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Old 28-12-2009, 22:29   #761
juninho85
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Conti: "Siamo tutti leader"
Daniele Conti nemmeno dopo dieci anni di permanenza in rossoblu, si sente il leader unico di questa squadra. "Magari ho più esperienza di qualche mio compagno, ma siamo tutti leader, in un gruppo affiatato creato dall'allenatore. Si può anche sbagliare in campo, ciò che importa è dare tutto quando si indossa questa maglia".

Tanto tempo trascorso in Sardegna l'ha reso uno di noi. "Sinceramente, quando vado a Roma per le vacanze, mi fa piacere vedere i miei genitori, ma non vedo l'ora di tornare qui. Mi sento tranquillo, a casa". Le possibilità di cambiare casacca ci sono state, eccome. Diverse squadre importanti l'avrebbero voluto tra le loro fila. "Non ho mai preso in considerazione le richieste, per rispetto ad una Società che mi ha dato tanto".

Eppure gli inizi in rossoblu non furono troppo incoraggianti, con Daniele spesso nel mirino della critica e dei tifosi. "Forse fu anche colpa mia, ero giovane e sbagliai in qualcosa. Ho tirato fuori il carattere. Ora mi fa piacere sapere che chi criticava, ora mi applaude". Stesso destino di Larrivey, osannato dopo il gol al Napoli. "Mi sono rivisto in lui. Non ha mollato, così come non mollai io a suo tempo".

L'unico neo riguarda i troppi cartellini gialli accumulati durante la stagione. "Forse c'è un pizzico di pregiudizio da parte degli arbitri. Ammetto però che a volte le ammonizioni sono giuste. Del resto, in certe circostanze, in alcune parti del campo, sei costretto a far fallo. A Palermo non l'abbiamo fatto e abbiamo preso gol".

Scommette su Pisano quale possibile uomo in più nel Cagliari del 2010 ("Ha giocato poco per vari infortuni, ci terrà a far bene") e si concentra sulla sua partita del cuore: il 6 gennaio arriva la Roma. "Ricordo la gara dell'anno scorso, perdemmo immeritatamente. Mi è rimasta un po' qui. Sarebbe bello cogliere un risultato positivo, ma non dobbiamo fare voli pindarici: come dicono i miei compagni e il mister, pensiamo prima a fare 40 punti".

Larrivey e Nenè si allenano col gruppo, assenti Lupatelli e Pisano
Finite le vacanze, il Cagliari ha ripreso ieri pomeriggio gli allenamenti al centro sportivo di Assemini.

Ieri, Assenti Larrivey e Nenè bloccati dai ritardi aerei, oggi sono tornati a lavorare in gruppo nella seduta mattutina. Differenziato, invece, per Brkljaca, a causa di una tendinopatia ai flessori della gamba destra. Il programma odierno prevedeva riscaldamento, esercizi aerobici, giri di campo e partitella finale.

Squadra in campo anche nel pomeriggio con parte atletica, difesa - attacco e schemi su calci piazzati.

Mercoledì test contro il Siliqua
Sarà il Siliqua, squadra militante nel campionato di Promozione, l'avversario dei rossoblu di Mister Allegri nell'amichevole infrasettimanale.
I sardi, prossimi avversari di campionato della Roma, disputeranno l'amichevole mercoledì 30 dicembre ad Assemini con inizio alle ore 15:00

Anche i big dello Scudetto per l'ultimo saluto a Marius
Oggi alle 15.30 nella chiesa del Santissimo Nome di Maria sita nel quartiere La Palma a Cagliari si sono celebrati i funerali di Mario Sardara, da tutti conosciuto come Marius, storico tifoso rossoblu nonché fondatore del primo Cagliari Club nell'ormai lontano 1967.
A presenziare alla cerimonia vi erano, oltre a una rappresentanza della giunta comunale di Cagliari, anche i massimi esponenti del direttivo del Centro di Coordinamento Cagliari Club (di cui Marius era presidente onorario dopo anni di militanza in prima linea) Leonardo Tilocca, presidente, e Luciano Marengo, vice presidente. Al loro fianco alcuni dei campioni di quel Cagliari che Marius ha avuto modo di celebrare e al quale è rimasto legato anche dopo la conclusione della loro carriera agonistica.
Particolarmente commosso il saluto di Gigi Riva, che insieme a Martiradonna, Brugnera e Piras ha scelto di non mancare all'abbraccio collettivo che un nutrito gruppo di persone ha tributato all'amato capotifoso, da tutti conosciuto come persona disponibile e legata ai valori più sani dello sport.
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Old 29-12-2009, 07:42   #762
juninho85
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Unione Sarda - Undici di questi Conti
«La maglia del Cagliari ce l'ho attaccata addosso», dice dopo aver elencato (su richiesta) le squadre che lo hanno corteggiato negli ultimi anni. «Fiorentina, Napoli, Palermo, Sampdoria, Bayern Monaco». Giusto per citare le più importanti. «Ma io non ho mai preso in considerazione l'idea di andar via».
Questione d'onore. «Sarò sempre grato a Cellino, lui mi ha aiutato quando ero in difficoltà». Ma anche di passione. «Ormai sono qui da undici stagioni, questa è la mia casa. E infatti ogni volta che vado a Nettuno per trovare i parenti non vedo l'ora di tornare». Anche per questo Daniele Conti, trent'anni tondi tondi, ha appena rinnovato il suo contratto sino al 2013. «Era quello che più desideravo». L'ennesima sfida. «Tutti insieme continueremo a crescere».
Sventola la bandiera rossoblù. Alla faccia del prestigio (vuoi mettere una serata in Champions League?) e dei soldi (lontano dall'Isola ne avrebbe guadagnati molti di più). «Quasi non riesco a immaginarmi con una maglia diversa. Poi nella vita ci vuole riconoscenza». E memoria lunga. «I primi anni a Cagliari non sono stanti semplici per me. Ero giovane, parecchi errori li ho commessi anch'io. La gente allo stadio mi fischiava, ma il presidente mi è stato sempre accanto, mi ha sostenuto, anche dopo l'infortunio quando il mondo sembrava essermi crollato addosso».

Il Sardegna - Cellino: "I 90 anni meritano un regalo ma piedi ben saldi per terra"
«Società sana e conti non certo in rosso. Ancora lontani dal livello di guardia». Situazione patrimoniale da fare invidia. Il presidente del Cagliari Massimo Cellino ci tiene a fare questa precisazione. Una delle mosche bianche nel panorama calcistico nazionale. In un periodo di vacche magre per tutte le attività imprenditoriali e che si proietta, giocoforza, nella dorata sfera calcistica. «Noi abbiamo un tetto salariale oramai consolidato. Per nulla al mondo sono intenzionato a variarlo». Il 2009 si chiude col segno più anche sotto il profilo prettamente sportivo. «Siamo qui a lottare. I risultati ci hanno dato ragione. Almeno fino ad ora. Guai se mi accorgo che qualcuno abbassa la guardia. La squadra sta andando bene, però non vorrei che ci abituassimo male.
E' facile perdere di vista la realtà». Il Cagliari può permettersi di fare il verso anche a società con “target” molto più sostanziosi. Salvezza raggiunta con almeno tre mesi d'anticipo nel torneo scorso e fase ascendente dell'attuale campionato che ha riservato non poche sorprese. Tutte positive. E pazienza per quei due punti persi contro il Napoli, per l'incornata di Bogliacino a tempo abbondantemente scaduto. La formazione di Allegri si sarebbe accomodata ad un punto dalla zona-Champions. Con tutti i pro, ma pure i contro. «Per carità, non facciamo questi discorsi europei - butta subito acqua sul fuoco il patron rossoblù – Portano male. Noi abbiamo, e non mi stancherò mai di ripeterlo, un unico obiettivo. Che è quello rappresentato dalla salvezza.
Tutto il resto sono solo chiacchiere». Comincia il 2010, che segna il 90° anniversario del Cagliari Calcio. «Mi sento orgoglioso di condurre questa società. Io sono pagato, anche se effettivamente non becco un centesimo, per portarla avanti al meglio. Spero che le istituzioni possano finalmente gratificarci. Affinchè questo patrimonio di tutta la Sardegna non venga scialacquato c'è bisogno di tutti. Dai tifosi ai media. Abbiamo assoluto bisogno di una struttura adeguata. Sarebbe il più bel regalo per l'anno che verrà». Poi un accenno alla squadra. In evidente emergenza di organico in difesa. Se a Udine si fosse giocato, nell'ultimo turno di campionato, Dessena avrebbe fatto l'esterno destro di difesa. Un'eresia tattica, viste le qualità del giocatore. «Condivido - dice Cellino - Ma non solo quello. Tanto per cominciare non sappiamo ancora bene l'entità dell'infortunio subito da Lupatelli. Ora vedremo cosa accadrà.
Certo, se la cosa dovesse andare per le lunghe, allora dovremo rivedere pure la situazione che riguarda il secondo portiere. Una cosa è certa. La difesa ha bisogno di essere rinforzata. Non è ancora certo però l'arrivo di Ariaudo. Il giovane difensore juventino ci piace e provammo a prenderlo già quest'estate. Però il giocatore ha un procuratore che vuole strumentalizzare la situazione, al posto di offrire ad un giovane l'opportunità di giocare. Per cui potremo anche rivolgerci da qualche altra parte». Poi il capitolo allenatore. Allegri è entrato nelle grazie del presidente. «Io non sono cambiato. Quando ho mandato via i tecnici è stato per il bene del Cagliari. E devo dire che talvolta anch'io ne ho sofferto. Allegri ha saputo gestire al meglio la situazione. I risultati parlano
per lui». Ora, all'orizzonte, tutta una serie di rinnovi contrattuali. Che riguardano lo zoccolo duro della squadra. Da Marchetti, a Matri, Lazzari, Biondini, Jeda, per terminare con Cossu. «Situazioni diverse, da valutare strada facendo. Vedremo. Buon anno a tutti». Cartolina da Miami, Florida.

La Nuova Sardegna - Conti: "Siamo undici leader"
Gli undici anni di milizia rossoblu, i cazziatoni di papà Bruno per i troppi “gialli”, l’incoronazione di Pisano: “Ha tanta voglia di scordare gli infortuni. A fine stagione sarà lui la sorpresa”. Daniele Conti, si racconta a tutto campo. E con un filo di ironia: «Io capitano tecnico? Il mister dice così solo perché ho più anzianità dei compagni. Qui, siamo tutti leader».
- Conti, va per i 31 e ha rinnovato al 2013. Cagliari a vita?
«Il rinnovo era il mio obiettivo. Qui sto bene, sono tranquillo e in avvio, quando ho avuto delle difficoltà, la società e il presidente mi sono stati vicino».
- Eppure, la fecero giocare anche tornante...
«Se è per questo, sono finito in tribuna. Ero giovane, ma ho avuto fortuna e carattere per non mollare. Ora è una vittoria leggere i complimenti anche di chi mi ha criticato».
- Cosa ha detto a Larrivey dopo il gol con Napoli?
«Che ero felice per lui perché sapevo quel che provava nel sentire i fischi. Il gol lo ripaga di tante amarezze».
- E lei, perché ha detto no ai tanti soldini proposti da Fiorentina, Napoli, Palermo, Bayern e Celtic?
«Con il Cagliari e con la città, ho un debito di riconoscenza. Quando vado dai miei genitori a Nettuno sono felice ma non vedo l’ora di tornare qui».
- Con papà Bruno come va il confronto calcistico?
«Se è contento, non mi dice niente. Se è qui con la Roma, parla poco della partita e fa finta di giocare con miei figli».
- I rimproveri quando arrivano?
«Per telefono, quando vengo ammonito. Ma in quei casi metto giù per primo».
- Quanto pesa il record di “gialli”?
«A volte ci stanno, e spesso in certe zone del campo sono indispensabili: a Palermo non abbiamo fatto fallo e hanno segnato. Però, forse c’è un pizzico di pregiudizio arbitrale».
- Arriva la Roma: qual è la sensazione?
«Non ho scordato la sconfitta immeritata dell’anno scorso. Per la corsa salvezza, sarebbe ottimo un risultato positivo. Poi, l’Inter vince lo scudetto ma, pur con le difficoltà in avvio, la Roma si gioca il secondo posto con Milan e Juve».
- Alla Juve, con Felipe Melo in disgrazia, uno come lei farebbe comodo. «(ride). Non scherziamo. Felipe Melo è il regista del Brasile. Forse, giocando da centrocampista basso ha patito il modulo a 3. Alla Fiorentina aveva sempre uno al fianco».
- Al Sant’Elia la Roma potrebbe presentarsi con Toni.
«Gran giocatore, molto forte nel gioco aereo. Con Totti e Vucinic può formare un attacco fortissimo».
- E il Cagliari, per un tempo quarto in classifica, dove va?
«Niente voli pindarici, facciamo 40 punti e poi si vedrà. Siamo consapevoli di potercela giocare alla pari con tutti».
- Per Capello, Allegri è pronto per una grande. È d’accordo?
«Sono certo che abbia tutto, pur con soli due anni di serie A, per ricevere la chiamata di un grande club».
- Cosa apprezza di più del suo modo di allenare?
«Tutti gli allenatori ti lasciano qualcosa. In più il mister ha costruito un gruppo solido che gioca un calcio organizzato senza limitare le potenzialità individuali».
- Cosa vi aspettate dal mercato di gennaio?
«Se arriva qualcuno, deve avere a cuore la maglia, lo spirito giusto ed essere pronto a dare il 110 per cento».
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Old 29-12-2009, 18:14   #763
juninho85
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Lopez, il Capitano: "Gli ultimi due anni rimarranno scolpiti nel cuore"
Dopo Daniele Conti, è toccato a Diego Lopez, il Capitano del Cagliari, parlare ai microfoni al termine della seduta mattutina di allenamento. Il tecnico Massimiliano Allegri non ha mai nascosto di avere in squadra due capitani: uno tattico, ovvero Conti, e l'altro morale, ovvero Lopez. Il centrale uruguaiano però, oltre ad essere una sorta di guida spirituale per lo spogliatoio rossoblù, è anche la chioccia sotto la quale stanno crescendo e acquisendo sicurezza difensori dal futuro assicurato come Canini, Pisano e sopratutto Astori, che quest'anno si sta giovando dei continui consigli del più esperto collega di reparto per compiere passi da gigante e presentarsi al palcoscenico della massima serie come uno dei centrali più interessanti.

DAL 2009 AL 2010 - Dopo aver trascorso due settimane in Uruguay, usufruendo così di sette giorni in più di riposo rispetto ai compagni per dei gravi problemi familiari, Diego Lopez è tornato in Sardegna più determinato che mai. Lo storico numero 6 rossoblù ha tracciato un bilancio del 2009, e sopratutto ha richiamato tutti alla massima attenzione e umiltà, imprescindibili per poter raggiungere la salvezza che nella Serie A non si può mai dare per scontata fino a che non si è raggiunta una soglia minima di punti. "Il 2009 è stato un anno straordinario con dei momenti assolutamente esaltanti,ricordo le 4 vittorie di gennaio e il medesimo filotto tra ottobre e novembre,ma non dobbiamo soffermarci su quello che abbiamo fatto,il calcio è troppo dinamico,dobbiamo ripartire e cercare anche di migliorarci se è possibile.Mi vengono in mente gare bellissime non solo contro le grandi squadre,ma abbiamo l'obbligo di provare ancora a crescere senza mai perdere il nostro unico obiettivo che è quello della salvezza.A questo proposito leggendo i risultati del girone d'andata non credo che 40 punti bastino,dietro le altre squadre corrono,noi dobbiamo pedalare per metterci al sicuro".

I MIGLIORI ANNI - Lopez, a Cagliari dal 1998, ha conosciuto undici anni di storia del Cagliari. Dalla A con Ventura alla retrocessione con Ulivieri, dalle stagioni in B con un continuo succedersi di allenatori in panchina alla promozione sotto la guida di Reja. Una Serie A ritrovata nel 2004 e da allora mai abbandonata. Di tutte queste stagioni, Lopez non ha dubbi nello scegliere quelle che più rimarranno nel suo cuore di Capitano. "Ogni stagione è speciale ma gli ultimi 2 campionati hanno un posto particolare nel mio cuore. La salveza miracolosa di 2 anni fa è stata qualcosa d'incredibile, così come la cavalcata dell'anno passato, scendere in campo con la tranquillità della salvezza raggiunta regala davvero belle sensazioni".

IL GRUPPO - Dopo l'amico e compagno Conti, anche Lopez non ha dubbi nell'individuare nel gruppo il vero punto di forza di questo Cagliari targato Allegri. Tanti giovani di valore, tecnico e umano, uniti a giocatori più esperti che del rossoblù hanno fatto una seconda pelle, quali, su tutti, Lopez stesso, Conti e Agostini. Ma guai a mettere in risalto un singolo piuttosto che un altro. Tutti uniti, tutti alla pari, per remare con decisione nella stessa direzione. "Questo è un gruppo giovane sano e valido, composto da ragazzi eccezionali,sono loro la vera arma segreta di questo Cagliari".

IL FUTURO - Lopez non si sbilancia sul futuro. Come d'abitudine il Capitano rinnova annualmente il suo contratto. A fine campionato è sempre lui a decidere se il fisico e la testa sono ancora in grado di dare il 100% alla causa rossoblù. E il presidente Cellino si fida ciecamente delle sensazioni di uno dei suoi uomini di fiducia. "Io non so ancora cosa farò alla fine dell'anno, ormai sono 6 anni che arrivo a giugno in scadenza, di sicuro per me è un orgoglio indossare questa maglia e lo farò finchè avrò piacere nel giocare a pallone".
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Old 29-12-2009, 23:06   #764
juninho85
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David Suazo passa al Genoa: dall'Inter nulla osta per le visite mediche
David Suazo al Genoa è cosa ormai fatta. Dopo l'annuncio di Enrico Preziosi, che ha affermato di aver preso il giocatore honduregno e girato Sergio Floccari alla Lazio, arriva ora la comunicazione, sul sito ufficiale del club nerazzurro, del nulla osta concesso all'attaccante per sostenere i controlli medici abituali e gli allenamenti con la maglia del Grifone a partire da domani. "F.C. Internazionale comunica di aver concesso al Genoa C.f.c. il nulla osta per autorizzare il calciatore David Suazo a sostenere le visite mediche agonistiche, i test attitudinali, le sedute di allenamento ed eventuali gare amichevoli a partire dalla giornata di domani, 30 dicembre 2009", si legge sul sito.

Si chiude quindi dopo due anni, con nel mezzo la parentesi col Benfica dove fu girato in prestito nel 2008, l'avventura di David Suazo con la maglia dell'Inter. Prelevato nell'estate 2007 dal Cagliari per 13 milioni di Euro, e dopo una contesa col Milan che qualche giorno prima aveva dato l'ufficialità del suo ingaggio, contesa risolta grazie alla manifestazione da parte del calciatore della sua volontà di andare all'Inter, l'honduregno ha collezionato in due campionati con l'Inter 28 presenze con 8 gol, tutti nel 2007-2008.


auguri e buona fortuna david,l'inter non ti merita
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Old 30-12-2009, 02:21   #765
Pangasius
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Si terranno oggi mercoledì 30 i funerali di Giuseppe Chiappella, l'ex giocatore e allenatore della Fiorentina
morto a Milano a 85 anni dopo una lunga malattia. Le esequie di Chiappella,che da allenatore guidò anche Fiorentina,
Napoli, Cagliari (1973/75), Inter, Verona, Pisa, Pescara e Arezzo conquistando due Coppe Italia ed una Coppa delle Coppe
con la Fiorentina,saranno celebrate alle 14 al Santuario della Madonna della Cintura, a Cusano Milanino.
Sarà presente una rappresentanza della Fiorentina con il labaro viola, oltre ad alcuni suoi ex compagni
di squadra del periodo fiorentino, durante il quale Chiappella vinse lo scudetto nella stagione 1955/56.

Mi sembrava giusto ricordarlo!!
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Old 30-12-2009, 07:43   #766
juninho85
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Il Sardegna - L'investitura di Lopez: "Cossu futuro leader"
Si consegna al nuovo anno con fiducia. Diego Lopez evita di guardare però troppo oltre. «Per ora proseguo nella mia carriera di calciatore. Poi si vedrà. Non posso dire cosa farò, soprattutto se rimarrò nel mondo del calcio». La pensione può attendere. Dodicesima stagione in rossoblu, 307 presenze tra A (187) e B (120). Condite pure da qualche “golletto” (6). Naturalizzato cagliaritano, pur essendo nato a Montevideo. Trentacinque anni. «Quando le gambe non risponderanno più, me ne accorgerò da solo. Per ora sto bene fisicamente. Quest'anno ho subito un infortunio che mi ha condizionato ma sono riuscito a recuperare. Dando un dispiacere alle malelingue che mi davano già per finito». E già. Brutta parola per un calciatore col contratto in scadenza.
«Sono sei anni che sono in questa situazione. Poi c'è sempre il rinnovo. Vuol dire che ho la stima della società». Bella l'ultima annata solare. Resta però una foto da conservare. Anzi due. «Quando, in entrambe le occasioni, siamo riusciti a centrare un “filotto” vincente di quattro partite. Toppando però sempre la quinta, che ci avrebbe consentito di eguagliare il Cagliari Campione d'Italia». Per l'anno che verrà scommette su Larrivey. «Bravo ragazzo. Non riesce però, la domenica, a trarre profitto dal suo lavoro quotidiano. Sono convinto che verrà fuori. Si è sbloccato. Le qualità le ha». Lo ha sorpreso Dessena. «Forte di gambe, ma soprattutto di testa. Un vero rinforzo». Ma anche Matri. «Realizza con continuità. Al contrario dell'anno scorso». E prospetta un futuro azzurro per Cossu. «Non gli manca niente per affermarsi pure a livello internazionale. Sicuramente sarà un leader per il Cagliari». A livello mondiale non nasconde l'ammirazione per due difensori. «Il primo è l'argentino Demichelis. Poi Thiago Silva, brasiliano del Milan. Appena arrivato in Italia ha subito messo in mostra le sue prerogative tecniche e tattiche. Non è facile». Gruppo solido, quest'anno, quello guidato da Allegri. «Giovani che hanno voglia di lavorare durante la settimana, per poi farsi trovare pronti la domenica». Ed il rapporto con il mister assolutamente normale. «Non mi permetto mai di dare consigli. Si comporta con me nello stesso modo che con gli altri». La strada per la salvezza è ancora lunga. Per concludere, fra le tante, quale la stagione da chiudere in valigia e riportare, in un domani in Uruguay? «Non ho dubbi: quella di due anni fa. Quando ottenemmo una salvezza insperata. Un capitolo, nella storia rossoblu, davvero unico».

La Nuova Sardegna - Diego Lopez pensa solo al 2010
Trentacinque anni e non sentirli, per Diego Lopez il tempo sembra non passare mai, vista la qualità delle prestazioni offerte in questa stagione con la maglia rossoblù. Il capitano, come i compagni, ha approfittato della sosta per ricaricare le batterie in vista dei prossimi importanti impegni di campionato.
«Il 2009 è stato un anno bellissimo, stupendo - osserva -. Ma ora dobbiamo dimenticarci di tutto questo e non cullarci troppo sugli allori, anche perché il calcio è in continua evoluzione e quindi bisogna farsi trovare sempre pronti a tutto».
- Alla ripresa delle ostilità subito un ostacolo, la Roma.
«L’ho sempre considerata una grande squadra anche se quest’anno ha passato momenti difficili. Non so se potranno disporre di Toni, ma anche senza di lui l’organico è ricco di grandi giocatori».
- Il Cagliari contro le grandi si esalta.
«Con questo tipo di squadre è sicuramente più facile esprimersi bene perché giocano e allo stesso tempo lasciano giocare. Siamo consapevoli che dobbiamo crescere, stiamo lavorando per un obiettivo comune ovvero la salvezza, e tutti insieme possiamo farcela».
- L’emergenza in difesa potrebbe finire, soprattutto se dovesse arrivare come si vocifera, Ariaudo.
«In effetti mai come quest’anno abbiamo dovuto fare i conti con una continua emergenza. Ariaudo sarebbe veramente il benvenuto, fra l’altro l’ho visto giocare in diverse occasioni e mi ha dato l’idea di essere un gran bel giocatore».
- In dodici anni col Cagliari, c’è stata una stagione da custodire nei ricordi?
«Beh la salvezza conquistata due stagioni fa è un qualcosa di assolutamente eccezionale e meraviglioso. Ma non dimentico neppure quella appena trascorsa, dove abbiamo fatto grandi cose».
- Momenti belli e brutti in generale?
«Il più brutto lo scorso anno, quando avevamo accumulato cinque sconfitte di fila con la prospettiva di dover giocare la gara successiva contro il Milan. Quello più felice quando in questo campionato abbiamo vinto quattro partite di fila».
- Il campionato come lo vede?
«C’è molto equilibrio, e lo testimonia il fatto che le nostre dirette concorrenti per la salvezza stanno facendo risultato in continuazione. Penso che 40 punti non basteranno, dovremo accelerare anche noi».
- Cosa farà da grande?
«Giocherò a pallone finchè avrò stimoli e voglia. Sinceramente adesso mi interessa stare bene fisicamente».

Unione Sarda - Il Cagliari di capitan Lopez
Che forza questo Dessena. Poi Matri, finalmente Matri. Larrivey sarà la sorpresa del 2010, Cossu in Nazionale, invece, non sarebbe una sorpresa. Allegri? Uno del gruppo. Conti e la fascia che verrà, ma anche Agostini, Pisano e Biondini fanno già parte della storia rossoblù. Astori è il futuro che avanza, Canini il passato che ritorna.
Ricapitolando: «Sono orgoglioso del mio Cagliari». Capitano coraggioso e buono, ha una (bella) parola per tutti, poi si fa piccolo quando dal mazzo pesca la carta dove c'è scritto il suo nome. Quasi quasi Diego Lopez - trentacinque anni, di cui gli ultimi dodici vissuti in Sardegna - lo impacchetterebbe così com'è e lo porterebbe con sé in Uruguay, magari si godrebbe pure lo spettacolo dalla sua fattoria in campagna, due ore d'auto da Montevideo, tra le mucche, le pecore e il fruscio dell'infanzia. Sai che pacchia.
Insomma, Lopez, che succede a giugno? «Come accade ormai da sei anni vado in scadenza di contratto. Ancora non so che cosa farò. Ora penso solo al bene del Cagliari e a chiudere bene questo campionato, poi vedremo. Come sempre. Perché alla mia età devi essere forte di testa, ma soprattutto di gambe». Campione in campo e uomo d'onore. «Non vorrei dire ora qualcosa, in un senso o nell'altro, che poi i fatti potrebbero smentire tra sei mesi». E allora meglio chiudere il discorso con un sorriso che lascia aperte tutte le porte. Tempo al tempo. O corsa contro il tempo? «Quest'anno, soprattutto all'inizio della stagione, ho fatto qualche gara meno brillante. E qualcuno subito a dire; colpa dell'età. Per carità, le critiche le ho accettate serenamente. Certo se capita a uno di ventitré anni non gli si può dire la stessa cosa. Ma il calcio funziona così». E Lopez non ha alcuna intenzione di farsi travolgere dagli eventi. Orgoglioso, com'è. Intanto continua a caricarsi il Cagliari sulle spalle. Campionato in crescendo dopo un avvio stentato (ma tutta la squadra stentava con lui). «In effetti dopo l'infortunio è andata sempre meglio»: Per ora il fisico regge, dunque. Primo indizio.
Questo è il dodicesimo Cagliari di Diego Lopez. «Il 2009 è stato fantastico, speriamo che il 2010 sia migliore». Addirittura migliore? «L'ambizione di tutti è quella di migliorarsi, senza, però, mai perdere di vista l'obiettivo, che resta la salvezza», precisa Lopez. «Prima conquistiamo questi benedetti quaranta punti, poi, eventualmente, ne riparleremo».
Il capitano mantiene un profilo basso, quanti applausi, però, per i compagni d'avventura. Due giocatori in particolare lo hanno sorpreso, quest'anno. «Il primo è senza dubbio Dessena. Ha una forza incredibile dentro che neanche lui sa di avere. Poi Matri, finalmente sta segnando i gol che gli sono mancati in passato. È un bravo ragazzo, sono proprio contento per lui». La sorpresa del 2010? «Mi verrebbe da dire Cossu, ma Andrea non è più una sorpresa, infatti lo vedrei bene in Nazionale. Allora scelgo Larrivey, e non a caso». Lopez è stato il primo ad abbracciare l'argentino dopo il gol al Napoli. «Mi sento orgoglioso di averlo come compagno. E per i sacrifici che fa, ha raccolto davvero poco».
Chi sarà, invece, il nuovo Lopez? «Calmi, Lopez c'è ancora». Secondo indizio. «Nel Cagliari ci sono almeno cinque-sei giocatori che possono tirare il gruppo per parecchi anni». E quindi indossare la sua fascia in futuro. «Conti, Pisano, Agostini, Biondini sono qui da tanto tempo ormai. Poi c'è lo stesso Cossu». Anche per quel che riguarda l'erede tattico-tecnico l'uruguaiano ha l'imbarazzo della scelta: «Astori è bravo, e crescerà ancora tanto. Anche Canini, però, si è finalmente lasciato alle spalle l'infortunio ed è tornato ai suoi livelli. Si è persino messo a disposizione giocando da terzino, e lo ha fatto pure bene». Come Lopez in passato, del resto.
Dalla Juventus è in arrivo Ariaudo. «L'ho visto giocare qualche volta, è giovane, bravo». E qui si ferma l'uruguaiano. «Queste sono scelte che fa la società. Certo, di recente è capitato di essere contati dietro, ma Pisano e Marzoratti stanno recuperando. In ogni caso chiunque arrivi, sarà il benvenuto».
Nell'isola dei famosi il capitano quasi si sente un re. A proposito: perché chi lascia la Sardegna da protagonista spesso diventa una comparsa? «Me lo sono chiesto tante volte anch'io, ma non non sono riuscito a trovare una risposta. Ecco perché non me ne sono mai andato via». Una battuta allunga la carriera (rossoblù)? «La mia vita sarebbe strana senza il Cagliari». Poi c'è Allegri, non un allenatore qualunque. «Il mister si sente parte del gruppo, sin dal primo giorno». E si fida ciecamente del suo capitano.
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Old 30-12-2009, 10:28   #767
Ricky68
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scrivo un post per tenermi in contatto con qst thread.

Larrivey ha segnato solo un gol. E' già la sorpresa del 2010 adesso?
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Old 30-12-2009, 10:32   #768
juninho85
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non lo è ora,mai lo è stato e mai lo sarà.
la sua dimensione è in serie B...pure io non capisco tutte queste celebrazioni dopo un gol(fortuito) e una prestazione poco più che sufficiente
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Old 30-12-2009, 18:05   #769
Sallino
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Sono contento per Suazo, speriamo giochi ora...

Comunque non penso che Larrivey diventerà la sorpresa... Cioè dai, ha fatto una buona prestazione, ma ha ancora tanto da dimostrare.
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Old 30-12-2009, 22:42   #770
juninho85
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Canini: volata tra Genoa e Lazio
Michele Canini è uno dei difensori più ambiti della serie A, dinanzi a una grossa offerta il Cagliari potrebbe entrare nell'ordine di idee di cederlo (anche perché è in arrivo Ariaudo dalla Juve). Il Genoa si è mosso prepotentemente nelle ultime ore, ma va tenuta in considerazione la Lazio che segue Canini dallo scorso luglio (Ballardini lo ha già allenato in più occasioni).

Vittoria per 6-3 contro il Siliqua
Si è conlusa con il risultato di 6-3 per il Cagliari l'amichevole fra i rossoblù e il Siliqua di Graziano Milia, formazione che milita nel campionato di Promozione Girone A. Massimiliano Allegri ha fatto scendere in campo due squadre, una per tempo, miste, puntando più sulla valenza in chiave di crescita atletica dell'incontro che sulla tattica. Ad assistere alla gara 400 tifosi che hanno raggiunto il centro sportivo "Ercole Cellino" in una giornata soleggiata e dalla temperatura quasi primaverile.

La prima frazione di gioco si è conclusa con il punteggio di 1-1. Vantaggio del Cagliari dopo 7' con Larrivey, bravo a siglare con un preciso diagonale. Passano tre minuti e il Siliqua pareggia, con un preciso pallonetto di Alberti che scavalca Marchetti. Quale onore per l'ex attaccante del Sant'Elena nel trafiggere, anche se in amichevole, il vice di Buffon in Nazionale, per giunta con un pallonetto. Poco o niente dopo il pareggio del Siliqua, con l'inedito tridente Cossu-Ragatzu-Larrivey che prova a darsi da fare senza però trovare sbocchi interessanti.

Nella seconda frazione il Cagliari si presenta in campo con una formazione ancora più sperimentale. Davanti a Vigorito giocano Marzoratti, Canini, Dametto e Cotza, schierato come terzino. A centrocampo Lazzari con Parola e Sivakov. In avanti il trio Jeda-Matri-Nenè. I rossoblù ci mettono tre minuti per riportarsi in vantaggio, con il gol di Sivakov che devia in rete un angolo calciato da Parola. Come nel primo tempo però, la reazione del Siliqua è immediata, e all'11' l'argentino Pooli trova il gran gol trafiggendo col suo delizioso mancino un disattento Vigorito che si fa sorprendere da un tiro scoccato dalla metà campo. Distratto il giovane portiere di Macomer, ma anche e sopratutto bravo il centrocampista sudamericano del Siliqua, a confermare come anche nelle categorie inferiori si possano trovare giocatori dotati di grande tecnica. Dal 28' in poi il Cagliari però si risveglia. Prima con Nenè, che infila l'angolino con un potente sinistro, poi con il gemello del gol Matri, che tre minuti più tardi stoppa di petto e insacca anch'egli col sinistro. Al 34' il piccolo "Zar" Sivakov sigla la sua personale doppietta correggendo in rete una respinta corta del portiere avversario. Sul 5-2 per i rossoblù il Siliqua si fa nuovamente vivo con Corda, che al 38' sigla anch'egli di pallonetto, e infine al 42' Lazzari chiude i conti con un potente sinistro dalla distanza.

Non ha preso parte all'amichevole Pisano, a scopo precauzionale, mentre si è rivisto in campo Marzoratti, assente dai campi di gioco dalla metà di Ottobre. Indisponibile anche Brkljaca, che ha proseguito nel suo lavoro differenziato. L'utilizzo di Dessena come terzino destro nel primo tempo, e di Dametto e Cotza nella retroguardia nel secondo tempo, confermano la necessità di intervenire sul mercato. Ariaudo dovrebbe essere ormai un giocatore del Cagliari, ma si attende la notizia ufficiale che potrebbe arrivare da un momento all'altro a partire dal 2 dicembre, salvo eventuali nuovi tira e molla fra la società di Viale La Playa e la Juventus.

Cagliari (1° tempo): Marchetti;Dessena,Lopez,Astori,Agostini;Conti,Barone,Biondini;Cossu,Larrivey,Ragatzu.

Cagliari (2° tempo): Vigorito;Marzoratti,Dametto,Canini,Cotza;Lazzari,Parola,Sivakov;Jeda,Matri,Nenè.

Siliqua: Pillittu(Gallittu),Congiu,Mura,Corda,Pooli(Pontis),Pinna(Locci),Meloni(Corda),Corona(Frau),Alberti(Bachis), Cadeddu(Pilia),Collu.

Reti: 7°pt Larrivey,11°Alberti,3°st Sivakov,11°st Pooli,28°st Nenè,31°st Matri,34°st Sivakov,38°st Corda,42°st Lazzari.

Cagliari edizione 2009: le cifre di un anno da ricordare
A causa del rinvio di quella che sarebbe dovuta essere l'ultima gara dell'anno contro l'Udinese sono 37 e non 38 come previsto inizialmente le partite disputate dal Cagliari in questo 2009. Numeri (e non solo) alla mano, parliamo di dodici mesi esaltanti in cui la squadra di Allegri ha costantemente mostrato il proprio proposito di voler scendere in campo per onorare lo spettacolo. Da degno allievo di Galeone qual è, il mister livornese ha visto la propria squadra chiudere in parità appena sette volte, e solo in due di queste occasioni la partita è terminata con uno scialbo 0-0 (Cagliari-Torino della scorsa stagione e la partita d'esordio dell'annata in corso, Livorno-Cagliari). Le altre 30 partite si dividono in 16 vittorie e 14 sconfitte. Nel complesso, questo 2009 ha regalato 55 punti alla squadra sarda: 55 come le reti fatte, a fronte delle 50 subite. Punti e spettacolo, con qualche rammarico per alcune disattenzioni difensive di troppo.

STATISTICHE IN CASA - 18 le partite giocate, così suddivise: 10 vittorie, 3 pareggi e 5 sconfitte. Tra le vittorie, indubbiamente esaltante il 2-0 di quest'anno che ha inaugurato la crisi di risultati della Juventus in campionato e prestigiosa quella del 24 maggio con l'Inter fresca di scudetto. L'affermazione in più larga misura è invece data dal 3-0 contro l'Atalanta del primo novembre scorso. Appena tre i pareggi: due nella scorsa stagione (0-0 contro il Torino, 2-2 contro la Roma) e uno quest'anno nell'ultima gara disputata al Sant'Elia, 3-3 contro il Napoli. Cinque le sconfitte, due nella scorsa stagione (contro Atalanta e Genoa, con il Cagliari che si trovò a giocare in dieci sin dal primo tempo in entrambe le circostanze) e tre nel 2009-2010, consecutive tra loro, contro Siena, Inter e Chievo. In definitiva: 33 i punti messi da parte, 28 le reti fatte e 17 subite, a testimonianza del fatto che nelle gare interne la retroguardia riesce a mantenere una tenuta più che accettabile.

STATISTICHE IN TRASFERTA - 19 le gare disputate con un bilancio di 6 vittorie, 4 pareggi e 9 sconfitte, che tradotto in punti fa 22. Vedendola sotto un altro aspetto potremmo dire che il Cagliari riuscirebbe a salvarsi senza troppi patemi d'animo anche se giocasse sempre fuori dalle mura amiche. Anche fuori dalla Sardegna i rossoblu hanno saputo mietere vittime illustri: ancora la Juventus, battuta per 3-2, ma anche la Lazio (due volte: 4-1 in gennaio e 1-0 in ottobre) oltre a Bologna, Bari e Parma. Tra i pareggi, non si può non citare l'1-1 contro l'Inter che inaugurò il 2009 dei ragazzi di Allegri. Pesanti invece alcune sconfitte, come l'1-5 di Palermo e il 2-6 di Udine nel maggio scorso e il 3-4 di San Siro contro il Milan nella gara disputata in novembre. 27 le reti fatte, 33 quelle subite. Non inganni quest'ultimo dato: di queste 33 segnature, 18 sono maturate in appena quattro partite, vale a dire le tre sconfitte citate e il 3-3 contro la Samp del 26 aprile. Ipotizzando per un attimo che il Cagliari avesse perso con il minor scarto possibile contro Palermo e Udinese, dal computo totale andrebbero sottratte 6 marcature, il che porterebbe la differenza reti per quanto concerne le gare in trasferta a zero pur lasciando inalterati i risultati finali. Se non sono numeri da grande squadra, poco ci manca.

MARCATORI - I 14 gol di Matri pongono il centravanti ex Rimini sul trono dei bomber di questo 2009 rossoblu. Dietro di lui Jeda, autore di 10 segnature. Il terzo gradino del podio se lo aggiudica Acquafresca con 8 gol, nonostante da maggio l'ex giocatore del Treviso abbia smesso di vestire la maglia del Cagliari. Quarto posto per la rivelazione Nené, con 6 gol in cascina. Salta infine all'occhio l'ottimo apporto in zona gol dei centrocampisti: 4 reti per Lazzari, 3 per Conti e Biondini, 2 per Dessena, una per Fini, Cossu e Parola. Chiudono il quadro, con un gol a testa, gli attaccanti "di scorta" Ragatzu e Larrivey. Curiosità: nel 2009 nessun difensore dei sardi è riuscito ad andare a segno. L'ultimo esponente della retroguardia sarda ad andare in gol è stato capitan Lopez in Napoli-Cagliari 2-2 del 23 novembre 2008.

PORTIERI - Egemonia di Marchetti tra i pali rossoblu, che ha messo insieme 33 presenze su 37, subendo 39 gol complessivi; è andata decisamente peggio al suo vice Lupatelli, che nonostante la sua indiscutibile affidabilità non può certo vantare un ruolino di marcia invidiabile: dopo la vittoria interna contro il Siena in cui è riuscito a mantenere la propria porta inviolata, ha totalizzato appena un pareggio (3-3 contro la Samp) e due sconfitte, vale a dire il pesante 2-6 di Udine e il recente 1-2 di Palermo.
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Old 30-12-2009, 22:49   #771
juninho85
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pillittu quanti ne ha presi?
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Old 31-12-2009, 08:40   #772
juninho85
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La top 10 del 2009 che va in soffitta
Ultime ore del 2009, è tempo di bilanci. Innegabile: l'anno che sta andando in archivio ha riservato non poche emozioni a chi ama i colori rossoblù. Partite da sogno, protagonisti inattesi, gesti e scaramanzie presidenziali hanno scandito dodici mesi ricchi di soddisfazioni. Ecco la nostra hit parade rossoblù.

10 - Cagliari-Napoli 3-3, 12 dicembre
Dal baratro all'apoteosi. E, infine, al pianeta terra. Uno dei peggiori Cagliari stagionali va sotto 2-0 al Sant'Elia contro i rivali partenopei guidati dall'ex Mazzarri. Poi, con l'ingresso di Larrivey, si risolleva: fino a toccare il cielo con un dito: lo stesso argentino, Matri e Jeda ribaltano il risultato, prima del parapiglia finale, della pallonata di Lavezzi ad Allegri e del gol a tempo scaduto di Bogliacino. Fosse finita con i tre punti, sarebbe stata da podio. Peccato!

9 - L'esultanza di Acquafresca contro l'Inter, 24 maggio
Rabbia, delusione, mista alla gioia di aver appena timbrato il cartellino per la dodicesima volta. Lo scorso maggio, contro l'Inter, Robert Acquafresca sfogava contro un cartellone pubblicitario la sua frustrazione per essere stato trattato come un pacco dai nerazzurri, che l'avevano già girato di fatto al Genoa nell'operazione che ha portato a Milano Milito e Thiago Motta. Un gol pesante, l'ultimo prima di un digiuno durato più di sei mesi.

8 - La scaramanzia della maglia rossa
Abbraccia anche parte del 2008, ma è nell'anno che sta finendo che si è consolidata. I risultati positivi in serie ottenuti con la terza divisa ufficiale hanno fatto drizzare le antenne allo scaramanticissimo presidente Cellino: maglia bianca in soffitta, rossa sempre utilizzata. Fino a quando non sono arrivate le prime sconfitte...

7 - Capitolo Nazionale
Federico Marchetti promosso a vice del mostro sacro Buffon. Davide Biondini convocato per le amichevoli di novembre. Il feeling tra l'azzurro e il rossoblù pare essere nuovamente sbocciato negli ultimi mesi. Chissà se Lippi proverà ad esaminare con maggior attenzione anche le prestazioni di due papabilissimi come Conti e Cossu...

6 - Ecco il nuovo stadio
Pace fatta tra Comune e Cagliari Calcio. E allora piede pigiato sull'acceleratore, per far diventare realtà entro il 2012 il progetto di Jaime Manca di Villahermosa. Giù il vetusto Sant'Elia, Cagliari si dovrebbe ritrovare con un impianto all'avanguardia, capace di ospitare 32 mila spettatori. Dita incrociate.

5 - La crescita di Andrea Cossu
In Sardegna lo appreziamo da anni, da quando - era l'anno dei quattro allenatori - sbarcò in Sardegna con il pesante fardello di dover sostituire Zola, pur essendo nelle gerarchie dietro ai vari Suazo, Esposito e Langella. Oggi, dell'esplosione di Andrea Cossu si rende conto l'Italia pallonara intera, con più di qualche collega che è arrivato a etichettarlo come "miglior trequartista in A". Non trattasi di blasfemia: è, con Snejider, uno dei pochi "fantasisti" a tutto campo, capace di svariare da destra a sinistra rendendosi pericoloso in ogni zona del campo. Fosse dotato anche di un piede maggiormente educato alle conclusioni, giocherebbe nel Barcellona.

4 - La rovesciata di Daniele Dessena contro il Catania, 18 ottobre
Un cross telecomandato di Marzorati e il "Desse" (giocatore destinato a diventare tra i migliori nel suo ruolo: mi ricorda Dino Baggio, anche per la sua duttilità) trova il tempo giusto, con coordinazione da bomber. Un gol da incorniciare, gemma inutile nella sconfitta alle pendici dell'Etna.

3 - Il fenicottero di Matri
Fenicottero, tucano, segnali in codice per fidanzate e compagne: non si sa. Fatto sta che il gomito a novanta gradi e le quattro dita raccolte attorno al pollice fanno fanno proseliti: una delle esultanze più spassose degli ultimi anni. Da quando l'ha proposta la prima volta assieme a Lazzari, Alessandro Matri non ha più smesso di segnare...

2- Il gol di Nenè contro la Juventus, 29 novembre
Punizione dai venticinque metri. Biondini tocca repentinamente, Nenè si aggiusta il pallone e calcia con violenza inaudita di collo esterno, togliendo una famiglia di ragnetti dal sette della porta difesa da Buffon (cit.). Un gol da cineteca, degno dei più grandi cannonieri della storia mondiale del pallone, che se l'avessero segnato Messi, Ronaldo o Ibrahimovic sarebbe finito in ogni sigla delle manifestazioni della Fifa da qui al 2020. Al Cagliari è bastato per gettare le basi della seconda vittoria (su due incontri) del 2009 contro la vecchia Signora: ci accontentiamo?

1 - Juventus-Cagliari 2-3, 31 gennaio
Roba da tatuaggio, da cornice, da follie. E infatti, sull'onda dell'entusiasmo scaturito dalla fantasmagorica vittoria di Torino, è nato anche TuttoCagliari. Biondini, Jeda e Matri regalano una vittoria da urlo a tutta la Sardegna, espugnando il terreno di gioco del capoluogo piemontese dopo quarantuno anni. E', assieme allo storico 2-1 al 95' contro il Napoli nell'era-Ballardini, la chiave di lettura dell'ultimo triennio in rossoblù.

Il Sardegna - Sivakov chiede spazio: due gol e tante azioni
Fermi tutti, lo spumante quest'anno lo stappa Sivakov. E allora “Za zdorovje!”, il nostro “alla salute!” in russo (trovare quello bielorusso era più difficile ma comunque si capiscono bene)). Il tappo vola al fortunato, i rossoblù stanno tutti vicini. E così la doppietta del bielorusso che non gioca, nell'amichevole di ieri col Siliqua, sembra più che mai di buon auspicio. Che sia un'annata ricca di freschezza e voglia emergere. Se poi vogliamo essere pignoli, il bicchiere di “Micha” ieri nell'ultimo test dell'anno ha toccato quello dell'avversario argentino Pooli. Ha siglato un gol mancino da 45 metri che avrebbe fatto pagare a posteriori il tifo non pagante dell'Ercole Cellino. Il finale è stato uno strano, vivace, 6-3 contro la vicecapolista del girone A di Promozione che ha fatto
dei pallonetti (3 su 3) l'arma vincente. Il primo gol contro il Siliqua allenato da Graziano Milia è stato realizzato dal risorto Larrivey, chioma fluente e tanta voglia di farsi sentire. Dopo una traversa ha trovato l'1-0, unica rete dei rossoblù che ha visto poi solo la replica degli avversari con Alberti. Finisce così il primo tempo, che Allegri aveva affidato a Marchetti, ai difensori Dessena, Lopez, Astori, Agostini, ai centrocampisti Conti, Barone, Biondini, Cossu, con Larrivey e Ragatzu in attacco. L'ex del Parma Dessena continua a essere impiegato, quindi, anche da terzino in attesa di rinforzi in fascia. Dove ieri non si è visto Pisano, fuori per “precauzione”, ma il sospetto è che stia accusando ancora il problema che l'ha tenuto lontano dal campo per due mesi. In compenso nel secondo tempo, come un funghetto che aspetta la giornata di sole, è uscito fuori Marzoratti, impiegato da Allegri per la prima volta dopo tre mesi. In porta Vigorito, davanti al giovane c'erano Marzoratti, Dametto, Canini, Cotza, Lazzari, Parola, Sivakov, Jeda, Matri, Nenè. A riportare il Cagliari in vantaggio è stato Sivakov, che ha deviato in gol un calcio d'angolo di Parola. Pochi minuti dopo il pareggio del Siliqua con l'eurogol di Pooli. Il brasiliano Nenè riporta in vantaggio i rossoblù con un sinistro all'angolino e Matri dopo un stop di petto ha segnato il 4-2. Poi arriva Sivakov con lo spumante, che segna la sua personale doppietta. Corda accorcia le distanze con un pallonetto e Lazzari chiude i conti, ovviamente di sinistro. A bordo campo Francois Modesto, direttamente da Monaco, a salutare i ricordi in rossoblù. Difensore, esterno, anche bravo centrale. Per poco Allegri non gli dava la maglia e gli diceva: «Gioca!». A proposito, e perché no?

La Nuova Sardegna - I sogni rossoblù nelle stelle
Pallonate, vittorie e sconfitte, gol e rigori, jella e fortuna. Ma anche retrocessioni, coppe e scudetti. Nel nome degli astri e dell’oroscopo. Con quell’obbligatorio pizzico di scaramanzia che accompagna gli sportivi, e non solo. Il tema, caro al presidente Cellino, che di recente sul portar bene del 5 ha costruito una sorta di tesina, è poco più di un giochino di fine anno.
Applicato ad alcuni dei protagonisti, pescati quasi a caso reparto per reparto, della cavalcata che nel 2009 con 76 punti ha piazzato il Cagliari tra le migliori dieci squadre italiane. Un bel colpo. Che lascia ben sperare per la stagione che si riapre mercoledì 6 gennaio con la Roma al Sant’Elia.
Partiamo da Daniele Conti. Il regista e vice capitano del Cagliari è nato il 9 gennaio 1979: Capricorno. L’oroscopo parla chiaro: “il 2010 è un occasione per andare incontro al futuro e dimenticare il passato. Cambiamenti che porteranno molta felicità, prosperità, e voglia di vivere la vita, come magari avreste voluto fare nel 2009 ma non sempre vi è stato possibile”.
Da Conti a Biondini. Il “rosso” di Cesenatico, fresco di debutto in nazionale, è dell’83 e festeggia gli anni il 24 gennaio: Acquario. “Concentratevi sui piaceri della vita e dimenticate la non troppa fortuna dell’anno 2009. Questo è un anno per riflettere e pensare al vostro futuro, ma non mancheranno buone occasioni per mostrare agli altri chi siete. La vostra situazione lavorativa andrà migliorando nettamente a partire dal secondo trimestre dell’anno” dicono gli astri per l’esterno. Da Biondini a Federico Marchetti. Classe’83, il vice Buffon compie gli anni il 7 febbraio. Dunque, acquario. E quindi, stesse indicazioni di Biondini. Dal portierone di Bassano del Grappa ad Andrea Cossu, Maradona di Sardegna come cantano i tifosi. Il trequartista è nato il 3 maggio del 1980: Toro. Un segno che “nell’anno 2010 godrà di un influsso positivo in tutti i campi, a cominciare dal lavoro per proseguire con l’amore. Non lasciarsi scappare le occasioni che quest’anno non mancheranno, e cogliete l’occasione per espandere il vostro ambiente di relazioni”. E chissà che dietro questi auspici non si celi l‘azzurro della nazionale.
Da Cossu al duo Massimo Cellino-Nené. Il patron e il bomber brasiliano sono nati entrambi il 28 luglio. Cellino del’56, Nené dell’83, Leone. E dunque “si avvereranno i progetti sui quali si era tanto lavorato, grazie a una maggiore maturità finalmente acquisita. Scelte oculate da fare per quanto riguarda il denaro, mentre gli affetti vivranno dell’inerzia positiva dello scorso anno”.
La tiritera vale anche per Massimiliano Allegri, Diego Lopez e Alessandro Matri. Il tecnico è nato l’11 agosto del 1967. “Grazie a una maggiore maturità finalmente acquisita” è la frase che gli osservatori sottoscriverebbero senza se e senza ma. Discorso identico per Matri, del 1984, compleanno il 19 agosto, capace di raggiungere nell’anno che si chiude il record dei gol di fila di Gigi Riva. Infine, il capitano. Diego Lopez compie 36 anni il 22 agosto prossimo, Leone anche lui. E anche per lui, quindi, vale l’oroscopo di tutti gli altri compagni nati nel suo stesso segno.

Unione Sarda - Ora Larrivey segna sempre
«Siamo stanchi, facciamo le cose semplici», urla dalla panchina Allegri. E in effetti il Cagliari fatica non poco contro il Siliqua, che pure sta giocando benissimo in Promozione, secondo in classifica a un solo punto dalla vetta. Sette reti segnate (poche) e tre subite (troppe): i rossoblù chiudono l'anno in affanno. Ma anche con una certezza: ora Larrivey segna sempre.
L'argentino su di giri. Non a caso a Udine era il più deluso per il rinvio della partita. Dopo essersi sbloccato contro il Napoli, morde il freno ogni volta che sente il pallone rotolare. Sta bene fisicamente ed è al top dal punto di vista psicologico. Quasi certamente due domeniche fa (l'allenatore non ha avuto nemmeno il tempo di comunicare la formazione alla squadra) sarebbe partito titolare. Così l'ultima amichevole del 2009 diventa l'occasione giusta per confermarsi. Pronti via, il fendente è vincente. E qualche minuto più tardi sfiora pure il raddoppio (la palla si stampa sulla traversa). È suo l'unico gol rossoblù del primo tempo in una gara non proprio esaltante, e non potrebbe essere altrimenti. La squadra di Allegri ha ripreso la preparazione solo domenica dopo sei giorni di vacanza. Gambe inevitabilmente pesanti. Comunque gli spunti non sono mancati, soprattutto in attacco dove continuano a brillare le stelle di Nenè e Matri, entrambi in campo (e in rete) nella ripresa.
Non è un mercoledì qualunque poi per Marzoratti, terzino felice dopo due mesi combattuti. Non giocava dal match di Catania del 18 ottobre. Problemi agli adduttori prima e di postura poi (così recitava di volta in volta il referto dello staff medico rossoblù) hanno - evidentemente - condizionato il suo recupero. Acqua passata. L'emergenza sulla fascia destra sembra finita. E non inganni l'assenza di Pisano, che ha svolto un lavoro differenziato nell'altro campo. «Riposo precazionale», ha assicurato il medico Scorcu. L'unico vero infortunato è pertanto il portiere Lupatelli, in cura nel centro fisioterapico di Ravenna.
Cagliari-Siliqua è inoltre l'occasione per sperimentare nuove soluzioni alternative, e Allegri non se la fa certo sfuggire. Sivakov gioca da mezz'ala e segna pure una doppietta. Dessena fa il terzino, ruolo inedito per lui, ma non nuovo. Il giovane Cotza copre il buco a sinistra, l'altro gioiellino della Primavera Dametto difende in coppia con Canini. Poi Jeda si esalta come trequartista, e i suoi assist (delizioso un taglio in verticale per Nené) impreziosiscono un secondo tempo così così.
Cagliari avanti adagio in vista della ripresa del campionato, fissata per il giorno dell'Epifania al Sant'Elia. Comunque i rossoblù avranno a disposizione ancora un collaudo (domenica) prima del match con la Roma. Ma Allegri sembra avere le idee già chiare, anche se mischia le carte tra primo e secondo tempo. Comincia così con Lopez e Astori centrali e Dessena e Agostini terzini davanti a Marchetti. Conti mediano basso, Barone e Biondini le due mezze ali. Cossu balla tra le linee dietro le punte Ragatzu e Larrivey. Proprio quest'ultimo sblocca il risultato dopo una manciata di minuti, ma il pari di Alberti (che in passato aveva già segnato tre gol ai rossoblù in amichevoli varie) è immediato. Nella ripresa tutto un altro Cagliari. Linea difensiva composta da Marzoratti, Dametto, Canini e Cotza. In porta Vigorito. Ora il regista è Parola, supportato da Sivakov e Lazzari. Davanti il tridente Nenè-Jeda-Matri. In rete i rossoblù Sivakov (due volte), Nenè, Matri e Lazzari. Ma anche gli avversari Poli e Corda. Per la felicità di oltre trecento tifosi giunti apposta da Siliqua. Un po' meno di Allegri.
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Old 31-12-2009, 15:18   #773
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Giampaolo: "In Italia c'è poca progammazione"
Marco Giampaolo, ex allenatore del Siena esonerato dopo la decima giornata, commenta la facilità con cui, numeri alla mano, in Italia le società licenziano gli allenatori.
"Dieci panchine saltate in 17 giornate? Il nostro è un calcio utilitaristico, con poca programmazione ed è fondamentalmente incoerente - ha dichiarato l'ex tecnico del club toscano - Che ho visto di buono nella prima parte del campionato? Il Bari gioca un grande calcio. Mi piacciono la qualità e l'allegria del Cagliari, la praticità e il carattere del Chievo".

Domenica test amichevole a Villacidro
Domenica 3 gennaio il Cagliari disputerà alle ore 15 presso il campo comunale di Villacidro una partita amichevole contro il Villacidro, squadra che milita nel campionato di Promozione. Sarà l'occasione per mister Allegri di verificare la condizione dei suoi uomini in vista dell'impegno che il giorno dell'Epifania vedrà i rossoblù opposti alla Roma.

Lopez scommette su Larrivey
Con il gol firmato contro il Napoli, il nome di Joaquin Larrivey è nuovamente salito alla ribalta, e si appresta ad iniziare il 2010 sulle ali dell'entusiasmo. In tanti hanno scommesso su di lui, uno su tutti il capitano rossoblù Diego Lopez: "E' una soddisfazione non solo mia ma di tutti quelli che gli sono sta i accanto. Sono io ad essere orgoglioso di essere suo compagno perchè è uno che lavora tanto e fino ad ora non ha raccolto quanto avrebbe meritato". Ed ora tocca al "Bati" ripagare la fiducia del capitano e dei compagni. Non ci resta che attendere.
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Old 31-12-2009, 15:45   #774
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Tutto sul CALCIOMERCATO del CAGLIARI: chi arriva e chi parte...
In occasione della riapertura delle trattative, Goal.com vi riporta in clima calciomercato guidandovi alla scoperta della situazione - in entrata e in uscita - di ogni squadra. Oggi è il turno del Cagliari...
COSA SERVE
In estate a tenere banco era la partenza di Acquafresca. Il tormentone si è trascinato fino alle prime otto gare di campionato. Da lì in poi il problema del gol è stato risolto più che egregiamente. Perchè Matri dopo il solito stentato ha cominciato a buttarla dentro sistematicamente da sette gare consecutive e il buon Nenè non ci ha messo tanto per ambientarsi (al contrario di qualche suo collega). E anche se Jeda non è ancora quello della passata stagione, là davanti per ora si sta' che è una bellezza. I problemi più urgenti nascono in difesa. Lupatelli non sarà disponibile per diversi mesi. L'idea di un degno sostituto non è un azzardo anche per non responsabilizzare troppo il giovane Vigorito. La retroguardia sta recuperando i pezzi.

CHI VIENE...
L'arrivo di Ariaudo toglie un bel po' di castagne dal fuoco anche se le alternative sulle fasce scarseggiano. Se poi Canini dovesse partire (destinazione Lazio) la ricerca di un suo sostituto (Stovini) sarebbe automatica. Di nomi se ne fanno pochi anche perché i pezzi pregiati sono fuori mercato per il Cagliari. A ciò si aggiunge il fatto che la rosa a disposizione di Allegri ha bisogno solo di qualche ritocco. Detto di Ariaudo, il nome del terzino di fascia sinistra è top secret, anche se non è da scartare la soluzione interna ora più che mai visto che anche il lungodegente Marzoratti è sulla via del pieno recupero. Stovini è più che una semplice voce di mercato, così come Bogliacino e Pinardi ad equilibrare un centrocampo fatto di tanti (troppi) cursori e di pochi ragionatori, dai piedi buoni.

... CHI VA
Troppo l'affollamento a centrocampo. Premesso che Conti, Lazzari, Dessena Cossu sono incedibili, anche Parola (unica alternativa a Conti) sembra destinato a non lasciare Cagliari. Barone, Brkljaca e Sivakov si giocano una maglia. Il candidato ideale per cambiare aria sembrerebbe il giovane bielorusso, che partirebbe in prestito per farsi le ossa presumibilmente all'estero. Su di lui punta molto la società, un po' meno Allegri. Il gol della rimonta contro il Napoli sembra aver cambiato il destino di Larrivey che con tutta probabilità avrebbe dovuto abbandonare Cagliari. Per lui invece giunge a sorpresa una riconferma che dovrebbe però solo rimandare il discorso cessione di qualche mese, al prossimo mercato estivo.
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Old 01-01-2010, 15:15   #775
Sallino
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Buon anno a tutti!

Speriamo sia pieno di successi del Cagliari
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Old 01-01-2010, 16:01   #776
juninho85
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Renzo Contratto: "Canini piace ma al momento nessuna trattativa"
Tra i difensori per cui il Genoa ha fatto un sondaggio c'è sicuramente Michele Canini, punto di forza del Cagliari ed elemento di grande prospettiva. In esclusiva per
Pianetagenoa1893.net, il procuratore Renzo Contratto parla del futuro del proprio assistito.
«Canini è un giocatore che piace, inutile negarlo - ammette - ma al momento non esiste alcuna trattativa concreta. Il Cagliari punta molto sul ragazzo e, per privarsene,
dovrebbe trovare un'alternativa all'altezza, e non è affatto facile. Soprattutto a gennaio, chi possiede elementi forti ed affidabili se li tiene. Anche per questo motivo ho il
presentimento che, alla fine, Canini resterà nel club sardo».


buon anno nuovo!
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Old 01-01-2010, 20:38   #777
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Allegri: "Se quel pallone di Pato fosse entrato..."
E' Massimiliano Allegri a incontrare la stampa nella prima conferenza del nuovo anno: "Quello appena passato è stato un buon anno ma forse potevamo fare qualcosa di più, questo deve essere uno stimolo per il 2010; certo a oggi siamo già a buon punto ma questo è un campionato insidioso, la quota salvezza si alzerà di sicuro: spero bastino 40 punti. Per noi gennaio e febbraio saranno 2 mesi fondamentali per il raggiungimento del nostro obiettivo che è e rimane la salvezza".

Le gratificazioni arrivate da più parti fanno di certo piacere al giovane mister rossoblu: "I complimenti fanno sempre bene, poi se arrivano da uno come Fabio Capello valgono ancora di pìù; ma gli elogi vanno condivisi con tutto questo meraviglioso gruppo, composto da giovani solidi e disponibili: con loro siamo cresciuti insieme".

Infine un ricordo su un episodio chiave della passata stagione: "Ricordo la partita col Milan dopo le famose 5 sconfitte: dopo una gara ben giocata, a pochi istanti dalla fine su un calcio d'angolo Pato sfiorò la rete; ecco se quel pallone fosse entrato oggi sarebbe decisamente un'altra storia. Un grazie particolare lo devo anche al presidente Cellino che mi ha aiutato e protetto standomi vicino".

Col 2010 arriva la PostePay della Lazio
Poste Italiane presenta: la carta di credito per i tifosi della Lazio (calcio)
Saranno felici i tifosi Biancocelesti, che sono stati accontentati dalle Poste Italiane con una carta su misura (qui nella foto a sinistra, crf.). Si tratta di una classica carta PostePay, ma con un design tutto dedicato alla squadra della Lazio, per i fans veri.

Con la carta PostePay (chiamata NewGift) si possono effettuare acquisti quotidiani “semplici” ed anche online. La PostePay è ricaricabile (al costo di solo 1,00€), le transazioni sono gratuite, si può controllare tramite un account online personale, si può usare all’estero, e non prevede costi aggiuntivi per le transazioni da internet grazie al fatto di essere una Visa “Electron”.

Potrete trovare la carta della Lazio presso tutti gli uffici postali (è già disponibile), ed ha un costo di attivazione di 10,00€ (la si può ricaricare a partire da un minimo di 5,00€). Per attivazione immediata, chiamate l’ 800.902122 dall’Italia (dall’estero, il +39.0234980131).

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Old 02-01-2010, 12:09   #778
juninho85
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La Nuova Sardegna - Allegri: "Confermare il gruppo"
Ricorda con piacere la vittoria a Roma con la Lazio («Quel 4 a 1 fu ben costruito»). E dei suoi due anni al Cagliari sfila il colpo di testa di Ambrosini che finì fuori al 92’: «Lo 0-0 con il Milan veniva dopo 5 sconfitte di fila. Quell’episodio ci diede la forza per non mollare». Max Allegri tira un rigo sul 2009.
Il bilancio dell’allenatore rossoblu è positivo. Un successo del lavoro, diviso con i collaboratori, la squadra e la società: «Ho la fortuna di guidare ragazzi seri, disponibili e coesi. E ringrazio il presidente, sempre vicino nei momenti difficili».
- Allegri, qual è il valore aggiunto della squadra?
«Intanto, siamo giovani. C’è voglia, entusiasmo e un po’ di incoscienza. I 76 punti del 2009 non sono pochi. E hanno aperto un’era nuova».
- Ad esempio?
«Abbiamo contribuito a riportare i tifosi al Sant’Elia. Questo Cagliari gioca senza risparmiarsi, prova sempre a vincere e piace anche per l’atteggiamento».
- Ma guai a parlare di coppe europee.
«Siamo costruiti per centrare la salvezza nel più breve tempo possibile. Poi, con 40 punti in tasca, vedremo».
- Sarà questa la soglia che vale la serie A?
«Sì e potrebbe non bastare. Dovremo stare attenti. Anche nel gestire quest’ultima sosta stagionale: con il rinvio di Udine, non giochiamo da quasi un mese e ripartiamo con Roma e Bologna, due partite molto delicate».
- Che cosa ha chiesto al presidente?
«La riconferma di tutti. Il gruppo è solido e tosto. Se arriva Ariaudo siamo a posto dietro. E credo che Pisano al 100 per cento sia il nostro migliore acquisto».
- Qual è il messaggio per i giovani del gruppo?
«Non facciamoli crescere troppo in fretta. Ci vuole pazienza, ricordate che Sivakov è dell’88 e Ragatzu del’91. Serve il lavoro, la maturazione e il merito».
- E Brkljaca?
«Ha avuto problemi fisici ma si è ben inserito. Ho otto centrocampisti e più di tre cambi non posso fare».
- Allegri, anche Fabio Capello la elogia. Si sente pronto per il grande salto?
«Che il ct dell’Inghilterra parli bene del mio lavoro, fa piacere. Ma, anche con 10 punti di vantaggio sulla terzultima, devo pensare a salvare il Cagliari».
- Chiudiamo con le pagelle: chi l’ha sorpresa nel gruppo?
«Lazzari».
- E in generale?
«Messi. Ma cito l’uscita di scena di un fenomeno del calcio mondiale quale è stato Maldini».
- E tra i suoi colleghi?
«Di Carlo, Guidolin, Ranieri e Ventura. Mi dispiace per Atzori, mio ex compagno al Perugia: ha vinto con noi immeritatamente ma ne ha perso almeno tre che doveva vincere a mani basse».
- A proposito di Ranieri, ora c’è la Roma.
«Con Toni o meno ha 13 giocatori che la rendono forte quanto l’Inter. Dovremo riattaccare al meglio la spina per ripartire senza affanni».

Unione Sarda - La salvezza subito in cassaforte
Ancora adesso che pure il 2009 se n'è andato tra i suoi pensieri c'è sempre quel Cagliari-Milan di un campionato fa. «E chi se lo scorda più il colpo di testa di Pato al novantesimo uscito di un soffio». Sliding doors. «Calcio d'angolo per i rossoneri, se la palla fosse finita in rete, forse, niente di tutto questo sarebbe stato possibile». Dietro le porte scorrevoli, invece, Max Allegri ha trovato uno zero a zero (dopo cinque sconfitte consecutive) che ha cambiato la sua storia. «E che storia».
Domenica 5 ottobre per sempre. Quindici mesi dopo continua a vivere la stesse emozioni - dice - e non si fa trascinare dalle tentazioni. I grandi club possono attendere, la sua missione in Sardegna continua. «Sono orgoglioso di allenare questa squadra e sono concentrato sulla salvezza, perché non è affatto scontata».
Anno nuovo, Allegri vecchio. Piedi per terra, profilo basso e il solito sorriso come guanto di sfida. Così ha conquistato un'intera isola (i tifosi rossoblù lo adorano) e la serie A che conta. Persino il ct dell'Inghilterra Capello gli ha fatto i complimenti di recente. «Graditi», certo. «Anche perché arrivano da uno dei più grandi tecnici del mondo, in carriera ha vinto tutto e adesso sta facendo un lavoro straordinario con la nazionale inglese». Ma lui, tecnico emergente, non si esalta affatto, e non perde occasione per sottolineare il ruolo chiave dei suoi giocatori: «Sono loro che vanno in campo. E credetemi, questo è davvero un gruppo eccezionale, sia sotto il profilo sportivo che umano». Sin troppo modesto.
Giusto il tempo per un brindisi, il 6 al Sant'Elia c'è la Roma e Allegri non vuole certo farsi cogliere impreparato (domani a Villacidro l'ultimo test con la Villacidrese). «Una sosta così lunga nasconde sempre delle insidie, anche perché abbiamo due gare in cinque giorni». Tra l'altro il Cagliari ha pure saltato (a causa del maltempo) l'ultimo match del 2009, quello con l'Udinese. «L'impatto sarà fondamentale, per questo non dobbiamo perdere di vista l'obiettivo. Ventitré punti non sono pochi, è vero, ma per conquistare la salvezza ne se servono almeno quaranta. Dico almeno perché il campionato è livellato. Non inganni la classifica. Basti pensare alle attuali ultime tre. Catania e Siena sono in crescita. L'Atalanta poi è squadra che in un girone può tranquillamente ottenere ventotto-trenta punti». È proprio un chiodo fisso, il suo. E con la squadra - rivela - ha già stilato una tabella di marcia. «Insieme abbiamo studiato il calendario. Gennaio, febbraio e la prima settimana di marzo saranno decisivi. In due mesi ci giochiamo la salvezza». Inutile pretendere proclami diversi. Se davvero coltiva qualche pensiero stupendo, Allegri, lo maschera benissimo dietro uno sguardo impenetrabile. Eppure nell'anno solare appena concluso il suo Cagliari ha sentito spesso il profumo dell'Europa. «Rispetto allo scorso torneo siamo una squadra più giovane come età media. Certo, c'è stata una crescita da parte di tutti, ma ancora tanto dobbiamo crescere».
Che cosa resta del 2009? «Dalla finestra non ho buttato nulla». E soprattutto si è tenuto stretto le due vittorie sulla Juventus. «Bellissima quella di Torino perché è stata la prima, fondamentale quella del Sant'Elia perché eravamo reduci da una sconfitta immeritata». Paradossalmente è stata quella di San Siro (nonostante il ko finale) la partita perfetta di Allegri: «C'è stato un momento in cui eravamo davvero belli da vedere». Rossoblù tutti promossi. Se poi proprio deve scegliere un giocatore: «Complimenti a Lazzari, mi ha sorpreso molto». Al termine dello scorso campionato aveva scelto Biondini, poi convocato qualche mese più tardi anche da Lippi. Nuovo trampolino di lancio azzurro in casa rossoblù?
È un super Cagliari. Vince (spesso), diverte (quasi sempre) e segna (tanto). Sotto i riflettori soprattutto gli attaccanti. Matri? Applausi, ma non solo. «In questo momento è in una condizione psicologica favorevole, ma non deve accontentarsi. Se si ferma solo un attimo smette di far gol». Nenè? «Subito protagonista al primo anno in Italia, e non è poco. Ma deve migliorare ancora tanto». Jeda? «Sento dire che è in calo. Sbaglio o ha già segnato quattro reti?». Larrivey? «Contro il Napoli si è sbloccato, e se l'è meritato. Anche lui, però, non deve abbassare la guardia proprio ora».
Centrocampo ricco. «Mi dispiace per chi sta fuori, ma devo fare delle scelte. E ai giovani dico di avere pazienza, arriverà anche il loro momento». Difesa, invece, in continuo movimento e spesso in emergenza. E non a caso Allegri cita spesso Canini. «Si è reso disponibile giocando in un ruolo non suo, quello del terzino, e lo ha fatto pure bene». L'ingaggio dello juventino Ariaudo diventa quindi fondamentale. «Arriva come centrale. È giovane, dovrà inserirsi nel gruppo. Con lui la rosa è al completo. Anche perché il nostro vero acquisto sarà Pisano».

Unione Sarda - Toni pronto per il Cagliari
Lo aspettavano tutti per la presentazione ufficiale, e invece lui si è presentato a sorpresa a Trigoria per il primo allenamento in giallorosso.
Luca Toni non vuole perdere tempo: all'indomani dell'ufficializzazione da parte del Bayern e della Roma del suo sbarco nella Capitale in prestito fino a giungo, il centravanti campione del mondo a Germania 2006 ha mostrato di voler bruciare le tappe. Fratino verde e palla al piede, Toni ha preferito passare il Capodanno nel centro sportivo che almeno fino alla fine della stagione gli sarà più che familiare.
Il suo arrivo non è sfuggito ad alcuni tifosi che hanno accolto l'ultimo arrivato alla corte di Claudio Ranieri con entusiasmo: a fare gli onori di casa Gianpaolo Montali e il direttore sportivo, Daniele Pradè. Strette di mano, i saluti di rito e di benvenuto: poi l'ormai ex giocatore del Bayern ha preferito lasciare la parola al campo con il suo primo gol in giallorosso, nell'allenamento con alcuni dei suoi nuovi compagni di squadra. A Trigoria Toni ha lavorato con i brasiliani della Roma, rientrati in ritardo dalle feste rispetto al resto della squadra, Doni (che ha subito abbracciato Toni), Cicinho e Julio Baptista.
Un primo assaggio, perché Toni, e lo ha confermato con l'apparizione di Capodanno sul campo d'allenamento, a Roma vuole ritrovare la forma migliore per aiutare la squadra a restare nei piani alti della classifica e per sperare nel suo ritorno in nazionale in vista dei mondiali.
Toni ha già scelto il numero di maglia, che dovrebbe essere il 30 e oggi sarà presentato ufficialmente a Trigoria e nel pomeriggio potrebbe scendere in campo almeno per uno spezzone dell'amichevole che la Roma giocherà al Flaminio contro la Cisco. Se Toni, grinta e determinazione a parte, si mostrerà in forma, potrebbe esordire in campionato già mercoledì prossimo nella trasferta a Cagliari.
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Old 02-01-2010, 15:22   #779
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E Cagliari fu! Quattro mesi dopo Ariaudo approda in Sardegna, ma forse non solo fino a giugno...
L'affare avrebbe dovuto concludersi nel mese di agosto ed invece, sul gong, è poi sfumato. Poco più di quattro mesi dopo, però, è stato messo nero su bianco.

Il Cagliari ha infatti annunciato di aver prelevato in prestito con diritto di riscatto il 20enne difensore della Juventus, Lorenzo Ariaudo il quale già domani pèrenderà parte agli allenamenti agli ordini di mister Allegri.

Ariaudo, chiuso in bianconero da Cannavaro, Legrottaglie e Chiellini, ha scelto così Cagliari per provare a giocare con maggiore continuità. La formula, però, lascia un po' perplessi: concedere il diritto di riscatto per un giocatore così promettente rischia di rivelarsi un clamoroso autogoal.

se qualcuno sa l'eventuale cifra del riscatto(che a legger così sembrerebbe per l'inter cartellino!) lo dica!
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Old 02-01-2010, 15:40   #780
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Matri: "Con la Roma per battere il record di Riva"
Con 8 reti è il goleador rossoblu: Alessandro Matri ha vissuto un 2009 esaltante, come confermato dal bomber di Sant'Angelo questo pomeriggio in sala stampa: "Quello appena concluso è stato per me un anno importante e decisivo per la mia carriera; i numeri parlano chiaro. Mi auguro di riconfermare quanto fatto fino ad oggi, sia a livello personale sia a livello di squadra: il nostro principale obiettivo è la salvezza, da raggiungere il prima possibile; ora siamo in una buona posizione, ma il campionato è insidioso e la quota salvezza quest'anno si alzerà sicuramente".

Il record di Riva è stato eguagliato ma Matri ha le idee chiare: "Con un mostro sacro come Riva non posso neanche paragonarmi. Certo, averlo raggiunto per me è una grandissima soddisfazione. I record sono fatti per essere battuti e io m'impegnerò al massimo per farlo con la Roma, ma non devo avere l'assillo del gol; l'importante è rimanere tranquilli, il lavoro paga sempre".

Infine il lodigiano stila una personale classifica dei 3 gol più belli: "Al terzo posto metto quello con la Lazio dell'anno scorso, arrivato in un momento speciale; al secondo la rete di testa contro il Napoli; al primo posto a parimerito i due gol segnati a Buffon, entrambi belli e importanti".
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