Apple pubblica nuove informazioni su Spotlight

La compagnia di Cupertino rilascia un documento nel quale illustra l'innovativa tecnologia di ricerca che sta alla base dello sviluppo della prossima major release di Mac OS X
di Andrea Bai pubblicata il 03 Novembre 2004, alle 17:25 nel canale AppleAppleMac OS X
Apple Computer ha pubblicato nella giornata di ieri un documento approfondito riguardante la nuova tecnologia di ricerca basata su meta-data che verrà implementata nella prossima major release del sistema operativo Mac OS X.
Il documento, intitolato "Working with Spotlight", consultabile a questo indirizzo, illustra lo "Spotlight Store" ( un database a livello file-system che contiene tutti gli attributi meta-data dei file così come un indice dei contenuti) e alcuni consigli utili riguardanti la consultazione dei meta-data. Quel che è di maggiore interesse, comunque, è la sezione relativa al sistema di creazione e gestione delle query di ricerca.
Riportiamo di seguito: "The ability to create queries, and get a list of files in response to those queries, is what allows Spotlight to transcend the typical behavior of a file system and enables you to build a totally new category of applications. One of the best ways to find examples of complex queries is to use the Finder. Build a query using the Finder's Find feature and then save it. Then, navigate to the Saved Searches folder in your Home folder. You'll see the saved search as a Smart Folder. Get Info about the folder and you'll see the query nicely listed for you to examine."
Secondo quanto riportato nel documento Tiger dovrebbe inoltre includere una serie di meta-data importer per una vasto numero di formati di file tra cui, ovviamente, i formati utilizzati dagli applicativi della compagnia di Cupertino come iTunes o Rubrica Indirizzi.
Durante lo scorso fine settimana Apple ha messo a disposizione degli sviluppatori la prima nuova build di Tiger, la prossima release del sistema operativo, presentato in anteprima durante il World Wide Developers Conference tenutasi a San Francisco nel mese di Giugno.
Fonte: Appleinsider
28 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoquando mi hanno mostrato macosx sembrava che il FS per i volumi nativi, trascendesse dalla classica struttura "Directory\File" ...
in modo tale che aprendo il volume di sistema, vengono mostrati direttamente documenti e le applicazioni con le loro brave iconcine...
il che elimina la necessità del menu Start, e soprattutto rende la rimozione completa (eseguibili, impostazioni, file temporanei ) delle applicazioni, possibile trascinando l' icona nel cestino
ora, visto che questo presuppone indubbiamente la presenza di uno "strato" SW simil - database... è SpotLight oppure qualcosa di livello diverso?
No, hai capito male...
MAC OS, quantomeno la versione Panther non trascende affatto dalla struttura classica, poi che nel Finder ci siano "scorciatoie" per raggiungere le varie cartelle importanti, queste è un'altra cosa...Anche perchè se tutti i files fossero messi a caso, senza una gerarchia come faresti, ad esempio, a creare cartelle e sottocartelle private ?
Per quanto riguarda l'eliminazione delle applicazione con il semplice trascinamento nel cestino questa è una caratteristica di UNIX.
Prego...
Tra l'altro il file system OSX è compatibile con l'NTFS.che diavolo vuol dire..
"Tra l'altro il file system OSX è compatibile con l'NTFS."
Re: che diavolo vuol dire..
"Tra l'altro il file system OSX è compatibile con l'NTFS."
Niente.. ancora oggi MacosX usa il "vecchio" HFS+ (con Journaling) oppure il file system Unix. Legge e scrive però anche su dischi formattati FAT32 o NTFS.
Re: Re: che diavolo vuol dire..
Niente.. ancora oggi MacosX usa il "vecchio" HFS+ (con Journaling) oppure il file system Unix. Legge e scrive però anche su dischi formattati FAT32 o NTFS.
Per il FAT32 lo immaginavo ma non sapevo che supportasse anche NTFS.
vorrei capire una cosa...
quando mi hanno mostrato macosx sembrava che il FS per i volumi nativi, trascendesse dalla classica struttura "Directory\File" ...
in modo tale che aprendo il volume di sistema, vengono mostrati direttamente documenti e le applicazioni con le loro brave iconcine...
il che elimina la necessità del menu Start, e soprattutto rende la rimozione completa (eseguibili, impostazioni, file temporanei ) delle applicazioni, possibile trascinando l' icona nel cestino
ora, visto che questo presuppone indubbiamente la presenza di uno "strato" SW simil - database... è SpotLight oppure qualcosa di livello diverso?
Il filesystem utilizzato dai Mac (l'HFS+) é abbastanza standard, non ci sono database SQL dietro alla LongHorn. Di particolare ha che può supportare 'fork' multipli (in pratica come se fossero più files in uno) e dei metadati. La prima delle 2 caratteristiche però, utilizzata estensivamente con il sistema classico, non è più consigliata con il sistema X e non più utilizzata da Apple principalmente (suppongo) per problemi di compatibilità con altri filesystem quando si scambiano files (soprattutto di applicazioni) con le altre piattaforme. La seconda caratteristica invece la farà sicuramente da padrone con il nuovo sistema di ricerca di Tiger ed è già utilizzata per 'etichettare' i files ed altro.
Per avere (quasi) gli stessi vantaggi dei fork multipli pur mantenendo la compatibilità con filesystem Unix e Windoze, OS-X utilizza un 'trucchetto': i BUNDLE. In pratica una cartella (directory) che contiene un eseguibile e tutti i suoi files di supporto (prima localizzati nel 'fork' risorse del sistema Classico) che viene vista dal sistema operativo come un unico file, con la possibilità di eseguirlo con doppio click e di buttarlo nel cestino per cancellare tutto. Inoltre, se non in casi particolari o per dispetto (vedi applicativi Microsoft), gli applicativi su Mac non sparpagliano files intorno al sistema come su Windows e non esiste un file di registro centralizzato (con tutti i suoi problemi), e quindi buttare il 'bundle' dell'applicazione nel cestino é il modo corretto per rimuoverla dal computer. Insomma i bundle non hanno l'eleganza e l'efficienza delle "risorse" del sistema classico, ma ne mantengono l'esperienza d'uso e in alcuni casi la migliorano (sui bundle, contrariamente alle "risorse", si può mettere di tutto e quindi la necessità di avere altri files in giro, oltre a quella dell'applicazione, è presente in maniera ancora minore rispetto al sistema classico). In entrambi i casi l'usabilità è anni luce superiore all'approccio di Windows e Linux con tutti i loro installer e disinstaller che non sempre funzionano al 100%.
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