Trump e i nuovi dazi sull'alluminio: i prezzi dei case PC e componenti hardware alle stelle negli USA

Trump ha aumentato i dazi sull'alluminio al 25%, colpendo anche i prodotti derivati come case per PC e componenti hardware. Le aziende del settore corrono ai ripari come possono, perlopiù scaricando i costi sui clienti finali.
di Manolo De Agostini pubblicata il 02 Aprile 2025, alle 09:10 nel canale ProcessoriLa decisione dell'amministrazione Trump di applicare un dazio del 25% sulle importazioni di alluminio e acciaio sta avendo effetti sul mercato dell'hardware per PC negli Stati Uniti. Dopo l'annuncio dei rincari da parte di HYTE, il sito PCMag ha approfondito il tema, e le notizie sono decisamente brutte per i consumatori a stelle e strisce.
Molti produttori ritenevano che il dazio si applicasse esclusivamente alle materie prime, come l'alluminio grezzo e l'acciaio, ma la misura include anche i prodotti derivati. Questo ha portato a un aumento improvviso dei costi per chi importa case per PC, schede grafiche e altri componenti strutturali contenenti alluminio.
Immagine crediti: Digital Trends
"Sì, siamo già stati pesantemente colpiti", afferma Kelt Reeves, CEO di Falcon Northwest, un produttore di PC desktop personalizzati con base in Oregon. "Pensavamo che il dazio riguardasse solo l'alluminio grezzo, non i case per PC già assemblati".
Anche SilverStone Technology, noto produttore taiwanese di case per PC, ha subito pesanti rincari: "Molti dei nostri case sono costruiti prevalentemente in acciaio e alluminio, quindi ci siamo ritrovati con un dazio aggiuntivo del 25% oltre al 20% già applicato ai prodotti importati dalla Cina".
Anche altri produttori stanno rivedendo le loro strategie. InWin sta ancora vendendo il proprio stock a prezzi invariati, ma una volta esaurite le scorte sarà costretta ad adeguare i listini.
Le nuove tariffe colpiscono il settore attraverso specifici codici doganali, tra cui il 8473.30.2000, che riguarda accessori e componenti per circuiti stampati, e il 8473.30.5100, che include case per PC e altri case per componenti hardware, incluse le schede grafiche. "Se un prodotto è nella lista, non ci sono eccezioni al dazio", ha affermato Laura Rabinowitz, esperta di commercio internazionale.
La complessità della questione sta causando problemi anche nel determinare il valore soggetto a dazio. In molti casi, le dogane applicano il 25% sull'intero valore dell'importazione, poiché le aziende non sempre forniscono un dettaglio preciso sulla quantità di alluminio contenuta nei singoli prodotti.
Il peggio, però, potrebbe ancora arrivare. Secondo Falcon Northwest, il 31 maggio scadrà un'esenzione su un altro dazio del 25% che colpisce i case PC provenienti dalla Cina. Se l'amministrazione non la rinnoverà, il dazio combinato potrebbe schizzare fino al 70%, con un impatto devastante sui prezzi.
Molti produttori stanno cercando alternative alla produzione cinese, spostando le fabbriche in Vietnam e Taiwan, ma per ora la dipendenza dalla Cina rimane elevata. "Purtroppo, la maggior parte dei componenti PC è prodotta in Cina, e non esistono valide alternative statunitensi per molte categorie di prodotto", ha aggiunto Reeves.
45 Commenti
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Come normalmente accade per qualsiasi tipo di imposta su beni e servizi...
Anche nel caso in cui qualche azienda decidesse di assorbire l'impatto dei dazi imposti, il 25% è un valore troppo alto da sopportare.
Altro fulgido risultato MAGA... Un bel case in plastica e compensato ed il problema è risolto
Tutto potrebbe cambiare !
Anche nel caso in cui qualche azienda decidesse di assorbire l'impatto dei dazi imposti, il 25% è un valore troppo alto da sopportare.
Altro fulgido risultato MAGA... Un bel case in plastica e compensato ed il problema è risolto
bah.. in realtà basta comprare nel mercato interno..
hanno una delle industrie dell'acciaio più grandi al mondo e uno dei produttori di alluminio (Alcoa) fra i più grandi al mondo e pertanto è un non problema..
semplicemente preferivano comprare i semilavorati dalla Cina perchè costava di meno mentre adesso dovrebbero comprarli in casa..
quando ho letto la notizia mi ha fatto sorridere pensare che produttori nazionali di case comprassero l'alluminio all'estero.. ma poi ho letto che "produttori americani" si lamentano e ho capito..
hanno una delle industrie dell'acciaio più grandi al mondo e uno dei produttori di alluminio (Alcoa) fra i più grandi al mondo e pertanto è un non problema..
semplicemente preferivano comprare i semilavorati dalla Cina perchè costava di meno mentre adesso dovrebbero comprarli in casa..
quando ho letto la notizia mi ha fatto sorridere pensare che produttori nazionali di case comprassero l'alluminio all'estero.. ma poi ho letto che "produttori americani" si lamentano e ho capito..
Se passi da un prodotto che costa meno ma "daziato", ad uno senza dazi ma che costa più di base, al consumatore finale cambia poco. Inoltre, non è che le filiere di distribuzione si cambiano dall'oggi al domani e gli effetti benefici che prevede Trump li prevede solo lui.
E per finire, bisogna vedere se loro riescono a soddisfare la domanda interna di alluminio, non basta avere un produttore per quanto grande sia. Se per soddisfare la domanda interna tagli contratti all'estero non mi pare questo grande affare. Insomma, le variabili in gioco sono tante, ma Trump le sta mescolando le peggior modo possibile.
Come detto anche sopra, l'idea di Trump (sveglia o folle che sia) non é quella di incassare, ma di incentivare gli acquisti interni rendendo l'importazione meno conveniente.
Io non mi intendo né di economia né di politica, quindi non esprimo pareri. Ma se anche questa strategia funzionasse nell'irrobustire gli USA, mi preoccupa un pó l'isolazionismo di Trump. Della serie: "torniamo a pensare a noi stessi, gli altri si arrangino".
che poi, chi se ne frega se gli americani da domani pagheranno TUTTO 20% in più. sta cosa impatta anche il nostro export che SPERIAMO non sia perso ma dirottato verso altri mercati asia in primis
questo grande economista sta davvero unendo tutti i paesi del mondo, ma tutti contro di lui. sta riuscendo a far tornare a commerciare insieme paesi che si sono storicamente odiati come corea e cina LOL
"mai andati così bene, e mai stati così rispettati nel mondo!"
asd
Quindi, quando importano un'auto, avranno il dazio sull'auto, più quello sul metallo di telaio e carrozzeria, più quello sulla pelle degli interni, più quello sui componenti tecnologici, ecc...
aprile 2024
Ieri, nel corso di un tour elettorale in Pennsylvania, Biden ha annunciato di voler alzare i dazi su alluminio e acciaio cinesi dall’8% al 25%.
https://www.ispionline.it/it/pubbli...lluminio-170885
hanno una delle industrie dell'acciaio più grandi al mondo e uno dei produttori di alluminio (Alcoa) fra i più grandi al mondo e pertanto è un non problema..
semplicemente preferivano comprare i semilavorati dalla Cina perchè costava di meno mentre adesso dovrebbero comprarli in casa..
quando ho letto la notizia mi ha fatto sorridere pensare che produttori nazionali di case comprassero l'alluminio all'estero.. ma poi ho letto che "produttori americani" si lamentano e ho capito..
Non è tanto per la mancanza di alluminio domestico, sebbene gli USA importino fino al 47% di alluminio, ma per il fatto che la manifattura e l'energia USA costano di più rispetto a quelle cinesi/asiatiche a parità di produzioni e tecnologie usate.
Il costo medio di un operaio cinese è quasi la metà del minimo salariale USA, per non parlare dei costi del MWh più che doppi in America.
Risultato? Anche acquistando componenti, fieramente fatti in USA, costeranno di più rispetto a quelli importati e tassati, con gli utenti MAGA felicemente spennati.
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