Sapphire Rapids in alto mare: il vero debutto solo il prossimo anno?

Stando alle ultime indiscrezioni, a cui si aggiungono dichiarazioni del CEO di Intel, la CPU server Sapphire Rapids difficilmente debutterà in volumi quest'anno. La quarta generazione di Xeon Scalable avrebbe già raggiunto i 12 stepping.
di Manolo De Agostini pubblicata il 01 Agosto 2022, alle 09:01 nel canale ProcessoriSapphire RapidsIntelXeon
Se c'è un settore in cui Intel sta faticando, e non poco, è quello dei processori per server. L'azienda statunitense, reduce da una brutta trimestrale, vede tra i progetti in alto mare quello di Sapphire Rapids, la quarta generazione della famiglia Xeon Scalable. Il processore esiste, l'abbiamo visto anche di persona ad Amburgo in ben due versioni, ma il suo debutto sul mercato sembra abbia subito l'ennesimo ritardo.
Processore importante in quanto prima soluzione modulare di casa Intel, perché Sapphire Rapids si fa attendere così tanto? Doveva arrivare nel corso del 2021, ma secondo le ultime indiscrezioni raccolte da Igor's Lab, salvo alcune consegne limitate quest'anno tra ottobre e novembre bisognerà attendere febbraio-marzo 2023 per un lancio in piena regola.
Il processore sembra abbia dovuto superare diversi problemi e bug, tanto che Intel avrebbe già raggiunto la cifra "monstre" di ben 12 stepping, arrivando all'attuale versione E5. A margine dei dati trimestrali, parlando con gli analisti, il CEO Pat Gelsinger ha fatto trasparire che l'ultimo stepping si è reso necessario per risolvere una vulnerabilità in hardware.
"Non stavamo effettuando consegne ai livelli di qualità e di sicurezza di cui avevamo bisogno […] chiaramente, in primo luogo, non avremmo dovuto avere quel bug nel prodotto", ha dichiarato Gelsinger aggiungendo che la produzione in volumi inizierà nella seconda metà dell'anno e interesserà le SKU (i modelli) a maggiore volume. Parole che coincidono con le indiscrezioni di Igor's Lab, in quanto dalla produzione in volumi al lancio intercorre sempre un periodo di tempo di qualche mese.
Il problema per Intel è che la concorrenza non sta certo a guardare e recentemente AMD ha svelato piani ancora più strutturati rispetto al passato per i prossimi dodici mesi, con progetti come Genoa, Genoa-X, Bergamo e Siena che offriranno tanti core e thread (Genoa arriverà a 96 core e 192 thread, Bergamo a 128 core e 256 thread), nonché una piattaforma avanzata con supporto alle DDR5 e un elevato numero di linee PCI Express 5.0. Inoltre, sta diventando sempre maggiore la presenza nel settore server di CPU basate su architettura ARM.
Sapphire Rapids dovrebbe offrire un massimo di 56 core Golden Cove e 112 thread, supporto a PCIe 5.0 e memoria DDR5; ci saranno anche versioni con memoria HBM sul package per accelerare specifici carichi di lavoro. Le caratteristiche, sulla carta, non sono affatto male ma potrebbero non essere sufficienti a lasciarsi alle spalle la concorrenza. Il ritardo rappresenta quindi un ulteriore problema per la competitività di Intel nel settore.
Bisognerà vedere come lo slittamento della produzione di Sapphire Rapids inciderà sul successore Emerald Rapids, un chip con nuovi P-core che sarà prodotto sempre con processo Intel 7 e che resterà compatibile con la piattaforma di Sapphire Rapids, previo aggiornamento del firmware. Secondo Intel, lo sviluppo di Emerald Rapids procede bene, tanto che sempre il CEO ha dichiarato che l'azienda è "sulla buona strada" verso il debutto nel 2023. Il sentore è che Sapphire Rapids potrebbe avere vita breve.
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