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11-05-2012, 09:02 | #1 |
Senior Member
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Il futuro del backup: live backup?
Nelle grandi imprese vedo che si sta facendo strada il backup di tipo live, quindi niente piu archiviazione giornaliero con il rischio di perdere i dati della giornata in caso di disastro.
Voi cosa ne pensate, é questo il futuro del backup? Quali sono i costi o benefici di questa tecnlogia, piuttosto che quella tradizionale. In pratica..come convincere il responsabile budget di un'azienda, che é meglio passare al live backup? Grazie |
11-05-2012, 15:27 | #2 |
Bannato
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Non ne ho idea, anche perchè "live backup" non significa nulla.
Forse intendi "backup in remoto, su internet?" In questo caso la risposta è: dipende da quanti dati devi inviare. Se son tanti=>non si può fare, punto e basta. |
14-05-2012, 08:30 | #3 | |
Senior Member
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Ho visto un'azienda che aveva appunto due server paralleli che continuavano a "copiarsi", quindi avevi sempre i due server con i stessi dati. Pensavo si chiamasse live backup, ma allora come viene chiamato questo? grazie! |
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14-05-2012, 18:09 | #4 | |
Bannato
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Va bene in certi ambiti, è inutile in altri. |
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15-05-2012, 07:59 | #5 | |
Senior Member
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Ho visto che in ambito bancario si inizia ad utilizzarlo. Penso che li sia fondamentale, piuttosto che dei backup giornalieri, quindi con accettazione di perdita dati di 24h (troppe per una banca). Tu cosa ne pensi invece? |
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15-05-2012, 17:02 | #6 | |
Bannato
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In certi casi anche con stampanti ad aghi (sì, gli elementi minimi stampati... su modulo continuo). Non mi è chiarissima quale sia l'esigenza: proteggere da un guasto fisico? Da uno logico? |
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15-05-2012, 18:05 | #7 | |
Senior Member
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L'ambito é quello DRP (disaster recovery planning). Vorrei capire se il "futuro" - presente sia appunto il DRDB oppure sia solo una soluzione che pero' non sta avendo successo? Perché immagino i costi nell'adottare questa soluzione. |
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15-05-2012, 18:23 | #8 | |
Bannato
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Il "futuro" non c'è, o meglio nell'ambito della gestione dello storage ci sono differenze, le ribadisco 1) guasti hardware. In questo caso NON si tratta dei backup. Se adotti una qualsiasi strategia (RAID, DRDB o quello che vuoi) ti "proteggi" da un problema HARDWARE. Ma NON da uno software. DRDB (e simili) ha senso nel momento in cui si dispone di un meccanismo di migrazione, il che significa essenzialmente macchine virtuali, non ha un grandissimo senso (anzi per niente) come "backup" 2) backup. Questi servono per proteggersi (anche) dai problemi SOFTWARE. E non necessariamente si fanno ogni 24h, adottando filesystem che consentono di fare snapshot "al volo" (per poi streamarli su un flusso, tipicamente una copia su NAS) puoi fare i backup anche ogni 5 minuti (dato un sufficiente spazio di storage e facendo gli snapshot incrementali) Non è che replicando immediatamente "qualcosa" su "qualcosa di diverso" sei tranquillo e sicuro, tutt'altro. La "domanda" nasce a monte, ovvero se si utilizza uno storage separato (es. SAN) oppure se si hanno i server coi dischi "dentro"; se sono "fisici" o virtuali, e se dispongono di un meccanismo HA già implementato oppure no, e se i server sono su una LAN oppure una WAN |
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