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25-09-2012, 16:58 | #2 |
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mi è venuto un piccolo dubbio (curiosità invero).
Ma per collegamente p2p (router-router ad esempio) c'è qualche regola? Nei testi, in linea di massima, si usa sempre un collegamento seriale. (io nei lab virtuali uso sempre un RJ45 cross, di solito FastEthernet)
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25-09-2012, 17:00 | #3 |
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Ottimo.
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25-09-2012, 17:07 | #4 | |
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Quote:
Generalmente in linea teorica il clock ci viene dato da un csu/dsu collegato con seriale al router. Il csu/dsu a sua volta è collegato al provider con un cavo che ha lo spinotto rj45 (esempio ccna). Diciamo che fondamentalmente la porta fastethernet è per la LAN. In laboratorio monterai due router. Uno con un cavo seriale DTE e l'altro DCE collegati insieme. Il DCE fornisce il clock. Ultima modifica di Wolfhwk : 25-09-2012 alle 17:10. |
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25-09-2012, 17:13 | #5 |
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Capisco.
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25-09-2012, 17:29 | #6 |
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Quindi è come se fosse che il DCE è il nostro "ISP" e il DTE e il "modem".
Passami i termini, sto cercando di capire
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25-09-2012, 17:32 | #7 |
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Il DTE è il nostro router, il DCE è il dispositivo del provider che dà il clock.
Attenzione però che molti router hanno il dce integrato (una scheda/modulo), oppure può essere un dispositivo esterno delle dimensioni di un modem, oppure uno switch frame-relay. |
25-09-2012, 17:34 | #8 |
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parli dei moduli WIC?
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25-09-2012, 17:46 | #9 |
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Yes.
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25-09-2012, 17:52 | #10 |
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comincio a capire.
Ora però ritorno alle mie care NAT e PAT
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27-09-2012, 14:26 | #11 |
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domanda su routing... ma RIPv2 conviene veramente su reti SOHO o piccole?
O un EIGRP è meglio e più funzionale?
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27-09-2012, 14:48 | #12 |
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EIGRP richiede una discreta potenza di calcolo (e consumo di banda), perchè generalmente la metrica viene calcolata in base alla banda e al ritardo cumulativo (il delay).
In reti piccole, in cui non vi sono molti link con banda differente, conviene utilizzare ripv2, se non addirittura route statiche. Pensa che su interfacce(o subint) frame-relay punto punto conviene persino impostare il 30% di banda dedicata a eigrp per il suo ottimale funzionamento (per curiosità, il comando è "ip bandwidth-percent eigrp <as num> <percentuale>"). Ultima modifica di Wolfhwk : 27-09-2012 alle 14:50. |
27-09-2012, 17:02 | #13 | |
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Quote:
E OSPF, come è messo a occupazione banda?
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27-09-2012, 18:14 | #14 |
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Mah, ospf deve vedersela con il calcolo dell' algoritmo spf. Pertanto si tendono a creare delle aree per non sovraccaricare i router. In quanto a occupazione banda siamo ai livelli di eigrp.
Uno dei punti forti dell' eigrp è la possibilità di sfruttare la varianza per inserire route non uguali per una subnet come successor nella tabella di routing, consentendo convergenza istantanea in caso di problemi e load balancing proporzionale (ovver per valore metrica). E con offset-list mi posso modificare pure la feasible distance e quindi anche la reported distance per una subnet, per crearmi route idonee all' utilizzo con la varianza. Ultima modifica di Wolfhwk : 27-09-2012 alle 18:41. |
27-09-2012, 18:41 | #15 |
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L'algoritmo di Dijkstra, già.
Quindi... Per una soho è meglio una bella static route. Piccolo ufficio Ripv2 Grande EIGRP/OSPF. Il tutto, ovviamente, cum grano salis e in base alla situazione. (mai generalizzare troppo, mi insegna l'esperienza) Cmq oggi mi sono dato un occhio a nat e pat e ho ritrovato le ACL.. sono ovunque (o quasi )
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28-09-2012, 09:08 | #16 |
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Bravo, usare eigrp/ospf in reti piccole è come cercare di uccidere una mosca con un lanciamissili.
Per quanto riguarda le access-list stai particolarmente attento a questi punti: - usano la first-match logic - vanno dalla più specifica alla più generica (num di sequenza crescenti) - negano tutto il traffico in modo implicito a meno che non gli si configuri alla fine un bel permit ip any any (extended) o permit any (standard). |
28-09-2012, 15:43 | #17 | |
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Quote:
Thanks come sempre
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28-09-2012, 16:37 | #18 |
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Praticamente cerco la prima corrispondenza e poi esco dal processo di verifica delle condizioni della access-list.
Per questo è importante la regola "dalla più specifica alla più generica". Se metti come prima sequenza <deny ip any any>, non passerà nessuno, anche se nella sequenza successiva ci sono regole che permettono il transito di eventuale traffico. La sequenza viene decisa con le extended e standard nell' ordine in cui si inseriscono le regole. Nella named access-list si può specificare il numero di sequenza e inserire la regola dove si vuole nella lista (sempre rispettando il criterio specifica-generica). Sono stato chiaro? Ultima modifica di Wolfhwk : 28-09-2012 alle 16:39. |
28-09-2012, 16:58 | #19 |
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ora si.
Una altra piccola domandina, poi per oggi, che non sto benissimo, mi rilasso un poco. Le interfacce di Loopback.. a parte l'evidente plus di essere always on tranne problemi fisici del router...che utilità hanno?
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Apple Watch Ultra + iPhone 15 Pro Max + Rog Ally Ultima modifica di The_ouroboros : 28-09-2012 alle 17:17. |
28-09-2012, 17:19 | #20 |
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Ad esempio nell' elezione del designated router e backup designated router con ospf (le int loopback sono stabili) nel caso in cui non si sia definito il RID con il comando <router-id>, oppure per propagare una default-network tramite eigrp.
Il caso di eigrp è particolarmente interessante. Il router che ha diretto accesso a internet propaga una rete virtuale/logica presa dall' interfaccia di loopback. Gli altri router vedranno come default-network la rete del loopback e come GW of last resort il next-hop router come di norma. Ovviamente il router che propaga questa default-network instrada correttamente il traffico verso l' interfaccia affacciata su internet e non ha un GW of last resort. |
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