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Old 16-12-2004, 01:47   #141
Adric
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Città: Lazio Età: 52 ex mod
Messaggi: 9214
Essendo un altro genere musicale (dove la componente jazz è assai ridotta, per non dire quasi inesistente), anzi un miscuglio di generi tra loro diversi, il chillout è completamente fuori argomento in questa discussione. Tanto più poi che hai aperto un apposito thread:
http://forum.hwupgrade.it/showthread...hreadid=741761
Meglio rispondere là.
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Old 16-12-2004, 11:19   #142
ZigoZago
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Adric Ma quante ne sai!?



ORa mi leggo tutto con calma
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Old 03-01-2005, 21:10   #143
gobbetto
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Fantastico!

un thread sul jazz su Hardware upgrade...
L'ho scoperto solo ora.... Contento di fare il primo post del 2005.

Alcuni consigli su jazz (più o meno) recente:

C'è uno splendido disco di Richard Galliano e Michel Portal, di due o tre anni fa: Blow up. Capolavoro assoluto, uno dei migliori dischi della storia del jazz.

Da fervente ammiratore di Keith Jarrett mi sento 'perseguitato' da questo Koln Concert. Splendido concerto, per carità, a suo modo storico.
Ma secondo me non è il miglior Jarrett.
Preferisco il Jarrett jazzista tradizionale.
Da ascoltare il live at the blue note (6 cd): Smentisce l'assunto (vero, in linea di massima) per cui il miglior jazz è quello registrato in studio. L'arte del piano trio ai massimi livelli.

Eccezionali anche album come "Tribute", "Standards" (specie il vol.2), "Standards in Norway", "Still live".

Da conoscere i misconosciuti " Sun Bear Concerts", sulla stessa linea del Concerto di Colonia, ma con un più elevato tasso di megalomania.

Tra i nuovi pianisti, oltre a Mehldau, Esbjorn Svensson. Meno noto ma con altrettanto talento.

Per me quello che manca veramente al jazz di oggi è una nuova classe di grandi sassofonisti. Bergonzi, Redman, Lovano sono buoni, ma non li definirei dei "grandi" dello strumento.

Poi c'è meno innovazione, è vero, ma non è detto che questo sia necessariamente un male. Non so come la pensiate, ma credo che il mediocre jazz degli anni 70 nasca principalmente da forme di sperimentazione eccessivamente votate alla commistione tra generi.
gobbetto è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 03-01-2005, 21:57   #144
DjSolidSnake86
Utente sospeso
 
L'Avatar di DjSolidSnake86
 
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Messaggi: 3640
ciao gobbetto nn so se hai mai chiamato a tiscali, le musiche di attesa sono dei pezzi jazz e sono i più famosi
perfavore potresti controllare se ne conosci qualcuno e dirmi i titoli ?
qui nessuno mi ha voluto aiutare finora...
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Old 03-01-2005, 22:05   #145
gobbetto
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Quote:
Originariamente inviato da DjSolidSnake86
ciao gobbetto nn so se hai mai chiamato a tiscali, le musiche di attesa sono dei pezzi jazz e sono i più famosi
perfavore potresti controllare se ne conosci qualcuno e dirmi i titoli ?
qui nessuno mi ha voluto aiutare finora...
cose da pazzi

intendi il 130? Niente musichetta se (come me) non sei abbonato

prova un po' a canticchiarla
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Old 03-01-2005, 23:01   #146
DjSolidSnake86
Utente sospeso
 
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sei sicuro? basta che ti metti in attesa per parlare con un operatore... magari poi gli chiudi il telefono se lo prende oppure gli dici che avevi chiamato solo per ascoltare le musiche
(terza via: gli dici: sa quali sono le musiche dell'attesa? )
ciao e grazie per risposto!
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Old 05-01-2005, 22:49   #147
ni.jo
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Re: Fantastico!

Quote:
Originariamente inviato da gobbetto
un thread sul jazz su Hardware upgrade...
L'ho scoperto solo ora.... Contento di fare il primo post del 2005.

Alcuni consigli su jazz (più o meno) recente:

C'è uno splendido disco di Richard Galliano e Michel Portal, di due o tre anni fa: Blow up. Capolavoro assoluto, uno dei migliori dischi della storia del jazz.

Da fervente ammiratore di Keith Jarrett mi sento 'perseguitato' da questo Koln Concert. Splendido concerto, per carità, a suo modo storico.
Ma secondo me non è il miglior Jarrett.
Preferisco il Jarrett jazzista tradizionale.
Da ascoltare il live at the blue note (6 cd): Smentisce l'assunto (vero, in linea di massima) per cui il miglior jazz è quello registrato in studio. L'arte del piano trio ai massimi livelli.

Eccezionali anche album come "Tribute", "Standards" (specie il vol.2), "Standards in Norway", "Still live".

Da conoscere i misconosciuti " Sun Bear Concerts", sulla stessa linea del Concerto di Colonia, ma con un più elevato tasso di megalomania.

Tra i nuovi pianisti, oltre a Mehldau, Esbjorn Svensson. Meno noto ma con altrettanto talento.

Per me quello che manca veramente al jazz di oggi è una nuova classe di grandi sassofonisti. Bergonzi, Redman, Lovano sono buoni, ma non li definirei dei "grandi" dello strumento.

Poi c'è meno innovazione, è vero, ma non è detto che questo sia necessariamente un male. Non so come la pensiate, ma credo che il mediocre jazz degli anni 70 nasca principalmente da forme di sperimentazione eccessivamente votate alla commistione tra generi.
Di Galliano è bello anche Piazzolla Forever e il live con l'orchestra della Toscana, "Passatori"...
Grazie per i suggerimenti su Jarrett: per questioni affettive non credo esisterà nulla di simile a quel disco, ma è da tempo che intendo aggiungere un altro lp di jarrett: pensavo a "standars vol.2", ma mi piacerebbe qualcosa di meno noto: mi descrivi se hai voglia "Standards in Norway" e "Still live"?
(soprattutto...è così 'presente' coi suoi ansimi???
)
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Old 06-01-2005, 11:36   #148
bizzu
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Girando in rete ho visto che è uscito "The Benoit Freeman Project 2"... a me il primo era piaciuto molto. Qualcuno l'ha sentito?
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Old 06-01-2005, 14:15   #149
gobbetto
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Re: Re: Fantastico!

Quote:
Originariamente inviato da ni.jo
Di Galliano è bello anche Piazzolla Forever e il live con l'orchestra della Toscana, "Passatori"...
Mi manca
Però ho visto Galliano eseguire in concerto musiche di Piazzolla.
Formidabile, come sempre...
Se ti capita, sono bellissimi anche i "Concert Inedits"...

Quote:
Grazie per i suggerimenti su Jarrett: per questioni affettive non credo esisterà nulla di simile a quel disco, ma è da tempo che intendo aggiungere un altro lp di jarrett: pensavo a "standars vol.2", ma mi piacerebbe qualcosa di meno noto: mi descrivi se hai voglia "Standards in Norway" e "Still live"?
(soprattutto...è così 'presente' coi suoi ansimi???
)
Purtroppo sì. Non saprei dirti dove 'grugnisce' meno... in generale sulle ballads e sui tempi rilassati: ormai ho dovuto rassegnarmi al fatto che se vuoi ascoltare il piano di Jarrett devi sorbirti anche le sue ansimazioni....
Tutti gli album citati sono in trio con Gary Peacock e Jack DeJohnette. 'Tribute' e 'Standards vol.2' sono i due che personalmente preferisco. Ascolta l'introduzione di 'Lover man', primo brano del primo cd di Tribute: ti convincerai che Jarrett è uno dei più grandi interpreti di ballads in piano trio della storia del jazz.
Naturalmente bisogna conoscere Bill Evans, per capire da dove proviene una ballad di Keith Jarrett. Ma se possibile Jarrett è l'allievo che supera il maestro.
Non perderti anche "When I fall in love": ne esiste una buona interpretazione in "Still Live" ed un'altra (forse migliore) nel Live at the blue note.
"Still Live" contiene anche ottime versioni di "Someday my prince will come" ed "I remember Clifford".
"Standards in Norway": altra carrellata di standard, con Jarrett in gran forma.
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Old 06-01-2005, 14:30   #150
ni.jo
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Re: Re: Re: Fantastico!

Quote:
Originariamente inviato da gobbetto
Mi manca
Però ho visto Galliano eseguire in concerto musiche di Piazzolla.
Formidabile, come sempre...
Se ti capita, sono bellissimi anche i "Concert Inedits"...


Purtroppo sì. Non saprei dirti dove 'grugnisce' meno... in generale sulle ballads e sui tempi rilassati: ormai ho dovuto rassegnarmi al fatto che se vuoi ascoltare il piano di Jarrett devi sorbirti anche le sue ansimazioni....
Tutti gli album citati sono in trio con Gary Peacock e Jack DeJohnette. 'Tribute' e 'Standards vol.2' sono i due che personalmente preferisco. Ascolta l'introduzione di 'Lover man', primo brano del primo cd di Tribute: ti convincerai che Jarrett è uno dei più grandi interpreti di ballads in piano trio della storia del jazz.
Naturalmente bisogna conoscere Bill Evans, per capire da dove proviene una ballad di Keith Jarrett. Ma se possibile Jarrett è l'allievo che supera il maestro.
Non perderti anche "When I fall in love": ne esiste una buona interpretazione in "Still Live" ed un'altra (forse migliore) nel Live at the blue note.
"Still Live" contiene anche ottime versioni di "Someday my prince will come" ed "I remember Clifford".
"Standards in Norway": altra carrellata di standard, con Jarrett in gran forma.
in effetti se c'è un altro disco capace di smuovermi le viscere come the concert in koln è proprio 'you must believe in spring' di Bill Evans...eppure, tornando al concert, discutendone con un pianista mi sono sentito rispondere che è un disco 'troppo tecnico'... sospetto che le birre che ci siamo scolati abbiano influenzato un pò il giudizio, ma mi sembra di aver capito che secondo lui le parti più 'coinvolgenti' sono sistemate esattamente dove serviva che fossero per ottenere quell'effetto. Bah.
Comunque ha ammesso che Jarrett sia un campione nello scovare delle armionie anche in situazioni armoniche ingarbugliate...forse è da quì che deriva il paragone con Meldhau...o per il fatto che predilige il trio come formazione...sai che ne continuano a parlare come del nuovo jarrett?A me pare una vaccata...lo è già in genere paragonare degli artisti ma in questo caso non capisco bene su cosa si basi il paragone...certo si capisce che ne è stato ispirato, ma decidere dai giornali che jarrett è superato... sentire comunque il live di Brad a Tokyo: per adesso ho potuto sentire solo il disco 'largo' dove c'è una interessante versione di paranoid android dei radiohead...non mi dispiace affatto, anche se forza un pò le gite fuori dalla melodia...
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Ultima modifica di ni.jo : 06-01-2005 alle 14:41.
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Old 06-01-2005, 14:53   #151
gobbetto
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Re: Re: Re: Re: Fantastico!

Quote:
Originariamente inviato da ni.jo
in effetti se c'è un altro disco capace di smuovermi le viscere come the concert in koln è proprio 'you must believe in spring' di Bill Evans...
Hai ragione, è meraviglioso. Uno dei miei favoriti, assieme a "Portrait in jazz" ed il "Sunday at the Village Vanguard".


Quote:
eppure, tornando al concert, discutendone con un pianista mi sono sentito rispondere che è un disco 'troppo tecnico'... sospetto che le birre che ci siamo scolati abbiano influenzato un pò il giudizio, ma mi sembra di aver capito che secondo lui le parti più 'coinvolgenti' sono sistemate esattamente dove serviva che fossero per ottenere quell'effetto. Bah.
Più che altro direi che è molto (troppo?) 'intellettualistico': Ci sono chiari riferimenti alla musica colta contemporanea e (soprattutto) a Bach. Poi, se una frase o un pattern sono mesi al punto giusto, secondo me vuol dire che il disco è fatto bene
La difficoltà tecnica del Koln Concert e di album similari sta nel tenere alto il livello della performance per una durata prolungata: Si tratta di musica scritta solo in piccola parte, ed improvvisata per la maggior parte del tempo. Un brano è composto da uno o più 'pattern', e ciascuno di essi viene svolto (e stravolto) anche per diversi minuti.
Non è facile improvvisare a lungo su pattern ripetitivi.
Miles Davis era convinto che i jazzisti si dimostrassero veramente bravi quando riuscivano in un'impresa simile, senza annoiare.
"Kind of blue" è il capostipite dell jazz modale, non a caso.

Quote:
Sai che di Meldhau continuano a parlare come del nuovo jarrett? A me pare una vaccata...lo è già in genere paragonare degli artisti ma in questo caso non capisco su cosa si basi il paragone...certo si capisce che ne è stato ispirato, ma decidere dai giornali che jarrett è superato... sentire comunque il live di Brad a Tokyo: per adesso ho potuto sentire solo il disco 'largo' dove c'è una interessante versione di paranoid android dei radiohead...non mi dispiace affatto, anche se forza un pò le gite fuori dalla melodia...
Mehldau è un grande pianista. In comune con Jarrett ha la derivazione da Bill Evans e (quindi) l'inclinazione verso la musica "colta". Ha un fraseggio simile, non c'è dubbio. Però ha una personalità tutta sua, altrimenti non sarebbe un grande pianista. E tecnicamente è ferratissimo, anche se non sempre si riesce a capire dai suoi album.
Conosco i dischi che hai citato, ma ti consiglio "Elegiac Cycle", "Introducing" ed i vari "Art of the trio".
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Old 06-01-2005, 15:39   #152
ni.jo
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Re: Re: Re: Re: Re: Fantastico!

Quote:
Originariamente inviato da gobbetto
...E tecnicamente è ferratissimo, anche se non sempre si riesce a capire dai suoi album.
Conosco i dischi che hai citato, ma ti consiglio "Elegiac Cycle", "Introducing" ed i vari "Art of the trio".
eppure non mi pare che tenti di nasconderla... a tratti (anche se come riferimento ho solo 'largo' ) la sensazione è che il titolo della traccia sia 'sono bravo sono bravo'...mi spiego, a me Meldahu piace abbastanza, ma quando ascolto musica non mi piace pensare che il cambio di sensazioni che ti dà una musica sia un appropriato spostamento di toni e semitoni...e in quel disco a volte la sensazione c'è, ed essendo un profanissimo che non ha mai studiato musica non dovrebbe essere così difficile ingannarmi eppure mi capita spesso di sentire delle musiche risuonare un po' fredde e convenzionali, edit: proprio come in 'free willy'... )... in questo momento 'stò riascoltando proprio sabbath...però devo ammettere che in quanto a 'citazioni' oltre che alla musica colta, peschi un pò da tutta la musica, dal jazz al blues al rock ...sul suo sito (http://www.bradmehldau.com/mehldau/ ) puoi sentire un pezzo delle mie preferite di largo, alvarado, eseguita live...

a proposito di jazz modale, ho adocchiato “Maiden Voyage” di Hancock, che è in offerta.... Dolphin Dance (ma mi dicono tutto l'album) è fantastica: domani lo metto in saccoccia.
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Ultima modifica di ni.jo : 06-01-2005 alle 15:45.
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Old 06-01-2005, 16:10   #153
gobbetto
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Re: Re: Re: Re: Re: Re: Fantastico!

Quote:
Originariamente inviato da ni.jo
eppure non mi pare che tenti di nasconderla... a tratti (anche se come riferimento ho solo 'largo' ) la sensazione è che il titolo della traccia sia 'sono bravo sono bravo'...mi spiego, a me Meldahu piace abbastanza, ma quando ascolto musica non mi piace pensare che il cambio di sensazioni che ti dà una musica sia un appropriato spostamento di toni e semitoni...e in quel disco a volte la sensazione c'è
La tecnica è sempre importante, nel jazz: non bisogna abusarne, certo, ma non mi pare proprio che Mehldau sia uno di quei pianisti 'tutta tecnica'.
Se vuoi sentire delle vere 'macchinette' ascolta Hiromi Uehara, Michel Camilo o Makoto Ozone: grandi maestri, certo, ma assolutamente freddi e tecnici.
E poi non bisogna valutare la tecnica pianistica per le veloci sfuriate degli "a solo": tecnicamente "Elegiac Cycle" è più complesso di "Largo", ma lo è soprattutto per l'ottimo coordinamento delle due mani.
Mehldau è un pianista "lirico" e riflessivo, come Lennie Tristano, Bill Evans, Jarrett... ma il jazz non è "easy listening" nè (fortunatamente) rilassante musica "new age". E' fatta di scale veloci, dissonanze, cromatismi, armonizzazioni complesse: ondeggia tra la tecnica e l'ispirazione, e chi è carente dell'una deve avere l'altra in gran quantità...
I pianisti più freddi sono forse quelli che derivano da Tatum e Peterson, che restano comunque due dei più grandi pianisti della storia del jazz.
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Old 06-01-2005, 16:20   #154
ni.jo
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Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Fantastico!

Quote:
Originariamente inviato da gobbetto
La tecnica è sempre importante, nel jazz: non bisogna abusarne, certo, ma non mi pare proprio che Mehldau sia uno di quei pianisti 'tutta tecnica'.
Se vuoi sentire delle vere 'macchinette' ascolta Hiromi Uehara, Michel Camilo o Makoto Ozone: grandi maestri, certo, ma assolutamente freddi e tecnici.
E poi non bisogna valutare la tecnica pianistica per le veloci sfuriate degli "a solo": tecnicamente "Elegiac Cycle" è più complesso di "Largo", ma lo è soprattutto per l'ottimo coordinamento delle due mani.
Mehldau è un pianista "lirico" e riflessivo, come Lennie Tristano, Bill Evans, Jarrett... ma il jazz non è "easy listening" nè (fortunatamente) rilassante musica "new age". E' fatta di scale veloci, dissonanze, cromatismi, armonizzazioni complesse: ondeggia tra la tecnica e l'ispirazione, e chi è carente dell'una deve avere l'altra in gran quantità...
I pianisti più freddi sono forse quelli che derivano da Tatum e Peterson, che restano comunque due dei più grandi pianisti della storia del jazz.
attenzione,
non dico che Meldhau sia un 'tutto tecnica'...anche perchè con un solo riferimento sarebbe azzardato...nè che la sensazione sia data dalla velocità o dalle dissonanze ricercate...forse il nocciolo è avere la tecnica e 'dimenticarla' nel seguire l'ispirazione, e -ma parliamo di un album realizzato in studio, quindi...- mi pare che alcune canzoni del disco suonino a tratti un pò artefatte.
Per il resto mi piace abbastanza... è moderatamente tormentato.
Comunque mi hai incuriosito abbastanza da farmi cambiare obbiettivo: al posto del live (che continua ad intrigarmi) ascolterò "Elegiac Cycle" ...

vado, ascolto un pò di musica...log out
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Ultima modifica di ni.jo : 06-01-2005 alle 16:26.
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Old 06-01-2005, 16:30   #155
gobbetto
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Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Fantastico!

Quote:
Originariamente inviato da ni.jo
attenzione,
non dico che Meldhau sia un 'tutto tecnica'...anche perchè con un solo riferimento sarebbe azzardato...nè che la sensazione sia data dalla velocità o dalle dissonanze ricercate...forse il nocciolo è avere la tecnica e 'dimenticarla' nel seguire l'ispirazione, e -ma parliamo di un album realizzato in studio, quindi...- mi pare che alcune canzoni del disco suonino a tratti un pò artefatte.
Sì, chiaro...
D'altro canto realizzare un disco 'puramente ispirato' al 100% e per tutta la sua durata mi pare cosa molto rara. E certamente non è il caso di 'Largo'...

Quote:
Comunque mi hai incuriosito abbastanza da farmi cambiare obbiettivo: al posto del live (che continua ad intrigarmi) ascolterò "Elegiac Cycle" ...

vado, ascolto un pò di musica...log out
Buon ascolto
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Old 06-01-2005, 17:31   #156
ni.jo
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Cosa ne pensi del Chic Corea...il Chic degli Origin, del trio con Vitous e Haynes (now he sings, now he sobs) o del Chic di Converge (Laws,shaws, maupin, Holland de jonhette horace harnold) ?
E' uno che divide abbastanza il pubblico in due schieramenti (a me garba...anche quando si diletta con l'amico Bobby mc Ferrin...nella musica classica o nel imho fantastico beyond words in cui il piano e la voce si amalgano in modo stupendo.



p.s.
in effetti, sull'accusa di essere 'studiato', è la stessa cosa che diceva l'amico pianista del Koln Concert: che non possa essere improvvisato in quanto il richiamo melodico sia troppo omogeneo per essere frutto dell'estro.
MA anche se avesse inseguito quelle melodie prima di allora (il chè è anche plausibile e normale nè toglierebbe nulla all'opera, imho) c'è in quel disco una ricerca (in alcuni punti molto percepile) di qualcosa che si perde, che dimentichi e che poi ti viene ripresentata di nuovo al momento giusto...che ti devo dire, quel disco mi manda fuori di testa, è uno di quei pezzi che non potrei ascoltare che a casa mia a intervalli di tempo molto lunghi e solo con persone care vicino...e un bel whiskyno scozzese magari ...
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Ultima modifica di ni.jo : 06-01-2005 alle 17:39.
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Old 06-01-2005, 17:46   #157
gobbetto
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Quote:
Originariamente inviato da ni.jo
Cosa ne pensi del Chic Corea...
Molto tecnico, per l'appunto...
Mi attirava molto i primi tempi, quando ho cominciato ad ascoltare (e suonicchiare) jazz. Adesso non mi dispiace, ma non è tra i miei favoriti.

Quote:
... fantastico beyond words in cui il piano e la voce si amalgano in modo stupendo.
Non lo conosco, grazie per il 'tip'. Conosco le Mozart Sessions: buon risultato, se si considera quello che viene fuori di solito da un jazzista che fa classica (e viceversa, beninteso).
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Old 06-01-2005, 17:53   #158
gobbetto
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Quote:
Originariamente inviato da ni.jo

p.s.
in effetti, sull'accusa di essere 'studiato', è la stessa cosa che diceva l'amico pianista del Koln Concert: che non possa essere improvvisato in quanto il richiamo melodico sia troppo omogeneo per essere frutto dell'estro.
Certo... come tidicevo il Koln Concert, e così anche i Sun Bear, Vienna, Bregenz, Paris Concerts... si basano su nuclei melodici non improvvisati che vengono poi sviluppati attraverso l'improvvisazione: stesso meccanismo del jazz tradizionale, con la differenza che uno stesso brano ha di solito più di un 'tema'.

Quote:
MA anche se avesse inseguito quelle melodie prima di allora (il chè è anche plausibile e normale nè toglierebbe nulla all'opera, imho) c'è in quel disco una ricerca (in alcuni punti molto percepile) di qualcosa che si perde, che dimentichi e che poi ti viene ripresentata di nuovo al momento giusto...che ti devo dire, quel disco mi manda fuori di testa, è uno di quei pezzi che non potrei ascoltare che a casa mia a intervalli di tempo molto lunghi e solo con persone care vicino...e un bel whiskyno scozzese magari ...
Quoto, anche se preferisco l'amaro
Ascolta anche i Sun Bear Concerts: non c'è una "ispirazione perenne", ma ci sono momenti anche più belli del Koln Concert.
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Old 06-01-2005, 17:53   #159
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Originariamente inviato da gobbetto
Molto tecnico, per l'appunto...
Mi attirava molto i primi tempi, quando ho cominciato ad ascoltare (e suonicchiare) jazz. Adesso non mi dispiace, ma non è tra i miei favoriti.
si, è un pò il suo destino tra i cultori...all'inizio pensavo dipendesse dalle sue 'sporcature' fusion ...diciamo un pò di razzismo...ma una chiacchierata con Guido (Canavese, è un pianista abbastanza famoso a Torino) mi ha instillato qualche dubbio...
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Originariamente inviato da gobbetto
Non lo conosco, grazie per il 'tip'. Conosco le Mozart Sessions: buon risultato, se si considera quello che viene fuori di solito da un jazzista che fa classica (e viceversa, beninteso).

p.s. per chi non le avesse sentite, nelle Mozart Sessions il direttore d'orchestra (nonchè 'introduttore' vocale nei preludi ) è proprio Bobby Mc Ferrin...
__________________
Primo Officiante della Setta dei Logorroici - Arconte della prolissità - Crociato della Replica|Custode Di Lomaghiusa e Muffin|

Ultima modifica di ni.jo : 06-01-2005 alle 18:02.
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Old 06-01-2005, 18:02   #160
gobbetto
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Originariamente inviato da ni.jo
si, è un pò il suo destino tra i cultori...all'inizio pensavo dipendesse dalle sue 'sporcature' fusion ...diciamo un pò di razzismo...ma una chiacchierata con Guido (Canavese, è un pianista abbastanza famoso a Torino) mi ha instillato qualche dubbio...
No, non è questo: non sono un integralista
Ammiro molto Pat Metheny, ad esempio: si allontana molto dal jazz tradizionale, quanto e più di Corea, e persino in favore della musica pop americana, ma ha una invenzione melodica eccezionale (che a Corea manca) ed una tecnica invidiabile (che non guasta mai).
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