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Old 02-02-2010, 22:10   #1061
juninho85
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Allegri: "Con l'Inter dovremo essere propositivi"

© foto di Gianfranco Orrù

Nella consueta conferenza stampa del martedì Massimiliano Allegri ha parlato del prossimo match in casa dell'Inter ma inevitabili sono state le domande sul prestigioso premio ricevuto ieri e sulle voci di mercato che lo vogliono lontano dalla Sardegna.
Sul riconoscimento datogli dai colleghi si schermisce e vuole condividere i complimenti con la squadra: "Un premio che fa piacere, anche in considerazione del fatto che alleno in Serie A da un anno e mezzo. Il merito è di questa squadra, che sta facendo ottime cose".
Dopo aver scacciato le voci sull'interessamento delle grandi squadre, in particolare della Fiorentina, ("Sono solo voci prive di fondamento. Il mio futuro è legato alla panchina del Cagliari. Inoltre, la Fiorentina ha già un ottimo allenatore") presenta la gara di domenica dicendo che "Sulla carta è un impegno proibitivo, ma dovremo cercare di fare quel che facciamo tutte le domeniche. Troveremo un avversario in gran forma, ci vorrà anche quel briciolo di fortuna sempre indispensabile per fare risultato. Dovremo comunque essere propositivi: è utopia sperare che in 90' l'Inter non segni un gol. L'assenza di Sneijder? E' un giocatore importante, ma hanno una rosa talmente vasta da sopperire a qualsiasi assenza".
Il benvenuto al nuovo arrivato Agazzi e una carezza a Vigorito: "E' arrivato in anticipo, ci darà una mano, perchè eravamo rimasti praticamente senza portieri. Vigorito è stato bravo, ha giocato un'ottima partita, ma per me non è una sorpresa. Ha dimostrato grande personalità, entrando in un momento difficile".

Allegri non replica a Mourinho
Nessuna polemica con Josè Mourinho, battuto a sorpresa nella classifica della Panchina d'oro. Massimiliano Allegri, piuttosto, sorride. "Forse lui che allena l'Inter ed è sempre sotto i riflettori è tenuto a commentare tutto, o è fatto così. Io invece preferisco non parlare degli altri, già devo pensare a fare la formazione per la domenica e cercare di sbagliare il meno possibile", dice il tecnico del Cagliari in vista della sfida di domenica al Meazza.

Contro i più forti per continuare il sogno
L'avversario più difficile d'Italia (e tra i più proibitivi anche d'Europa) aggiunto a un gruppo di indisponibili rendono la partita di domenica ad alto coefficiente di difficoltà ma quest'anno il gruppo rossoblù ha mostrato di saper far fronte a tutto, avversari, distrazioni, infortuni e squalifiche ed è quindi lecito avere fiducia.
Certo,a Milano sarà un'altra prova di maturità, ennesimo “step” da affrontare nel percorso di crescita che porta a obbiettivi ancora innominabili nell'ambiente rossoblù. Un salto di qualità, come quelli compiuti con la vittoria sul Livorno, che era minata dalle distrazioni della trattativa Cellino-WestHam, o come quelli fatti mantenendo l'imbattibilità nelle trasferte di Siena e Bologna dove occorreva dimostrare solidità e non snobbare ingenuamente squadre con meno punti in classifica.
A S.Siro forse il compito sarà impossibile ma allo stesso tempo anche dei più facili perchè, come dicono spesso gli addetti ai lavori in questi casi, queste partite non c'è bisogno di “motivarle” particolarmente, gli stimoli vengono dall'avversario che affronti; inoltre in queste sfide non c'è nulla da perdere, sola da guadagnare in punti e prestigio; una sconfitta a Milano sarebbe delle più indolori. Ma appunto per questo sarà importante provarci, con quella sfrontatezza che ha permesso di ridicolizzare la Juventus, di mettere paura al Milan nello stesso scenario di domenica prossima, di andare a un passo dal battere la Fiorentina (ah se non ci fosse stata l'inferiorità numerica).
Nulla da perdere e la consueta voglia di stupire dunque per il Cagliari, ma questo va di pari passo con l'essere pragmatici e la quadratura tattica della squadra di Allegri che in settimana preparerà al solito nel dettaglio la sfida cercando di adeguarsi alle assenze che colpiranno l'organico rossoblù. Infortunati Marchetti, Lopez, Lupatelli e squalificato Cossu, si può sorridere per il rientro di Larrivey e sarà presumibilmente Lazzari a prendere il posto del trottolino sardo a ridosso dell'attacco dove ci sarà il solito valzer per occupare due posti, cosiccome in difesa dove però la coppia centrale Canini-Astori ha mostrato grande affidabilità.
Da notare come Andrea Cossu dovrà saltare la seconda sfida stagionale e ancora una volta non potrà calcare il prestigioso palcoscenico del “Meazza” come accaduto nella gara contro il Milan.
Un vero peccato per uno dei giocatori più spettacolari del Cagliari non esserci alla Scala del calcio e rammarico anche per la mancata sfida tra quelli che sono i due trequartisti migliori del torneo, ovvero Cossu e Sneijder entrambi appiedati dal giudice sportivo.

Allenamento, si rivede Lupatelli
Ripresa degli allenamenti questo pomeriggio per i rossoblu ad Assemini.
Il programma prevedeva riscaldamento, quindi parte atletica e tecnica.
E' tornato Cristiano Lupatelli, che è avviato verso il recupero. Il portiere ha effettuato lavoro differenziato, così come Francesco Pisano.
Per quanto riguarda Diego Lopez, una decisione verrà presa nelle prossime ore, mentre si avrà un quadro più preciso domani per Federico Marchetti.

Allegri: "Sulla carta non c'è partita, ma..."
Massimo Allegri, Panchina d’oro della scorsa stagione, è determinato in vista della gara contro l’Inter di domenica prossima in quel di S.Siro. Il tecnico cagliaritano ha detto: "Sulla carta non c’è partita e dovremmo fare molto di più rispetto a quanto facciamo ogni domenica. Avremmo bisogno anche di un po’ di fortuna per fare un bel risultato". Allegri non sottovaluta l’assenza di Sneijder: "L’olandese è un giocatore importante per l’Inter, ma hanno tanti giocatori che per loro non sarà un problema sostituirlo". Il tecnico rossoblù non avrà a disposizione Cossu, espulso domenica scorsa e Marchetti infortunato. Al suo posto ci sarà Michel Agazzi, arrivato in anticipo per dare una mano al Cagliari che, domenica affronterà un’Inter vogliosa di fare punti scudetto.
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Old 02-02-2010, 22:10   #1062
juninho85
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Originariamente inviato da Solertes Guarda i messaggi
Chi ha giocato un minimo, sà come si fa una entrata cattiva.
Bisogna distinguere però le entrate decise da quelle cattive.
Nel Cagliari in fase di non possesso palla i giocatori danno il loro contributo alla fase difensiva, ci può stare che un attaccante becchi una ammonizione quando tenta di difendere, d'altronde non è la sua specialità.
Cossu è un n°10 di altri tempi, di quelli che svariano per tutto il campo, più centrocampista che rifinitore...per come interpreta il ruolo è abbastanza normale che incappi in ammonizioni....che poi si spenga il cervello sono parzialmente d'accordo, ma io attribuisco alla sua generosità e attaccamento alla squadra questi temporanei appannamenti....sinceramente preferisco i giocatori d'attacco che combattono anche in difesa piuttosto che gli avvoltoi che non aiutano la fase difensiva e si svegliano solo in quella offensiva....se ci fai caso i giocatori più sostituiti nel Cagliari sono quelli d'attacco, perchè pressando molto e in costante inferiorità numerica si sfiniscono presto. Per Conti, credo che in parte sia dovuto anche all'idea che la classe arbitrale si è fatta di lui...domenica per esempio è stato ammonito a casaccio.
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Originariamente inviato da $!/\/\o Guarda i messaggi
Completamente d'accordo, basta esaminare una partita del Milan, loro possono permettersi di entrare come li pare, rompere tutte le azioni con un fallo, da Amobrosini a Pirlo, senza avere quasi mai ammoniti o espulsi. Il centrocampo deve per forza essere leggermente cattivo, l'unico problema è la siduttanza psicologica che purtroppo coinvolge parte della classe arbitraria...tanti giocatori possono permettersi di mandare al diavolo, altri se respirano sono ammoniti.
Da vecchio difensore, avere dei compagni che contrastano a metà campo, facilità il compito del difensore agevolandolo per gli anticipi di un bel pò...
Ben venga qualche ammonizione se intelligente, ma chiaramente senza l'esagerazione degli ultimi tempi...
mi trovate d'accordo
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Old 02-02-2010, 22:44   #1063
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MAX (Allegri)-MOU (Ringhio), sono già SCINTILLE: "Non capisco perché all'Inter si debba commentare sempre TUTTO"
Se Josè Mourinho finge, polemicamente, di accontentarsi di aver ricevuto 6-7 voti dai giocatori, che non sono bastati per valergli la Panchina d'oro, Massimiliano Allegri evita di polemizzare con lui.

"Forse lui che allena l'Inter ed è sempre sotto i riflettori è tenuto a commentare tutto, o è fatto così. Io invece preferisco non parlare degli altri, già devo pensare a fare la formazione per la domenica e cercare di sbagliare il meno possibile", spiega il tecnico del Cagliari.

"Per farmi innervosire di battute ne deve fare un bel po', perchè per farmi perdere la pazienza ce ne vuole", aggiunge il tecnico del Cagliari, forte del trofeo vinto esser stato sconfitto, proprio da Mou, agli oscar del calcio.

Il campo offrirà comunque presto un'occasione per capire che è il migliore: una sorta di 'bella' visto che il 'punteggio' adesso è sull'1-1. Domenica infatti a San Siro andrà in scena lo scontro diretto tra i due, che sabato, in conferenza stampa torneranno a parlare. E si preparano a fare scintille...




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Old 03-02-2010, 08:55   #1064
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La Nuova Sardegna - Quattro mori e una maglia da portiere
Non sono tanti i portieri sardi che hanno avuto l’onore di salire sul palcoscenico più importante del pallone. Domenica il grande passo lo ha fatto Mauro Vigorito che ha sostituito dopo 20’ Federico Marchetti nella gara che il Cagliari ha giocato contro la Fiorentina. Il giovane talento rossoblù è nato a Macomer e il 22 maggio compirà vent’anni. Era dato in partenza verso l’Olbia, ma lo stop di Lupatelli ha fatto saltare il trasferimento. La soddisfazione per l’esordio in serie A l’ha raccontata ai suoi familiari, soprattutto a papà Giuseppe, comandante della polizia stradale di Macomer e grande supporter del Cagliari.
Prima di lui, l’ultimo sardo a difendere i pali del Cagliari nella massima serie era stato Renato Copparoni. A quest’ultimo, sbagliando, qualche almanacco attribuisce la prodezza di aver parato un rigore a Diego Armando Maradona. In realtà, il protagonista di quell’intervento è stato Grudina. Quest’ultimo è rimasto in Sardegna e fa l’allenatore nei campionati dilettantistici.
Un altro che ha fatto il grande salto è Salvatore Sirigu. 23 anni, di Posada, è titolare intoccabile del Palermo e conta diverse convocazioni con l’Under 21. Sirigu è un ragazzo modesto, che si è distinto sul campo per l’autorevolezza con la quale dirige la difesa, l’agilità tra i pali e il grande tempismo nelle uscite. Guardando al futuro, lui è uno dei pretendenti, insieme a Marchetti, a sostituire Gigi Buffon in nazionale. Ha giocato nelle giovanili del Posada e del Siniscola, nel 2002 è stato ceduto dalla Puri e Forti Nuoro al Venezia dove è rimasto per tre anni. Poi l’approdo in Sicilia e nel 2006 l’esordio in Coppa Italia e in Coppa Uefa. L’anno dopo il prestito alla Cremonese (C1) e poi all’Ancona in serie B.
Quest’anno è partito come secondo di Rubinho, ma alla sesta giornata è toccato a lui giocare dall’inizio. Da quel momento non è più uscito, conquistando i gradi da titolare con prestazioni super.
La serie A la sogna anche Cristian Puggioni, 29 anni, dopo la parentesi non proprio fortunata con la Reggina. Attualmente al Piacenza (serie B), lui non è proprio sardo essendo nato a Genova, ma alla Sardegna è legatissimo avendo tanti parenti che ancora risiedono nell’isola.
Puggioni vanta uno strabiliante record tra i professionisti. Nella stagione 2006-07, con la maglia del Pisa, incassò solo cinque gol nelle prime venti giornate di campionato. Alla fine i toscani furono promossi in B.
Ma c’è anche chi la serie A, per ora, la può solo guardare in televisione. E’ il caso di Tore Pinna e Simone Deliperi. Il primo, ex Torres, ha giocato in serie B con la Salernitana ed è stato vicino al grande salto quando Massimo Cellino aveva fatto un pensierino per portarlo a Cagliari. Ora è a Pescara, in Prima Divisione e sta lottando per tornare in B. Ad agosto compirà 34 anni ma essendo un portiere non è mai troppo tardi. E lui, al ritiro, non ci pensa nemmeno.
Simone Deliperi, invece, ha 28 anni e dopo alcune stagioni poco fortunate (è stato il numero 1 della Torres in un momento di grandi difficoltà economiche per la società sassarese) adesso è sbarcato in Sicilia e gioca con l’Igea Virtus in Seconda Divisione. Forse in serie A sarà difficile arriverci ma anche per Deliperi c’è ancora il tempo per prendersi qualche soddisfazione importante.

La Nuova Sardegna - Allegri: "Un gol subito e poi chissà..."
«Le battute di Mourinho? È fatto così, concentra su di se le attenzioni e copre la squadra. Comunque sia, è impossibile che riesca a farmi innervosire». Max Allegri taglia corto sulle parole dello Special one. «Allegri è stato eletto dagli allenatori italiani. Normale, no!». Il sunto del tecnico portoghese sulla “panchina d’oro” vinta al collega rossoblù. «Non ho sentito quel che detto. Ho problemi a fare la formazione del Cagliari, figuriamoci se sto appresso alle chiacchiere». San Siro è lontano. Eppure, l’atmosfera si scalda.
Anche perché il Cagliari garibaldino di Allegri è imprevedibile. «Con l’Inter due gol prima o poi li prendi. Dobbiamo essere perfetti tecnicamente e tatticamente per provare a farne qualcuno anche noi.
- Dunque, a Milano per provarci?
«Come sempre. Sulla carta è una partita proibitiva ma noi siamo sempre stati e continueremo a essere propositivi. I ragazzi stanno bene e anche domenica con la Fiorentina hanno vinto un’altra battaglia difficilissima: l’errore sul primo gol, l’infortunio di Marchetti, il debutto del portiere Primavera, l’espulsione di Cossu. Un insieme che avrebbe potuto stendere un toro. Invece, abbiamo confermato di essere una squadra matura che sa reagire con tranquillità anche quando le cose si mettono male. Ho fatto i complimenti ai ragazzi».
- Senza Cossu, qual è la risposta?
«Ho varie soluzioni. Ci penserò in settimana. Ma quel che conta è il gruppo: stiamo bene fisicamente, lo spirito è bello tosto e non vediamo l’ora di fare questi 40 punti».
- L’arbitro Valeri è stato troppo fiscale?
«Non commento gli arbitraggi. Diciamo che siamo stati 20 giornate senza un espulso e adesso ne abbiamo avuto due in due partite».
- Raggiunta la salvezza, cosa accade?
«Che ci possiamo levare qualche soddisfazione. Nel 2009 dopo il 2-2 con la Roma in casa, l’Uefa è sfumata. Ora, appena conquistata la salvezza, ci riproviamo con più esperienza».
- Ancora Inter: domenica ha riposato. Un problema in più?
«No, può schierare due squadre. Rientrano Eto’o, Milito, Pandev, Balotelli. Hanno preso Mariga: speriamo in una loro giornata storta mentre a noi tutto deve filare liscio».
- Agazzi è pronto al debutto?
«Sì, serviva un portiere più esperto. Ma Vigorito è stato davvero bravo: ha mostrato calma, carattere in un momento difficile e consapevolezza nei propri mezzi».
- Al rientro di Marchetti (stamani esami clinici, ndr) e Lupatelli (ieri primo allenamento col gruppo) avrà tre portieri. Considerazioni?
«La scelta di Agazzi era obbligata. Pensiamo di recuperare gli altri due, poi vedremo».
- Allegri, continuano a darla sulla panchina della Fiorentina.
«Ho già detto che penso solo al Cagliari. Ho un contratto che mi scade nel 2011. Inoltre, mi sembra poco riguardoso anche per loro: Prandelli sta facendo un lavoro egregio».
- Torniamo alla sua “panchina d’oro”. Sensazioni?
«Sono molto contento. Ma giro il premio alla squadra per quel che ha fatto e sta facendo, alla società e al presidente.
-Tra i tecnici emergenti chi ritiene più interessante?».
«Moriero e Bisoli stanno facendo un buon lavoro.
- Allegri, a chi dedica la panchina d’oro?».
«A mia figlia Valentina».

Unione Sarda - Allegri regala sorrisi e pizzicotti
Dalla panchina d'oro a quella di Assemini, Allegri si riprende il suo Cagliari dopo una settimana intensa. Verso l'Inter con un occhio alle emergenze, anche quelle più importanti che vanno risolvendosi. Il tecnico di Livorno non sta benissimo, ha mal di testa e un'infreddatura, ma le idee restano chiarissime all'inizio di quella che potrebbe essere una delle settimane più importanti della stagione. A San Siro il Cagliari potrebbe ricevere le conferme per capire quali sono le reali possibilità della squadra: «Sulla carta potrebbe sembrare una partita proibitiva», esordisce il tecnico toscano, «andremo a Milano per cercare di fare quello che facciamo ogni domenica. L'Inter attraversa un ottimo stato di forma ma noi proveremo a fare, come sempre, la nostra gara».
È arrivato Agazzi, Allegri è contento per le scelte societarie: «Sì, sono soddisfatto, anche perché la rosa originaria non è stata toccata». Resta l'incognita dei portieri, Allegri comunque non appare preoccupato: «Agazzi mi è parso un portiere valido, giovane. Anche Vigorito offre le stesse garanzie. Contro la Fiorentina ha disputato una buona partita. Io ero e sono sereno perché Mauro ha dato segni di tranquillità e consapevolezza nei propri mezzi. Il ragazzo ha carattere».
L'accelerazione con Agazzi ha spiazzato tutti ma non Allegri: «Il portiere serviva», sottolinea, «rischioso acquistarlo? Fosse rimasto solo Vigorito non avrei saputo nemmeno chi convocare come secondo». Vigorito e Agazzi sullo stesso piano: «Ma esistono cose più preoccupanti di un esordio. Entrambi hanno buone qualità, quindi sono sereno».
La panchina d'oro è rimasta in macchina, gli impegni e le necessità hanno distratto Allegri dalla confusione venutasi a creare dopo la sua incoronazione: «Ma è un premio che fa piacere, sia chiaro», dice subito, «anche perché alleno in serie A da appena un anno e mezzo. Le parole di Mourinho? Non saprei, non ascolto queste cose e sulla possibilità che siano state delle battute dette per farmi innervosire, in quel caso allora l'allenatore dell'Inter ne dovrà dire parecchie per farmi arrabbiare veramente». Nessuna emozione sulle voci che lo darebbero alla Fiorentina come sostituto di Prandelli: «Solo voci, non ci penso. Non è corretto, penso al Cagliari perché ho un altro anno e mezzo di contratto e la Fiorentina ha già un allenatore importante». Cossu squalificato, Allegri non è tranquillo: «La prima ammonizione non c'era, poi l'arbitro l'ha mandato via. Ci può stare. Abbiamo subito due espulsioni in due gare e nessuna nella prime diciannove partite. Sono cose che capitano». E ora c'è l'Inter: «La pausa per loro non influirà. Giocano in Coppa Italia, ma c'è da dire che hanno una rosa talmente ampia da non avere nessuna preoccupazione. Dovremo essere propositivi e soprattutto dovremo cercare di fare almeno un gol». Chiosa con i suoi possibili eredi, guarda caso, due ex rossoblù: «In serie B ci sono tanti allenatori bravi. I migliori? Bisoli e Moriero».

Lopez vola in Uruguay per operarsi
Purtroppo i timori sono stati confermati: Diego Lopez, capitano rossoblù, dovrà operarsi al ginocchio. L'uruguaiano era dovuto uscire anzitempo nel match di Siena. Nonostante le terapie degli ultimi giorni, il ginocchio non si è sgonfiato e lo staff sanitario del Cagliari ha optato per l'operazione. Il capitano è già partito per Montevideo, dove dovrà sottoporsi a un intervento di ripulitura del menisco. Non si conoscono con certezza i tempi di recupero, ma si parla di almeno un mese di stop.

Agazzi, un'operazione macchinosa
Un'operazione più complessa del previsto, quella che ha portato Michael Agazzi in rossoblù con sei mesi d'anticipo. Il Cagliari la scorsa estate aveva rilevato la metà del cartellino per circa 600 mila euro: per liberare immediatamente il proprio portiere, la Triestina ha chiesto di ridiscutere le modalità di trasferimento del ragazzo. Così, secondo quanto emerge dai documenti della Lega Calcio e al contrario di quanto affermato in un primo momento dalla società rossoblù, Agazzi è sbarcato in Sardegna con la formula del prestito con diritto di riscatto a una cifra già prefissata.

A spiegare nel dettaglio la vicenda è stato il presidente alabardato Stefano Fantinel: "Domenica e alle 3 di notte mi ha chiamato da Miami il presidente Cellino per chiedermi la disponibilità della società a cedere Agazzi - ha dichiarato Fantinel a Il Piccolo -. Il Cagliari aveva il 50% del cartellino del giocatore. Si rischiava, vista anche la tempra di Cellino, che un no avrebbe fatto saltare l’operazione a giugno con danno per la società e per Michael. Per tutelarci abbiamo chiesto di tornare in possesso del cartellino e di cederlo in prestito con diritto di riscatto, a fronte di un adeguato conguaglio in denaro. L’operazione è stata proficua per noi e per il ragazzo".
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Old 03-02-2010, 10:14   #1065
juninho85
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Bruno Conti: "Orgoglioso di Daniele"
Bruno Conti, a distanza di un mese da Cagliari-Roma, torna a parlare del figlio Daniele, che quel 6 gennaio ha segnato il gol del pareggio al 93': "Ci sono rimasto male per quel gol? No, sono state travisate o enfatizzate alcune mie parole. Io sono orgoglioso dei miei figli e del fatto che Daniele si sprema fino all'ultima goccia in ogni partita. Il punto è questo: qualche romanista pensa che Daniele, cresciuto nel vivaio della Roma, dovrebbe impegnarsi di meno quando gioca contro la sua ex squadra. Mi spiace, non funziona così. Il professionismo è una cosa seria. Negli ultimi anni Daniele, a noi della Roma, ha segnato dei gol pesanti. E allora? Ha fatto il suo mestiere. Io a Cagliari ero contento per lui, un papà non può remare contro un figlio. Mai".

Parole dolci di papà Bruno che racconta qualche aneddoto legato ai suo figli, entrambi calciatori: "Non li ho mai forzati. A un certo punto, erano bambini, si allontanarono dal pallone. Altri interessi, altri sport. Non feci una piega, da soli decisero di riprendere a giocare. Oggi di pallone discutiamo pochissimo. Ci sentiamo due-tre volte al giorno e si parla di famiglia. Le nuore, i nipotini. Ed è vietato telefonarsi la vigilia dei match in cui siamo avversari. Andrea è stato sfortunato, ha subito due interventi a una caviglia. Tecnicamente Andrea mi somiglia più di Daniele. Ha inventiva, Daniele è un centrocampista di temperamento. Tutti e due si sono costruiti da soli quello che hanno ottenuto, io non li ho raccomandati né spinti. Andrea ha fatto una gavetta mostruosa: Fano, Nocera, Castel di Sangro, Brescello, Lanciano, Ancona, il giro d'Italia della serie C. Daniele è a Cagliari da undici anni e si è conquistato la stima di una città intera. Da solo. Nelle storie dei miei ragazzi sono state fondamentali le mogli. Daniele e Andrea hanno sposato due ragazze eccezionali, senza grilli per la testa. Innamorarsi delle donne giuste è importante, nel calcio più che in altri settori".

E ora si aspetta la terza generazione dei Conti: "E come no, il mio nipotino: Brunetto, il figlio di Daniele. Ha sette anni, si diverte nella scuola calcio del Cagliari. Col pallone tra i piedi assomiglia al nonno e allo zio, non al padre. E' un mancino naturale. E' creativo, va all'attacco. Sono fiero di lui, mi dà gioia e tenerezza".

Ultima battuta su una possibile chiamata di Daniele in Nazionale: "Non creiamo a Lippi più problemi di quanti ne abbia. Posso dire che Daniele è un centrocampista completo, maturo. La sua Nazionale è il Cagliari. Giriamola così".
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Old 03-02-2010, 14:43   #1066
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TuttoB.com -Cagliari, già messo a segno il primo acquisto
Clamorosa rivelazione proveniente dalla Sardegna: il fantasista del Modena Alex Pinardi avrebbe già firmato un pre-contratto con il Cagliari per la prossima stagione. Questo è quanto si apprende da fonti sarde, appunto, che parlano di un accordo già firmato e depositato in Lega. Da parte sua il giocatore smentisce di aver trovato qualsiasi tipo di accordo, ma è indubbio che il suo contratto sia in scadenza e che un rinnovo con il club gialloblu appare, al momento, decisamente lontano.

Corvino: "Cagliari, mercato da 6"
Pantaleo Corvino, direttore sportivo della Fiorentina, ha dato quest'oggi i voti al mercato delle squadre di serie A attraverso le pagine di Tuttosport. Regina del mercato è a suo avviso la Lazio di Lotito, seguita da Inter, Roma; Napoli e Fiorenti. Per il Cagliari un mercato da 6, condotto con poche mosse oculate, che denotano coerenza e fiducia nel proprio patrimonio.

Comunicato ironico dell'Inter sulla Panchina d'oro: " A Mourinho è andata fin troppo bene"
La vittoria della panchina d'oro di Massimiliano Allegri ai danni di Josè Mourinho non è proprio andata giù alla società interista che ha quest'oggi diramato un comunicato stampa, che inizia così:

Allegri ha conquistato 18 preferenze su 42. Le cronache da Coverciano raccontano che hanno votato più gli allenatori di Serie B che quelli di Serie A, che non c'è stata coda ai seggi, che Josè Mourinho ha conquistato 7 voti, così tanti da sorprendersi...

La società ha fatto inoltre notare che il premio è stato creato da Massimo Moratti, e curiosamente non è mai arrivato ai tecnici nerazzurri, tranne in due situazioni particolari:

Caso sfortunato per Gigi Simoni (nel 1998, nel giorno dell'esonero), mentre Roberto Mancini vince quando già non lavora più ad Appiano Gentile.

Il comunicato si chiude quindi con una battutina velenosa:

Detto fra noi interisti, forse a Josè Mourinho è andata anche sin troppo bene...

Agazzi: "Nessun timore, darò il massimo"
Questa mattina si è tenuta la presentazione di Michael Agazzi. Il portiere appena arrivato alla Triestina, apre la sua conferenza con i ringraziamenti: "Il gruppo mi ha accolto benissimo. Ringrazio pubblicamente il presidente Cellino che mi ha voluto a ogni costo, accelerando il mio arrivo qui dopo l'infortunio capitato a Marchetti. Sono carico e motivato. Col lavoro si migliora, non conosco altre ricette".Sul possibile esordio in serie A dice: "Non ho paura. Sono un ragazzo positivo. Ce la metterò tutta". Poi una piccola parentesi anche sui suoi colleghi, Marchetti e Lupatelli: "Mi onora il fatto che siano compagni di squadra. Sono ottimi giocatori, Marchetti per me è il miglior portiere in Italia". Infine Agazzi parlà di sè e si presenta così: "Nell'uno contro uno è difficile superarmi. Ma queste sono parole, l'unico giudice è il campo".

Astori: "Che emozione il primo gol in A"
E' una delle rivelazioni di questo campionato, seguito dai grandi club e a quanto pare anche dal ct della Nazionale Marcello Lippi. Davide Astori, scuola Milan, dopo le ottime prestazioni nella prima parte di questo campionato, domenica ha trovato anche il suo primo gol in serie A, che ha commentato così: "Uno strano effetto, però allo stesso tempo una grande emozione perché era il primo in serie A. Peccato che poi sia arrivato il loro pareggio". Un risultato che per come si era messa la partita può anche star bene al Cagliari secondo Astori: "Abbiamo giocato per quaranta minuti in dieci contro undici e siamo andati un po' in sofferenza perché loro ci attaccavano costantemente. Però siamo riusciti a concedere poco e alla fine abbiamo meritato un risultato positivo". Nonostante l'ottima stagione l'obiettivo minimo per il giovane centrale rimane la salvezza: "Dobbiamo arrivare prima di tutto ai quaranta punti che ci garantirebbero la salvezza. Quando poi li avremo in tasca, allora vedremo se potranno esserci altri obiettivi alla nostra portata". Domenica ci sarà la difficile gara a San Siro contro l'Inter, partita ancora più particolare per un ragazzo cresciuto nelle giovanili rossonere: " Sarà una partita molto importante per tutti noi, perché per arrivare alla quota salvezza non dobbiamo guardare in faccia nessuno. C'è, poi, il rammarico della gara di andata, che abbiamo dominato noi, ma poi abbiamo perso per quei cinque minuti di distrazione durante i quali loro ci hanno puniti. Questa volta cercheremo di non ripeterci e di centrare un risultato positivo”.

A Milano con l'artiglieria pesante?
Massimiliano Allegri è stato chiaro: "Andiamo a Milano per giocarcela". E come dargli torto. L'anno scorso i rossoblù riuscirono a strappare un pari a San Siro, raggiunti da un gol di Ibrahimovic dopo essere passati in vantaggio con Acquafresca. E' vero, i numeri sono tutti a sfavore dei rossoblù. L'Inter non perde in casa da un anno e mezzo. Mourinho non perde in casa (sommando le esperienze con Porto, Chelsea e Inter) da un'infinità di partite. La rosa nerazzurra è fortissima, ma mai come stavolta il Cagliari può fare il colpaccio. I rossoblù hanno dimostrato di non temere il confronto con nessuno, nemmeno in uno stadio da brividi come San Siro. Con il Milan è andata male, ma il 4-3 rimediato con i rossoneri è un risultato bugiardo. Il Cagliari non meritava di uscire sconfitto, dopo aver messo in seria difficoltà Ronaldinho e compagni, che solo a sprazzi erano riusciti a esprimersi al meglio. E allora ci si riprova con l'Inter, convinti di poter far bene. Mancherà Marchetti, infortunato. Ci sarà Agazzi, alla sua prima in A e alla sua prima con il Cagliari. In difesa confermati Canini e Astori al centro con Agostini a sinistra. A destra favorito Marzoratti su Dessena. Centrocampo intoccabile con Conti, Biondini e Lazzari. Mancherà anche Andrea Cossu, appiedato dal Giudice Sportivo. E allora davanti spazio all'artiglieria pesante: Jeda trequartista con Nenè-Matri coppia d'attacco. Oppure Dessena a centrocampo, con Lazzari trequartista dietro il duo Jeda-Matri. I dubbi li scioglierà Allegri, probabilmente solo alla vigilia. Intanto i tifosi gongolano ripensando alle parole del mister: "A Milano per giocarcela". E chissà quanti sognano lo scherzetto a Mourinho e la sua Inter.
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Old 03-02-2010, 15:06   #1067
Solertes
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Comunicato ironico dell'Inter sulla Panchina d'oro: " A Mourinho è andata fin troppo bene"
La vittoria della panchina d'oro di Massimiliano Allegri ai danni di Josè Mourinho non è proprio andata giù alla società interista che ha quest'oggi diramato un comunicato stampa, che inizia così:

Allegri ha conquistato 18 preferenze su 42. Le cronache da Coverciano raccontano che hanno votato più gli allenatori di Serie B che quelli di Serie A, che non c'è stata coda ai seggi, che Josè Mourinho ha conquistato 7 voti, così tanti da sorprendersi...

La società ha fatto inoltre notare che il premio è stato creato da Massimo Moratti, e curiosamente non è mai arrivato ai tecnici nerazzurri, tranne in due situazioni particolari:

Caso sfortunato per Gigi Simoni (nel 1998, nel giorno dell'esonero), mentre Roberto Mancini vince quando già non lavora più ad Appiano Gentile.

Il comunicato si chiude quindi con una battutina velenosa:

Detto fra noi interisti, forse a Josè Mourinho è andata anche sin troppo bene...
E poi sono gli altri che rosicano
__________________
"Il silenzio è la più perfetta espressione del disprezzo." - « Tancas serradas a muru Fattas a s'afferra afferra Si su chelu fit in terra L'aiant serradu puru » - vedere avvinazzati darsi arie da sommelier non ha prezzo -
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Old 03-02-2010, 15:16   #1068
juninho85
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in piena linea col loro stile insomma
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Old 03-02-2010, 15:21   #1069
Wesker
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Poverini... Neanche vincendo negli ultimi anni hanno capito come ci si comporta.

Qualcuno mi spiega cosa avrebbe fatto mourinho per meritare la panchina d'oro?
Ha vinto meno di mancini con una squadra più forte. Poi?

Se deve essere automatico che il vincitore del campionato vinca la panchina d'oro tanto vale evitare di assegnare il premio.
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Old 03-02-2010, 15:23   #1070
juninho85
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beh almeno un pò di spettacolo in sala stampa l'ha dato
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Old 03-02-2010, 21:07   #1071
juninho85
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Astori: "Il mio sogno è tornare al Milan"
Dichiarazioni ambiziose quelle rilasciate alla stampa locale sarda quelle di Davide Astori, difensore centrale di proprietà del Milan, che sta disputando un'ottima stagione nelle file del team di Allegri.

Astori ha dichiarato di volersi migliorare costantemente durante questa seconda parte di stagione col Cagliari, e di attirare la stima e l'attenzione del Milan per poter far ritorno da protagonista il prossimo anno.

"Il mio più grande desiderio è tornare al Milan ed impormi nel club rossonero, giocare al fianco di campioni come Nesta e Thiago Silva a chi non piacerebbe, qui a Cagliari sto imparando tanto, soprattutto grazie ad un allenatore bravo e capace come Allegri, devo molto a lui".

Panchina d'oro: Corvino sta con Allegri
Nella discussione nata a seguito dell'assegnazione della Panchina d'oro al tecnico rossoblù Massimiliano Allegri, il ds della Fiorentina Pantaleo Corvino si schiera apertamente dalla parte dell'allenatore livornese. Intervistato da Tuttosport, Corvino ritiene legittima la decisione dei tecnici italiani, perché "fare bene a Cagliari ha un valore, vincere scudetti a Milano è scontato. Mourinho vinca la Champions con l'Inter e allora avrà fatto qualcosa di straordinario...".

Allegri: "Inter proibitiva? Solo sulla carta"
Reduce dagli onori della "Panchina d'Oro 2009" conseguita appena due giorni fa, Massimiliano Allegri, senza tanti fronzoli come di consueto, analizza l'impegno di San Siro di domenica prossima: «Sulla carta è un impegno proibitivo, ma dovremo cercare di fare quel che facciamo tutte le domeniche. Troveremo un avversario in gran forma, ci vorrà anche quel briciolo di fortuna sempre indispensabile per fare risultato. Dovremo comunque essere propositivi: è utopia sperare che in 90' l'Inter non segni un gol. Sneijder, che sarà assente, è un giocatore importante, ma hanno una rosa talmente vasta da sopperire a qualsiasi assenza». Sulla situazione-portieri: «Agazzi è arrivato in anticipo: ci darà una mano, perché eravamo rimasti praticamente senza portieri, con Lupatelli vicino al recupero e Marchetti da valutare. Vigorito è stato bravo, ha giocato un'ottima partita, ma per me non è una sorpresa. Ha dimostrato grande personalità, entrando in un momento difficile».

Agazzi: "Non ho paura dell'Inter"
"Non ho paura. Sono un ragazzo positivo. Ce la metterò tutta: il gruppo mi ha accolto benissimo". Così il nuovo portiere del Cagliari, Michael Agazzi, durante la presentazione ufficiale stamani ad Assemini.
"Ringrazio pubblicamente il presidente Cellino che mi ha voluto a ogni costo - ha aggiunto il neoacquisto -, accelerando il mio arrivo qui dopo l'infortunio capitato a Marchetti. Sono carico e motivato. Col lavoro si migliora, non conosco altre ricette. Questa è un'occasione importante, non vedo il motivo per essere agitati". Classe 1984, passato dalla Triestina a Cagliari l'ultimo giorno di calciomercato con qualche mese di anticipo rispetto ai programmi, Agazzi potrebbe esordire in A domenica: battesimo di fuoco al Meazza contro l'Inter.
Incontrando i giornalisti, ha parlato anche dei colleghi Marchetti e Lupatelli, entrambi infortunati. "Mi onora il fatto che siano compagni di squadra. Sono ottimi giocatori, Marchetti per me è il miglior portiere in Italia. Questa squadra ha un'ottima tradizione di portieri". E i punti di forza di Agazzi? "Le uscite basse - ha chiarito l'interessato - Nell'uno contro uno è difficile superarmi. Ma queste sono parole, l'unico giudice è il campo". Nella stagione 2004-2005, il neoacquisto rossoblù aveva parato un rigore a Zola in Coppa Italia in una gara al Sant'Elia finita 3-1 per i sardi.

Ganz: "Allegri tra i migliori allenatori in Italia"
Intervistato da Violanews.com, l'ex attaccante viola Maurizio Ganz, analizza il pareggio di domenica scorsa tra Cagliari e Fiorentina: "Secondo me ha dato indicazioni positive, il Cagliari è una squadra difficile da affrontare perché propone un bel calcio e non molla mai. Ho visto una buona Fiorentina anche se il momento è difficile". Una battuta anche sul premio Panchina d'oro ricevuto da Allegri, secondo Ganz meritato: "E' uno dei migliori allenatore e guida, insieme al Bari, la squadra più divertente d'Italia. Tra queste c'è anche la Fiorentina, quella attuale non è la vera squadra".
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Old 03-02-2010, 22:01   #1072
juninho85
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"..Emblematico il caso del Cagliari che ha stabilito una specie di record negativo: i 6 falli commessi (minimo stagionale eguagliato, stesso tabellino del Bari contro l'Atalanta alla quarta giornata) gli sono costati 3 ammonizioni, due della quali hanno portato all'espulsione di Cossu). Curiosamente la squadra più fallosa della giornata è stata proprio la Fiorentina, di scena a Cagliari: 25 falli fischiati per 3 gialli.."
considerate anche che il fallo da ammonizione di conti era chiaramente inesistente!
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Old 03-02-2010, 22:11   #1073
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considerate anche che il fallo da ammonizione di conti era chiaramente inesistente!
e che molti di quei 25 falli fischiati contro di noi erano leggere spintarelle da dietro sulle quali i giocatori si accasciavano a terra...

comunque si, l'arbitro aveva esagerato con il mirto mi sa
conti non andava ammonito...
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Old 04-02-2010, 08:38   #1074
juninho85
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La Nuova Sardegna - È Mourinho a rischiare di più
In ordine di tempo, gli ha portato via la “Panchina d’oro”. Ma quel che Mourinho non ha scordato di Allegri, sono i quattro punti su sei incassati dai sardi l’anno scorso. Il pari firmato a San Siro nel gennaio magico del 2009, fu una piccola lezione per il portoghese e i suoi. Acquafresca fece gol a Julio Cesar. Poi, l’ex centravanti ebbe anche un’altra chance. Ma fu meno freddo. Nella gara di ritorno al Sant’Elia, con Ibra e soci già campioni d’Italia, fu festa grande per i colori rossoblù. Cossu e Acquafresca si presero l’intera posta.
Dato che a Mourinho non piace perdere, è comprensibile che appena sente avvicinarsi il match con il Cagliari, drizza le antenne. E non solo perché Conti e soci hanno finora sconfitto, tra le altre, Juve, Bari, Parma, Samp. Ma soprattutto, per l’atteggiamento propositivo, il pressing alto sui portatori di palla, le giocate in rapidità, la buona vena degli attaccanti. All’andata di questo campionato, la partita fu un po’ strana. La squadra di Allegri non fu cinica sotto porta. Milito sì. Ma domenica è un’altra storia. Allegri ha già scoperto le carte: «Loro stanno bene e vantano una rosa di campioni. Ma anche noi attraversiamo un buon momento e non andiamo a Milano in gita: dobbiamo arrivare quanto prima a quota 40».
Un tema che la squadra sta metabolizzando. Pur con le assenze di Marchetti (un mese circa di stop per la lesione ai flessori) e Cossu (squalificato per un turno), a San Siro sarà battaglia. Intanto, il club di Massimo Cellino conferma l’interesse per Alex Pinardi, il capitano del Modena. Il fantasista è in scadenza di contratto. Il dg Francesco Marroccu ha comunicato al dg. degli emiliani, Fausto Pari, di essere in contatto con il giocatore che dalla prossima stagione è candidato a vestire il rossoblù.

Unione Sarda - Marchetti, niente Inter, Bari e forse Parma
A Milano senza Lopez e Marchetti. Adesso è definitivo: per domenica contro l'Inter Allegri dovrà fare a meno dei suoi due giocatori.
Il capitano martedì sera è partito in Uruguay, dove verrà sottoposto ad una serie di accertamenti, al termine dei quali presumibilmente sarà operato al ginocchio. «Si deve tenere conto anche di questa possibilità», spiega il medico del Cagliari Marco Scorcu. «Diego è andato nel suo paese, rispettiamo la sua scelta e attendiamo notizie. In base ai suggerimenti dei medici vedrà se sottoporsi ad un lavoro di pulizia».
Ieri Lopez aveva ancora l'articolazione gonfia, a questo punto l'intervento chirurgico al menisco è quasi inevitabile. Il capitano rossoblù terrà aggiornato lo staff sanitario del Cagliari e relazionerà ogni giorno il dottor Scorcu su quanto stabilito di comune accordo. «Non ho né tempi né tabelle», sottolinea il medico della società, «e non so a questo punto quando Lopez rientrerà dal suo paese».
Situazione diametralmente opposta per Marchetti il portiere del Cagliari anche ieri è stato sottoposto a degli accertamenti. Per quanto riguarda il vice di Buffon in Nazionale le sensazioni sono buone: «C'è ottimismo», continua Scorcu, «presto ne sapremo molto di più, dovrebbe comunque trattarsi di un'elongazione del muscolo. Niente di grave, sia chiaro, ma un minimo danno c'è». Marchetti comunque salterà sicuramente le partite con l'Inter e con il Bari e, forse, anche quella con il Parma. Il rientro potrebbe avvenire a Verona contro il Chievo: «Vediamo, dopo la sfida con l'Inter valuteremo i miglioramenti o meno del giocatore e applicheremo le dovute terapie», aggiunge Scorcu, «per ora il giocatore non è in grado di scendere in campo e calciare, quindi domenica non ci sarà».
Ieri il resto della truppa di Allegri (particolarmente soddisfatto per la nascita della figlia di Landucci, Ginevra) ha svolto una doppia seduta di allenamento: palestra, tecnica e partitella finale per tutti, a parte Pisano e Lupatelli, che hanno svolto un lavoro differenziato. Per il laterale selargino i tempi di ripresa dovrebbero essere ancora piuttosto lunghi. Per Lupatelli, che già corre e ha messo i guanti, potrebbero essere necessarie due settimane.
Per la gara con l'Inter Allegri si affiderà quindi alle mani di Agazzi e Vigorito, il nuovo che avanza tra i pali del Cagliari. L'allenatore toscano domenica dovrà fare ameno anche di Cossu, squalificato per una giornata. Oggi nuova seduta nel pomeriggio, anche domani i rossoblù si alleneranno nel pomeriggio.

Unione Sarda - Agazzi, la prima cosa bella
Subito la prova sul campo contro Milito e Pandev, poi quella di canto davanti ai nuovi compagni. «Quasi quasi San Siro mi spaventa meno». Sorriso di cortesia, una battuta per rompere il ghiaccio e ogni parola al posto giusto. Benvenuto nel mondo Cagliari, Michael Agazzi si aggrappa al destino (se Marchetti e Lupatelli non si fossero infortunati contemporaneamente lui sarebbe ancora a Trieste, in serie B) e assapora ogni piccolo istante rossoblù prima dell'esordio, domenica con l'Inter capolista.
«Oggi mi sono allenato con Lupatelli, presto lo farò anche con il mio idolo Marchetti. È tutto così... fantastico». Portiere della provvidenza, ha scelto il numero 25 che non troppo tempo fa fu di Chimenti. «Speriamo che mi porti bene allo stesso modo», dice. Ma non sembra certo uno scaramantico, tutt'altro. «Sono un ragazzo fortunato», ripete semmai ogni volta che ne ha l'occasione. «Vai in porta che non riesci nemmeno a correre, mi dissero quando avevo sei anni. Poi Massimo Biffi, il più bravo ancora oggi tra i preparatori, mi ha costruito facendomi diventare un portiere vero». Con la Primavera dell'Atalanta, evidentemente destinata a lasciare il segno col tempo. Era la squadra di Agazzi, ma anche di Pazzini, Montolivo e del rossoblù Lazzari. Tanta roba, insomma, come si usa dire nel calcio.
E tanta gavetta in C per Agazzi, tra Sassuolo, Foggia, Sudtirol, poi il salto di qualità in B con la Triestina, vero e proprio trampolino di lancio verso il calcio che conta. Il Cagliari gli aveva messo gli occhi addosso già la scorsa estate acquistando la metà del suo cartellino, con l'obiettivo di portarlo poi nell'Isola il prossimo campionato. Il ko di Marchetti contro la Fiorentina ha stravolto i programmi e accelerato i tempi proprio in chiusura di mercato. «Trattativa lampo, e non semplice», rivela lo stesso venticinquenne portiere nato a Ponte San Pietro, una manciata di chilometri da Bergamo. «Ringrazio il presidente Cellino che ha creduto in me». Pronti via, c'è l'Inter sulla strada di Agazzi. «È un'occasione importante, e come tale la prendo. Io sono una persona positiva e non mi agito affatto», tiene a sottolineare l'ex numero uno della Triestina, che ha firmato un contratto con il Cagliari sino al 2013. È alto un metro e 89 centimetri. Segni particolari: «La mia caratteristica principale è senza dubbio l'attacco palla nelle uscite basse. Mi esalto poi nell'uno contro uno».
L'ultima gara l'ha giocata due sabati fa al Rocco contro il Piacenza, domenica dovrà respingere l'assalto dell'Inter. «Incredibile, no?». Tra l'altro da bambino tifava il Milan. E allora chiamiamolo anche derby. Comunque un debutto col botto. «Sono pronto a prendermi le mie responsabilità». E non solo tra i pali. Chi vuole far parte dello spogliatoio rossoblù deve, infatti, superare una sorta di esame canoro. L'idea è venuta ad Agostini e Cossu la scorsa estate ed è stata subito sottoscritta dal resto della squadra. L'esibizione avviene nel ristorante della Club House di Assemini dove i rossoblù si trattengono a pranzo il mercoledì. Dai giovani della Primavera a Barone passando per Sivakov (che ha cantato l'inno russo), Nenè (repertorio brasiliano) e Marzoratti (quanti applausi per 'O Sarracino di Renato Carosone). Uno spettacolo. Ieri è toccato a Nainggolan con un (presunto) vecchio tormentone belga, mercoledì prossimo sarà la volta di Agazzi che ancora non ha scelto il pezzo. «Sono indeciso tra Vasco Rossi e i Nomadi. Meglio non pensarci troppo, però, altrimenti mi preoccupo davvero». Sorriso disarmante e una missione: fermare l'Inter. Tanto per cominciare.
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Old 04-02-2010, 10:31   #1075
Wesker
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e che molti di quei 25 falli fischiati contro di noi erano leggere spintarelle da dietro sulle quali i giocatori si accasciavano a terra...
Che sono i falli che si fischiano sempre in italia e che hanno fischiato anche a noi, mica solo a voi...
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Old 04-02-2010, 18:24   #1076
juninho85
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Esclusiva TC - Ganz: "Cagliari, credici e attacca l'Inter"


In vista della sfida del “Meazza” di domenica prossima tra Inter e Cagliari Tuttocagliari.net ha sentito il parere e le considerazioni, sul match ma non solo, di Maurizio Ganz, ex centravanti nerazzurro che ha vestito la maglia dell'Inter dal '95 al' 97 e con la quale ha segnato 37 reti in 98 gare disputate. In quelle due stagioni ebbe modo anche di trafiggere i rossoblù, prima nel 4-0 del 1995-1996 poi nel 2-2 della stagione successiva in una partita che tanto fece arrabbiare Carlo Mazzone nell'anno della retrocessione quando Djorkaeff pareggiò al 91'. Ganz, che al Cagliari segnerà altri due gol nel 1999-2000 allorchè giocava nel Venezia, è uno dei pochi giocatori ad essere stato osannato da entrambe le tifoserie di Milano. Infatti una volta scaricato da Moratti, nel 1998-1999 si toglierà la grande soddisfazione di vincere da protagonista lo scudetto nel Milan sotto la guida di Alberto Zaccheroni.
Ecco come “el segna semper lù” (così lo chiamavano a Milano per via della vena realizzativa) vede la gara di domenica.

Un Inter-Cagliari dal pronostico chiuso o questo Cagliari dei miracoli può “disturbare” i campioni d'Italia?
Il Cagliari può mettere in difficoltà l'Inter, ma per farlo deve giocarsela senza paura come ha già fatto con le altre grandi, come col Milan qua a S.Siro o con la Juventus in casa; ma anche con le squadre del suo livello non si è mai messo sulla difensiva. D'altronde da quando c'è Allegri sta dimostrando di non avere timori reverenziali e questa spavalderia sta portando grandi risultati quindi perchè cambiare.

Dal punto di vista tattico quale arma dovranno usare i rossoblù?
L'arma deve essere quella di andare ad attaccare l'Inter “alti” occupando la metà campo nerazzurra esercitando un pressing intenso, senza chiudersi pensando solo di ripartire in contropiede perchè in quel caso, con la qualità che ha, l'Inter ti schiaccia e il gol prima o poi lo subisci.

L'Inter potrebbe patire la stanchezza a causa dell'impegno infrasettimanale della Coppa Italia?
Potrebbe verificarsi che, soprattutto nella ripresa, l'Inter accusi un po' di fatica e per questo cercherà magari di vincere il match nei primi quarantacinque minuti per poi abbassare i ritmi a suo piacimento. D'altronde ha giocato con la Fiorentina e coi viola non sono mai passeggiate, inoltre Mourinho ha dimostrato di tenere alla manifestazione schierando la migliore formazione che non credo sarà molto diversa da quella che vedremo domenica.

Assenti i due uomini di fantasia Cossu e Sneijder, quale delle due defezioni peserà di più?
Senza dubbio quella di Cossu per il Cagliari non fosse altro perchè l'Inter ha talmente tanti giocatori che qualsiasi uomo manchi lo può sostituire degnamente. Questo non vuol dire che l'assenza dell'olandese non sia pesante, anzi. Ha dimostrato di essere decisivo in ogni momento che ha giocato e inoltre non ci sono in rosa giocatori che, come Sneijder, abbinino qualità e quantità; lo stesso Stankovic, qualora fosse il serbo a doverlo sostituire, non ha sicuramente la tecnica di Sneijder.

Dopo il derby e il mercato invernale che ha consacrato l'Inter regina della sessione con gli acquisti di Pandev e Mariga, campionato chiuso o ci sono ancora possibilità per le inseguitrici?
No, campionato assolutamente chiuso, in particolare dopo il derby che ha dimostrato una superiorità schiacciante dei nerazzurri. Ormai l'attenzione si sposterà sulla corsa alla Champions League e all'Europa League di cui, a questo punto, può far parte benissimo anche il Cagliari.

Come valuta l'attacco del Cagliari dove tutti ruotano con grande profitto e tutti si sacrificano? Matri per il senso del gol dimostrato e la corsa può ricordare Maurizio Ganz?
Allegri ha a disposizione quattro attaccanti di ottimo livello e soprattutto li sta gestendo alla grande tirando fuori il meglio da ognuno. Matri è nettamente meglio di quanto non fossi io, sono sempre stato molto simile a Inzaghi e ai grandi opportunisti come Pippo; lui ha grande corsa e sta segnando tanto, anche perchè ora ha più spazio dopo la partenza di Acquafresca. Rappresenta sicuramente uno dei grandi attaccanti del futuro.

Infine, sul piano personale, come procede il lavoro coi ragazzini e cosa farà Ganz da grande?
Beh con l'Aldini Bariviera(società vicina al Milan) stiamo lavorando bene, forgiando ottimi elementi. Abbiamo da poco dato un ragazzo all'Atalanta e un attaccante ci è stato richiesto anche dall'Inter. Per ora quindi sto bene così, lavorando coi giovani e cercando di trasmettere loro quanto ho imparato da giocatore.

Allegri studia l'undici anti-Inter

Niente amichevole infrasettimanale questo giovedì per il Cagliari. I rossoblù si ritroveranno alle 15 ad Assemini per svolgere una seduta di allenamento, nella quale Allegri curerà i dettagli tattici e sperimenterà la formazione da mandare in campo contro l'Inter. Assente lo squalificato Andrea Cossu, il mister livornese dovrà decidere come rimodellare il settore avanzato della squadra, di cui Cossu è allo stesso tempo cardine imprescindibile e mina vagante. Due i candidati alla sua sostituzione nella posizione di fantasista a ridosso delle punte: Andrea Lazzari, il cui raggio d'azione verrebbe avanzato rispetto all'abituale posizione di mezz'ala, come successo sempre a San Siro contro il Milan, o in alternativa il brasiliano Jeda, spesso utilizzato in questo ruolo nello scorso campionato, ma mai schierato in questa stagione da inizio partita congiuntamente alle due punte. Molto dipenderà dall'atteggiamento che il Cagliari vorrà avere in campo. L'utilizzo di Jeda a ridosso delle punte comporterebbe un Cagliari molto offensivo e aggressivo, con Nenè e Matri davanti al numero 27, e con il trio Biondini-Conti-Lazzari in mediana. Una soluzione non certo utopistica, dato che i rossoblù a San Siro hanno poco da perdere e tutto da guadagnare. Sul sacrificio che gli attaccanti sono in grado di mettere a disposizione della squadra in fase non possesso, nessuno può avere più dubbi, perchè il Cagliari di Allegri ha dimostrato come tutti i giocatori si muovano sempre e principalmente in favore dei compagni di squadra. L'unica incognita, l'unico dubbio che potrebbe portare Allegri a non optare per questa scelta, sarebbe rappresentato dalla possibilità di conservarsi un giocatore fra Jeda e Nenè per buttarlo nella mischia fra il 60' e il 70', con l'obiettivo di dare nuova verve al settore avanzato. A disposizione però torna, dopo la squalifica, Larrivey, che, salvo eventuali strascichi lasciati dall'espulsione di Siena, gode della stima e della fiducia del tecnico. La soluzione più abbottonata, se così la si può definire, è appunto quella di schierare Lazzari come trequartista, con Matri e Nenè o Jeda in avanti, e l'utilizzo di Dessena come mezz'ala destra, con conseguente spostamento di Biondini a sinistra. Si rivedrebbe così in campo la formazione che perse 4-3 a San Siro contro il Milan, offrendo però una grande prestazione, tanto da mettere sotto per ampi tratti della partita il quattro-due e fantasia rossonero nel momento di suo maggior splendore. Allegri proverà queste soluzioni da qui fino alla partenza per Milano. L'idea dell'utilizzo congiunto di Lazzari, Jeda, Matri e Nenè lo stuzzica non poco, memore anche della grande vittoria della passata stagione all'Olimpico di Roma contro la Lazio, quando, con gli stessi interpreti, e con l'unica variante di Acquafresca in luogo di Nenè, i rossoblù giocarono forse la più bella partita dell'era Allegri, per stessa ammissione dell'allenatore. La voglia di stupire a San Siro è tanta, così come tanta è la voglia di giocarsi a viso aperto, senza esclusione di colpi, la sfida nella sfida fra il tecnico rossoblù e Mourinho, caricatasi di significati dopo che l'emergente Allegri ha soffiato al più affermato collega di Setubal la Panchina d'Oro per la passata stagione. Il resto della formazione è pressochè fatta. Agazzi difenderà per la prima volta i pali della porta rossoblù, e davanti a lui si schiereranno Agostini, Astori, Canini e presumibilmente Marzoratti. Qualora Dessena non dovesse essere utilizzato a metà campo, allora potrebbe aprirsi il ballottaggio con Marzoratti per occupare la posizione di terzino destro.

Altre tre sedute di allenamento a disposizione di Allegri per compiere le proprie scelte. Tutti saranno carichi a mille e avranno voglia di giocare, da parte sua il tecnico, pur nella sua proverbiale umiltà, sogna di far saltare il pluriennale record di imbattibilità casalinga dello Special One. L'anno scorso furono una manciata di centimetri a far si che questo non accadesse. Quest'anno il Cagliari ci riprova, con la forza di chi ha poco da pretendere, ma molto per sorprendere.

Allegri dribbla le voci di mercato

Massimiliano Allegri torna sulle voci di mercato che lo vorrebbero al termine della stagione come nuovo allenatore della Fiorentina. Ad una precisa domanda in tal senso, il tecnico livornese ha risposto: "Sono solo voci prive di fondamento. Il mio futuro è legato alla panchina del Cagliari. Inoltre, la Fiorentina ha già un ottimo allenatore". In questi mesi si è fatto un gran parlare della possibilità che il "Conte Max" lasci la Sardegna, corteggiato dalle offerte di società più blasonate (Fiorentina e Juventus in primis) che vorrebbero sfruttare le capacità di un allenatore emergente, vincitore di due premi specifici consecutivi (Allegri ha vinto la Panchina d'Oro anche per la Lega Pro, relativa al periodo in cui allenava il Sassuolo), capace di sviluppare un gioco produttivo e spettacolare al tempo stesso. Lui però nicchia, consapevole di essere artefice di una creatura miracolosa (il Cagliari appunto) che vorrebbe a tutti i costi traghettare verso lidi europei. Per continuare a stupire.

Allegri: "Le battute di Mourinho non mi innervosiscono"
Ha appena conquisto la Panchina d'Oro, perché mai dovrebbe spaventarsi di andare a giocare a San Siro? Massimiliano Allegri, tecnico del Cagliari, palesa tutta la sua sicurezza a pochi giorni dal match contro l'Inter e fa riferimento al collega Mourinho e lo fa attraverso le pagine de la Gazzetta dello Sport: "Le sue battute secondo me sono un modo per tenere coperta la squadra. Ma sbaglia se pensa di innervosirmi. Non andiamo a San Siro in gita, ci servono punti per raggiungere quota 40. La forza del Cagliari è il gruppo. Alla base dei risultati di oggi ci sono lo spirito di sacrificio e la disponibilità dei ragazzi, più una società attenta. Anche per questo giro la Panchina d'Oro 2009 alla squadra e al club. Domenica? Sarebbe una follia pensare di affrontare l'Inter e non prendere due gol. Proveremo a farne subito uno anche noi"

Marroccu smentisce: "Nessun accordo con Pinardi"
Francesco Marroccu, direttore generale del Cagliari, ha smentito, intervistato da TuttoMercatoWeb, di aver già raggiunto un accordo con Alex Pinardi, centrocampista del Modena in scadenza di contratto a fine stagione: "Assolutamente non abbiamo trovato un accordo con il giocatore e tantomeno abbiamo depositato documenti in Lega come ho letto su alcuni organi di stampa. Come si sa le norme federali prevedono che si possa trattare un giocatore in scadenza dal 2 febbraio, ma bisogna sempre avvisare la squadra che detiene il cartellino e noi questo non l'abbiamo fatto. Questo giusto per far capire che noi per adesso non pensiamo a Pinardi e a nessun altro giocatore per la prossima stagione. Ora stiamo pensando solo al campionato in corso, alla prossima stagione penseremo più avanti".

Tanti auguri a Brkljaca
Il Cagliari oggi festeggera il 25° compleanno di Mario Brkljaca. Il centrocampista croato, arrivato quest'estate alla corte di Max Allegri, non ha ancora avuto la possibilità di scendere in campo per via di diversi infortuni. Da una settimana è tornato ad allenarsi con il gruppo, voglioso di mettersi in discussione. Tanti auguri Mario

Lopez, operazione riuscita
Marchetti fuori un mese

Arrivano delle news dall'infermeria del Cagliari. Il capitano Diego Lopez è stato operato al corno posteriore del menisco esterno . L'intervento fatto in Uruguay è perfettamente riuscito. Novità anche per Marchetti: il portiere rossoblù si è sottoposto a dei controlli che hanno evidenziato un'elongazione ai flessori della coscia sinistra. Per lui è previsto un mese di stop.

Biondini: "Non pensiamo più a domenica"
La sfida con la Fiorentina ha lasciato l'amaro in bocca nell'ambiente rossoblù. L'ultimo a riprendere il discorso è Davide Biondini: "Il rammarico c’è e è pure tanto perché vincendo, considerando i risultati delle altre squadre, avremmo fatto un bel balzo in avanti in classifica. Purtroppo giocare l’intero secondo tempo in inferiorità numerica non è facile, al cospetto di una grande squadra come la Fiorentina diventa poi particolarmente duro. Non ci sono dubbi che la partita sia stata condizionata dall’espulsione di Cossu, perché fino a quel momento ce la stavamo giocando, eravamo in vantaggio e avremmo potuto portare in porto il risultato. Nel secondo tempo loro hanno fatto un solo tiro, quello del gol del pareggio. Peccato, ma ormai è andata così e, tutto considerato, è comunque un buon punto che ci avvicina al nostro traguardo". Domenica ci sarà l'Inter, quindi il centrocampista mette in archivio la sfida con i viola per concentrarsi al massimo nella difficile sfida con i Campioni d'Italia: "Ora questa partita è giusto lasciarcela alle spalle, perché bisogna cominciare a pensare unicamente alla prossima, che tutti ben sappiamo sarà a dir poco difficilissima".

Riccardo Ferri sulla Panchina d'oro: "Mourinho deluso"
Il premio Panchina d'oro quest'anno ha scatenato un vero e proprio tormentone. Stavolta a dire la sua è l'ex nerazzurro Riccardo Ferri: "'Credo gli sia dispiaciuto, perché è un ambizioso. Arrivare secondo per lui non è il massimo. Allegri è stato premiato perché non ha una macchina perfetta come quella di Mourinho'.

Il Tempo - La Panchina d'oro spettava a Ranieri
In questi giorni le polemiche per la concessione della Panchina d'oro a Massimiliano Allegri invece che a Josè Mourinho, ha scatenato una vera e propria polemica. Ad inserirsi stavolta è stato il quotidiano Il Tempo, che ha così commentato:

"Quel premio spettava di diritto a Ranieri . Per una questione di solidarietà dopo la vergognosa cacciata dalla Juventus, di ammirazione per quel che sta facendo alla Roma: soprattutto per premiare uno stile che comprende eleganza, misura, self control, intensità nel lavoro, distacco nelle polemiche più roventi, disponibilità al dialogo con i media. Ma siccome la gran parte dei votanti erano tecnici delle serie minori, ecco ben identificato in Allegri il giovane rampante che interpreta il calcio con forti intuizioni tecniche e ben riveste il ruolo di Davide contro Golia".

Test di un tempo al Sant'Elia
Quest'oggi allo stadio Sant'Elia si è disputata una partitella in famiglia a porte chiuse. Il test è stato di soli 45 minuti, utili ad analizzare lo stato fisico degli uomini di Allegri, che domani si ritroveranno di pomeriggio ad Assemini per una nuova seduta
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Old 04-02-2010, 22:15   #1077
juninho85
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Toldo: "Contro il Cagliari massima concentrazione"
Il portiere dell'Inter Francesco Toldo non si fida del Cagliari, che domenica andrà a far visita ai nerazzuri a San Siro. Queste le sue parole: "Il Caglari domenica agirà come tutte le altre squadre venute al Meazza: cercheranno maggior copertura per impedire il nostro gioco e per questi, per noi non sarà facile. La ricetta per vincere? Semplice, essere sempre concentrati."

credici poldo,credici

Iffhs - Cagliari al 243° posto
E' stata stilata dall' Istituto di Storia e Statistica del Calcio la classifica delle migliori squadre del mondo tra il 1 febbraio 2009 al 31 gennaio 2010. A farla da padrona rimane il Barcellona, che precede Chelsea e Manchester United. L'Inter prima tra le italiane e 13. Il Cagliari di Massimiliano Allegri si trova al 243° posto alla pari con Espanyol, Trabzonspor, Dinamo Mosca e Monterrey.
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Old 04-02-2010, 23:00   #1078
OvErClOck82
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Che sono i falli che si fischiano sempre in italia e che hanno fischiato anche a noi, mica solo a voi...
sono i falli che imho rovinano lo spettacolo... quando lo fanno i nostri mi incazzo come una iena, ma domenica i coglioni che commettevano fallo su quelle situazioni erano proprio i fiorentini
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Old 05-02-2010, 08:13   #1079
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Unione Sarda - Cagliari, il tridente anti-Inter
Nel ruolo di mezzala costruirà una carriera importante, ha detto nei giorni scorsi Allegri, uno dei suoi più grandi estimatori. Il futuro è segnato. Domenica contro l'Inter intanto Lazzari proverà a prendersi la scena di San Siro da trequartista al posto dello squalificato Cossu. Destino. Già è successo, infatti, lo scorso 22 novembre nella partita con il Milan, forse la migliore del giocatore bergamasco (suo, tra l'altro, uno dei tre gol rossoblù nel 4-3 finale) da quando indossa la maglia del Cagliari.
Lavori in corso tra le linee. L'espulsione di Cossu ha condizionato non solo il match con la Fiorentina ma anche la prossima trasferta. Inutile aggirare l'ostacolo: il fantasista sardo è una pedina fondamentale dello scacchiere rossoblù. Recupera palloni su palloni in fase di interdizione, detta i tempi alla manovra offensiva e, soprattutto, è un punto di riferimento per gli attaccanti (non a caso è il terzo assistman della serie A dopo Ronaldinho e Cassano). Insostituibile, insomma. Ma l'allenatore, sinora, è riuscito a fare di necessità virtù nelle emergenze (prima con Jeda, ultimamente con Lazzari) senza stravolgere l'assetto tattico della squadra.
Le gerarchie sono cambiate. Anche per la sfida di domenica l'ex atalantino è in vantaggio sul brasiliano. Questione tecnica, ma soprattutto fisica e mentale. Lazzari sta attraversando uno stato di forma straordinario. Geniale e decisivo. E all'occorrenza operaio. Sta, infatti, interpretando nel migliore dei modi il ruolo che Allegri ha scelto per lui. In entrambe le fasi. Domenica scorsa contro la Fiorentina il suo miglior biglietto da visita: prima insegue per cinquanta metri e passa il viola De Silvestri sino a rubargli il pallone, cinque minuti dopo illumina il Sant'Elia con un gol da capogiro. La mezzala ideale, insomma. Per la felicità di Allegri, che prima lo ha segnalato al presidente Cellino (quando ancora giocava nel Grosseto), poi lo ha lanciato nel calcio che conta pur tra tante incognite. Se dovesse davvero essere lui (e non Benitez) il prossimo allenatore della Juventus dopo Zaccheroni, potrebbe addirittura portarlo con sé a Torino. Intanto insieme fanno bello il Cagliari e domenica proveranno a fermare la corsa dell'Inter di Mourinho.
Con Lazzari trequartista, Biondini si sposterebbe a sinistra e a sua volta verrebbe sostituito a destra da Dessena. Confermatissimo Conti, devastante domenica scorsa e di nuovo ad altissimi livelli. Ma i dubbi di Allegri non finiscono qui. Due maglie per quattro in attacco ora che anche Larrivey è a disposizione dopo aver scontato un turno di squalifica. L'argentino morde il freno, l'espulsione di Siena non ha certo affievolito la sua voglia di riscatto. Nelle ultime settimane, però, sono risalite le quotazioni di Jeda che ha ritrovato il posto da titolare proprio contro la Fiorentina dopo tanta panchina. Certo i dieci gol segnati sinora da Matri (capocannoniere rossoblù, meglio in serie A hanno fatto solo Milito, Di Natale, Barreto e Pazzini) peseranno, e non poco, nella scelta finale di Allegri. Tra l'altro per lui è quasi un derby essendo cresciuto nel Milan. Poi c'è Nenè, forse il più sacrificato negli ultimi due mesi. E se fosse proprio il brasiliano ex Nacional de Madeira la sorpresa di San Siro?
Giochi fatti, invece, in difesa dove l'assenza di Lopez (ieri l'uruguaiano si è operato al menisco) riduce al minimo le alternative per Allegri. Se contro la Fiorentina il tecnico livornese ha preferito Marzoratti a Dessena «per avere maggior contenimento», figurarsi contro l'Inter. Sciolto il nodo del terzino destro, dunque, il resto della retroguardia vien da sé: i due centrali saranno Astori e Canini, a sinistra stakanov Agostini, l'unico rossoblù ad aver giocato tutte le partite dall'inizio del campionato, minuti di recupero compresi.
La vera novità sarà tra i pali. Il ko di Marchetti si è rivelato più importante del previsto. Non solo la gara con Inter: il portiere salterà anche quelle con Bari, Parma e Chievo. Il suo vice Lupatelli è ancora out e lo staff tecnico rossoblù non se l'è sentita di puntare sul giovane di Macomer Vigorito, che pure contro la Fiorentina non ha sfigurato affatto, tutt'altro. Spazio, dunque, ad Agazzi, acquistato in chiusura di mercato dalla Triestina ed esordiente in serie A. «Non conosco il significato della parola paura, per me questa è un'occasione importante e sono pronto a prendermi le mie responsabilità», il guanto della sfida del neo rossoblù, cresciuto nelle giovanili dell'Atalanta assieme a Lazzari, Canini, Montolivo e Pazzini.
Ricapitolando: Cagliari in casa della capolista senza il giocatore più rappresentativo (Cossu), il capitano (Lopez), il secondo portiere della Nazionale (Marchetti). E all'appello manca pure Pisano. Ma proprio nelle situazione di emergenza i rossoblù hanno dimostrato una compattezza di squadra disarmante. Palla al centro e avanti tutta.

La Nuova Sardegna - Domenghini: "E' un Cagliari con le bollicine"
Cinque stagioni all’Inter, quattro al Cagliari. Chi meglio di Angelo Domenghini, 69 anni ad agosto, può focalizzare l’obiettivo sulla sfida del Meazza? In maglia nerazzurra ha vinto due scudetti, una Coppa dei Campioni e due Coppe Intercontinentali. Con quella rossoblù lo storico scudetto nel 1970. Campione d’Europa nel 1968 con la nazionale e vice campione del mondo a Messico ’70. “Domingo”, gioca in anticipo il match di domenica.
- Il Cagliari non ha nessuna chance di fare punti?
«Non direi. Nel calcio non ci sono risultati scontati. Certo, è una partita difficile per i rossoblù, ma anche per l’Inter che non avrà vita facile contro un avversario che non ha nulla da perdere».
- E questo può essere un piccolo vantaggio?
«Lo è senza dubbio. La squadra di Allegri andrà in campo con entusiasmo, sapendo che può anche andare male».
- L’Inter col Cagliari ha sempre sofferto, succederà anche questa volta?
«Quella sarda è una realtà del calcio italiano. Una formazione che gioca bene e ha un modo di stare in campo che ai nerazzurri può dare molto fastidio. Senza dimenticare Allegri, un tecnico che sta dimostrando di avere grandi capacità».
- Nel Cagliari mancheranno Marchetti, Lopez e Cossu, Mourinho dovrà fare a meno di Lucio e Sneijder.
«Quella di Cossu è un’assenza pesante, perchè si tratta di un giocatore che può fare la differenza. L’Inter ha tanti giocatori in rosa ma quello dell’olandese è un forfait che si farà sentire».
- A proposito di Cossu, in molti sostengono che meriterebbe la maglia azzurra. Lei che cosa ne pensa?
«Per quello che sta dimostrando, credo che questo ragazzo dovrebbe essere premiato con una convocazione. Ma nel calcio ci sono simpatie e antipatie, è sempre stato così. Cossu è penalizzato perchè non ha mai fatto parte del gruppo di Marcello Lippi e in vista dei Mondiali, il ct difficilmente inserirà facce nuove. Secondo me in Sudafrica non ci va nemmeno Antonio Cassano».
- Uefa League, parola che Allegri non pronuncia mai. Il Cagliari ha qualche possibilità di centrare il prestigioso obiettivo?
«Ci deve credere. Semplicemente perchè se non ci risce non succede proprio nulla. I sardi il loro campionato lo hanno già vinto salvandosi con largo anticipo. E su questo non ci piove».
- Se lei fosse sulla panchina del Cagliari, come preparerebbe questa sfida?
«Non cambierei di una virgola il modo di giocare. Direi ai ragazzi di andare in campo con la voglia di meravigliare e tanta determinazione. Guai ad avere paura».
- Allegri ha vinto la Panchina d’Oro e Mourinho non l’ha presa bene.
«A me non sembra che Josè abbia fatto polemiche. Ha accettato il verdetto dei colleghi serenamente, anche se gli è dispiaciuto non vincere. Nel calcio bisogna accettare anche le sconfitte, anche se non ritengo che per lui possa considerarsi tale».
- Massimo Cellino è considerato un “killer” di allenatore, ma con Allegri ha avuto molta pazienza.
«E’ vero. Il primo anno, dopo cinque sconfitte di fila, pensavo lo esonerasse. Invece gli ha dato fiducia e ha fatto bene visto come stanno andando le cose. Io penso che quando si sceglie un tecnico bosognerebbe tenerselo fino al termine della stagione e non dare ascolto ai media».
- Come finirà la sfida Mourinho-Allegri?
«Non lo so e non faccio mai pronostici. Sarà una bella partita, il pubblico si divertirà. Dico solo che se i sardi faranno il colpaccio per me non sarà una sorpresa».
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Old 05-02-2010, 10:18   #1080
juninho85
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Sonetti: "Allegri merita la Panchina d'Oro"
Il buon momento del Cagliari tiene concentrati parecchi addetti ai lavori sul campionato sin qui compiuto dalla squadra di Allegri. Quando poi si tratta di ex illustri e dalla battuta pronta come Nedo Sonetti, gli spunti di riflessione diventano ancor più interessanti. Sonetti, che nel suo curriculum vanta ben sette promozioni e che per ben tre volte è stato chiamato al capezzale di un Cagliari in difficoltà, ha accettato di dire la sua ai microfoni di TuttoCagliari.net.

Iniziamo parlando di Allegri: quanto la inorgoglisce che un suo concittadino sia stato recentemente insignito della "Panchina d'Oro"?
Al di là del fatto che sia livornese, sono molto contento perché se lo merita. In genere la "Panchina d'Oro" è sempre stata assegnata agli allenatori che hanno vinto lo scudetto, mentre lui ha dimostrato di poterla vincere anche allenando una squadra con diverse ambizioni di classifica come il Cagliari.

Di questo Cagliari lei conosce tanti giocatori, che ha avuto occasione di allenare nelle sue varie esperienze in Sardegna: trova che ci sia qualcuno che deve ancora completamente esprimere il proprio potenziale?
Tutti quanti stanno facendo abbastanza bene, l'unico di quelli che io ho avuto che forse non è ancora esploso del tutto è Canini, che è stato piuttosto penalizzato dall'annata trascorsa a recuperare dall'infortunio. Per il resto, sono contentissimo di constatare che i vari Cossu, Conti, Jeda che è stato con me a Catania, Matri stanno tutti avendo un gran rendimento.

Passando a quelli che invece lei non ha avuto modo di allenare, ce n'è uno che le piace in particolare?
Dico Marchetti, che conosco comunque abbastanza bene dai tempi dell'Albinoleffe.

Dove può arrivare questo Cagliari?
Anzitutto deve distanziare il più possibile la cosiddetta "zona rossa", fino a quel momento non si potrà parlare d'altro. Tuttavia, continuando a giocare in questa maniera, non gli è assolutamente precluso un posto in Europa.

Domenica c'è Inter-Cagliari: si sente di farci un pronostico?
Per me finirà in pareggio.

Generalizziamo un po' il discorso spostandoci sul campionato. In questi giorni si è chiusa la campagna di trasferimenti: dividendo il campionato in tre ideali fasce rappresentate da Champions League, Europa League e zona salvezza, quale squadra si è rinforzata di più per ciascuna fascia?
Queste griglie mi lasciano in verità un tantino perplesso, perché i nomi interessanti sono tanti ma bisogna anche vedere come si inseriscono a campionato in corso. Dico semplicemente che la squadra più forte delle altre, l'Inter, è diventata ancora più forte da quando ha preso un giocatore come Pandev.

Supponiamo che lei sia l'allenatore di una squadra con budget illimitato sul mercato: quali giocatori chiederebbe al suo presidente?
Non chiederei niente, tanto ormai i presidenti fanno tutto di testa loro. Se anche chiedessi un giocatore, probabilmente me ne comprerebbero un altro!

Come ultima domanda, concentriamoci sui prossimi mondiali. Chi vede come favorita?
C'è una favorita a livello "costituzionale" che è naturalmente il Brasile. Per il resto i nomi sono sempre quelli, vale a dire Italia, Germania e Argentina, oltre all'Inghilterra che quest'anno vedo particolarmente bene.

Cossu e la maledizione di Milano
Andrea Cossu non ci sarà domenica a San Siro. Non è una novità, si sapeva da una settimana, dopo l'espulsione rimediata contro la Fiorentina. La cosa curiosa è che Cossu ha saltato una sola partita in questa stagione e guardacaso sempre a San Siro, contro il Milan. Un peccato anche per il pubblico, che con la contemporanea assenza di Sneijder nelle file dell'Inter, non potrà vedere le giocate sempre spettacolari dei due trequartisti folletti.

Cagliari, contro l'Inter è Mission Impossible
Per il Cagliari la sfida di domenica a San Siro con l'Inter è una "Mission Impossible". I ragazzi di Allegri dovranno sfatare diversi tabù: il Cagliari non vince a San Siro da 15 anni, precisamente dal 21 maggio 1995. L'Inter non perde una partita casalinga (coppe comprese) dall'arrivo di Mourinho, quindi circa un anno e mezzo. Lo stesso Mourinho non perde una partita casalinga dal 23 febbraio del 2002, quando ancora allenava il Porto. Infatti sia con il Chelsea che con l'Inter, non hai mai perso in casa. Il Cagliari dal canto suo, va in gol consecutivamente da 18 partite, non perde da 6 turni e non perde in trasferta da due mesi.

Dal punto di vista dei numeri, non c'è partita. L'Inter è super favorita. Ma si sa, i pronostici spesso vengono smentiti. Sarà questo il caso?
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