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06-07-2010, 10:05 | #1 |
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Italia si, Italia no
Italia si, Italia no
Mi trovo da sei mesi in Francia, precisamente a Parigi, dove sto preparando la tesi di laurea presso una Scuola di Architettura Nazionale (pubblica). Credo che sia utile fare una sintetica panoramica sulle differenze tra il sistema sociale, universitario e lavorativo francese ed italiano, per cercare di risolvere, almeno in teoria, il dubbio amletico per il quale tutti i giovani italiani del XXI secolo ,sognino ancora di trovare la fantomatica "fortuna all'estero". Suona strano parlare di "fortuna all'estero" nel 2010, ha un sapore anacronistico di inizio secolo, ma è utile per capire come siamo ridotti, anzi direi come ci hanno ridotti. Il popolo francese è molto diverso dal nostro, da italiana ho trovato molti pregi ma anche molti difetti, sia chiaro. Tuttavia per essere costruttivi, credo che in questa sede sia utile parlare solamente dei loro pregi, in particolare della loro capacità di far funzionare le cose con semplicità. Innanzitutto i francesi sono un popolo dotato di una grande coscienza civica, non sono mai presi da raptus vandalici che hanno come diretta conseguenza la distruzione dell'arredo urbano come panchine, vegetazione, biciclette pubbliche a noleggio, cassonetti, vasi etc.. Il risultato è una città pulita e ordinata, sia per il fatto che il servizio comunale di pulizia stradale è onnipresente, che perchè se un comune cittadino trova un rifiuto caduto fuori dal cassonetto, si ferma lo raccoglie e lo getta (ho personalmente assistito ad una scena simile) Tutti i parchi di Parigi, sia di giorno che di notte, sono presi d'assalto per pic-nique o qualsivoglia genere di passatempo. Eppure, nonostante l'altissima affluenza giornaliera, questi parchi sono sempre impeccabili, non c'è mai l'ombra di una carta a terra o rifiuti! Il rispetto per la propria città, considerandola come se fosse una vera e propria casa, è il riflesso della società e il punto di partenza per rifondare un paese civile, di regole e leggi indispensabili per una rispettosa convivenza. Oltre ad una spiccata coscienza civica, la Francia possiede una grande coscienza sociale. Come è noto, le grandi città della Francia ed in particolare Parigi sono da sempre un crocevia di etnie e razze diverse, che tuttavia convivono abbastanza pacificamente. Questo avviene poichè il 90% delle famiglie/singole persone è in grado di vivere dignitosamente, essendo previsti aiuti economici statali (seri). Nessuno si trova a dover fare due o tre lavori, uno è più che sufficiente. Esistono molteplici tipi di aiuti economici, la più parte rilasciati da un ente chiamato CAF, un organismo pubblico di "solidarietà nazionale" (come si autodefiniscono) legato a quello che in Italia corrisponde più o meno alla nostra ASL. L'aiuto economico più sensazionale agli occhi di un italiano, è sicuramente il contributo sull'affitto. Studenti, famiglie o coppie (anche coppie di fatto) hanno diritto ad un contributo che varia dai 100/200 € , mensili per pagare l'affitto. Possono beneficiare di questi contributi tutti i cittadini della Comunità Europea o addirittura extracomunitari, è sufficiente un contratto d'affitto regolare e un conto in banca, il valore del contributo varia in base al costo dell'appartamento. E' chiaro come nessuna persona sana di mente prenderebbe mai in affitto un appartamento senza contratto a prezzi esorbitanti, come d'abitudine in Italia. Oltre al contributo sull'affitto, la Caf elargisce anche prestiti a tasso zero per giovani salariati dai 18 ai 25 anni, carta bambini famiglia per avere agevolazioni consistenti sul costo dei mezzi pubblici, carta famiglia numerosa (-75% sul costo dei mezzi pubblici, importanti riduzioni sull'acquisto di automobili, elettrodometici, assicurazioni, cinema, musei, palestre). E' inoltre interessante (oltre che molto divertente per un italiano) considerare che la Caf elargisce anche numerose e consistenti ( 7000€ ) borse di studio annuali per giovani ricercatori, la quale cifra si somma allo salario minimo di un ricercatore neo laureato (1600€). Ovviamente il lato divertente è limitato a risate amare, data la condizione (o non condizione) dei nostri ricercatori. Per quanto riguarda la previdenza sociale in caso di maternità, la Francia è uno dei paesi più all'avanguardia. Cure mediche : il 100% del costo relativo alla gravidanza e al parto è coperto. Questo include le spese per tutte le cure prescritte nei periodi prenatali e postnatali: medici, spese farmaceutiche, ospitalizzazione ed esami. Benefici giornalieri : Tutte le impiegate incinte hanno diritto a benefici economici giornalieri durante i giorni di maternità. Questi si basano sullo stipendio medio pagato negli ultimi 3 mesi. Il periodo permesso per le assenze per maternità è di minimo 16 settimane. Fino a 6 settimane da prendersi prima della data prevista ( date présumée) per il parto considerato come periodo prenatale ( repos prenatal). Se il parto ritarda, il periodo si estende automaticamente e non viene dedotto dal totale. Le restanti 16 settimane si prendono come periodo postnatale ( repos postnatal). L’impiegata può decidere di diminuire il periodo di riposo per maternità ma 8 settimane sono obbligatorie (6 sono dopo il parto). Dopo il terzo figlio, l’impiegata può avere periodi di riposo più lunghi: 8 settimane prima del parto e 18 dopo. Quando arriva il momento di tornare a lavoro, il problema continua a non esistere in quanto quasi ogni azienda pubblica o privata disponde di asili interni.. Sicuramente anche il sistema universitario merita una riflessione. Dappertutto sui giornali si leggono delle statistiche inquietanti, in Italia l'età media dei laureati corrisponde ai 27 anni, in Francia ai 23. Personalmente, parlando solo di quello che è stata mia esperienza diretta, ho notato che i ragazzi riescono a laurearsi molto in fretta poichè sono ben seguiti, l'università ha la ferma volontà di smaltire il "carico annuo di studenti" al fine di far funzionare l'organizzazione globale della scuola. E' chiaro che più studenti continuano a stagnare nel sistema universitario, meno posto ci sarà in biblioteca o in aula computer.. Nelle aule non esiste la cattedra, i professori universitari sono comuni mortali che si siedono accanto a te e iniziano a spiegare la lezione. E' possibile parlare con loro in tranquillità, trovare soluzioni insieme e collaborare per rendere la vita di tutti molto più semplice. Ho frequentato l' Ecole Nationale Supérieure d'Architecture Paris-Malaquais, una scuola pubblica le cui tasse annuali sono più basse che a La Sapienza, ma la qualità di servizi non è paragonabile. Personale amministrativo sempre disponibile, laboratori di tutti i tipi, possibilità di stampare in tutti i formati tavole di progetto a prezzi ridicoli (ad es. un formato A0 in italia costa 15€, in Francia presso la scuola 5€). Inoltre la scuola si impegna a trovare delle aziende o studi presso i quali svolgere vari stage nel corso dei 5 anni. La connessione tra università e lavoro è molto stretta e questo è fondamentale perchè l'esperienza universitaria non è mai completamente teorica. Per quanto riguarda i contratti lavorativi basta dire che esistono solamente due tipi di contratti: determiato e indeterminato. D'abitudine, alla scadenza dei primi sei mesi del contratto a tempo determinato a meno che non ci si trovi di fronte ad un potenziale terrorista affetto da disturbi ossessivo-compulsivi (per il quale sarebbe comunque previsto un piano di recupero) di norma il contratto muta da tempo determinato ad indeterminato. Purtroppo niente di lontanamente paragonabile all'Italia. Da questo breve quadro è evidente come sia sufficiente che ognuno si comporti con coscienza, buon senso ed onestà per far si che una società funzioni, sotto molteplici punti di vista. Una società in cui lo Stato garantisce la sua presenza, attraverso la "solidarietà nazionale" che si concretizza in aiuti economici, offrendo per ogni quartiere periferico che sia la dignità di una città pulita, organizzata e vivibile da tutte le classi sociali; non uno Stato che ogni giorno offre lo spettacolo indegno della propria natura ridicola, che offende le menti pensanti di noi tutti (o quasi). La Francia è un paese in cui ognuno fa la sua parte, con rispetto, attenzione alle regole e soprattutto semplicità, ben lontani dagli escamotage legislativi all'italiana che confondono le idee di tutti, dalla tecnica del "furbetto" che bara sulle pensioni d'invalidità e tanto altro, dalla meritocrazia, dalla maleducazione di certi adolescenti vandali senza amore per le proprie città, da incentivi per opere pubbliche mai finite, da giochetti sporchi negli uffici comunali etc.. Io credo che basterebbe davvero poco per ripartire e per iniziare sarebbe sufficiente giusto un po' di autocoscienza. http://www.idvargentario.it/
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06-07-2010, 10:36 | #2 |
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Checchè se ne dica, i francesi sono un VERO popolo.
Hanno anche loro hanno dei difetti (su tutti quello di essere fastidiosamente ipernazionalisti e un po' sboroni), ma sentono di appartenere ad un paese che per lo più è unito da un'identità socio-culturale forte, che affonda le sue radici nella storia. Senza contare che loro... una rivoluzione l'hanno fatta: quando hanno "sentito" che in un certo modo non si poteva più continuare, non sono rimasti fermi a subire, hanno segato qualche testa ed hanno affermato i loro diritti. Qui in Italia invece... siamo italiani soltanto durante i mondiali di calcio o per qualche festa istituzionale (ma neanche tanto). I motivi sono tanti e pure variegati. Sicuramente i motivi storici hanno un peso non indifferente. Intanto l'Italia come stato unito esiste da relativamente poco tempo, ma quello che più conta è che non si è unito per una spiccata volontà nazionale, bensì con la forza. Quello che nasce dalla forza e non dalle idee e dalla volontà popolare... non può mai finire bene. Va ricordato inoltre che l'Italia è stata per centinaia d'anni terra di conquista: fra spagnoli, francesi, tedeschi... non c'è da meravigliarsi che, anche culturalmente, il paese sia così spezzato. Ci sono poi tutte le questioni che vedono l'Italia come il paese delle banche (il Monte dei Paschi), delle Repubbliche marinare, dei commercianti e bottegai pronti a vendere la propria madre per un soldo. Dall'altra c'è l'influenza iperbigotta ed antiprogressista della chiesa (basti leggere quella porcheria di Manzoni... e Zola, o Tolstoj, o ancora gli inglesi ed i tedeschi per notare un'abisso a livello culturale; l'Italia sembra più arretrata di almeno 100 anni). Infine... c'è il DNA dell'italiano, che sin dagli scandali della Banca di Roma di più di 100 anni fa... parla di noi come un popolo che fa del fregare il prossimo uno stile di vita. Ovviamente adesso sto generalizzando, ma guardiamo cosa ci porta la storia: le Mafie (che allegramente abbiamo esportato negli USA e che altri paesi ci hanno "copiato"), la corruzione spaventosa degli anni della DC, gli anni di piombo, tangentopoli, il nuovo corso della dittatura mediatica di Berlusconi, il nord che non riesce ad andare fuori dall'ottica che prevede che ognuno possa, anzi, debba essere imprenditore (evadendo un botto), il centro con la sua economia basata eccessivamente sulle cooperative, il sud con i problemi di criminalità organizzata ed una "ridotta" voglia di lavorare. Insomma, l'Italia è storicamente un paese incoerente, spezzato, dominato, privo di un'identità culturale forte, e questo si trasmette nelle istituzioni che, invece di dare un senso alla parola Stato, sembrano (o sono) li per farsi gli affari propri. Secondo me si dovrebbe ripartire dal oncetto di legalità e di moralità: senza queste cose... un paese ha le radici marce, e se le radici sono marce... crescerà marcia pure la pianta. La differenza la fa la cultura, solo la cultura!
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06-07-2010, 10:39 | #3 |
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15€ una stampa su A0? Forse con fogli ricoperti d'oro
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06-07-2010, 10:40 | #4 |
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Ma quindi?
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Se mi analizzo mi deprimo, se mi confronto mi esalto. |
06-07-2010, 10:59 | #5 |
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già è per questo che camminando in giro per parigi la sera senti odore di piscio quasi in ogni angolo
per quanto mi riguarda mi piacciono di più inglesi olandesi finlandesi e svedesi grazie a dio non sono francese |
06-07-2010, 10:59 | #6 |
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Solo i morti e gli stupidi non cambiano mai idea (James Russel Lowell)
Vuoi capire qualcosa? Bene, chiudi la bocca ed apri le orecchie (luckyluke5) |
06-07-2010, 11:00 | #7 |
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E' risaputo che ciò che sta oltre le Alpi è meglio e a volte nettamente meglio dell'Italia.
Personalmente mi riconosco nel senso civico del francese o tedesco,svizzero..olandese ecc. e invidio l'efficienza di questi paesi nonchè del modo in cui viene trattata la ricerca. Che dire.... |
06-07-2010, 11:02 | #8 |
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Ultima modifica di mixkey : 06-07-2010 alle 13:20. |
06-07-2010, 11:12 | #9 | |
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06-07-2010, 11:20 | #10 | |
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a me non è mai capitato sinceramente
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"Le masse sono abbagliate più facilmente da una grande bugia che da una piccola". (Adolf Hitler) "Se sei bello ti tirano le pietre, se sei brutto ti tirano le pietre. se sei al duomo ti tirano il duomo". (cit. un mio amico ) |
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06-07-2010, 11:27 | #11 | ||
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06-07-2010, 11:45 | #12 | |
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non ti preoccupare, ci pensa la Gelmini con le sue riforme a diffondere la cultura!
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06-07-2010, 11:49 | #13 |
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beh, se hai un appartamento in rue de rivoli o in place de l'opera...
mai provato la banlieue. quella dove qualche anno fa bruciavano macchine e negozi?
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06-07-2010, 12:07 | #14 | |
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è stato interessante il tuo thread, ma secondo me se si vuole essere costruttivi bisognerebbe parlare anche dei difetti, altrimenti sembra si scada nell'esterofilia. |
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06-07-2010, 12:18 | #15 |
Bannato
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Città: Verona... finchè non mi buttano fuori :D
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06-07-2010, 12:25 | #16 | |
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si raccontano i pregi francesi per vedere i difetti nostrani...
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06-07-2010, 12:36 | #17 |
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ripeto, mai successo.
vabbè che ci sarò stato solo 3-4 volte, però...
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06-07-2010, 13:07 | #18 | |
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Città: ischia
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Questo MENTALITA' DI RISPETTABILITA' PADANO-BORGHESE RAPPRESENTA LA MORTE DELLA CIVILTA' OCCIDENTALE, DEI SUOI VALORI E DELLA SUA STORIA e quindi nella TERRA DELLA PRESUNTA CIVILTA' si realizza concretamente il MASSIMO DELLA INCIVILTA' CULTURALE. UNA INCIVILTA' che a lungo andare può portarci direttamente AD AUSCHWITZ cosi come è successo in passato per LA "CIVILE" ED OPEROSA BORGHESIA TEDESCA.... Borghesia che per antonomasia è APPARENTEMENTE più civile di quella PADANA ma in SENSO BORGHESE..... La civiltà declinata dai bottegai e dai commercianti tternti solo al soldo non può che portare al declino di qualsiasi forma di civiltà.... In definitiva VOI PADANI CHE VOTATE LA LEGA siete oggi: I PIU' INCIVILI DI EUROPA..... PROSIT. |
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06-07-2010, 13:17 | #19 | |
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È la stessa proposta di modifica della legge 30 che fa Rifondazione Comunista. La Francia come al solito dimostra di essere un Paese irrealizzabile e comunista. |
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06-07-2010, 13:51 | #20 | |
Bannato
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però mi ha piacevolment colpito la prassi, di notte, di aprire i chiusini per far uscire il torrentello d'acqua che corre a lato del marciapiede e si porta via la schifezza. |
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