CPU Intel Core Ultra nei notebook HUAWEI, i politici USA non l'hanno presa bene

Il rapporto tra Intel e HUAWEI agita la politica statunitense dopo la presentazione del MateBook X Pro 2024 con processore Core Ultra 9. I falchi repubblicani vogliono che venga revocata la licenza che permette a Intel di spedire CPU alla società cinese.
di Manolo De Agostini pubblicata il 15 Aprile 2024, alle 16:01 nel canale ProcessoriMateBookIntelHuaweiMeteor LakeCore
Sappiamo che Intel è riuscita a proteggere la licenza che le consente di vendere CPU alla cinese HUAWEI, e di come questo rappresenti una disparità di trattamento rispetto ad AMD. La licenza è in scadenza entro l'anno e probabilmente non sarà rinnovata, ma il rapporto tra Intel e HUAWEI continua a scuotere la politica statunitense. Ad alcuni politici repubblicani non è infatti andato a genio il recentissimo annuncio del MateBook X Pro 2024 con processore Core Ultra 9.
Diversi politici hanno sollecitato negli anni l'amministrazione Biden a revocare la licenza, concessa dal gabinetto di Trump, ma molti avevano scelto di non fare ulteriori pressioni, lasciando che si arrivasse alla naturale scadenza.
L'annuncio del nuovo MateBook X Pro, equipaggiato con il primo processore Intel client con funzionalità di intelligenza artificiale, ha però ridestato dal torpore i "falchi", irritati dal via libera ricevuto da Intel per spedire il nuovo Core Ultra.
"Uno dei più grandi misteri di Washington è il motivo per cui il Dipartimento del Commercio continua a permettere che la tecnologia statunitense venga spedita a HUAWEI ", ha dichiarato a Reuters il deputato repubblicano Michael Gallagher, che presiede il comitato ristretto relativo alla Cina presso la Camera dei Rappresentanti.
Una fonte vicina alla vicenda ha confidato a Reuters che i chip sono stati spediti in base alla licenza preesistente e che non sono coperti dalle restrizioni vigenti relative ai chip di intelligenza artificiale in Cina (e che colpiscono i potenti acceleratori di NVIDIA, AMD, ecc.).
Le critiche verso l'amministrazione Biden segnalano la crescente richiesta di un'azione più incisiva nel contrasto dell'ascesa di HUAWEI, soprattutto dopo la realizzazione del Kirin 9000s 5G, chip per smartphone realizzato dalla cinese SMIC con un processo produttivo che si pensava non fosse alla sua portata dopo le restrizioni al commercio.
Kevin Kurland, funzionario addetto all'applicazione delle norme sulle esportazioni, ha dichiarato che le restrizioni imposte da Washington a HUAWEI hanno avuto un "impatto significativo" ma l'obiettivo non è quello di impedirle di crescere, bensì evitare che usi impropriamente la tecnologia statunitense per "attività maligne".
Le parole di Kurland non hanno però calmato i falchi repubblicani. Il deputato repubblicano Michael McCaul è netto: "Queste approvazioni devono finire. Due anni fa mi era stato detto che le licenze a HUAWEI sarebbero cessate. Oggi non sembra che la politica sia cambiata".
Ricordiamo che nel 2019 il governo presieduto da Donald Trump ha accusato HUAWEI di avere legami con i servizi di intelligence e le forze armate cinesi: un ordine esecutivo firmato il 20 maggio stabilì il divieto per le aziende statunitensi di fare affari con la società cinese, a patto di ottenere specifiche licenze.
1 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoTanto "falchi" non mi sembrano...più "fagiani"...che poi ahi voglia se lo sanno come va il mondo e soprattutto l'economia, questi show servono solo per raccogliere voti...lo sa anche il gatto di casa mia che "il sogno americano" è made in Cina o Taiwan !
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