WWDC 2020: con macOS Big Sur arriva la transizione verso ARM con i SoC Apple Silicon

WWDC 2020: con macOS Big Sur arriva la transizione verso ARM con i SoC Apple Silicon

Una nuova versione di macOS, Big Sur, prepara il terreno alla quarta major transition della storia della Mela: arriva l'era dei Mac con processori Apple Silicon

di pubblicata il , alle 21:46 nel canale Apple
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Dopo tutte le novità riguardanti il mondo più espressamente mobile, con iOS, iPadOS e WatchOS, all'edizione 2020 della WWDC è il momento di parlare di macOS, che con la nuova versione "Big Sur" promette di portare importanti cambiamenti.

Craig Federighi, senior vice president Software Engineering per Apple, lo definisce come "la più grande innovazione dall'introduzione di Mac OS X", e c'è innegabilmente un motivo granitico: Big Sur è il primo sistema operativo della Mela che supporterà i nuovi processori Apple Silicon, che la stessa casa di Cupertino sta sviluppando internamente, basati su architetture ARM, e che utilizzerà per realizzare i futuri sistemi Mac. Ma seguiamo l'ordine con cui Apple ha presentato le novità, e partiamo quindi dalle caratteristiche di Big Sur per poi andare ad esplorare la transizione verso Apple Silicon.

macOS Big Sur è caratterizzato da una completa revisione estetica, che si basa tuttavia sugli stilemi caratteristici di macOS ma che segue una filosofia ancor più essenziale allo scopo di dare risalto ai contenuti dell'utente, che si tratti di lavoro o svago. In generale Big Sur offre un'impostazione stilistica che richiama significativamente quella delle altre piattaforme iOS e iPadOS della Mela, proprio con lo scopo di offrire un'esperienza utente più omogenea su tutte le piattaforme di casa Apple. In generale quindi troviamo elementi grafici stilizzati, grafie di icone e palette cromatiche simili a quelle presenti sui sistemi operativi mobile e pulsanti e controlli a scomparsa e contestuali. Una novità interessante e, sulla carta, molto utile è il Centro di Controllo, preso a prestito da iOS/iPadOS e che permette di accedere dalla barra dei menù velocemente a tutti i controlli (volume, luminosità, connessioni wireless e via discorrendo...). Rivisto anche il Centro Notifiche che include notifiche interattive e raggruppabili e nuovi widget simili a quelli di iOS 14.

In Big Sur le novità sono tante anche per le app native Apple. Si parte da Safari, con nuove funzionalità di personalizzazione, traduzione integrata, supporto migliorato alle estensioni (con possibilità di ricercarle da Mac App Store) e una più capillare e attenta gestione della privacy che permette all'utente di conoscere sempre con precisione quali informazioni stia condividendo e con chi. Per quanto riguarda l'app Messaggi troviamo nuovi strumenti per gestire meglio le conversazioni, proprio come in iOS 14, e una funzionalità di ricerca riprogettata per meglio ritrovare conversazioni e allegati. Tra le frivolezze la possibilità di personalizzare i Memoji anche da Mac, usare i Memoji sticker e creare animazioni celebrative all'interno dell'app. Anche Mappe vede una serie di novità (oltre a quelle già presentate con iOS 14) tra le quali spicca Look Around, praticamente la versione Apple di Street View.

"macOS Big Sur è un aggiornamento che spinge in avanti il leggendario connubio della potenzia di UNIX con la semplicità d'uso di MAC e rappresenta il più grande aggiornamento al design in oltre un decennio. Con questo look moderno e pulito, grandi miglioramenti nelle app come Safari, Messaggi e Mappe e nuove funzionalità di privacy, crediamo che ognuno adorerà l'esperienza rivoluzionaria offerta da macOS Big Sur" ha commentato Federighi.

Arrivano i SoC Apple Silicon: ARM per i sistemi Mac

Ma inevitabilmente la novità più importante, che Apple tiene come gran finale, è l'annuncio della "quarta transizione storica" della Mela: quella ai processori Apple Silicon. Dopo il passaggio a Power PC, dopo il salto verso Mac OS X, dopo la rotta verso le CPU Intel, ecco che la Mela decide di svilupparsi ora i propri processori in casa, forte dell'esperienza maturata con iPhone, iPad e Apple Watch. Una transizione che consentirà di portare la fondamentale "integrazione hardware e software", che per Apple rappresenta un tratto distintivo, ad un livello completamente nuovo.

L'obiettivo ultimo è quello di realizzare sistemi ad alte prestazioni e a basso conusmo energetico e per Apple la chiave di tutto è l'architettura ARM - che non viene mai citata esplicitamente. Ma tutto parte dall'iPhone, il primo prodotto con cui Apple ha dovuto realmente fare i conti con il compromesso tra autonomia e prestazioni, passa da iPad e arriva a Apple Watch (dove l'autonomia è di primaria importanza). In questi anni di sviluppo Apple ha realizzato tecnologie specifiche, all'interno dei suoi SoC, per la gestione di funzionalità specifiche: per questo motivo i SoC progettati su misura per i sistemi Mac permetteranno a quest'ultimi di avere nuove funzionalità - che non vengono però precisate oltre.

Ovviamente l'interrogativo più grande, a questo punto, rimane la potenza di calcolo: sapranno i processori ARM-based della Mela fornire un livello prestazionale adatto a quello che ci si aspetta da un sistema notebook/desktop? Apple - ovviamente - promette di sì, mostrando inoltre alcuni demo di applicazioni abbastanza onerose, sia proprietarie (Final Cut Pro) sia di terze parti (Ligtroom e Photoshop), che ovviamente si prendono per quel che sono.

Come sarà gestito il passaggio verso Apple Silicon? La strada è molto simile a quella che fu quando la Mela annunciò la transizione verso Intel. Lo sviluppo di App native per Big Sur e Apple Silicon si potrà gestire con Xcode e i suoi strumenti. La realizzazione di app capaci di funzionare su tecnologie Intel e tecnologie Apple Silicon verranno realizzate con il framework Universal 2 mentre invece il funzionamento di applicazioni intel-based su sistemi con Apple Silicon sarà gestito tramite Rosetta 2 che si occuperà di tradurre l'applicazione al momento dell'installazione oppure, dove serve, effettuare traduzioni in tempo reale. Apple assicura che un progetto Xcode già esistente può essere ricompilato per Apple Silicon "in pochi giorni". Tra i grandi sviluppatori di terze parti che già stanno collaborando con Apple per supportare le nuove architetture ci sono Microsoft, con la suite Office, e Adobe con la sua Creative Cloud. E poi, dal momento che Mac, iPhone e iPad condivideranno di fatto gli stessi SoC, le app sviluppate per iOS e iPadOS potranno funzionare nativamente anche su MacOS.

Le tempistiche? Gli sviluppatori potranno già da questa settimana entrare in possesso di tutte le informazioni e gli strumenti necessari (Apple prevede anche un Quick Start Program e un kit di sviluppo con un Mac Mini equipaggiato con SoC Apple A12Z, 16GB di memoria RAM e 512GB di SSD, con sistema operativo Big Sur e Xcode 12), i consumatori potranno aspettarsi alcuni modelli di Mac con Apple Silicon entro la fine dell'anno. Apple prevede che la transizione delle app di terze parti potrà essere completata in due anni, ma contemporaneamente assicura che nuovi Mac con processori Intel saranno rilasciati ancora per qualche tempo (senza ulteriori dettagli a riguardo).

Nessun numero, nessun benchmark, nessuna prestazione concreta: la quarta "major transition" di Apple porta con sé stupore, domande e dubbi: ne sapremo di più nei prossimi mesi.

94 Commenti
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*sasha ITALIA*22 Giugno 2020, 21:56 #1
Dove sono gli increduli di una settimana fa??

Comunque sono rimasto sbalordito dalle prestazioni di A12X. Sono contento di questa transizione
pengfei22 Giugno 2020, 22:19 #2
Ammetto che un po' rosico, il prossimo portatile lo vorrei fanless e i processori Apple dovrebbero essere una bella bestiolina in quello scenario di utilizzo, sono curioso di vedere i benchmark dei prossimi portatili, e la transizione dovrebbe essere molto più rapida rispetto a Windows on ARM, se Apple decide di migrare architettura i produttori di software sanno che si dovranno adeguare, e gli utenti possono comprarlo fiduciosi di non avere una macchina che potrebbe non venire mai supportata a dovere, come nel caso di un portatile con Snapdragon e Windows. Anche la possibilità di avere le app dell'ecosistema iOS non mi sembra affatto da buttare, Windows in questo (app "moderne" ) mi sembra stia un po' arrancando, secondo me se Apple abbassasse un po' i prezzi puntando sui ricavi dai servizi e dall'app store potrebbe guadagnare considerevoli quote di mercato a danno dei pc.
Mi pare che Apple pesasse sul fatturato di Intel per tipo il 5%, non così tanto, però resta un segnale abbastanza significativo, TMSC dovrebbe aver superato Intel come capitalizzazione, come fatturato arriva solo alla metà ma ha attività meno diversificate quindi dovrebbe aver maggior capacità di investire nello sviluppo dei processi, e nel prossimo futuro l'equilibrio dovrebbe spostarsi ulteriormente a suo favore tra la mossa di Apple e la ritrovata competitività di AMD, quindi sarà interessante vedere se Intel riuscirà a recuperare il terreno perso, o il ritardo nel processo produttivo diventerà fisiologico
(mi rendo conto che sembra un post che si presta a generare flames, specifico che non ho intenzione di comprare un prodotto Apple, non mi piace la chiusura, e che ho un PC con processore Intel, sono solo considerazioni libere dopo aver visto la WWDC)
insane7422 Giugno 2020, 22:23 #3
Originariamente inviato da: *sasha ITALIA*
Dove sono gli increduli di una settimana fa??

Comunque sono rimasto sbalordito dalle prestazioni di A12X. Sono contento di questa transizione


Concordo. Quell’A12Z sembrava davvero comportarsi mooolto bene, considerando che è ancora tutto in beta.
Impressionante anche Rosetta 2.
Alfhw22 Giugno 2020, 23:37 #4
il funzionamento di applicazioni intel-based su sistemi con Apple Silicon sarà gestito tramite Rosetta 2 che si occuperà di tradurre l'applicazione al momento dell'installazione oppure, dove serve, effettuare traduzioni in tempo reale

Come fa Rosetta 2 a tradurre l'applicazione al momento dell'installazione? Ma con che tipo di applicazione e con che compromessi?

Il grafico mi sembra un po' ottimistico. Gli Apple Silicon dovrebbero avere prestazioni da x86-desktop e contemporaneamente consumi da x86-notebook?
Comunque vedremo.
mattia.l23 Giugno 2020, 00:15 #5
Pazzesco, sarebbe bello saperne di più sul funzionamento di Rosetta
Le app iOS eseguibili su mac poi gran cosa

Ma nessuno ha parlato di bootcamp
FirePrince23 Giugno 2020, 00:27 #6
Praticamente una rivoluzione. Impressionante che siano riusciti a portare a bordo Microsoft e Adobe dal day 1, e anche le prestazioni raggiungibili in emulazione con Rosetta.
emac70023 Giugno 2020, 00:39 #7
Strana sensazione di dejavú... Non credo in questo passaggio. Felice di ricredermi (ma anche no). Per quanto mi riguarda ho smesso da anni di finanziare Apple e non credo che tornerò mai ad essere un suo cliente. Ps: curioso di vedere le prossime applicazioni per entrambi i sistemi quanto peseranno all'epoca della transizione Intel le app pesavano il doppio ma internet non era diffuso come oggi
Rubberick23 Giugno 2020, 00:58 #8
Preferisco rimanere in ambito x86... arm potrà non essere male ma quando ci spostiamo da tablet e cellulari per arrivare alle workstation.. altra cosa
AlexSwitch23 Giugno 2020, 02:26 #9
Originariamente inviato da: *sasha ITALIA*
Dove sono gli increduli di una settimana fa??

Comunque sono rimasto sbalordito dalle prestazioni di A12X. Sono contento di questa transizione


Eccone uno... Anzi ecco uno scettico convinto su questa transizione di architettura.

Le belle parole di Cook su Apple Silicon, con tutti gli annessi e connessi, nascondono ancora troppe questioni, una tra tutte le prestazioni di queste CPU ( o SoC? ) in senso assoluto. Cook ha parlato solamente di prestazioni per watt, cosa accettabile per prodotti come MacBook Air e MacBook Pro da 13" ( base ), macchine destinate ad un uso molto " casual " da parte degli utenti . Le cose cambiano e parecchio se già si prendono in considerazione i MacBook Pro da 16" dotate di CPU Intel ben carrozzate e di GPU discrete di fascia media.
Idem, senza patate, per i desktop a partire dagli iMac di fascia medio/alta dove il problema dei consumi non si pone affatto e le prestazioni in assoluto diventano dominanti... per non parlare poi dei Mac Pro ( immagino la gioia di chi ha acquistato una di quelle grattugie lasciandoci magari più di 10000 cocuzze e si ritrova già con una macchina svalutata ).
Per Mac di questa categoria ci dovranno essere oltre a delle CPU degne di questo nome anche delle GPU di fascia avanzata, cosa che Apple con i suoi SoC AXX non è in grado di offrire... Certo potrà ricorrere ad AMD per le GPU, ma così sconfesserebbe la sua filosofia del controllo totale del silicio su Mac!

Vedremo che cosa uscirà effettivamente da Cupertino da qui a 24 mesi come prodotti di fascia medio/alta e con quali prestazioni nei confronti di X86, ben sapendo che non è tutto oro ciò che luccica.
acerbo23 Giugno 2020, 08:00 #10
tra un annetto si avranno i dati reali su quanto potrà peformare realmente un soc arm pompato da apple rispetto ad una cpu x86 in ambito desktop.
Il rischio grosso é che comunque confrontare i risultati prodotti da software di benchmark tra architetture e OS differenti non é mai affidabile.
La scelta comunque é sensata, cambiando piattaforma hardware si smarcano anche dal confronto diretto con la concorrenza e l'utente medio non dovrà piu' stare a confrontare l'hardware del suo mac con il portatile x della concorrenza che costa 500 euro di meno con piu' ram e piu' disco e poi per usare iMessaggi i memoji, navigare su safari e cambiare tre livelli su lightroom un soc del 2020 svolgerà sicuramente il carico senza problemi.
Hanno ancora una volta inquadrato per bene il loro target di utenza, per i carichi di lavoro seri continueranno probabilmente a proporre i mac pro ( che ormai non compra quasi piu' nessuno) con gli xeon o con le nuove cpu amd.
Curioso di vedere i prezzi dei prossimi portatili con arm.

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