Dropbox: arriva l'app ottimizzata per i processori M1, M1 Pro e M1 Max di Apple

Dropbox: arriva l'app ottimizzata per i processori M1, M1 Pro e M1 Max di Apple

DropBox ha rilasciato la versione definitiva del suo client con supporto nativo per la famiglia di processori Apple M1 ma anche M1 Pro e M1 Max. Ecco le novità.

di pubblicata il , alle 11:07 nel canale Apple
DropboxApple
 

DropBox ha rilasciato la versione definitiva del suo client con supporto nativo per la famiglia di processori Apple M1 ma anche M1 Pro e M1 Max. In questo caso avevamo visto qualche tempo fa l'arrivo della prima Beta per i Mac di Dropbox proprio con il supporto ad ARM M1 di Apple mentre ora l'azienda ha deciso di rilasciare l'applicazione completamente ottimizzata.

Dropbox per Mac M1: finalmente arrivata la versione ottimizzata

Come detto l’azienda aveva inizialmente deciso di non rilasciare una versione ottimizzata dell’app specificatamente ottimizzata per M1 e per questo era stata travolta da critiche degli utenti che avevano provato a chiedere spiegazioni al CEO di Dropbox via Twitter il quale aveva garantito l’arrivo di una versione del client ottimizzata per i Mac più recenti entro la prima metà del 2022.

Dopo una versione beta rilasciata a gennaio, ora è disponibile la versione defitiva, release che dovrebbe essere aggiornata automaticamente per gli utenti che hanno già installato il client. Finora Dropbox girava tramite Rosetta2 e questo comportava chiaramente una prestazione buona ma non ottima soprattutto per quanto concerne la velocità o anche il consumo della batteria sulle versioni portatili di Mac.


La versione per tutti del client Dropbox ottimizzato per i Mac M1 e seguenti (M1 Pro e M1 Max) può essere scaricata da questo indirizzo. Come verificare che il client sul vostro Mac sia effettivamente nativo per i processori M1, M1 Pro e M1 Max? Basterà aprire dal Finder la cartella Applicazioni, selezionando Dropbox e da qui "Ottieni Informazioni": se il client è aggiornato, nella sezione "Tipo" della finestra Informazioni appare la dicitura "Chip Apple".

2 Commenti
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TorettoMilano04 Marzo 2022, 11:14 #1
Come verificare che il client sul vostro Mac sia effettivamente natvo per i processori M1, M1 Pro e M1 Max? Basterà aprire dal Finder la cartella Applciazioni, selezionando Dropbox e da qui "Ottieni Informazioni": se il client è aggiornto, nella sezione "Tipo" della finestra Informazioni appare la dicitura "Chip Apple"


bruno ma che ti è successo alla fine dell'articolo?
io propongo di inserire un pulsante "segnala errori" negli articoli per poter segnalare direttamente eventuali errori
inited04 Marzo 2022, 11:44 #2
Appena s'è installata, ha avvisato che dalla prossima versione di MacOS l'estensione del kernel non sarà più supportata. Dropbox difatti si prepara in questo mese a seguire Microsoft nel rilasciare una versione del client che prescinda dalle estensioni deprecate e si appoggi sull'API File Provider di MacOS, release che, nel caso di OneDrive, ha provocato un'ondata di malcontento e proteste, nonché massicci abbandoni della piattaforma MS365 da parte di utenti che si sono ritrovati TUTTI i propri file cancellati da locale allorché il nuovo sistema è stato improntato al solo approccio Files On Demand, dove i file dell'utente sono virtuali e contengono dati solo se richiesti al momento. Nemmeno l'attuale tentativo di mitigare il problema con una preview release che permette di scaricare tutti i file sta risolvendo i problemi dell'utenza, dato che i contenuto vengono comunque scaricati in cache e non nei file in sé, il che non va bene per la ricerca di sistema e non permette sempre di avere i file desiderati nei risultati di ricerche per contenuti, e i dati possono venir cancellati a decisione del sistema operativo che NON li conteggia come spazio occupato sul disco e pertanto se necessita di spazio lo libera a partire da essi. Microsoft ha gestito male la release non preavvertendo gli utenti del cambiamento e cercando al contempo di presentare la cosa come un'upgrade scaricando la colpa delle costrizioni sulle API di Apple, ma tuttora non è chiaro se siano queste ultime a costringere all'approccio only on demand o se MS abbia cercato di far ingoiare agli utenti una maggior dipendenza dai server di Azure/OneDrive, cosa che per innumerevoli professionisti si è invece rivelata inaccettabile, fra chi ha connessioni a consumo e chi deve lavorare in viaggio e offline.

Sarà da vedere se DropBox forniràun approccio simile o avrà modo di fare di meglio.

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