è mai passata l' idea che al gioco dei dazi anche gli altri giocano
Cervello? Di che stai farneticando?

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