Apple cambia tutto in Europa: app store di terze parti su iOS, browser alternativi e cloud gaming

Per rispettare il Digital Markets Act europeo la Mela è costretta a consentire app store di terze parti su iOS: ora si conoscono le modalità e le condizioni, a cui si aggiunge un nuovo piano commissionale
di Andrea Bai pubblicata il 26 Gennaio 2024, alle 08:44 nel canale AppleApple
Apple ha svelato le modalità con cui andrà a rispettare i dettami del Digital Markets Act europeo che diventerà pienamente operativo a marzo. Arriva quindi, a partire da iOS 17.4, la possibilità di installare app store di terze parti, che la Mela chiama "mercati di app alternativi", sancendo la fine dell'esclusività dell'App Store di Apple come unico modo per scaricare e installare applicazioni su iPhone.
Con iOS 17.4 gli utenti dello spazio economico europeo potranno scaricare un app store alternativo dal relativo sito web. Questi app store per poter essere utilizzati dovranno passare attraverso il processo di approvazione di Apple. Una volta che il negozio di app è stato scaricato l'utente dovrà autorizzare il permesso di scaricare app sul dispositivo. Dopo che queste operazioni sono state portate a termine, sarà possibile scaricare dall'app store alternativo tutto ciò che c'è a disposizione, comprese app che violano le linee guida dell'App Store nativo di Apple. Sarà inoltre offerta la possibilità di impostare come predefinito un app store alternativo.

Gli sviluppatori potranno quindi scegliere su quali app store rendere disponibile la propria app, ma la Mela manterrà comunque una parte di controllo sul processo di distribuzione: tutte le app dovranno essere approvate da Apple e rispettare una serie di requisiti di base, e gli sviluppatori dovranno comunque distribuire la stessa versione della loro app su ogni app store che decidono di utilizzare. Il processo di verifica di Apple controllerà la presenza di malware e in generale che l'app non ponga rischi per la sicurezza della piattaforma e per la privacy dell'utente. Non vi sarà però alcun controllo sui contenuti e sullo standard di qualità: questi parametri saranno eventualmente lasciati ai singoli marketplace.
Nuove regole per App Store: cambia anche il piano commissionale
I cambiamenti comportano anche una revisione delle politiche tariffarie: gli sviluppatori che scelgono di continuare a distribuire le proprie app tramite l'App Store nativo potranno sfruttare un piano commissionale ridotto rispetto all'attuale: la commissione ordinaria passerà dal 30% al 17% e dal 15% al 10% per chi rientra nel programma Small Business. Le app installate tramite marketplace alternativi non vedranno alcun addebito commissionale da parte della Mela, ma potrebbero essere soggette a commissioni diverse decise dal gestore del marketplace. Gli sviluppatori avranno inoltre la possibilità di scegliere se processare i pagamenti tramite Apple o usare un sistema di pagamento alternativo, anche per gli acquisti in-app. Nel primo caso vi sarà una commissione aggiuntiva del 3%.
Viene però introdotta una nuova "Core Technology Fee" che prevede il pagamento di 0,50 euro per installazione per account su base annuale per qualsiasi app installata tramite App Store o tramite negozi alternativi. Questo dazio sarà gratuito per il primo milione di installazioni.
Gli sviluppatori avranno la possibilità di scegliere se aderire ai nuovi termini commerciali o attenersi a quelli attuali di App Store. Chi dovesse scegliere di continuare con le regole attuali, continuerà a vedersi applicato il medesimo piano commissionale. L'adesione ai nuovi termini è però necessaria per chi desidera poter sfruttare app store alternativi.
La Mela stima che oltre il 99% degli sviluppatori “ridurrà o manterrà le tariffe dovute ad Apple” in base ai nuovi termini commerciali e che “meno dell’1%” degli sviluppatori pagherebbe una tariffa per la tecnologia di base. Apple ha comunque messo a disposizione degli sviluppatori un sistema di calcolo delle tariffe con uno schema di confronto del primo anno di installazioni, così da aiutare nella scelta tra le due possibilità.
Con iOS 17.4 arrivano anche i browser non-WebKit
Ma le novità continuano: con l'arrivo di iOS 17.4 Apple consentirà di eseguire browser con motori di rendering diversi da WebKit anche su iOS e solo per gli utenti dell'Unione Europea. Su App Store sono sempre stati disponibili vari browser per la navigazione web, tutti però basati su WebKit, la stessa tecnologia su cui si basa Safari.
A partire da marzo però gli sviluppatori potranno realizzare browser (standalone o in-app) usando motori di rendering alternativi come Chromium o Gecko. Anche in questo caso sarà necessaria un'autorizzazione da parte della Mela che verrà concessa dopo aver superato una serie di requisiti di sicurezza. Una volta che un browser sarà autorizzato però potrà avere accesso a varie funzionalità della piattaforma iOS, tra cui il sistema di autenticazione Passkey.
Apple sta inoltre preparando una schermata per Safari che consentirà all'utente di scegliere, quando aprirà l'app per la prima volta dopo l'aggiornamento a iOS 17.4, di scegliere il browser predefinito preferito.
Su app store arrivano i servizi di Cloud Gaming
C'è ancora una novità, questa disponibile da subito: Apple è disponibile ad ospitare sull'App Store servizi e app per lo streaming di giochi. In altri termini, servizi come GeForce Now o Xbox Cloud potranno essere fruiti in maniera nativa tramite app e non, come possibile in precedenza, solo tramite accesso da browser web.
Gli sviluppatori potranno quindi inviare ad App Store un'app con la capacità di riprodurre in streaming l'intero catalogo di giochi che offrono, senza la necessità di approvare ogni singolo gioco (come avveniva in precedenza). Apple avverte comunque che "ogni esperienza resa disponibile in un'app sull'App Store dovrà aderire a tutte le linee guida di revisione dell'App Store, e la sua app host dovrà mantenere una classificazione per età dei contenuti".
L'apertura verso servizi e app di game streaming e cloud gaming non è riservata solo agli utenti dell'Unione Europea, ma viene applicata a tutte le giurisdizioni.
93 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - info? mi preoccupavo lato sicurezza, ma leggendo l'articolo si parla di controlli apple pure per app di store terzi quindi sto tranquillo
che facciano controlli, mi pare giusto, ma che siano allo stesso identico livello di quelli che fa per il suo store interno, ummmm...
Io per precauzione, inizierei a dire a quelli ai quali hai fornito un iphone, di non scaricare niente e di non installare nessuno store alternativo.
Io per precauzione, inizierei a dire a quelli ai quali hai fornito un iphone, di non scaricare niente e di non installare nessuno store alternativo.
il concetto è che la app di store terzi è identica alla app di app store quindi praticamente non cambia nulla rispetto ad oggi
Link ad immagine (click per visualizzarla)
(stringhe scovate nella Beta 1 di iOS 17.4)
ERA ORA !
Fine.
Non è così. Un dev deve garantire che tutte le versioni che rilascia sui diversi store siano uguali, non è obbligato a pubblicare sullo store terzo e su app store. Infatti l'articolo dice che ora ci saranno anche app che violano le policy dello store, come ad esempio degli adblocker (come accade anche su android)
Link ad immagine (click per visualizzarla)
(stringhe scovate nella Beta 1 di iOS 17.4)
Rispondo anche qui. E quindi? Se non usi store terzi hai le stesse garanzie di prima, quindi perchè lamentarti? Apple al massimo "limiterà" le app terze, mica le sue quindi gioisci per una cosa che fa contento qualcuno e che a te non ti tocca invece di fare il fan boy
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