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05-10-2019, 17:26 | #1 |
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[Serie TV] D A R K (2017-2020)
Questa è una serie TV che si dipana lungo tre stagioni (meno male) di cui, attualmente, sono state messe in onda le prime due (la terza, conclusiva, la vedremo nel 2020). La prima (2017) è stata un'autentica sorpresa: poca pubblicità, passaparola inesistente e, come quasi sempre accade, altissima qualità su tutti i settori, dalla trama alla musica, dalla messa in scena alle interpretazioni. Merito di Barn Bo Odar, regista tedesco (nativo svizzero) autore di quello splendido gioiellino che è "Who Am I?", film che avevo già recensito in passato. Il titolo lascerebbe intendere che si tratti dell'ennesima serie horror ed invece qui di tutto si parla tranne che di questo argomento. La massa ha paragonato "Dark" a "Lost" ma l'accostamento è alquanto fuori luogo: Dark è Dark. Chi vuole saperne di più può andare a leggere su Wikipedia ma ve lo sconsiglio caldamente: meno cose sai sulla trama e più te la godrai. Trailer Prima Stagione. Trailer Seconda Stagione. La seconda parte è stata addirittura migliore della prima... Da guardare assolutamente (o da abbonarsi a Netflix solo per questo). |
06-10-2019, 07:27 | #2 |
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(scrivo nel 6/7/2019 dopo aver visto la seconda stagione, al momento confesso di non essere particolarmente "fresco" sui contenuti)
Serie tedesca distribuita da Netflix su misteriosi salti temporali di singoli individui e sulle conseguenti interazioni sociali di una comunità provinciale in cui tutti si conoscono. Riprende alcuni temi già visti in Stranger Things (il coinvolgimento di adolescenti e bambini, la comunità chiusa, il misterioso impianto governativo - qui è una centrale nucleare) e la narrazione corale alla "lost" (una infinità di personaggi le cui storie si intrecciano ma non si unificano mai del tutto continuando ad evolversi parallelamente). Lento, deprimente - tutta la serie è pervasa da un sentimento di lutto per persone care scomparse o in estremo pericolo - libero a qualsiasi eccesso dei paradossi temporali (loop, eventi dl passato originati nel futuro, volontà dei "viaggiatori" di cambiare il passato per avere un futuro migliore ecc), specie nella seconda stagione sembra una versione deprimente de "ritorno al futuro". La folla di personaggi - spesso con nomi tedeschi difficili da memorizzare - causa spesso nello spettatore la sindrome del "e questo chi diamine era?" e la quasi impossibilità di tenere a mente le infinite relazioni tra i personaggi e la motivazione delle iniziative dei singoli rispetto al quadro globale. Perché guardare una sciocchezza (*) del genere? Forse perché il quadro mesto di questa società opulenta eppure caratterizzata da relazioni familiari così forti in qualche modo ci affascina, come pure la sensazione della ineluttabilità di un destino funesto contribuisce a formare una atmosfera in un certo senso romantica. Insomma una di quelle grandi narrazioni tristi fatte di scene silenziose, di primi piani, di azioni apparentemente insensate, di musica adeguatamente mesta, con un effetto ipnotico che lega allo schermo lo spettatore a guardare un nulla che si sussegue per ore... (attualmente disponibile la seconda stagione, raccomandata agli amanti del genere, gli altri si potranno astenere senza rimpianto alcuno). (*) Sento il dovere di giustificarmi: scrissi così all' apoca senza sapere a chi / quanto piacesse la serie
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06-10-2019, 09:54 | #3 | |||||
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Il mondo è bello perché è vario e anche in questa sede tale regola viene confermata.
Dark è, a mio parere, il più bel prodotto televisivo degli ultimi anni (tra quelli che ho visto ovviamente). Una serie tedesca (una volta tanto siamo fuori dell'universo americano) fatta con serietà, passione, dove è percepibile chiaramente l'impegno profuso da tutti a fronte di budget non certo hollywoodiani. E' stato paragonato a Lost così come a Twin Peaks: personalmente ritengo entrambi gli accostamenti assolutamente fuori luogo e pretestuosi. Dark non è simile a niente o, almeno, non lo è a livello televisivo. "Predestination" dei fratelli Spierig sarà probabilmente stata una (se non l'unica) fonte d'ispirazione per Baran Bo Odar poiché le implicazioni e il dipanarsi della trama sono decisamente accostabili l'una all'altra. Vado a commentare singolarmente le tue opinioni: Quote:
Quote:
Comunità chiusa non direi proprio, nel senso che tutta la trama si svolge in un territorio ben definito (la centrale nucleare, la cittadina che le è vicino e la foresta che le circonda entrambe); non siamo certo di fronte ad una sceneggiatura che porta i protagonisti a girare per il mondo un po come i film di James Bond . Impianto governativo beh no, assolutamente NO! Il Governo, lo Stato, le Forze dell'Ordine, i militari, i servizi segreti, non sono minimamente citati (a parte la polizia locale) e non sono contemplati dalla sceneggiatura. Esiste soltanto il nucleo dirigenziale della Centrale e la Polizia locale, punto. Quindi non ci sono complotti governativi (sto specificando) ne chissà quali misteri alla JFK da svelare. Narrazione corale (alla Lost o meno non cambia nulla)? Si e quindi per te è un difetto? E' proprio questo il fulcro di "Dark": portare avanti la storia di tanti personaggi attraverso varie fasi (non entro nel dettaglio per evitare spoiler), una scelta narrativa che può disorientare lo spettatore (e, in effetti, proprio nella prima parte, questo può accadere con molta facilità) ma che, alla fine, svela la maestosità di tutta la trama (evito di andare oltre...). Quote:
No, mi spiace, sei assolutamente fuori rotta, semmai versione estesa di "Predestination"... Le tematiche di Zemeckis non c'entrano un bel nulla con "Dark" Lì si scherzava e ci si divertiva con i paradossi temporali, qui le persone comprendono cosa sia veramente il Tempo per un essere umano (per certi versi siamo molto più vicini alle tematiche di "Interstellar"), un dramma fisico (nel senso biologico del termine) e filosofico da far impazzire dal dolore le persone, una grandezza (nel senso matematico) che più ci appare come Assoluta, più essa si mostra Relativa. Lo sconforto, il dolore, la depressione sono solo esternazioni umane mostrate davanti l'incapacità a confrontarsi con ciò che da senso alla nostra esistenza o con ciò che noi siamo convinti che lo dia: il Tempo. Il Tempo definisce l'Esistenza o è solo una illusione da cui l'Uomo è irresistibilmente attratto poiché crede di trovare in esso le risposte a tutte le sue domande? "Dark" è questo, è una sorta di guerra contro noi stessi, contro il concetto stesso di Esistenza, un voler sovvertire l'ordine naturale degli eventi al fine di creare un mondo svincolato dal Tempo stesso. La serie non è lenta (non certo la seconda parte) ma si prende il giusto tempo () per far conoscere i vari personaggi e le relazioni che s'instaurano tra loro. Ovvio che, nelle prime puntate, questo ci può apparire ridondante, inutile, eccessivo ma poi, verso la fine della prima parte e per tutta la seconda, lo spettatore scoprirà che quel tempo dedicato alla conoscenza dei vari personaggi era FONDAMENTALE per capire tutte le implicazioni future (o passate). Di deprimente non ho trovato nulla, semmai la serie mantiene vivo e costante per ogni puntata l'interesse dello spettatore. Quote:
Il problema non risiede nei nomi tedeschi (la stessa confusione ti sarebbe nata anche con nomi italiani o inglesi) quanto nel fatto che ogni singolo personaggio viene interpretato da 3 attori differenti (e tu sai a cosa mi riferisco ) e questo meccanismo attuato su circa 20 personaggi porta all'interazione di circa 60 attori rendendo ardua, per lo spettatore, la possibilità di identificare all'istante il personaggio che sta vedendo sullo schermo. Quote:
Dark non ambisce a descrivere lo sviluppo della società attraverso i tempi, Dark non ambisce ad andare oltre le religioni (di fatto lo fa) ma cerca di aggiungere una nuova IMMENSA domanda alle due FONDAMENTALI: 1) Chi siamo? 2) Dove andiamo? 3) QUANDO siamo?. Questo è "Dark" (di fatto questo è "Predestination"), se si capisce ciò bene altrimenti il tutto viene distorto ed equivocato. |
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07-10-2019, 09:47 | #4 |
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Dark, come già Predestination, sembra un esercizio su quanto ci si possa spingere avanti nel complicare lo schema narrativo senza l’ancoraggio al senso di realtà che vincola (sia pure in modo abbastanza “soft”) la narrazione mainstream.
In questo senso capisco che possa piacere ad un appassionato, appunto, di strutture, sensibile cioè a quel tipo di estetica che fa ad esempio dire ad un matematico o ad un informatico che una soluzione è “elegante” ed un’ altra “pasticciata”. Ma la narrativa non è matematica, oltre all’ “eleganza” della struttura ci deve essere qualcos’ altro, ci deve essere l’ umanità, noi stessi con le nostre speranze, fantasie, ricordi, ecc ecc Per questo definire “perfetta” una narrativa solo perché tutti i pezzi del puzzle di uno schema narrativo inutilmente complicato combaciano perfettamente ma che poi alla fine non parla di niente, ed in cui, per aggiunta, a “starci dentro” più che un sogno sembra un incubo, mi sembra eccessivo. Occorre tuttavia ammettere che di fan della “meccanica narrativa” ce ne sono molti, e questi non sembrano troppo interessati a al fatto che nella narrazione ci debba essere qualcos’ altro. Credo che sia una questione di forma mentale, lo rappresentano bene i simpatici geek (spesso impietosamente definiti nerd) di The Big Bang Theory, con le loro infinite discussioni sulla consistenza logica delle storie dei super-eroi Marvel e padroneggiando una immensa ed approfondita conoscenza di quella parte della cultura pop che più o meno rientra nel genere f.s. Immagino che chi è così (perché è evidente che si tratta di un modo di essere) sia orgoglioso di esserlo, personalmente ho seguito un percorso culturale diverso, che mi ha portato al confine tra due mondi (f.s. e mainstream), per mia fortuna ben lontano dalla quella fan-zone in cui discutere sui super poteri di Thor è importante almeno come il dialogo sui massimi sistemi.
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[Ora di nuovo cliente Tiscali, altri gestori mi hanno deluso... di più! ] Ultima modifica di DelusoDaTiscali : 07-10-2019 alle 09:56. |
07-10-2019, 18:10 | #5 | |||
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Caro amico, ho la sensazione che pur esprimendo opinioni interessanti rischi, spesso, di contraddirti.
Odio commentare le singole frasi ma così penso di entrare maggiormente nel merito: Quote:
C'è sempre qualcosa di buono nella cultura mainstream ma c'è anche tanto, fin troppo, letame; non che la cultura underground o alternativa sia esente da difetti ma è pur vero che all'aumentare della qualità diminuisce la platea che può apprezzarla e viceversa, se si abbassa il livello qualitativo molte più persone potranno fruirne. Dark (così come Predestination) va oltre i classici cliché dei viaggi temporali che così tanti film hanno prodotto: dai mainstream "Ritorno al Futuro", "Terminator", "X-Men: giorni di un futuro passato", "The Butterfly Effect", "The Time Machine", "Timecop", "Edge of Tomorrow","Star Trek IV: rotta verso la Terra" e chissà quanti ne sto dimenticando a lavori molto più "underground" come "Triangle", "ARQ", "Timecrimes","Primer","Donnie Darko", "Synchronicity", "Frequency", "Time Lapse". "Mr. Nobody" e altri ancora che non mi sovvengono in questo momento. "Dark" ha uno schema narrativo complesso dovuto alle svariate dozzine di personaggi (ergo di attori) che interagiscono: mai, in un film dove il Tempo è una variabile relativa, si sono visti così tanti attori che interpretano uno stesso personaggio. Ecco la presunta complessità di "Dark" ma questo non vuol dire complicare artificialmente la narrazione bensì tentare di descrivere questa dimensione (per noi umani) in maniera differente da come sie è fatto in passato. Quote:
E' umana anzi troppo umana la storia di "Dark": non si basa su effetti speciali, immagini spettacolari o azione mozzafiato. Il vissuto del personaggio viene offerto allo spettatore il quale vive, quasi in simbiosi, una caratteristica straordinaria: sto vedendo ciò che il personaggio farà, ha fatto o sta facendo? Non siamo ancora in grado di stabilire, con precisione certosina, se tutto l'immenso ingranaggio narrativo combacerà alla perfezione, senza buchi o incoerenze (bisogna aspettare la conclusiva terza parte) ma, attualmente, tutto torna. Se poi la narrazione ti è particolarmente ostica nulla questio ma non ne farei una questione generale. Quote:
Ci sono innumerevoli film dalla narrazione alquanto complessa e (de)strutturata (ora mi vengono in mente opere come "Mullholland Drive" o "Eternal Sunshine of Spotless Mind" o ancora "Synecdoche") ma non per questo tali lavori vengono bruciati sulla pubblica piazza. Hai trovato la narrazione complessa, non sei riuscito ad entrare in sintonia con la storia? Basta dirlo con semplicità: "Non mi è piaciuto". |
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07-10-2019, 18:30 | #6 |
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>prendo atto che per te la cultura mainstream è "dedicata alla massa", forse vuoi dire che Dark è destinato ad una élite?
>dire che una cosa è deprimente o che "ti abbia provocato la depressione" sono cose profondamente diverse, ti risparmio la spiegazione >"non mi è piaciuto": ci sono cose che mi son piaciute di meno, se scrivo così tanto di qualcosa è perché ritengo che ne valga la pena. E, scrivendo, ho l'onestà intellettuale di sconsigliare qualcosa ed eventualmente motivare il mio "sconsiglio".
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07-10-2019, 18:45 | #7 | |
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Quote:
B) Deprimente, aggettivo maschile: che provoca depressione, tristezza, sconforto; C) Solitamente si cerca di spiegare i motivi per cui una cosa è piaciuta (non ha senso dire "è bello!!!"), meno importante, PER ME, motivare le cause di una mancato apprezzamento (tante supercazzole da leggere che si ha voglia di fermarle dicendo semplicemente "Non ti piace perché non sei entrato in sintonia con la storia" oppure "Non ti è piaciuta la tematica" oppure "Preferisci altro". Saluti |
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08-10-2019, 17:40 | #8 |
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boooom.. mi inserisco a bomba!!!
Premetto che ho visto solo le prime 3 puntate della prima serie quindi esprimo un opinione solamente iniziale... Mentre lo guardavo ho ripensato NON a stranger things, NON a lost, NON a ritorno al futuro BENSI' a DONNIE DARKO. Non che sia la stessa pappa, assolutamente.. ma mi sono venuti involontari accostamenti a quello.. Boh vedremo. Per ora mi ha preso. Ben fatta. La proseguirò sicuramente.. |
09-10-2019, 09:40 | #9 |
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Probabilmente la Serie TOP dell'ultimo biennio.
Anche se al momento è impossibile dare un giudizio definitivo: la terza ed ultima stagione sarà fondamentale per giudicare.
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13-07-2020, 12:18 | #10 |
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La fine
È finita e il cerchio si è definitivamente chiuso.
Sceneggiatura straordinaria, la serie diventerà un cult, senza se e senza ma. Un viaggio terribilmente affascinante che non smetterà di far discutere e riflettere intere generazioni di spettatori. Adesso devono proporla in home video altrimenti il lavoro sarà svolto a metà. |
15-07-2020, 20:51 | #11 |
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Premesso che non ho ancora letto gli altri post, poi recupero.
Finita da poco la terza e ultima stagione, l'ho guardata in due giorni...binge watching estremo. A me e' piaciuta davvero davvero molto, l'ho vista in lingua originale (anche perche' sono una delle poche persone al mondo ad amare il tedesco come lingua ) e credo che sia ottimamente recitata. Gli attori sono tutti molto bravi. La storia e' intricata, ma ha un filo logico e delle spiegazioni quasi plausibili: non l'hanno tirata troppo per le lunghe e 3 stagioni sono il giusto numero per spiegare molte delle cose senza mandare il tutto in vacca. Bella la colonna sonora, visivamente molto piacevole (ambientazione, costumi, effetti speciali, montaggio). Poi tutti i riferimenti alla cultura tedesca (non so se e' giusto) mi hanno fatto impazzire: https://www.youtube.com/watch?v=bhy0Le2KU1I questo video su youtube li spiega molto bene ed e' interessante da vedere.
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Guarda....una medusa!!! Ultima modifica di Nicky : 17-07-2020 alle 10:34. |
16-07-2020, 12:31 | #12 |
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Intervengo non per masochismo ma per dare un senso a questo coro di entusiasti fan.
Ho interrotto la visione al 1.o episodio dell' ultima stagione, dopo aver passato quasi un' ora a chiedermi "e questo che diamine era?" ogni volta che entrava in scena un nuovo personaggio. Oppure dicevo "Ah questo è quello lì, ma è del tempo-luogo presente oppure viene da un tempo-luogo diverso, e quale? E poi: "Ma il super cattivo non era rimasto sconfitto l'anno scorso?" o magari "Ma se è talmente un casino vivere lì perché non vanno a godersi la vita sulle spiagge del Brasile?"... Dovrebbero secondo me fare dei test per stabilire se un certo spettatore è adatto o meno a guardare una serie come questa, essenzialmente un test di memoria,della capacità di associare nomi e facce, di capacità quanto meno di riconoscere i personaggi che sono in scena, magari in scene buie, magari con i lineamenti alterati in vario modo...
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17-07-2020, 09:34 | #13 | |||
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Mi sa che devi vedertela per bene tutta la storia... Quote:
Basta semplicemente dire "non mi è piaciuta". |
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17-07-2020, 20:06 | #14 |
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Assolutamente sì, non passerei il test, aggiungo anzi che, memore di esser venuto a capo de "L' urlo e la furia" di Faulkner usando le "guide alla lettura" dei poveri studenti americani (costretti a leggerlo per motivi di studio) ho provato a leggere la trama del primo episodio su wikipedia (vedi) e sono rimasto basito: anche così resta tutto - più che criptico - inutilmente contorto e complicato. Insomma più che una fiction sembra una sfida lanciata al pubblico dagli autori, come uno di quei videogiochi che per venirne a capo devi scovare oggetti magici abilmenti nascosti o roba del genere (non sono esperto di videogiochi ma credo che il paragone sia calzante).
Tutto questo non può essere banalizzato con un "non mi è piaciuto" (che sciocchezza! Potrei liquidare così un film con Jerry Calà, Dark merita un "Perché NO" ben motivato...). E poi: se ho abbandonato la visione a metà del primo episodio (forse anche un po' prima) come avrei potuto dire che non mi è piaciuto? p.s. avendo le capacità elencate nel primo mio post credo che si possa tuttavia trovar di meglio per cimentarsi, come leggere il citato Faulkner (senza guida di lettura, ovviamente), quella sì che è una bella sfida...
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[Ora di nuovo cliente Tiscali, altri gestori mi hanno deluso... di più! ] Ultima modifica di DelusoDaTiscali : 17-07-2020 alle 20:14. |
17-07-2020, 21:23 | #15 | |||||
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Utilizzando il montaggio, i flashback, i flashforward e i vari piani temporali è ovvio che la linearità della narrazione sballa completamente ma questo che, nelle prime due stagioni, sembra essere un "capriccio" degli sceneggiatori, nella terza e conclusiva parte ci si rende conto che, di fatto, tutto doveva essere raccontato in quel modo altrimenti non si sarebbe capito nulla...o quasi. Quote:
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Leggiti "Rayuela" di Cortazar. |
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18-07-2020, 05:27 | #16 | |
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Emulo degli autori di Dark, ti sfido a trovare in quanto ho scritto il benché minimo riferimento ai 7,5 episodi mancanti! p.s. ho letto Rayuela di Cortazàr (senza guide alla lettura ) e stranamente mi è piaciuto. La parte narrativa tutto sommato è semplice e lineare, pur essendo i vari episodi collocati in tempi e luoghi diversi. La parte "non narrativa" è intrigante (qualcuno direbbe geniale) ed è anche graficamente scoporata dalla parte narrativa, un po' come se Eco ne "Il nome della Rosa" avesse intervallato ai vari capitoli le sue "Bustine di Minerva": come confonderle con il resto? Parlando di narrativa "non lineare" è molto più vicino a Dark il "Dizionario dei Chazari" di Milorad Pavić che include anche elementi che nella letteratura commerciale verrebbero definiti fantasy.
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[Ora di nuovo cliente Tiscali, altri gestori mi hanno deluso... di più! ] Ultima modifica di DelusoDaTiscali : 18-07-2020 alle 15:37. |
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19-07-2020, 11:15 | #17 | ||
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27-07-2020, 12:05 | #18 | ||
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Dopo aver guardato in brevissimo tempo le prime due stagioni, anch'io ho interrotto alla terza. Diciamo che non ho interrotto definitivamente, ho fatto una pausa per dare alla serie il beneficio del dubbio. Adesso che leggo che è l'ultima stagione, credo di essere più propenso a finire la visione.
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27-07-2020, 16:21 | #19 |
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Il discorso completo è leggermente più complesso di quello che hai scritto .
Sostanzialmente la terza e conclusiva parte fornisce alcuni indizi utili ad una maggiore comprensione da parte dello spettatore ma viene sempre evitato di mettere in chiaro come stanno le cose. Si può affermare che queste ultime 8 puntate consistono in un rapido escursus della fase finale prima (e durante) l'apocalisse. La conclusione è, di per sé, risolutiva ma lascia lo spettatore con quel pizzico di retrogusto ambiguo che può mutare, rapidamente, in un piacevole rompicapo mentale . |
28-07-2020, 11:39 | #20 |
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ragazzi, me la consigliate? o è troppo complicata?
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