È nata a Pavia la Fondazione Chips.IT, il Centro italiano per il design dei circuiti integrati a semiconduttore

Alla presenza dei ministri Giorgetti, Urso e Bernini è stato ufficialmente presentato a Pavia il Centro italiano per il design dei circuiti integrati a semiconduttore, anche noto come Fondazione Chips.IT.
di Manolo De Agostini pubblicata il 06 Novembre 2023, alle 08:31 nel canale MercatoDopo la conferma arrivata a settembre, il Centro italiano per il design dei circuiti integrati a semiconduttore (Fondazione Chips.IT) e della strategia italiana per la microelettronica è stato ufficialmente presentato a Pavia. Presenti i ministri Giancarlo Giorgetti (Ministero dell'Economia e delle Finanze), Adolfo Urso (Ministero delle Imprese e del Made in Italy) e Anna Maria Bernini (Ministero dell'Università e della Ricerca).
La fondazione rappresenta un tassello fondamentale della nuova strategia italiana per la microelettronica, rafforzando in particolare il comparto del design di microchip. A tal fine, la fondazione coordinerà attività di ricerca e design con attori pubblici e privati, mettendo a disposizione attrezzature e software di ultima generazione. Svolgerà inoltre il ruolo di Competence Centre, aiutando a formare nuove generazioni di talenti nel settore. La scelta di sede a Pavia riflette la posizione della città al centro di un emergente ecosistema di aziende di semiconduttori e di eccellenze accademiche nella filiera.
Il settore privato avrà un ruolo fondamentale nelle attività della fondazione, collaborando tramite partenariati di diversi tipi. Le aziende che hanno comunicato, ad oggi, il loro interesse a partecipare alle attività della fondazione includono Analog Devices, Infineon, Intel, Inventvm, NXP, PSMC, SONY e STMicroelectronics.
"Oggi è un giorno importante per la microelettronica italiana. La nascita della fondazione è il risultato di un lavoro iniziato anni fa e oggi, con orgoglio, abbiamo l'obiettivo di rendere questo Centro un veicolo per cogliere le opportunità del pilastro del Chips act europeo dedicato allo sviluppo e al trasferimento tecnologico" ha dichiarato il ministro dell'Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti.
"La nascita della Fondazione Chips.IT è una tappa fondamentale in una più ampia strategia nazionale nel settore dei semiconduttori, strategico per l'economia italiana sia in chiave nazionale sia in chiave geopolitica, che ha visto l'Italia tra i primi Paesi europei a dare applicazione al Chips Act Europeo. Vogliamo supportare le imprese italiane e attrarre investimenti dall'estero nel nostro Paese, che sta realizzando sempre più un importante ecosistema nel comparto" ha dichiarato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso.
"Quella della microelettronica è una rivoluzione in atto in cui l'Italia è già leader mondiale. Si tratta ora di sostenere e di rafforzare questo primato. Solo grazie alle competenze delle persone a alla sinergia tra università, centri di ricerca e imprese potremo accompagnare al meglio il processo. Il Governo vuole agevolare la creazione di questo ecosistema di cui Pavia sarà il centro e motivo d'attrazione per i tanti ricercatori italiani o stranieri in giro per il mondo. Un hub competitivo nelle sfide più avanzate" ha dichiarato il ministro dell'Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini.
A sostenere la Fondazione Chips.IT una dotazione di 10 milioni di euro per il 2023, mentre per ogni anno dal 2024 al 2030 sono stati messi a disposizione 25 milioni di euro, per un totale di 185 milioni di euro (175 più 10). A questi si aggiungono, per le spese di funzionamento, 5 milioni di euro per ciascun anno dal 2023 al 2025.
10 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoSarà perchè ho in mente che le innovazioni e rivoluzioni sono nate da attori privati con alle spalle capitali privati (che esigevano risultati e ritorno economico).
Perché mi dispiace dirlo,funziona così in Italia,da nord a sud ,da est a ovest,senza eccezioni di regione e dialetti ....
E Faggin ?
Mi puzza tanto di magna-magna e amici degli amici.Abbiamo Federico Faggin, che pur in pensione è una persona ancora molto attiva, e nessuno si è degnato di proporre lui in qualche ambito, e nemmeno si son sognati di chiedergli una qualche consulenza ?
Abbiamo Federico Faggin, che pur in pensione è una persona ancora molto attiva, e nessuno si è degnato di proporre lui in qualche ambito, e nemmeno si son sognati di chiedergli una qualche consulenza ?
Faggin non torna in Italia,torna solo per andare a visitare i parenti e fare qualche favore a qualche scuola,io che ho potuto scambiare qualche parola con lui mi ha spiegato che in silicon Valley c'è tutta una altra mentalità e più opportunità.
Pure il compianto Lanci disse che lavorare in Italia era fuori questione.
Se vogliamo cambiare le cose,dobbiamo cambiare noi Italiani,non i politici che sono il nostro riflesso,dobbiamo cambiare la mentalità da prendi i soldi e scappa,motivo per cui diverse start up italiane sono state rivendute a Google ,ad Apple e compagnia bella,nessuno si rischia di fare sacrifici,investire e farsi il mazzo.
C'è un detto in veneto che dice,il promi crea l'azienda,il secondo la migliora,il terzo mangia fuori tutto e si parla di generazioni,cosa che ho constatato vera nemmeno nelle piccole aziende ma anche nelle grandi ed enormi,e di nomi di famosi figli e rampolli se ne potrebbe fare a bizzeffe.
Faggin in America è ancora attivo,inoltre è un fisico prestato al mondo della tecnologia,ho notato che quasi gli da fastidio quando gli porgono delle domande su processori,computer quantistici,IA e affini,parla più volentieri di fisica e di qualsiasi altra cosa.
Pure il compianto Lanci disse che lavorare in Italia era fuori questione.
Se vogliamo cambiare le cose,dobbiamo cambiare noi Italiani,non i politici che sono il nostro riflesso,dobbiamo cambiare la mentalità da prendi i soldi e scappa,motivo per cui diverse start up italiane sono state rivendute a Google ,ad Apple e compagnia bella,nessuno si rischia di fare sacrifici,investire e farsi il mazzo.
C'è un detto in veneto che dice,il promi crea l'azienda,il secondo la migliora,il terzo mangia fuori tutto e si parla di generazioni,cosa che ho constatato vera nemmeno nelle piccole aziende ma anche nelle grandi ed enormi,e di nomi di famosi figli e rampolli se ne potrebbe fare a bizzeffe.
Quoto... il capitalismo italiano, almeno quello delle grandi imprese e società, rispetto a quello degli USA e di altri Paesi G7 è una palude stagnante dove vige la regolare di valorizzare il più possibile capitale e patrimonio, spezzettarlo per poi venderlo. Oppure si trattano le aziende come vacche da mungere per avere capitali da investire per rendite meramente finanziarie.
Vero è che ci sono delle eccezioni come Barilla, Ferrero e pochi altri, ma guardate cosa è successo a realtà come Olivetti, Telecom Italia, Alfa Romeo, Lancia, SGS, e tante altre...
Ma cosa sperare in un Paese che oramai si sta gettando sempre di più nel turismo e nella gastronomia... Anche la moda ed il design, il made in Italy per eccellenza e tradizione, sono per la maggior parte in mani straniere.
Siamo destinati ad un futuro da parco di divertimenti e ristoranti!!
Perché mi dispiace dirlo,funziona così in Italia,da nord a sud ,da est a ovest,senza eccezioni di regione e dialetti ....
sarà una "fondazione" per cui molto fumo...
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