Apple è veramente sicura di ''aprire'' iOS ad app store di terze parti? Cosa potrebbe succedere?

Arrivano da Bloomberg le indiscrezioni tali per cui Apple sembra intenzionata con iOS 17 ad aprire il proprio sistema operativo ad app store di terze parti. L'obbligo c'è ed arriva dal Digital Markets Act europeo (DMA) che sarà operativo dal prossimo marzo 2024. Cosa farà Apple in tal senso? Cosa succederà se dovesse aprire come ha sempre fatto Android?
di Bruno Mucciarelli pubblicata il 15 Dicembre 2022, alle 10:06 nel canale AppleAppleiOS
Dopo aver combattuto con veemenza il cosiddetto ''sideloading'' degli app store alternativi sembra proprio che Apple consentirà a negozi di app virtuali esterni di approdare su iOS e di impossessarsi di quelli che sono gli iPhone e gli iPad. Una vera e propria rivoluzione che si può dire epocale perché sappiamo bene come, prima Steve Jobs e ora Tim Cook, si siano sempre proposti nel mondo tech mobile con una sola convizione più forte di tutte: il sistema operativo di Apple deve rimanere chiuso, costi quel che costi.
Contro però le leggi europee e il tanto chiacchierato Digital Markets Act europeo (DMA) che da marzo 2024 sarà obbligatorio anche per Apple, sembra inevitabile l'apertura di iOS e iPadOS anche a store alternativi ad App Store proprietario per un futuro che non sembrava possibile fino a poco tempo fa. Quali potrebbero essere le conseguenze di un cambiamento del genere e soprattutto Apple accetterà davvero un sistema operativo ''flessibile e aperto''?
Apple dovrà concedere il sideloading, in un modo o in un altro
Per capire la situazione dobbiamo innanzitutto partire dal sapere che cos'è il Digital Markets Act (DMA). Sappiate che lo scorso 1° novembre 2022 l'Unione Europea ha deciso di porre fine alle possibile pratiche sleali nell'economia delle piattaforme online da parte di grandi società tecnologiche (Apple ne fa parte) che vengono identificate come ''gatekeeper'' ossia controllori del mercato. Chi viene dichiarato ''gatekeeper'' sostanzialmente può regolare l'accesso tra utenti commericali e consumatori divenendo un vero e proprio regolatore privato che in qualche modo cerca di favorire servizi o anche situazioni a scapito di altri per interessi solitamente personali.
Da qui la volontà di istituire un DMA ossia un Digital Markets Act che permettesse di definire obblighi da rispettare non solo nei comportamenti tra aziende ma anche nel frenare la crescita inverosimile di alcune realtà commerciali di entità superiori rispetto a quelle invece più piccole, il tutto a vantaggio dei consumatori finali. Diverse le aree dell'economia digitale su cui il DMA agirà ma soprattutto sappiate che un ''gatekeeper'' viene definito tale se la dimensione dell'azienda vede un fatturato annuale dell'Unione pari o superiore a 7,5 miliardi di euro in ciascuno degli ultimi tre esercizi finanziari, o se la sua capitalizzazione media di mercato o il suo valore equo di mercato equivalente è stato pari ad almeno 75 miliardi di euro nell'ultimo esercizio finanziario, e fornisce un servizio di piattaforma principale in almeno tre Stati membri dell’Unione Europea.
Se i requisiti sono soddisfatti ecco che l'azienda ''gatekeeper'' ha degli obblighi da dover rispettare come permettere agli utenti di disinstallare facilmente le applicazioni preinstallate o modificare le impostazioni predefinite dei sistemi operativi, degli assistenti virtuali o dei browser web che li indirizzano verso i prodotti e i servizi del gatekeeper e fornire schermate di scelta per i servizi principali. Ma soprattutto "I gatekeeper devono consentire agli utenti finali di installare applicazioni o app store di terze parti che utilizzano o interoperano con il sistema operativo del gatekeeper". Ed ecco il grosso problema per Apple e per il suo sistema chiuso che tale non potrà più esserlo in Europa dal prossimo marzo 2024. In questo caso le modifiche potrebbero arrivare già con il prossimo iOS 17 che dovrebbe venire rilasciato come solito a settembre/ottobre 2023, pronto per rispettare la data ultima del 6 marzo 2024 della legge DMA.
L'approccio del giardino recintato di Apple ha finora imposto agli utenti di iPhone di scaricare app solo dall'App Store. Una situazione completamente diversa da quella che invece Android ha da sempre attuato consentendo agli utenti di installare app store di terze parti sui propri dispositivi. Il rapporto di Bloomberg in questo caso afferma che il progetto di sideloading di Apple è già iniziato sotto la guida del vicepresidente tecnico dell'azienda Andreas Wendker, che riferisce a Craig Federighi, vicepresidente senior dell'ingegneria del software. Secondo quanto riferito, il progetto coinvolge anche dirigenti senior come Jeff Robbin e Eddie Cue per capire quale sia l'importanza di tale cambiamento.
È davvero una vittoria degli sviluppatori?
L'obbligo del ''sideloading'' non è il primo che Apple intende rispettare. L'azienda di Tim Cook infatti si è già impegnata a supportare un altro obbligo che è quello della predispozioni sui device tech di una porta USB-C a causa della spinta dell'UE atta a standardizzare le porte di ricarica di tutti i dispositivi. Ora, con il DMA all'orizzonte, potrebbe arrivare una nuova costrizione nei confronti di Apple con un cambiamento che però sembra essere più importante e ''pericoloso'' che mai.
Palese che se Apple decidesse di aprire ad altri store di applicazioni, gli sviluppatori non saranno più obbligati a pagare la tanto sospirata commissione del 30% (o in alcuni casi del 15%) al gigante della tecnologia per gli acquisti in-app. Tutto questo potrebbe placare l'animo di molte aziende, tra cui Spotify ,Tinder/Match Group e, recentemente anche di Twitter, che lo ricordiamo hanno sempre criticato la struttura tariffaria di Apple. In tal senso abbiamo visto come Apple abbia in qualche modo già limitatamente aperto ad alcuni sviluppatori l'utilizzo di sistemi di pagamento di terze parti in determinati mercati, ad esempio tutti gli sviluppatori in Corea del Sud e gli sviluppatori di app di appuntamenti nei Paesi Bassi possono già farlo. Tuttavia, devono ancora pagare ad Apple una tassa considerevole che potrebbe sparire completamente con l'apertura tramite il DMA.
In molti si sono già portati avanti nell'attesa forse dell'apertura di Apple causa DMA. Parliamo di Aptoide, uno dei più famosi app store alternativi per Android con sede in Portogallo, che ha già messo online una versione iOS per i jailbreaker, ossia per gli iPhone ''aperti'' tramite sistemi ritenuti illegali da Apple, del suo store di app. Il co-fondatore e CEO dell'azienda, Paulo Trezentos, ha dichiarato di essere sicuro che il passo successivo sarà quello di un'apertura completa da parte di Apple agli app store di terze parti.
Novità ancora più importante sembrerebbe essere quella secondo cui Apple sarebbe intenzionata, sempre a causa delle regole del DMA, a dover aprire altre parti del suo ecosistema: la sua fotocamera, il modulo NFC e anche il motore del suo browser. Esistono ad oggi molteplici applicazioni di terze parti che sviluppano ulteriori funzionalità sull'app della fotocamera di Apple che sappiamo essere piuttosto minimale per un classico ''punta e scatta''. Solo negli ultimi anni si è visto un aumento delle impostazioni che rimangono comunque davvero limitate. L'apertura del dev kit della fotocamera potrebbe portare ad app di sviluppatori rilasciate sullo store e capaci di puntare all'alternativa vera e propria nell'uso del comparto fotografico di un iPhone. Non solo perché sappiamo bene come attualmente, tutti i browser su iPhone, inclusi Chrome e Firefox, devono utilizzare il motore WebKit di Apple. Ecco che secondo le ultime indiscrezioni l'azienda di Cupertino starebbe valutando la possibilità di rimuovere quel costrutto. Infine ci potrebbe essere anche l'apertura del modulo NFC su iPhone: questo potrebbe significare che, a parte Apple Pay, altre società di pagamento potrebbero integrare i propri servizi per il tap-to-pay. Apple ha già affrontato le critiche dell'UE, che a febbraio aveva affermato come una tecnologia standard per il pagamento senza contatto come NFC dovrebbe essere aperta a tutti i fornitori. Grazie al DMA anche questo muro potrebbe venire giù aprendo la strada ai concorrenti di Apple come Stripe e Square, già pronti a mettere le mani con proprie soluzioni integrate su iPhone.
Apple dovrà ''aprirsi'', ma sarà davvero un bene per gli utenti?
I dirigenti di Apple hanno costantemente affermato quanto potrebbe divenire dannoso il ''sideloading'' per la sicurezza degli utenti. La stessa azienda con iOS 16 aveva addirittura introdotto una modalità sviluppatore per impedire agli utenti di "installare inavvertitamente software potenzialmente dannoso sui propri dispositivi". I problemi come il ''sideloading'' e le tariffe dell'App Store sono stati sempre di più al centro dell'attenzione dopo l'avvenuta lotta, ancora non conclusa, tra l'azienda di Cupertino ed Epic che in qualche modo ha spalancato il capitolo della ''chiusura'' dei sistemi di Apple.
A questo punto l'idea di Apple è quella di rendere un po' più difficile la vita agli sviluppatori o a tutti coloro che vorranno realmente posizionare app da store esterni. Nei Paesi Bassi come anche in Corea del Sud, dove Apple è stata costretta ad aprire un po' la sua piattaforma, l'azienda ha reso difficile la vita agli sviluppatori che hanno voluto adottare sistemi di pagamento di terze parti. Ha imposto ai produttori di app di mostrare avvisi elaborati agli utenti quando stanno per utilizzare un sistema di pagamento alternativo e, in alcuni casi, ha chiesto loro di inviare un file di app separato per un particolare mercato.
L'idea non è tanto avercela contro gli sviluppatori per la diminuzione dei guadagni da App Store ma piuttosto Apple si preoccupa di veder cadere un sistema che fino ad oggi ha retto con sicurezza estrema nei confronti di malware o altre situazioni di pericolo cosa che invece non sempre è avvenuta su Android. Checché se ne dica ma la chiusura di iOS o di App Store sin dal principio non ha fatto altro che rendere gli iPhone e tutti i device Apple tra i più sicuri al mondo. Tutto questo, secondo Apple, potrebbe essere in pericolo e l'unico riparo che può realizzare l'azienda di Tim Cook è forse quello di imporre determinati requisiti di sicurezza tali da rendere quasi inattaccabili i device anche con il software distribuito al di fuori del suo negozio virtuale.
Apple vuole fare i propri interessi ma da sempre l'idea è anche quella di immettere sul mercato prodotti che siano unici e che non posseggano problematiche di sicurezza per gli utenti. E chissà se gli utenti Apple, abituati ad un unico store e soprattutto ad installare applicazioni praticamente ad occhi chiusi, si ''apriranno'' ad altri store dove potranno sì avere app diversificate e magari gratuite ma dove la provenienza di queste ultime non sempre potrà essere davvero sicura.
45 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - info- il 99,9% degli utenti Apple sono fedeli ad Apple per uno dei seguenti due motivi:
1) "fa figo" e non sanno nemmeno cosa posso essere uno store di terze parti.
2) sono attratti dal sistema chiuso e "protetto" di iOS, e quindi non installerebbero uno store di terze parti.
Chi vorrà, a suo rischio e pericolo, installerà app al di fuori dello store.
Gli altri rimarranno sicuri (o più sicuri) con il solito apple store.
Io la vedo solo come un valore aggiunto questa possibilità.
Link ad immagine (click per visualizzarla)
(come si sente ora qualche "ultrà" della mela all'idea al pensiero di quello che succederà tra qualche mese)
Chi vorrà, a suo rischio e pericolo, installerà app al di fuori dello store.
Gli altri rimarranno sicuri (o più sicuri) con il solito apple store.
Io la vedo solo come un valore aggiunto questa possibilità.
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(come si sente ora qualche "ultrà" della mela all'idea al pensiero di quello che succederà tra qualche mese)
Shol'va Kree!
Se compro un iPhone, è perché, tra le altre cose, è "blindato" lo store / il browser (vedi apertura a altri browser che non usano WebKit di Safari ecc), i permessi delle app.
così ci troveremo app come Facebook e simili che invece di scervellarsi su come tracciare l'impossibile aggirando tutti i paletti che (per fortuna) gli mette Apple e si potranno creare la loro webview custom con tutte le peggio porcate del mondo.
se ne sentiva il bisogno?
no appunto. le "alternative" ci sono e si chiamano smartphone Android.
tempo 0 e ci sarà l'Epic Store, il Microsoft Store, ecc, e invece di avere un solo posto dove cercare/trovare/installare/aggiornare un'app bisognerà andarsela a cercare chissà dove.
ovvio, nessuno (al momento) ti obbliga ad installare store alternativi, ma se domani MS dice che Office lo puoi scaricare solo dal suo store o abbandoni office o ti adegui.
se domani chi fa siti web abbandona il supporto a Safari (ora praticamente mantenuto solo perché c'è su iPhone/iPad) perché "tanto puoi installare Chrome" (col suo motore nativo), allora addio scelta (che è il contrario di quello che queste leggi fuffa fanno finta di voler ottenere).
bah. io avrei preferito continuare col "wallet garden". nessuno mi obbliga a comprare iPhone. se lo compro è anche per via del "wallet garden".
Gli altri rimarranno sicuri (o più sicuri) con il solito apple store.
Io la vedo solo come un valore aggiunto questa possibilità.
È un concetto troppo difficile da far capire.
La gente non vuole la libertà di fare quello che vuole, la gente vuole la tranquillità di avere qualcuno che gli impone cosa fare.
Se mi togli la possibilità di scelta, non devo perder tempo e fare fatica a scegliere...
Il problema principale e' permettere finalmente di poter avere delle applicazioni che sono contrarie alle linee guida di Apple, ma che sarebbero applicazioni perfettamente lecite da un punto di vista tecnologico.
Un esempio terra terra? Apple non permette il porno, quindi pornhub non puo' avere la sua app, al contrario di youtube. In questo modo invece Pornhub potrebbe avere la sua app e facilitare la fruizione, e perche' no, il pagamento di abbonamenti vari (che non e' che campa d'aria), senza passare da un browser.
Oppure, Apple non permette emulatori. Sullo store non ci sono ad esempio emulatori per SNES o altre console. In questo modo invece potrebbe essere possibile installarle ed usarle, e la potenza dell'iphone credo che permetta di usarli anche in scioltezza.
Secondo me questo e' uno degli aspetti piu' sottovalutati, cioe' la possibilita' di sviluppare applicazioni perfettamente sicure e lecite ma che Apple non permette di sviluppare per le sue linee guida.
Che enorme vaccata... Quindi a te starebbe bene se ti togliessi la possiblita', che so, di scegliere cosa mangiare, come vestirti, che lavoro farti fare?
La gente non vuole la libertà di fare quello che vuole, la gente vuole la tranquillità di avere qualcuno che gli impone cosa fare.
Se mi togli la possibilità di scelta, non devo perder tempo e fare fatica a scegliere...
Triste, ma vero, ahimè !
La gente non vuole la libertà di fare quello che vuole, la gente vuole la tranquillità di avere qualcuno che gli impone cosa fare.
Se mi togli la possibilità di scelta, non devo perder tempo e fare fatica a scegliere...
Esatto.
"Chi rinuncia alla libertà per raggiungere la sicurezza, non merita né la libertà né la sicurezza." Benjamin Franklin
La gente non vuole la libertà di fare quello che vuole, la gente vuole la tranquillità di avere qualcuno che gli impone cosa fare.
Se mi togli la possibilità di scelta, non devo perder tempo e fare fatica a scegliere...
Sei libero di vendere o regalare il tuo iPhone e prenderti un altro smartphone.
Nessuno ti impone niente.
Questo concetto pare che sia ancora più difficile da capire.
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