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15-12-2008, 08:51 | #1 |
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Obettivo singolo vs doppio
Leggendo qui e là mi sembra di aver capito che è meglio possedere due obbiettivi che coprano una determinata focale rispetto ad averne solo uno.. ad esempio è meglio possedere un 18-55 e un 55-200 piuttosto che un unico 18-200.. io mi chiedo però: COME MAI???
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15-12-2008, 09:23 | #2 |
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innanzitutto dovremmo staccarci dal concetto di "coprire un determinato range di focali".
Non vuol dire nulla, e non serve a nulla in realtà coprire perfettamente tutte le focali: alla fine userai sempre le medesime, quelle che A TE son più congeniali. Detto questo, é una questione di qualità. fare una lente con poca escursione é più facile di una con molta escursione. Poi, da un punto di vista prettamente "scolastico", una lente con grande escursione é una tentazione per il pigro, che tende ad usare la focale per cambiare il punto di vista invece che le gambe, come dovrebbe. Ultima cosa, dividere il corredo aiuta a ragionare su come fotografare: usi la lente grandangolare per dare un taglio, il tele per darne un' altro, e il dover fisicamente cambiare ti resetta un attimo la mente. |
15-12-2008, 09:47 | #3 |
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quindi, sotto un profilo prettamente tecnico, queste lenti "per pigri" non vanno a inficiare in nessun modo la fotografia finale?!
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15-12-2008, 09:56 | #4 |
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a parità di qualità, no.
peccato che a parità di qualità si sacrificano altri fattori (esempio, il costo). E con costi simili, la qualità é penosa nel confronto. un 18-200 ad esempio avrà luminosità 3.5 - 6.3. Il che vuol dire che nel lato tele (dove serve più luce per avere tempi più brevi) sarai almeno 1 stop più buio. Sarà molto meno nitido rispetto al corrispettivo. Sarà molto meno corretto otticamente rispetto al corrispettivo. Fondamentalmente, quindi, sarà un fondo di bottiglia, rispetto alle due lenti. che, mediamente, sono lenti oneste ma non eccezionali. Se per esempio le confronti a fissi, o a lenti più "estreme" saranno ancor più chiari i divari qualitativi tra una lente "superzoom" e lenti di qualità. |
15-12-2008, 09:56 | #5 | |
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Gli zoom a lunga escursione vanno dal cagoso medio al diarroico andante! Sono un compromesso. Vai su photozone.de/reviews e dai un occhio alle varie lenti. In più hanno luminosità ridicole tipo f/6.3 ...cioè od usi 400iso o speri sempre nel sole pieno. Tralasciando paragoni eclatanti...siamo sempre al di sopra di una analoga lente per "bridge"...ma la differenza non è poi così lontana. Sopravvivono a mia conoscenza tre lenti . Nikkor 18-200vr (...cara!) . Canon 18-200is (...cara!) . Canon 28-300L /35-350L (...enormi e "preziose") Poi i Tamron 18-250 e l'incognita 18-270 ...un po' peggio e poi i Sigma ma siamo già nel bàratro. |
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15-12-2008, 09:57 | #6 |
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Street...se devi copiare quello che dico io...almeno quotami!
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15-12-2008, 10:05 | #7 | |
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quota tu, semmai |
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15-12-2008, 10:09 | #8 |
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Ti schiaccio nanetto!
PS...vengo lì? Ultima modifica di AarnMunro : 15-12-2008 alle 10:11. |
15-12-2008, 10:09 | #9 |
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ok.. chiarissimi.. dubbio completamente spazzato via!
mi ricollego alle vostre risposte per farvi un'altra domanda da caprone ignorante: "In più hanno luminosità ridicole tipo f/6.3" - "un 18-200 ad esempio avrà luminosità 3.5 - 6.3". Che sono questi questi valori? Come faccio a capire cosa è buono o no in tale ambito? |
15-12-2008, 10:19 | #10 | |
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Quote:
E' il rapporto tra focale e diametro del buco a quella focale: luminoso (sotto i 2.8) Medio (f/8) Chiuso (sopra i 16) Ovviamente più il diaframma è alto (è un inverso!) più il buco è piccolo e meno luce passa (quindi tempi lunghi e rischio mosso) |
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15-12-2008, 10:21 | #11 |
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you're welcome
ma entro natale, dopo sono in svizzera (se vuoi venire sulla neve....) |
15-12-2008, 10:48 | #12 |
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15-12-2008, 11:30 | #13 | |
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ho cercato un pochino ma ho ancora qualche dubbio anche perchè entra in gioco la profondità di campo. mi pare di aver capito che con diaframmi bassi (buco grande) i soggetti lontani nn sn a fuoco quindi andrebbero usati in condizioni di pochissima luce con soggetti ravvicinati (e viceversa), giusto? se il ragionamento fila.. giungo alla conclusione che, a meno di condizioni straordinarie o particolari, i migliori siano quelli con valori intermedi.. ma a questo punto mi chiedo.. qual'è il passo ulteriore che ti fa scrivere "hanno luminosità ridicole tipo f/6.3"?! ridicole perchè? "avrà luminosità 3.5 - 6.3. Il che vuol dire che nel lato tele (dove serve più luce per avere tempi più brevi) sarai almeno 1 stop più buio" che è uno stop? come fai a dire che sarà più buio? |
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15-12-2008, 11:30 | #14 |
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che gps... all' antica: sarò a verbier
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15-12-2008, 11:49 | #15 | |
Bannato
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1) Avere un obbiettivo molto luminoso significa avere un diaframma che può essere aperto molto e non che deve per forza essere aperto molto...il diaframma lo apri e lo chiudi te come meglio ti aggrada...quindi se devi fotografare un qualcosa dove devi avere tutto a fuoco e c'è molta luce (fare un paesaggio in una giornata assolata al mare) puoi sempre chiuderlo anche fino ad f22...non te lo vieta nessuno...quei valori sono le aparture minime concesse alla più bassa focale e alla più elevata focale della tua ottica....poi puoi chiudere quanto ti pare Certo è che se un giorno stai facendo una foto crepuscolare e hai bisogno di più luce per non avere tempi lunghissimi ti spari o alzi gli iso aumentando di conseguenza il rumore... 2) Il fatto che quando apri i diaframmi hai lo sfocato è un grosso punto di forza nei ritratti dove magari vuoi il viso in primo piano e lo sfondo sfocato...con un fondo di bottiglia non lo fai 3) Non ci sarebbe ragione logica di far pagare cifre spaventose obbiettivi che possono aprire molto il diaframma se il vantaggio fosse usarli a focali medie...anzi...verrebbero prodotti solo a focali medie direttamente |
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15-12-2008, 11:57 | #16 |
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forse le cazzate dette (o pensate) dipendono dal fatto che non sapevo cosa fossero quei valori.. quindi una volta per tutte 3.6-6.3 cosa significa? e l'unita di misura f per cosa sta?
da quello che dici mi pare che la cosa migliore sia comprare un obbiettivo (che poi sarà anche il più costoso) con luminosità elevata per poi gestirsela in tutte le situazioni.. il quesito che sorge spontaneo è: come valuto questo parametro?! ho però la sensazione che la risposta alla prima domanda mi serva a chiarire le idee anche sulla seconda.. |
15-12-2008, 12:07 | #17 | |
Bannato
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Ciò significa che l'obbiettivo ha un'escursione focale che và da 40mm a 150mm e che alla focale minima (40 mm) il diaframma può essere aperto massimo a f4 mentre alla focale massima (cioè 150mm) il diaframma può essere aperto massimo a 5,6. Più il valore f è basso più il diaframma è aperto e più luce entra mentre più tale valore è alto meno il diaframma è aperto e meno luce entra. Ora ovviamente tu dalla tua reflex puoi anche impostare a mano i diaframmi o lasciarli decidere alla macchina...per esempio se stai alla focale minima di 40mm puoi anche dirgli di mettere il diaframma a f22...mica è fisso che deve stare per forza a f4, è normale chiuderlo...stai facendo un paesaggi luminoso...se non lo chiudi ti viene tutta la foto bruciata...peràò se ti serve aperto lo puoi tenere a f4... Poi zoomando da 40mm fino a 150 la massima apertura consentita del diaframma tenderà a diminuire fino a giungere alla focale massima dove non potrà essere aperto più di f5.6 E' più chiaro ora? |
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15-12-2008, 12:15 | #18 |
Bannato
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Non c'è l'unità di misura quel numero lì è puro perché è definito come un rapporto: detto in parole più comprensibili per esempio con f/3,6 l'apertura (in mm se misuri la focale in mm ) è A= f/3,6 dove f è la focale del tuo obiettivo (se zoom quella che stai usando in quel momento ovvio) e 3,6 è il rapporto fra focale e apertura.. capito..
Ora si usa quella forma un po' complicata perché a parità di rapporto si hanno gli stessi effetti fotografici per la luminosità: detto in parole povere a parità di condizioni luminose e del rapporto citato per qualsiasi focale tempi e ISO (le altre due coordinate) sono fissi se si vuole esporre correttamente la scena.. Ho peggiorato la tua situazione o cominci a capire? |
15-12-2008, 12:19 | #19 | |
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1) Mettiti calmo 2) Salva questa discussione e rileggila tra un anno che morirai dal ridere 3) Ascolta: f/x è la misura (adimensionale) che simboleggia la grandezza del buco attraverso cui il sensore viene "bagnato" dalla luce durante lo scatto. Il parametro è assoluto (essendo un rapporto). Ovvio che conviene prendere un obiettivo luminoso...ma costa! Immagina un tubo di 200mm (il tele da 200) e pensiamolo grande abbastanza da essere f/2! Vuol dire che la lente frontale avrà diametro d=200mm/2=100mm=10cm! Una belva disumana di metallo e cristallo (minimo 4000€) Pensiamo adesso ad un tubo a lunghezza variabile ma che non può cambiare di diametro: va da 50mm a 200mm...il diametro sarà 2,5cm...cioè 25mm! Tale tubo a 50mm sarà una lente da 50mm/25mm (f/2!) mentre a 200 sarà 200mm/25mm (f/8! Uno schifo!) Quindi ecco il nostro 50-200 2-8. Quindi i numeri dopo le lunghezze focali in uno zoom rappresentano le aperture MAX alle due lunghezze estreme. Poi con il comando opportuno parzializzi l'apertura arrivando anche ad f/32 al momento dello scatto. Uno zoom con apertura costante sarà una specie di cono. Ed avrà quindi un numero solo! Guarda il mio Tamron 17-50 2,8! La pdc è poi un altro paramentro da valutare: googla "dof master" e studia. Pensa a quanto ti ho scritto! Ultima modifica di AarnMunro : 15-12-2008 alle 12:21. |
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15-12-2008, 12:32 | #20 |
Bannato
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ehehe sta cosa però me la dove ammettere anche voi canoniani e nikonisti...il 4:3 per ste cose è comodo perchè avendo un rapporto di ingrandimento 2X il mio 40:150 a 150 è un 300 (che inizia ad essere un bel cannone) ed è cmq 5.6 che non è luminosissimo ma come obbiettivi kit manco troppo buio ad una focale equivalente a 300 mm....senza considerare le dimensioni ridotte perchè otticamente è cmq un 40:150 e non un 80:300
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