Arm e Qualcomm in tribunale, la battaglia che potrebbe cambiare il settore dei chip

Arm e Qualcomm in tribunale, la battaglia che potrebbe cambiare il settore dei chip

In questi giorni avvocati, CEO, testimoni ed esperti sono in tribunale negli Stati Uniti per sancire chi ha ragione tra Arm e Qualcomm in una causa che le vede battersi sull'acquisizione di NUVIA e la validità delle licenze tecnologiche.

di pubblicata il , alle 17:01 nel canale Processori
QualcommARM
 

Il processo che contrappone Arm a Qualcomm, in corso da alcuni giorni, si pone al centro di una disputa legale e tecnologica che potrebbe ridefinire le dinamiche del settore dei semiconduttori. Il caso nasce dall'acquisizione della startup NUVIA da parte di Qualcomm nel 2021 per 1,4 miliardi di dollari, operazione che ha sollevato questioni legate a licenze tecnologiche, proprietà intellettuale e concorrenza.

NUVIA, al momento dell'acquisto, era impegnata nello sviluppo di core custom compatibili con l'architettura Arm per il mercato dei server. Secondo Arm, la licenza concessa alla startup prevedeva condizioni specifiche, con royalties più alte su ogni prodotto venduto. Quando però Qualcomm ha acquisito NUVIA, indirizzandone il progetto verso il mercato mobile, ha ritenuto che la licenza in suo possesso si applicasse anche ai progetti di NUVIA.

La società statunitense paga royalties più basse ad Arm, frutto della partnership storica e di volumi ben diversi da quelli di una startup e del settore server a cui originariamente si sarebbe dovuta rivolgere. Di conseguenza, compreso che avrebbe incassato meno, Arm avrebbe quantomeno chiesto a Qualcomm una rinegoziazione dell'intera licenza, arrivando a un impasse.

Una questione cruciale riguarda il core Phoenix, progettato da NUVIA per i server, che Qualcomm avrebbe adattato ai laptop sotto il nome di Oryon, integrandolo nei SoC Snapdragon X Elite, Plus e successivamente in Snapdragon 8 Elite. Arm sostiene che questa riconversione violi i termini della licenza originale, che non contemplava utilizzi in mercati diversi da quello server.

Il processo si concentra su due domande fondamentali:

  1. Qualcomm ha utilizzato il core Phoenix o il core Oryon rappresenta un progetto completamente diverso?
  2. Per i SoC sbarcati sul mercato dopo l'acquisizione, si applica la licenza già in possesso di Qualcomm o quella originaria di NUVIA? O bisogna rinegoziarne un'altra su basi diverse?

Qualcomm sostiene che il design delle sue CPU, inclusa la microarchitettura Oryon, sia indipendente dall'architettura ISA di Arm e che il core Phoenix non sia un derivato diretto di essa. Gerard Williams III, uno degli sviluppatori principali di Oryon, ha dichiarato che il contributo tecnologico di Arm nel progetto finale di NUVIA è inferiore all'1%.

Dall'altra parte, il CEO di Arm, Rene Haas, ha stimato che l'acquisizione di NUVIA da parte di Qualcomm abbia privato Arm di circa 50 milioni di dollari l'anno in royalties, oltre ai 300 milioni già versati annualmente da Qualcomm per l'utilizzo del set di istruzioni Arm. Haas ha inoltre accusato Qualcomm di non aver rispettato l'obbligo di comunicare l'acquisizione, aggiungendo che Arm era disposta a trasferire la licenza, ma solo mantenendo le condizioni originali, proposta rifiutata da Qualcomm.

Arm considera cruciale difendere il suo modello di business, basato sulle licenze. Se Qualcomm riuscisse a risparmiare 50 milioni di dollari all'anno grazie all'acquisizione di NUVIA, altri clienti potrebbero seguire questa strategia, mettendo a rischio il modello economico di Arm.

Dalla testimonianza di Cristiano Amon, CEO di Qualcomm, è emerso che l'acquisizione mirava a competere con Apple, le cui soluzioni superavano in prestazioni i core standard di Arm. Amon ha anche sostenuto che l'acquisizione avrebbe potuto far risparmiare a Qualcomm fino a 1,4 miliardi di dollari l'anno in royalties, un dato che si basa su stime ottimistiche del successo dei processori Snapdragon X nel mercato dei laptop, dove per ora la quota è appena dello 0,8%.

La giuria dovrà stabilire se Qualcomm era obbligata a distruggere i materiali legati al core Phoenix di NUVIA al momento dell'acquisizione, se ne abbia sfruttato le tecnologie in Oryon e se la licenza attualmente in possesso di Qualcomm copre anche gli ultimi SoC. Reuters scrive che il verdetto potrebbe arrivare già questa settimana.

Se Arm dovesse prevalere, Qualcomm potrebbe essere costretta a bloccare la vendita di chip Snapdragon contenenti tecnologia NUVIA. In caso contrario, si aprirebbero nuovi scenari di contrattazione tra Arm e i suoi clienti. Tra l'altro, Arm ha già notificato a Qualcomm un preavviso di annullamento dell'accordo di licenza vigente.

Nel frattempo, dal processo è emerso che anche Microsoft e NVIDIA avevano mostrato interesse per NUVIA, ma Amon è riuscito a convincere il proprio Consiglio di amministrazione che l'acquisizione rappresentava un investimento strategico da non lasciarsi sfuggire.

5 Commenti
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supertigrotto19 Dicembre 2024, 18:36 #1
Uno dei motivi per cui ci si sta interessando a sviluppare su risc-V.
Gerald comunque ha già detto la sua (avevo letto l'intervista) che il contributo delle istruzioni arm era molto limitato e che la faticaccia la ha fatta lui e non Arm.
LMCH20 Dicembre 2024, 00:43 #2
Questa causa nasce tutta dal bisogno disperato di Softbank di far cassa con ARM Ltd.

Nuvia aveva una licenza architetturale per ARMv9, ma il progetto in RTL (Register Transfer Language) se lo era sviluppato completamente da se.

La licenza architetturale permette di implementare il set d'istruzioni ARM di cui si è acquistata la licenza utilizzando soluzioni coperte dai vari brevetti detenuti da ARM Ltd, ma bisogna sviluppare il chip da se.

Quando Nuvia è stata acquisita da Qualcomm, questa pensava di aver comprato sia la licenza architetturale ARM già in possesso di Nuvia che il progetto del core (sviluppato autonomamente da Nuvia).

Quando ARM Ltd ha contestato che la licenza non era trasferibile, Qualcomm è andata avanti lo stesso perchè ANCHE Qualcomm aveva a suo tempo acquistato una licenza architetturale, solo che era per ARMv8 ma non sembrava essere un problema visto che non sarebbero state usate le feature in più di ARMv9 (ARMv9 è fondamentalmente la versione "per server" di ARMv8).

Senza la licenza architetturale il progetto di Nuvia adattato da Qualcomm "non può essere commercializzato", ma la richiesta di ARM Ltd di distruggere i file del progetto non ha senso, visto che quelli non sono proprietà di ARM Ltd, li aveva sviluppato Nuvia da se.

Quello che rode ad ARM Ltd (ma sarebbe più preciso dire Softbank) è che gli Snapdragon precedenti usavano core progettati da ARM presi in licenza da Qualcomm e con piccoli ritocchi architetturali, ma visto che il progetto RTL di base era fornito da ARM Ltd, Qualcomm pagava quasi il doppio per chip prodotto rispetto a quel che deve pagare per chip "sviluppati da se" con la sola licenza architetturale.

La cosa ironica è che fino ad ora era Qualcomm che aveva un pessima reputazione per come faceva giochi legali e cause in tribunale per spremere come limoni i clienti che avevano licenze delle sue IP sui modem 3G/4G/5G.

Se entrambe le società non fanno un passo indietro, mi sa che finisce in un bagno di sangue legale che danneggerà l'ecosistema ARM "non Apple" (Apple è un mondo a parte) a vantaggio di x86-64 e RISC-V.
Piedone111320 Dicembre 2024, 09:32 #3
Originariamente inviato da: LMCH

Se entrambe le società non fanno un passo indietro, mi sa che finisce in un bagno di sangue legale che danneggerà l'ecosistema ARM "non Apple" (Apple è un mondo a parte) a vantaggio di x86-64 e RISC-V.


Anche Apple ne farebbe parte del bagno di sangue:
Meno risorse per nuove implementazioni di Arm significa meno sviluppo anche per i soc Apple che non può evolvere l'architettura ma progettare in base alle funzioni implementate da Arm
LMCH20 Dicembre 2024, 13:50 #4
Originariamente inviato da: Piedone1113
Anche Apple ne farebbe parte del bagno di sangue:
Meno risorse per nuove implementazioni di Arm significa meno sviluppo anche per i soc Apple che non può evolvere l'architettura ma progettare in base alle funzioni implementate da Arm


A questo punto fondamentalmente Apple se ne sbatte di cosa vuole fare ARM, il set d'istruzioni attuale di ARM a 64bit non ha bisogno di modifiche radicali e di quello Apple ha già la licenza architetturale, tutto il resto Apple lo fa da se e per future estensioni "radicali" ci sono i coprocessori, NPU e GPU.

Inoltre, se [S]Masayoshi Son[/S] ARM ritentasse giochini con Apple, con il team di sviluppo che hanno, tempo al massimo un anno ed escono con una nuova linea di prodotti basati su RV64 con estensioni custom Apple.

Hanno già le toolchain e le librerie con pieno supporto RV64 e non mi stupirei se in qualche antro della sede Apple ci siano già dei port funzionanti di OS/X ed iOS che girano su RV64.

E per chi avesse dubbi su RISC-V, consiglio di dare un occhiata ai benchmark di ARM Cortex-M33 contro RISC-V Hazard3 integrati su RP2350, l'unico limite alle prestazioni di RISC-V dipende da quante risorse investi nella progettazione e nell'implementazione.
LMCH20 Dicembre 2024, 23:10 #5

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