TSMC, la corsa ai chip pre-dazi spinge i conti: ottima trimestrale, ma il futuro?

TSMC ha superato le aspettative nel primo trimestre 2025 con utili in crescita del 60%, trainati dalla domanda di chip IA. Le tensioni geopolitiche e i dazi minacciano le prospettive future, ma l'azienda punta a mitigare i rischi con investimenti massicci negli Stati Uniti.
di Manolo De Agostini pubblicata il 17 Aprile 2025, alle 08:40 nel canale ProcessoriTSMC
TSMC, il principale produttore di semiconduttori per conto terzi al mondo, ha registrato risultati finanziari superiori alle attese nel primo trimestre del 2025, grazie a un'impennata della domanda di chip per l'intelligenza artificiale e alla corsa degli acquirenti statunitensi a fare scorte in vista di un inasprimento delle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina.
Nel trimestre conclusosi il 31 marzo, TSMC ha riportato un utile netto di 361,56 miliardi di dollari taiwanesi (circa 11,1 miliardi di dollari statunitensi), in aumento del 60,3% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.
Il dato ha superato la stima media degli analisti, che si attestava a 346,8 miliardi di NT$. I ricavi consolidati si sono attestati a 839,25 miliardi di NT$, con una crescita annua del 41,6%. In dollari USA, i ricavi sono stati pari a 25,53 miliardi, in aumento del 35,3% anno su anno, ma in calo del 5,1% rispetto al trimestre precedente (Q4 2024).
Sul fronte tecnologico, i processi avanzati (7 nm e oltre) hanno rappresentato il 73% del fatturato. In particolare, i processi a 3 nm hanno inciso per il 22%, i 5 nm per il 36% e i 7 nm per il 15%.
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La forte domanda di chip per l'intelligenza artificiale ha giocato un ruolo centrale nella performance di TSMC. L'azienda è il principale produttore di chip del settore, come quelli di NVIDIA e AMD.
Nonostante le stime per il Q2 prevedano una crescita del fatturato dell'11-14%, per una cifra compresa tra 28,4 e 29,2 miliardi di dollari, la crescente incertezza geopolitica sta pesando sulle prospettive per il 2025. Le nuove restrizioni statunitensi sull'export di chip verso la Cina, unitamente ai dazi del 10% già imposti su Taiwan - che potrebbero salire al 32% nei prossimi mesi - alimentano preoccupazioni su un potenziale rallentamento della domanda.
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Nel tentativo di mitigare i rischi legati alla geopolitica, TSMC ha annunciato un ulteriore investimento da 100 miliardi di dollari negli Stati Uniti, che si aggiunge ai 65 miliardi già destinati a tre stabilimenti produttivi. NVIDIA sta già producendo chip Blackwell in Arizona, mentre AMD sta realizzando CPU EPYC di 5a generazione.
3 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoi dazi si applicano in tempo reale sui prodotti importati quindi da subito devi pagarli di piu, il fatto che quel prodotto è stato costruito 3 mesi prima senza dazi non conta nulla conta che oggi lo importi con il sovraprezzo
Dipende quando i chip finiti o sotto forma di wafer entrano negli USA. Possono essere stati prodotti anche a Gennaio '25, ma se sono arriveranno in dogana a Maggio, saranno soggetti ai dazi.
Comune un effetto i dazi di Trump l'hanno avuto: TSMC aumenterà del 30% i prezzi per i wafer stampati nelle sue fonderie USA vista la forte domanda di nodi maturi, ma non vecchi, come quello a 4nm prodotto negli impianti americani.
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