Intel non vuole vendere le 'fonderie', i nuovi ingressi nel CdA lo dimostrano

Intel non vuole vendere le 'fonderie', i nuovi ingressi nel CdA lo dimostrano

L'ingresso di Eric Meurice e Steve Sanghi, businessman con ampie competenze nel comparto della produzione di semiconduttori per conto terzi, fanno pensare che Intel non voglia mollare l'osso nella sfida a TSMC. Anche le parole dell'attuale co-CEO Zisner vanno in quella direzione.

di pubblicata il , alle 15:12 nel canale Mercato
Intel
 

Allontanato Pat Gelsinger, qualcosa si muove in casa Intel. L'attuale co-CEO David Zinsner ha lasciato intendere che il prossimo amministratore delegato sarà una figura con competenze sia in ambito produttivo che di prodotto. Non solo, ha ribadito che la strategia attuale non sarà modificata.

"Il Consiglio di amministrazione è stato molto chiaro sul fatto che la strategia di base rimane intatta", ha dichiarato Zinsner durante la UBS Global Technology Conference di questa settimana. "Vogliamo ancora essere una fonderia di livello mondiale e vogliamo essere il fornitore occidentale di silicio all'avanguardia per i clienti. Questo rimane il nostro obiettivo".

Non ci sarà quindi discontinuità con le ambizioni dell'ex CEO, perciò non è chiaro il motivo per cui Gelsinger è stato accompagnato alla porta. Il suo pensionamento, infatti, appare a tutti gli effetti come un allontanamento mascherato per divergenze che, al momento, non sono del tutto chiare. Probabilmente lo scontro si è consumato sul modo in cui attuare la strategia nel concreto.

Eric Meurice

Intel non vuole mollare l'osso nel suo tentativo di diventare un competitor credibile di TSMC, e gli ultimi ingressi nel CdA - annunciati in questi minuti - vanno in quella direzione. "Intel Corporation ha annunciato oggi che Eric Meurice, ex chairman, amministratore delegato e presidente di ASML Holding N.V., e Steve Sanghi, presidente e amministratore delegato ad interim di Microchip Technology Inc. sono stati nominati nel Consiglio di amministrazione di Intel, con effetto immediato. Entrambi ricopriranno il ruolo di direttori indipendenti", recita la nota.

Meurice è stato presidente e amministratore delegato di ASML dal 2004 al 2013. Durante il suo mandato, il valore di mercato di ASML - il produttore olandese leader nella produzione dei macchinari litografici avanzati - è aumentato di cinque volte. È stato inoltre determinante nella creazione del Customer Co-Investment Program di ASML, in base al quale Intel e altri hanno accettato di investire nella ricerca e nello sviluppo di tecnologie litografiche di nuova generazione, tra cui la litografia a ultravioletti estremi (EUV). Prima di ASML, Meurice è stato vicepresidente esecutivo della divisione TV di Thomson. Ha inoltre ricoperto vari ruoli di leadership presso Dell, ITT Semiconductors e Intel.

Sanghi è presidente del Consiglio di amministrazione di Microchip Technology e ha recentemente accettato di ricoprire il ruolo di amministratore delegato e presidente ad interim. Proprio ieri abbiamo visto come abbia deciso di chiudere una Fab in Arizona per carenza di domanda.

Sanghi ha guidato Microchip Technology come amministratore delegato dal 1991 al 2021, diventando così uno dei più longevi amministratori delegati di un'azienda di semiconduttori. Sotto la sua guida, Microchip Technology ha raggiunto 121 trimestri consecutivi di redditività. In 30 anni ha portato l'azienda da un valore di mercato di circa 10 milioni di dollari a un valore di mercato di circa 44 miliardi di dollari. Prima di Microchip Technology, Sanghi è stato vicepresidente delle operazioni presso Waferscale Integration Inc. e ha ricoperto diversi ruoli dirigenziali presso Intel.

Insomma, due profili che potrebbero benissimo anche ricoprire il ruolo di CEO, con grandi competenze nella gestione di impianti produttivi e con un passato nelle file della casa di Santa Clara. Al momento però la rosa di nomi vede in pole position Lip-Bu Tan, ex CEO di Cadence e uscito dal CdA di Intel per le differenti vedute rispetto a Gelsinger, seguito dal CEO di Marvell Matt Murphy.

Steve Sanghi

"Eric e Steve sono due leader molto rispettati nel settore dei semiconduttori, la cui profonda competenza tecnica, esperienza esecutiva e rigore operativo li rendono un'ottima aggiunta al Consiglio di amministrazione di Intel", ha dichiarato Frank D. Yeary, presidente esecutivo ad interim del CdA di Intel. "In qualità di amministratori delegati di successo con una comprovata esperienza nella creazione di valore per gli azionisti, apporteranno prospettive preziose al Consiglio di amministrazione, mentre l'azienda realizza le sue priorità per i clienti di Intel Products e Intel Foundry, promuovendo al contempo una maggiore efficienza e migliorando la redditività".

"Sono entusiasta di entrare a far parte del CdA di Intel mentre l'azienda sta completando un ritmo storico di innovazione della tecnologia di processo e sta trasformando il proprio business per il futuro", ha dichiarato Meurice. "Non vedo l'ora di collaborare con i miei colleghi consiglieri per migliorare ulteriormente la competitività di Intel sul mercato e ottenere risultati finanziari sostenibili".

"Sono entusiasta di mettere a disposizione la mia esperienza e il mio punto di vista mentre Intel esegue una delle trasformazioni aziendali più importanti degli ultimi decenni", ha dichiarato Sanghi. "Intel è ben posizionata per sfruttare le interessanti opportunità offerte dalle sue attività di prodotto e di fonderia e sono ansioso di lavorare con il Consiglio di amministrazione e il team di gestione per raggiungere gli obiettivi che l'azienda si è prefissata".

11 Commenti
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AlexSwitch05 Dicembre 2024, 15:37 #1
Più che altro non possono vendere le fonderie, altrimenti gli 8 MLD di aiuti concessi dal governo si volatizzerebbero immediatamente.
alexfri05 Dicembre 2024, 16:27 #2
Ma quale vendita! Questi devono produrre i chip dei missili, delle difese aeree e se serve i supercomputer per la IA militare, il governo non si puo permettere una cosa del genere. Verrá fatto tutto ció cje serve per preservarla nel modo migliore possibile. Poi se vogliamo continuare il teatrino per pubblicare notizie sulla stampa a me va bene per divertimento.
Piedone111305 Dicembre 2024, 16:45 #3
Originariamente inviato da: alexfri
Ma quale vendita! Questi devono produrre i chip dei missili, delle difese aeree e se serve i supercomputer per la IA militare, il governo non si puo permettere una cosa del genere. Verrá fatto tutto ció cje serve per preservarla nel modo migliore possibile. Poi se vogliamo continuare il teatrino per pubblicare notizie sulla stampa a me va bene per divertimento.


Ma difatti mascherati da forniture non escludei affatto altri miliardi per tenere a galla Intel in casi estremi da parte della difesa ( ma non solo).
Quello che non capisco è l'assenza di pressione su amd e nvidia da parte del governo usa per diventare clienti ( magari come azionisti di minoranza) di intel foundry.
Con lo stesso silicio nessuno dei tre avrebbe motivo di rivolgersi ad un fornitore leggermente migliore.
Va da se che non tutte le tipologie di prodotto dovrebbero passare per intel, ma IA e Cpu per server di fascia alta dovrebbero essere prodotti da fornitori controllabili dal governo senza paura di invasioni esterne ( cina - taiwan) o colpi di stato ( corea del sud).
paolo.oliva205 Dicembre 2024, 18:25 #4
Perchè finchè si chiamerà Intel Founry, e con Intel con almeno il 51% (queste sono le condizioni per avere i dindi dal Governo USA), nessunissima azienda ha la benchè minima intenzione di far mettere le mani da Intel ai propri prodotti.

Perchè di Intel non si fida nessuno, e tirarsi giù le braghe con Intel per andare in cause legali a babbo morto, non ne ha voglia nessuno.

Quindi... che Intel produca pure i die per i missili... ma nessuno metterà le proprie balle sul cippo per Intel.

P.S.
Non vedo poi perchè AMD dovrebbe aiutare Intel, visto che AMD è stata costretta a vendere le sue FAB proprio a causa di Intel. Io credo che AMD stia godendo come pochi.
Piedone111305 Dicembre 2024, 18:40 #5
Originariamente inviato da: paolo.oliva2
Perchè finchè si chiamerà Intel Founry, e con Intel con almeno il 51% (queste sono le condizioni per avere i dindi dal Governo USA), nessunissima azienda ha la benchè minima intenzione di far mettere le mani da Intel ai propri prodotti.

Perchè di Intel non si fida nessuno, e tirarsi giù le braghe con Intel per andare in cause legali a babbo morto, non ne ha voglia nessuno.

Quindi... che Intel produca pure i die per i missili... ma nessuno metterà le balle sul cippo per Intel.

P.S.
Non vedo poi perchè AMD dovrebbe aiutare Intel, visto che AMD è stata costretta a vendere le sue FAB proprio a causa di Intel. Io credo che AMD sta godendo come pochi.

Nvidia e Intel diventerebbero soci ( anche se di minoranza) della foundry, quindi con propri membri nel cda.
I dipendenti sarebbero Intel Foundry e non intel corp.
Per ultimo: lo spionaggio industriale in Usa è un crimine gravissimo e non sarebbe AMD/nVidia vs Intel, ma Tribunale di Stato vs Intel ( e la non è che puoi prendere per i fondelli i giudici).

Nessuno gode delle disgrazie altrui, se poi quelle stesse disgrazie possono ritorcerti contro ( rammenti quando Microsoft tenne a galla Apple sull'orlo del fallimento?)
LMCH05 Dicembre 2024, 22:38 #6
Le due "new-old entries" nel consiglio di amministrazione sembrano un tentativo da parte del board di mostrare "che stanno facendo qualcosa" in modo da rassicurare il mercato azionario.

Ma di fatto il board sta dimostrando che non sa che pesci pigliare, non vedo nessuno dei due in grado di prendere il timone di Intel o come "rinforzo" delle capacità di gestione del lato tecnologico rispetto all'attuale management di Intel.

Sanghi ha come fiore all'occhiello il suo passato e presente in Microchip. ma è un azienda che opera in modo totalmente diverso da Intel, con processi consolidati ("vecchi" dal punto di vista di Intel) e principalmente con prodotti a bassisimo margine venduti per decenni in quantitativi enormi.
Solo recentemente Microchip sta uscendo con prodotti "di fascia alta" (per il settore industriale, aerospaziale e militare) basati su RISC-V a 64bit, ma anche li con prodotti il cui pregio è la longevità sul mercato e la "robustezza" più che le prestazioni (1Ghz di clock ma in compenso un sacco di periferiche di comunicazione, varianti RAD-HARD ecc.).

Meurice ha come fiore all'occhiello essere stato Presidente e CEO di ASML, ma la produzione di macchinari fotolitografici è un business molto diverso dal gestire una fab per la produzione su larga scala.
ionet05 Dicembre 2024, 22:51 #7
pare che il 18A sia un totale fallimento, resa al 10%, impossibile la produzione di massa

https://wccftech.com/intel-foundry-...eld-rates-poor/
AlexSwitch06 Dicembre 2024, 00:53 #8
Originariamente inviato da: ionet
pare che il 18A sia un totale fallimento, resa al 10%, impossibile la produzione di massa

https://wccftech.com/intel-foundry-...eld-rates-poor/


Infatti le basse rese ( al momento ) del 18A sarebbe uno dei punti dolenti che sono stati rinfacciati a Gelsinger a giustificazione del suo pensionamento.
Non tanto per la percentuale che potrebbe migliorare, ma per l'enorme gap con i 2nm di TSMC che al momento garantiscono rese di almeno il 30%.
iavon06 Dicembre 2024, 08:28 #9
Io ho letto giorni fa che la Cina, a causa dei ripetuti dazi, vuole diminuire enormemente la quantità di materiale per la produzione di chip, che esporta verso gli altri paesi. Considerando che la Cina ha la maggiorparte delle materie prime esistenti che servono per fare i chip, potrebbe essere un grosso problema per Intel
LMCH06 Dicembre 2024, 14:07 #10
Originariamente inviato da: AlexSwitch
Infatti le basse rese ( al momento ) del 18A sarebbe uno dei punti dolenti che sono stati rinfacciati a Gelsinger a giustificazione del suo pensionamento.
Non tanto per la percentuale che potrebbe migliorare, ma per l'enorme gap con i 2nm di TSMC che al momento garantiscono rese di almeno il 30%.


Questo non toglie che è evidente che il problema non è lo stato dello sviluppo del noto 18A, il problema è che il board vuole vendere e dismettere.

Tutte le "indiscrezioni" circolate riguardo la vendita di Altera, di Mobileye, poi delle fab, non sono di certo uscite a caso; più di qualcuno nel board stava già da tempo sondando il terreno.

Al momento, con i fondi già presi da Intel con il Chips Act apparentemente la vendita delle fab non è un impresa facile, ma ora che il prossimo presidente degli USA è un certo Donald Trump la cosa è decisamente fattibile rispetto ad un anno fa.

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