Intel in Italia, dal CEO Pat Gelsinger un'apertura: 'Il discorso con l'Italia non è chiuso'

Intel in Italia, dal CEO Pat Gelsinger un'apertura: 'Il discorso con l'Italia non è chiuso'

A riaccendere le speranze di vedere Intel sbarcare in Italia con un investimento legato alla produzione dei semiconduttori è il CEO Pat Gelsinger. "Il discorso con l'Italia non è chiuso", ha dichiarato a La Repubblica.

di pubblicata il , alle 14:11 nel canale Mercato
Intel
 

C'è ancora speranza per una potenziale fabbrica di Intel in Italia, adibita alle operazioni di packaging avanzato dei nuovi chip. Almeno, questo è quanto dichiarato dal CEO Pat Gelsinger a La Repubblica, a margine dell'evento AI Everywhere dove sono stati introdotti i processori Core Ultra per notebook e Xeon Scalable di 5a generazione per server.

"Il discorso con l'Italia non è chiuso. Ora siamo concentrati sul nuovo progetto, però io tendo a non chiudere mai la porta ad altre opportunità", ha dichiarato Gelsinger, riferendosi al progetto di portare l'intelligenza artificiale in ogni dove, in particolare nel settore dei computer con quelli che Intel ha prontamente ribattezzato "AI PC".

Parlando di investimenti in capacità produttiva, senza i quali Intel non potrà portare a compimento la sua visione di portare l'IA in ogni dove e rendersi un partner produttivo sicuro per le società occidentali che desiderano una filiera più resiliente a problemi di carattere regionale e geopolitico, la vice presidente esecutiva e general manager del Client Computing Group Michelle Johnston Holthaus, ha aggiunto:

"Ne abbiamo fatti in Germania e altri Paesi, abbiamo parlato con Italia e Francia. Sono appena stata a Milano. Credo che se vuoi portare la tecnologia nel mondo, devi essere nel mondo. Poi c'è il problema dell'incertezza geopolitica e la sicurezza delle catene di approvvigionamento. Devi chiederti dov'è la domanda per i chip e avvicinarti. Abbiamo una fabbrica in Germania, perché non aprire un centro per i test in Italia?".

Holthaus parla di test e non di packaging avanzato come in passato, non sappiamo se sia un errore o un cambio di piani, anche perché una fabbrica di Assembly & Test nascerà in Polonia.

Non ci resta che attendere eventuali sviluppi, finora Intel si è sempre dimostrata aperta e il governo italiano altrettanto, con un piccolo particolare: a parole. Di fatti ancora non se ne sono visti e sono passati quasi 2 anni dal primo annuncio.

Parole proferite anche dal governatore del Veneto, Luca Zaia, il quale qualche mese fa disse: "Dagli ultimi contatti che ho avuto con Intel non ci sono interruzioni nelle trattative. Non ci sono altri aggiornamenti, ma il dialogo con la società è confermato".

Il Veneto, e più in particolare Vigasio, in provincia di Verona, sembra essere in pole position per attrarre la fabbrica di Intel.

"Proprietà giusta, infrastrutture, mezzi di trasporto per far arrivare e partire ciò di cui hai bisogno, i talenti e le università che li producono, e lavorare bene con il governo. Per aprire uno stabilimento è indispensabile una forte stretta di mano con l'esecutivo. L'AD collabora bene con Bruxelles. Vogliamo riportare la tecnologia in Europa, penalizzata negli anni recenti", ha concluso Holthaus.

18 Commenti
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Muiron15 Dicembre 2023, 14:13 #1

in Italia a fare che?

se hanno voglia di perdere risorse e tempo benvenuti
ninja75015 Dicembre 2023, 14:28 #2
Originariamente inviato da: Muiron
se hanno voglia di perdere risorse e tempo benvenuti


senza voler aprire polemiche, dipende in quale zona d'italia lo apriresti
CtrlAltSdeng!15 Dicembre 2023, 15:57 #3
Costi pubblici a supporto di investimenti privati, esser froci col culo degli altri

Non è con Intel che ricrei una industria di miniaturizzazione processori in Italia/UE che vada dal design alla produzione/distribuzione

Ci sono diverse startup attive a tutti i livelli che dovremo tenere ancorati al territorio, iniziare un discorso strategico di investimenti su impianti per la produzione di litografie avanzate in seno alla UE o singoli stati previa modifica patto stabilità UE (la leader mondiale è belga/olandese se non erro) e forse fra cinque anni potremmo iniziare ad avere i frutti di una vera industria legata al microchip invece di farci intortare nella guerra fredda tecnologica usa-cina in corso

Il resto son chiacchere (o marchette, come in questo caso)

E vedendo attuale UE sono sicuro che tutto questo NON si farà
silvanotrevi15 Dicembre 2023, 16:16 #4
Io se fossi in Intel, in un paese così corrotto come l'Italia non verrei ad investire. Qui è tutto marcio, non si salva nulla, un magna-magna generalizzato, si fa tutto sottobanco dalle raccomandazioni per avere un lavoro alle carte false per accaparrarsi investimenti e appalti. Imbrogli, inefficienze, burocrazia asfissiante, forza lavoro poco istruita e poco qualificata (o peggio con titoli comprati e/o finti come ci insegnano le tante cronache italiane).

Se fossi in Intel andrei ad investire in paesi dove c'è tanta forza lavoro qualificata, disciplinata, come in Polonia o nelle 3 repubbliche baltiche, o continuerei a fare altri investimenti nell'efficiente e seria Germania. Persino la Spagna è meglio di noi da tutti i punti di vista.

Siamo seri, l'Italia va bene per venire a farsi una bella vacanza, mangiare bene e fare baldorie. Per tutto il resto, per le cose serie, meglio lasciar stare
Jimbo Kern17 Dicembre 2023, 13:19 #5
Originariamente inviato da: ninja750
senza voler aprire polemiche, dipende in quale zona d'italia lo apriresti


In qualunque zona tu voglia aprire, sarai sempre asfissiato da una burocrazia e da uno Stato gestito al 99% da gente che proviene dalla zona peggiore del Paese.
Vash_8517 Dicembre 2023, 14:45 #6
Originariamente inviato da: ninja750
senza voler aprire polemiche, dipende in quale zona d'italia lo apriresti


Mi hai fatto venire in mente un aneddoto.
Anni fa feci qualche colloquio con delle aziende di medie dimensioni del nord est, roba dai 500 ai 2000 dipendenti massimo, e dopo le normali domande di rito, dopo la visita al sito produttivo in tutti i casi mi chiesero: “nel caso un suo subordinato venga a lavoro RIPETUTAMENTE ubriaco o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti lei come si comporterebbe?”

La prima volta mi fece strano (era la prima volta che mi facevano una domanda del genere durante un colloquio) ma alla 3° volta su 3 aziende, una volta entrato in confidenza con l’HR, le chiesi: “non è la prima volta che mi viene chiesto come dovrei comportarmi con persone che vengono a lavoro in stato di alterazione, ma vi capita spesso?”
E la risposta fu: almeno il 20/25% delle maestranze soffre di problemi con alcol o droghe
CtrlAltSdeng!18 Dicembre 2023, 17:40 #7
Originariamente inviato da: silvanotrevi
Io se fossi in Intel, in un paese così corrotto come l'Italia non verrei ad investire. Qui è tutto marcio, non si salva nulla, un magna-magna generalizzato, si fa tutto sottobanco dalle raccomandazioni per avere un lavoro alle carte false per accaparrarsi investimenti e appalti. Imbrogli, inefficienze, burocrazia asfissiante, forza lavoro poco istruita e poco qualificata (o peggio con titoli comprati e/o finti come ci insegnano le tante cronache italiane).

Se fossi in Intel andrei ad investire in paesi dove c'è tanta forza lavoro qualificata, disciplinata, come in Polonia o nelle 3 repubbliche baltiche, o continuerei a fare altri investimenti nell'efficiente e seria Germania. Persino la Spagna è meglio di noi da tutti i punti di vista.

Siamo seri, l'Italia va bene per venire a farsi una bella vacanza, mangiare bene e fare baldorie. Per tutto il resto, per le cose serie, meglio lasciar stare


Quindi tu in cosa delinqui e corrompi?

Mi sa che ascoltatate troppo Giannino
CtrlAltSdeng!18 Dicembre 2023, 17:41 #8
Originariamente inviato da: Jimbo Kern
In qualunque zona tu voglia aprire, sarai sempre asfissiato da una burocrazia e da uno Stato gestito al 99% da gente che proviene dalla zona peggiore del Paese.


Di dove sei tu?
Jimbo Kern20 Dicembre 2023, 23:59 #9
Originariamente inviato da: CtrlAltSdeng!
Di dove sei tu?


Della parte che destina il 70% delle sue tasse a redditi di cittadinanza, forestali & camminatori, parlamentari regionali che guadagnano di piu' del Presidente degli Stati Uniti...
zappy29 Dicembre 2023, 19:03 #10
Originariamente inviato da: CtrlAltSdeng!
Costi pubblici a supporto di investimenti privati, esser froci col culo degli altri

condivido... tutte le imprese multinazionali ormai fanno così...

Ci sono diverse startup attive a tutti i livelli che dovremo tenere ancorati al territorio, iniziare un discorso strategico di investimenti su impianti per la produzione di litografie avanzate in seno alla UE o singoli stati previa modifica patto stabilità UE (la leader mondiale è belga/olandese se non erro) e forse fra cinque anni potremmo iniziare ad avere i frutti di una vera industria legata al microchip invece di farci intortare nella guerra fredda tecnologica usa-cina in corso

l'UE purtroppo sono 27 stati che litigano e cercano di tirare acqua al proprio mulino, mentre usa-cina sono decisi a conquistare o mantenere la loro supremazia.
cosa potrà mai accadere?

Originariamente inviato da: Jimbo Kern
In qualunque zona tu voglia aprire, sarai sempre asfissiato da una burocrazia e da uno Stato gestito al 99% da gente che proviene dalla zona peggiore del Paese.

le elezioni sono libere. quindi?
sono gli italiani ad essere idioti, mi sa...

Originariamente inviato da: Vash_85
Mi hai fatto venire in mente un aneddoto.
Anni fa feci qualche colloquio con delle aziende di medie dimensioni del nord est, roba dai 500 ai 2000 dipendenti massimo, e dopo le normali domande di rito, dopo la visita al sito produttivo in tutti i casi mi chiesero: “nel caso un suo subordinato venga a lavoro RIPETUTAMENTE ubriaco o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti lei come si comporterebbe?”

La prima volta mi fece strano (era la prima volta che mi facevano una domanda del genere durante un colloquio) ma alla 3° volta su 3 aziende, una volta entrato in confidenza con l’HR, le chiesi: “non è la prima volta che mi viene chiesto come dovrei comportarmi con persone che vengono a lavoro in stato di alterazione, ma vi capita spesso?”
E la risposta fu: almeno il 20/25% delle maestranze soffre di problemi con alcol o droghe

e la risposta "giusta" secondo l'HR qual'era?

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