Apple scommette sugli USA: 500 miliardi di investimenti e 20.000 nuovi posti di lavoro in quattro anni

Apple scommette sugli USA: 500 miliardi di investimenti e 20.000 nuovi posti di lavoro in quattro anni

Apple ha annunciato un piano quinquennale da 500 miliardi di dollari per potenziare la produzione e la ricerca negli USA, creando 20.000 posti di lavoro e investendo in settori chiave come l'intelligenza artificiale e l'ingegneria del silicio.

di pubblicata il , alle 10:59 nel canale Apple
Apple
 

Apple ha annunciato un piano di investimenti da 500 miliardi di dollari negli Stati Uniti, creando 20.000 nuovi posti di lavoro nei prossimi quattro anni. Impegno che arriva in seguito a un recente incontro tra il CEO Tim Cook e il Presidente Donald Trump.

Il gigante di Cupertino punta sul Made in USA: ecco il piano di Apple per il futuro

Il colosso di Cupertino ha delineato una serie di iniziative ambiziose che mirano a rafforzare la sua presenza produttiva e di ricerca sul suolo americano. Tra i progetti più rilevanti, spicca la costruzione di un nuovo stabilimento di produzione di server a Houston, Texas. Si parla di un impianto che si estenderà su una superficie di circa 23.000 metri quadrati e che sarà dedicato alla produzione di server per il sistema Private Cloud Compute di Apple, componente cruciale per l'infrastruttura di Apple Intelligence.

L'azienda ha annunciato anche l'apertura di un'accademia per i fornitori nel Michigan, con l'obiettivo di "formare la prossima generazione di produttori statunitensi". Inoltre, Apple prevede di espandere la sua rete di data center in diversi stati, tra cui Arizona, Oregon, Iowa, Nevada e North Carolina.

I 20.000 nuovi posti di lavoro che Apple intende creare saranno principalmente focalizzati su settori ad alta tecnologia come ricerca e sviluppo, ingegneria del silicio e intelligenza artificiale

"Siamo fiduciosi nel futuro dell'innovazione americana e siamo orgogliosi di consolidare i nostri investimenti di lunga data negli Stati Uniti con questo impegno da 500 miliardi di dollari per il futuro del nostro Paese", ha commentato l'annuncio Tim Cook, CEO di Apple.

Secondo alcuni osservatori, il grande investimento di Apple potrebbe essere una risposta strategica alle pressioni sui dazi tra Cina e USA, al fine di proteggere la propria catena di approvvigionamento e a evitare potenziali tariffe.

16 Commenti
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Notturnia25 Febbraio 2025, 11:35 #1
e a questo servono (in parte) i Dazi.. recuperare lavoro in casa
Tasslehoff25 Febbraio 2025, 11:37 #2
E per forza, se le politiche di Trump proseguono su questo passo non gli resterà che il mercato interno, visto che Herr Donald e le sue illuminate politiche protezioniste stanno spingendo tutti, sia gli ex alleati che i paesi in bilico, tra le capienti braccia di mamma Cina, che ringrazia sentitamente.
Tasslehoff25 Febbraio 2025, 11:39 #3
Originariamente inviato da: Notturnia
e a questo servono (in parte) i Dazi.. recuperare lavoro in casa
E far fallire le aziende che vivono di export
cicastol25 Febbraio 2025, 12:01 #4
Originariamente inviato da: Tasslehoff
E far fallire le aziende che vivono di export


Almeno informarsi prima di sparare boiate.


Noi abbiamo dazi molto superiori visto che l'IVA al 22% prima veniva spacciata come tributo interno e non calcolata magicamente come dazio, a cui si aggiungono i dazi veri e propri insieme ai diritti doganali per un aggravio dei costi di importazione dell' ordine del 30% e più...

Quindi gli USA non fanno che adeguarsi.

"Con l’arrivo della riforma della normativa doganale nazionale, l’IVA dovuta all’importazione, che attualmente può essere considerata, per consolidata definizione giurisprudenziale, un tributo interno, soggetto alle aliquote stabilite da ciascun Paese membro dell’UE, assume al rango di diritto doganale (o diritto di confine), assimilabile, pertanto, ai dazi."

https://osservatorio-riformafiscale...tto-di-confine/

https://www.ipsoa.it/documents/quot...e-spedizionieri
randorama25 Febbraio 2025, 12:06 #5
non mi è chiaro come tu riesca ad equiparare l'iva (che colpisce tutti i prodotti e servizi, a prescindere da dove vengano prodotti) con i dazi, ma tant'è.
cronos199025 Febbraio 2025, 12:16 #6
Originariamente inviato da: Tasslehoff
E far fallire le aziende che vivono di export
Credo che Apple potrà tranquillamente aumentare del 20% i suoi listini e vendere quanto prima
cicastol25 Febbraio 2025, 12:18 #7
Originariamente inviato da: randorama
non mi è chiaro come tu riesca ad equiparare l'iva (che colpisce tutti i prodotti e servizi, a prescindere da dove vengano prodotti) con i dazi, ma tant'è.


Geniale, bisogna dire Trump di non chiamarli più dazi ma IVA, così sono tutti contenti.

Già, difficile da capire, leggere poi ancora più difficile, troppo...





https://osservatorio-riformafiscale...tto-di-confine/


https://www.ipsoa.it/documents/quot...e-spedizionieri
the_joe25 Febbraio 2025, 12:29 #8
Originariamente inviato da: cicastol
Geniale, bisogna dire Trump di non chiamarli più dazi ma IVA, così sono tutti contenti.

Già, difficile da capire, leggere poi ancora più difficile, troppo...





https://osservatorio-riformafiscale...tto-di-confine/


https://www.ipsoa.it/documents/quot...e-spedizionieri


Chiamali come ti pare, ma i dazi di Trump e di chiunque altro sono in aggiunta alle tasse di importazione, IVA in Europa e VAT in USA ecc...

Per cui si aggiunge imposta a imposta, poi chiamala come vuoi, quindi se Trump mette dei dazi aggiuntivi su determinate merci, queste in dogana dovranno pagare il 15% di VAT (credo che la media sia questa perchè ogni stato degli USA ha la sua aliquota) più il 25% che ha minacciato.
cronos199025 Febbraio 2025, 12:33 #9
Originariamente inviato da: cicastol
Geniale, bisogna dire Trump di non chiamarli più dazi ma IVA, così sono tutti contenti.

Già, difficile da capire, leggere poi ancora più difficile, troppo...





https://osservatorio-riformafiscale...tto-di-confine/


https://www.ipsoa.it/documents/quot...e-spedizionieri
ehm.... mi sa che a leggere torna alquanto complesso anche a te
Dal tuo primo link, secondo paragrafo:
’articolo 27, comma 2 del DLgs n. 141/2024 dispone infatti che “Fra i diritti doganali […] costituiscono diritti di confine, oltre ai dazi all'importazione e all'esportazione previsti dalla normativa unionale, i prelievi e le altre imposizioni all'importazione o all'esportazione, i diritti di monopolio, le accise, l'imposta sul valore aggiunto e ogni altra imposta di consumo, dovuta all'atto dell'importazione, a favore dello Stato”.
L'ho messo in grassetto così tu non possa leggere male ancora una volta il tuo stesso link

OLTRE ai dazi... l'IVA NON è un dazio. E come ricordava randorama (oddio, dovrebbe essere ovvio e noto a chiunque, ma va bo ) è una tassa che si applica su QUALUNQUE BENE, non è prerogativa di beni importati dall'estero.
D'altro canto l'IVA c'era pura prima della modifica alla norma da te citata. Modifica che all'atto pratico di chi acquista non cambia una mazza (oggi paga tanto quanto pagava prima della variazione). O vorresti forse affermare che prima del 26 settembre 2024 l'IVA sui beni importati dall'estero non la pagavi?

Ciò che nella pratica cambia riguarda gli oneri attribuiti ai rappresentanti doganali, come peraltro il tuo stesso link spiega negli ultimi due paragrafi.
Infatti, la natura di “tributo interno” dell’IVA all’importazione, implicava che il rappresentante doganale indiretto fosse responsabile unicamente dell’obbligazione doganale e non anche dell’IVA all’importazione. Il rappresentante doganale, infatti, non essendo titolare del diritto alla detrazione IVA, il quale spetta soltanto al proprietario delle merci, non poteva essere considerato debitore dell'IVA non versata in solido con l’importatore. Doveva pertanto escludersi la solidarietà passiva per l’accertamento e la riscossione dell’imposta.

A seguito della modifica in parola, ossia dell’assunzione della natura di “diritto di confine” da parte dell’IVA all’importazione, i soggetti obbligati al pagamento dei diritti in questione saranno non solo i dichiaranti ma anche proprio gli eventuali rappresentanti doganali che agiranno in rappresentanza doganale indiretta.
Leggere è davvero complesso
cicastol25 Febbraio 2025, 12:34 #10
Originariamente inviato da: the_joe
Chiamali come ti pare, ma i dazi di Trump e di chiunque altro sono in aggiunta alle tasse di importazione, IVA in Europa e VAT in USA ecc...

CUT


In USA non c'è nessuna VAT ma la Sales Tax ed è molto minore, inoltre è realmente una tassa interna e non richiesta in dogana...

L'IVA da noi è un dazio come recentemente specificato dall' Agenzia Entrate e richiesto direttamente dalla Dogana.

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