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22-07-2008, 18:08 | #41 |
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Afghanistan: dal 5 agosto l'Italia si concentrerà a ovest
Roma, 22 lug (Velino) - Il prossimo 5 agosto l’Italia cederà in Afhganistan la guida del Regional command Capitol (Rc-C) alla Francia che assumerà l’incarico forse per un anno intero. Nello stesso periodo comincerà la razionalizzazione delle nostre forze militari nel Paese asiatico. Questa prevede la riduzione dei soldati a Kabul e il rinforzo del contingente a Herat nella regione ovest. Sul primo fronte il parziale rientro, come annunciato nei mesi scorsi dal ministro della Difesa, Ignazio La Russa, farà sì che venga rispettato il numero massimo annuale di soldati impiegabili sul teatro come stabilito dal Parlamento. “In Afghanistan ci sono oggi 2.600 militari italiani – aveva spiegato il ministro in un’audizione alle commissioni riunite Esteri e Difesa di Camera e Senato -. Circa 300 sopra il limite massimo deciso in Parlamento. Ma ad agosto ci sarà una sensibile riduzione di truppe (si scenderà a 2.000-2.100 soldati), in quanto il nostro Paese non avrà più il comando della capitale (Regional command Capitol, Rc-C)”. Lasceranno Kabul il gruppo di comando, gli assetti logistici e la task force a Surobi. Rimarrà, invece, il battlegroup alle dipendenze del Rc-C. “La riduzione a Kabul e il rafforzamento del contingente presente nella regione ovest, porterà la forza italiana a essere composta da circa 2.400 soldati a ottobre 2008”. Sul secondo versante, invece, si consoliderà la nostra posizione nell’area occidentale grazie all’arrivo di nuovi distaccamenti di forze speciali e alla nascita del Battlegroup (quattro compagnie: tre di fanteria leggera e una corazzata) che andrà a sostituire l’attuale Quick reaction force (Qrf, tre compagnie italiane e una spagnola) e verrà rinforzata, come annunciato da La Russa, l’area meridionale della regione ovest. E cioè il distretto di Delaram in provincia di Farah dove già esiste una Forward operating base nella quale opera una compagnia italiana a rotazione. “È stata da tempo rilevata la necessità di aumentare le capacità di sorveglianza e controllo del territorio della porzione meridionale della regione ovest, dove si sono manifestati preoccupanti episodi di violenza. Tale esigenza – aveva affermato il ministro -, potrà essere soddisfatta a partire dal prossimo mese di ottobre, attraverso una graduale immissione di una parte degli assetti resi disponibili dalle 'economie' operate nella regione di Kabul”. Il Velino |
22-07-2008, 19:10 | #42 |
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ci si da da fare
Afghanistan: 30 taleban uccisi Il bilancio potrebbe aumentare perche' l'operazione e' in corso (ANSA) - HERAT (AFGHANISTAN), 22 LUG - I militari della coalizione a guida Usa e le forze afghane hanno ucciso e ferito piu' di 30 taleban in combattimenti. Gli scontri sono avvenuti nell'ovest del paese, nel distretto di Bala Boluk nella provincia di Farah. Il bilancio potrebbe aumentare perche' l'operazione e' ancora in corso. Un convoglio Usa e' stato attaccato stamani con armi leggere e razzi a Bala Boluk. E' stato chiesto l'appoggio aereo, ma i velivoli non hanno sparato. |
23-07-2008, 01:27 | #43 |
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ISAF rejects Farmakan and Bakhtabad villages civilian casualty claim
KABUL, Afghanistan - ISAF has thoroughly investigated and rejects claims that ISAF forces killed more than 50 civilians in the Shindand area. The claims originated in the media from the tribal elder Haji Zalmai and District Chief Mullah Lal Muhammad who said that more than 50 civilians had reportedly been killed in the villages of Farmakan and Bakhtabad on Thursday, July 17. Our extensive investigation reveals that the closest airstrikes carried out were 13 km to the South East of these villages. ISAF therefore rejects these claims as baseless. ISAF always operates giving the highest importance to protecting civilians, and deeply regrets any instances where civilians are mistakenly injured or killed. It should never be forgotten the insurgents use indiscriminate methods which inevitably lead to deaths of many innocent Afghans. |
23-07-2008, 01:31 | #44 |
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Afghanistan: Liberati i due ingegneri turchi rapiti a Herat
I due ingegneri turchi rapiti la settimana scorsa a Herat, nell'ovest dell'Afghanistan, sono stati liberati questa notte dietro il pagamento di un riscatto. Lo si apprende da fonti della polizia afghana e del ministero degli Esteri turco. "I due cittadini turchi sono stati liberati questa notte ed hanno dichiarato che è stato pagato un riscatto per ottenere la loro liberazione", con queste parole il portavoce della polizia, Abdul Rauf Ahmadi, ha annunciato il rilascio dei rapiti. Non si sa a quanto ammonti il riscatto e chi l'abbia pagato. Un funzionario del ministero degli Esteri turco ha confermato che "i due sono salvi e stanno viaggiando verso la Turchia con un volo privato". I due turchi, che si trovavano in Afghanistan per un progetto di costruzione a Islam Qala, al confine con l'Iran, erano stati rapiti insieme con il loro autista, lo scorso 14 luglio, da due uomini armati introdottisi nella loro casa alla periferia di Herat |
23-07-2008, 06:29 | #45 |
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Referenti in Compravendite Ognuno sceglie le cause per cui combattere in base alla propria statura. |
23-07-2008, 08:25 | #46 |
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Ottimo lavoro easyand
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28-07-2008, 11:45 | #47 |
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ROMA (27 luglio) - Due elicotteristi italiani sono stati rimpatriati nei giorni scorsi da Herat, in Afghanistan: secondo fonti militari, la misura è stata disposta «esclusivamente per motivi sanitari», in seguito alla situazione di stress psico-fisico diagnosticata ai due soldati al termine di un impegnativo ciclo operativo. «Nei loro confronti - spiegano - non è stato adottato alcun provvedimento».
Secondo il quotidiano "Il Tempo", invece, la decisione sarebbe stata invece adottata perché i due elicotteristi si sarebbero rifiutati di sparare «durante uno scontro a fuoco in cui erano coinvolti anche militari italiani. La loro giustificazione è stata che sulla linea di tiro c'erano anche civili». Dopo questo episodio, scrive il quotidiano, i due piloti di elicotteri Mangusta, sono stati «immediatamente rimpatriati» e sul fatto è stata aperta un'inchiesta. Il comando del contingente italiano ad Herat ribadisce però che le cose stanno diversamente. I due elicotteristi, spiega una fonte militare, hanno accusato uno «stato di disagio» al termine di una serie di missioni operative e si sono presentati in infermeria, dove è stato diagnosticato loro uno stato di forte stress psico-fisico che il medico ha giudicato incompatibile con i compiti loro assegnati in quel difficile teatro di operazioni. I due militari sono stati quindi rimpatriati e, dopo un periodo di osservazione al Policlinico del Celio, come prescritto in questi casi, sono tornati alla loro base di Rimini. «Si è trattato di un rimpatrio dovuto esclusivamente a motivi sanitari» viene ribadito da Herat, dove dicono di «non sapere nulla» di eventuali inchieste aperte sull'episodio. Da parte del comando del contingente italiano, in ogni caso, «non è stato adottato alcun provvedimento» nei confronti dei due piloti. |
29-08-2008, 13:06 | #48 |
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Nella provincia di Herat il PRT inaugura 60 nuovi pozzi
Gli italiani aprono i ?rubinetti? e la provincia di Herat dà il benvenuto a 60 nuovi pozzi e quindi all?inizio di una sempre più vicina ripresa della microeconomia locale. Nelle giornate del 5 e 6 di agosto, il Provincial Reconstruction Team a guida italiana, su base 66° Reggimento aeromobile ?Trieste?, ha infatti inaugurato 60 nuovi pozzi sparsi nei distretti di Injiil, Karhok e Koshk. Si è concluso così un progetto prezioso per l?Afghanistan occidentale, visto che permetterà di soddisfare l?esigenza di acqua potabile da poter utilizzare per gli usi domestici, ma anche per poter irrigare i campi o abbeverare il bestiame, con un conseguente miglioramento delle condizioni di vita della popolazione. I lavori sono stati supervisionati e seguiti dagli specialisti del CIMIC Centre (Cooperazione Civile e Militare) del PRT e sono stati interamente finanziati dal Ministero della Difesa per un totale di 73mila euro. L?opera rientra nel più vasto progetto di supporto all?agricoltura e all?economia del paese, ma anche a favore di un miglioramento igienico e sanitario, che porterà entro la fine dell?anno a realizzare un totale di 180 pozzi artesiani. Il Provincial Reconstruction Team ha avviato di recente un?altra attività volta a fornire acqua potabile ad una larga parte della popolazione del capoluogo della provincia, con la creazione di una vasta rete idrica urbana. Nella mattinata del 4 agosto, infatti, nella città di Herat, nei quartieri di Now Abad, Ghaizan-e-sangar e Jakkan , si è dato inizio ai lavori per la realizzazione di una rete di tubature - oltre 30 Km di condotti idrici interrati - che andrà a rifornire di acqua potabile circa 200 mila persone. Il costo finale dei lavori si aggirerà attorno ai 215 mila euro e dovrebbero concludersi nel mese di novembre. Il PRT di Herat contribuisce al miglioramento della rete viaria di Kabul Il Provincial Reconstruction Team (PRT) di Herat a guida italiana su base 66° Reggimento Aeromobile ?Trieste?, ha fatto dono, alla polizia municipale della città, di una fornitura completa di segnali stradali (1300 cartelli) e di vernice (4000 Kg) per la realizzazione di segnaletica orizzontale. Il progetto va a completare una serie di attività che hanno in passato portato alla donazione di palette per il traffico, uniformi, attrezzature e corsi di formazione per il personale. Infatti, anche con la collaborazione della protezione civile della Bassa Romagna, sono stati organizzati dei corsi di aggiornamento professionale, gestiti e condotti da personale specializzato proveniente dall?Italia. Contestualmente, si è fatto dono, presso la redazione di Herat Tv (televisione locale), di una telecamera, mixer e altri apparati elettronici per il montaggio e l?elaborazione delle immagini e del suono, per integrare quelli esistenti e favorire così la diffusione dell?informazione e della cultura attraverso la realizzazione di programmi a carattere sociale. Proprio in tale ottica il PRT ha messo in contatto la polizia municipale di Herat e la rete televisiva locale, che hanno stretto un accordo per la realizzazione di una campagna divulgativa per la sensibilizzazione all?educazione stradale, rivolta in particolar modo ai bambini. Task Group ''Ancora'': missione compiuta La Marina Militare, con il Task Group ?Ancora? il 18 agosto scorso ha terminato il suo impegno ad Herat, nell?ambito del Regional Command West. Il Task Group, presente in Teatro dall?8 dicembre passato, dopo 321 missioni, 497 ore di volo, impiegando 24 piloti e 18 specialisti con i due elicotteri SH-3D ?Sea King? del 4° gruppo di Grottaglie(TA), ha effettuato operazioni di medevac, casevac, assetti di reazione rapida e trasporto di personale. ?Sono veramente soddisfatto del lavoro svolto da tutti ? ha commentato il Capitano di Fregata pilota Gabriele Martiniani, Comandante del Task Group Ancora - si sono fatti trovare sempre pronti e preparati per affrontare ogni situazione e ogni missione, in qualsiasi condizione?. |
29-08-2008, 13:08 | #49 |
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“I proiettili sollevavano sbuffi di sabbia conficcandosi davanti ai mezzi. Ci tiravano razzi Rpg da tutte le parti. Anche la base era sotto attacco. Non dimenticherò mai le fiammate delle esplosioni all’interno del fortino, dove la mia compagnia rispondeva al fuoco”. Inizia così, con il racconto del primo caporalmaggiore Pasquale Campopiano, il reportage del nostro inviato Fausto Biloslavo sull’ultima battaglia dei soldati italiani in Afghanistan.
http://blog.panorama.it/mondo/2008/0...-in-esclusiva/ articolo: http://www.difesa.it/Sala+Stampa/Ras...08&pdfIndex=21 Ultima modifica di easyand : 29-08-2008 alle 13:34. |
29-08-2008, 16:36 | #50 |
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Hanno fatto un ottimo lavoro!
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31-08-2008, 11:14 | #51 |
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AFGHANISTAN: FERITI 2 ITALIANI
ROMA - Due militari italiani sono rimasti feriti, in maniera non grave, durante una operazione di avio-rifornimento: sono stati colpiti da un fusto di carburante che era stato lanciato con un paracadute da un aereo nella provincia di Badghis, nell'Afghanistan occidentale. Lo hanno detto all'ANSA fonti del comando del contingente italiano ad Herat. L'incidente è avvenuto intorno alle 7:30 locali a Bala Morghab, una località nella provincia di Badghis (nel settore occidentale dell'Afghanistan), dove gli italiani da poco gestiscono una 'Fob', cioé una base operativa avanzata. Durante un avio-rifornimento, il vento ha spostato dalla traiettoria prevista un fusto di carburante lanciato da un C-130 con un paracadute: il pesante contenitore ha quindi colpito due militari italiani impegnati in questa operazione, che sono rimasti feriti. Subito soccorsi, sono stati trasportati con un elicottero super Puma spagnolo alla base di Herat, dove sono già stati trattati. "Stanno bene", assicurano dal comando italiano, spiegando che hanno riportato solo lievi ferite e forti contusioni e che essi stessi hanno avvisato i loro familiari. I militari feriti sono entrambi appartenenti al I/o reggimento bersaglieri di Cosenza e, in Afghanistan, svolgevano compiti di 'Omlt', cioé di addestramento e di assistenza delle forze di sicurezza locali. ansa |
31-08-2008, 11:14 | #52 |
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07-09-2008, 11:43 | #53 |
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Gli elicotteri dell'Aeronautica Militare si rischierano a Kabul
Si concluderà alla fine del mese di agosto l?esperienza degli elicotteristi italiani sui cieli di Kabul. La macchina logistica si è da pochi giorni messa in moto per permettere il rischieramento dell' unità dell' Aeronautica Militare italiana che impiega elicotteri del tipo AB-212 da Kabul ad Herat, presso il Regional Command West (RC-W), a guida italiana. Gli AB-212 sono elicotteri ?multi-ruolo?. Hanno compiti di ricognizione, di trasporto del personale, di guerra elettronica, eli-assalto e sgombero sanitario. Il 26 luglio del 2005, sono stati i Marinai del 4° Gruppo Elicotteri di Grottaglie (TA) i primi italiani ad avere occasione di volare con velivoli ad ala rotante sui cieli afgani. Durante questi tre anni di impiego nella regione della Capitale afgana, equipaggi dell'Aeronautica Militare si sono periodicamente avvicendati con i colleghi della Marina Militare. Attualmente la leadership della Task Force AIR è del 21° Gruppo Volo del 9° Stormo ?Francesco Baracca? di Grazzanise (CE), agli ordini del Tenente Colonnello pilota dell'Aeronautica Militare Alfonso Cipriano. |
07-09-2008, 11:44 | #54 |
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Afghanistan: attacco a italiani
Nessun soldato ferito, riferisce il Comando a Herat (ANSA) - ROMA, 7 SET - Un attentato kamikaze e' stato compiuto in Afghanistan contro un convoglio militare italiano: nessun soldato e' rimasto ferito. L'attacco e' avvenuto quando un convoglio del Prt (Team di ricostruzione provinciale) di Herat stava tornando alla base dopo la posa della prima pietra di un centro sociale per vedove: un'esplosione ha investito il primo veicolo, un Toyota blindato. Ad agire sarebbe stato un kamikaze a piedi. L'auto e' riuscita a proteggere gli occupanti |
07-09-2008, 19:59 | #55 |
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L’attività dei genieri Eod in Afghanistan
Giuseppe Genovesi, 5 settembre 2008 L’Afghanistan dal 1979 al 2001 ha conosciuto un periodo quasi ininterrotto di eventi bellici che ha prodotto nel Paese danni pesanti a livello infrastrutturale ed economico. Tra le nefaste eredità lasciate dalla lunga sequela di guerre, un posto preminente viene riservato al rischio di mine e ordigni esplosivi. Vista l’economicità e l’alto potere impeditivo di queste armi, agli inizi degli anni Ottanta ne sono state seminate nel Paese centro-asiatico un numero dell’ordine del milione di esemplari. Ancora oggi a sette anni dalla caduta del potere dei talebani, gli incidenti per mine si contano quasi quotidianamente e, per questo motivo, uno dei principali compiti delle forze Isaf (la International Security Assistance Force della Nato) presenti nel territorio afgano è quello di cooperare nella segnalazione di campi minati e nella rimozione di ordigni esplosivi non detonati. Per quanto riguarda poi la bonifica del territorio dalle mine, sono attive delle organizzazioni non governative (Ngo, Non governmental organization) che svolgono un lavoro incessante su tutto il territorio afgano. Queste organizzazioni sono coordinate da un’agenzia delle Nazioni Unite dedicata al rischio mine (United Nation mine action agency, Unmaca), che tiene aggiornato un database con i dati dei campi minati finora scoperti e segnalati in Afghanistan. Le forze Isaf invece focalizzano la loro azione sul rischio Uxo (Unexploded Ordnance, ordigno inesploso) di cui il territorio è colmo. Per svolgere questo compito, esistono delle unità del Genio specializzate nel riconoscimento e nella distruzione o messa in sicurezza di qualsiasi tipo di ordigno usato in questa porzione del globo terrestre. Tali unità sono chiamate team Eod (Explosive ordance disposal, bonifica ordigni esplosivi) e normalmente sono inserite nelle forze del Genio degli eserciti Nato. Isaf dispone di diversi di questi team, ciascuno operante nell’ambito dei contingenti nazionali presenti nell’area di responsabilità, che riescono a far fronte, con una mole di lavoro non indifferente, ai continui ritrovamenti di ordigni nell’area di operazioni. Dato l’alto grado di rischio e la quantità d’informazioni che devono essere acquisite, il personale Eod ha un alto livello di specializzazione e dispone di un equipaggiamento costoso e avanzato per poter lavorare in completa sicurezza. La specializzazione di questo personale viene data da un continuo addestramento sul campo e dall’aggiornamento delle conoscenze sul materiale bellico diffuso nell’intero globo. La quantità d’informazioni è quanto mai vasta e deve essere periodicamente aggiornata. La differenza fra il conoscere e non conoscere le caratteristiche di un ordigno può portare a conseguenze gravi. Per questo motivo, lo scambio di conoscenze con gli altri Paesi che operano sul terreno costituisce una base fondamentale di lavoro. Con l’allargamento dell’Alleanza Atlantica ai Paesi dell’Est europeo, si è avuto un accrescimento sensibile di know-how sugli ordigni di fabbricazione sovietica e sulle procedure di bonifica. I pilastri su cui si basa la capacità Eod di un’unità sono tre: l’addestramento pratico e operativo; l’aggiornamento continuo delle informazioni sugli armamenti esistenti e l’acquisizione e uso di strumenti professionali con i quali operare. Quest’ultimo aspetto viene continuamente migliorato con l’acquisizione e la diffusione di strumentazioni che tendono a far diminuire il rischio che corre l’operatore Eod, alle prese con gli ordigni inesplosi. L’uso di equipaggiamenti specifici tende a ridurre il contatto diretto con l’Uxo da parte dell’operatore: per citare qualche esempio negli ultimi anni si è diffuso l’uso di robot o di strumenti elettronici di ricerca molto sensibili. Tuttavia, non è da dimenticare che il contatto con l’ordigno è quasi sempre necessario, per cui le capacità personali e l’addestramento rimangono fondamentali per operare in sicurezza. I team Eod italiani, sono composti da personale specializzato e con una grande esperienza maturata in molti teatri operativi. Le capacità individuali di questo personale sono di particolare rilievo visto l’alto grado di specializzazione raggiunto dai nostri istituti di formazione che gestiscono un’enorme quantità di conoscenze, riguardanti quasi tutti gli ordigni conosciuti e che vengono continuamente aggiornati con un flusso incessante di notizie tra operatori e sede centrale. Oltre all’attività tecnica, i nostri team Eod svolgono anche una funzione educativa nei confronti della popolazione locale, circa il rischio mine. Tali cattedre itineranti sono volte soprattutto a sensibilizzare i bambini, che per la loro naturale curiosità e vivacità sono vittime predestinate: attraverso la mostra statica di ordigni inerti e semplici regole di sicurezza, vengono raggiunti risultati considerevoli. Il rischio da ordigni esplosivi viene accentuato dalla presenza di organizzazioni terroristiche che perseguono i loro obiettivi destabilizzanti facendo largo uso di dispositivi esplosivi improvvisati e che costituiscono una minaccia perenne per la popolazione civile e per le forze militarii principali bersagli dell’azione terroristica. Per far fronte a questa minaccia, esiste una branca Eod focalizzata al disinnesco di questi ordigni. Si chiama Iedd (Improvised explosive devices disposal, bonifica ordigni esplosivi improvvisati). Data la particolare natura degli ordigni con cui si deve operare, che non sono prodotti in serie e che quindi posseggono intrinsecamente un alto grado di incertezza, gli operatori Iedd sono altamente specializzati e tutto il personale viene tratto dai brevettati Eod con una considerevole esperienza alle spalle e con notevoli capacità tecniche. La gamma dei dispositivi con cui si devono relazionare questi operatori è quanto mai eterogenea e numerosa. L’unico limite alla varietà è dato dalla fantasia di chi li costruisce e, proprio per questo motivo, l’approccio alla bonifica di questi ordigni è difficilmente standardizzabile e molto è affidato alla capacità del singolo operatore. L’equipaggiamento degli addetti Iedd è quanto di più tecnologico esista nel campo della bonifica. Si va dai robot controllati a distanza che riescono, attraverso dei getti d’acqua ad altissima pressione, a disinnescare o distruggere ordigni senza detonazione; alle tute individuali antiesplosivo sino alle apparecchiature di controllo ai raggi X. In questa attività sono preziosi gli operatori ‘a quattro zampe’: i cani per la ricerca di esplosivi che riescono col loro fiuto a trovare piccolissime quantità di materiale detonante occultato nei posti più reconditi. Questi animali si dimostrano adatti quando si presenta la necessità di bonificare degli edifici grandi o che sono atti ad ospitare assembramenti di persone e persino veicoli per il trasporto di materiali di vario genere |
10-09-2008, 22:13 | #56 |
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KABUL: IL CONTINGENTE ITALIANO BONIFICA OLTRE 400 ORDIGNI
I militari del Contingente italiano a Kabul hanno terminato in questi giorni la bonifica di oltre 400 ordigni esplosivi rinvenuti nella propria area di responsabilità. L’importante risultato è stato conseguito grazie alla presenza capillare sul territorio dei militari del Contingente Italfor, che opera su base 9° reggimento Alpini, e grazie ai rapporti di fiducia con le autorità e la popolazione locale che le pattuglie, operanti con le forze di sicurezza afgane, hanno saputo stringere e sviluppare in questi mesi di attività sul terreno. Il contingente è inoltre impegnato nel processo di ricostruzione del paese. Tra le opere realizzate figurano pozzi artesiani, canali di irrigazione e un ponte nella valle di Musahy. Ai progetti infrastrutturali si aggiungono, poi, quelli a impatto immediato: distribuzione di viveri, abiti, attrezzature didattiche, supporto medico e veterinario nelle zone rurali della periferia della capitale. |
12-09-2008, 16:55 | #57 |
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AFGHANISTAN: CHIUSO AEROPORTO HERAT
Lanciati tre razzi sulla zona (ANSA) - KABUL, 12 SET - L'aeroporto di Herat, in Afganistan occidentale, e' stato chiuso in seguito a un attacco con razzi avvenuto nel corso della notte.'I nemici dell'Afghanistan hanno lanciato 3 razzi sull'aeroporto, ma non ci sono vittime ne' danni', ha detto il portavoce della polizia di Herat. L'aeroporto e' stato chiuso per permettere alla coalizione internazionale a guida Usa (Enduring freedom) di perlustrare l'area. Una telefonata ha rivendicato l'azione al gruppo Al Mansur, alleato dei taleban. |
12-09-2008, 17:06 | #58 |
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I militari del Contingente italiano a Kabul hanno concluso ieri il corso di addestramento sulle procedure tecnico-tattiche di fanteria, rivolto ai colleghi dell?Afghan National Army, l?Esercito afgano.
L?addestramento, iniziato lo scorso 21 giugno, si è tenuto presso l?Headquarters Security Support Brigade (HSSB), la brigata dell?Esercito afgano che opera nell?area urbana di Kabul congiuntamente alle forze di ISAF (International Security Assistance Force). Scopo del corso è stato quello di fornire i rudimenti procedurali di base, al fine di rendere più efficace l?interazione tra le forze dalla coalizione della NATO che operano in Afghanistan e le forze di sicurezza afgane. Inoltre, domani si aprirà il corso sulle tecniche di ambientamento e movimento in montagna, destinato sempre all?Afghan National Army. Dopo le preselezioni del personale, l?addestramento sarà articolato in due fasi: la prima, della durata di due settimane, prevede lezioni teoriche che si terranno a Camp Invicta, sede del Contingente italiano a Kabul; la seconda, verrà effettuata in Italia, presso il 6° Reggimento Alpini di Brunico (BZ). L?obiettivo è quello di insegnare le basi necessarie per il movimento in montagna, le tecniche di arrampicata su una ?palestra di roccia? artificiale, la discesa in corda doppia, i nodi, l?uso delle funi, la messa in sicurezza di un tratto pericoloso di itinerario e il soccorso e trasporto di un ferito. -------------------------------------------------------------------------- Aggiornata la composizione del contingente |
27-09-2008, 10:54 | #59 |
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Arrivati a Herat due velivoli da trasporto C-27J dell'Aeronautica - operativi da oggi gli elicotteri AB-212 dell'Aeronautica provenienti da Kabul
Oggi alle 18 sono arrivati all?aeroporto di Herat due velivoli da trasporto C-27 J Spartan appartenenti al 98° Gruppo della 46^ Brigatra Aerea di Pisa provenienti da Al Bateen, Emirati Arabi Uniti. E? la prima volta che il nuovo velivolo dell?Aeronautica Militare viene impiegato in Afghanistan. Il Tenente Colonnello pilota Gianluca Girelli, comandante del 98° Gruppo, sbarcato ieri insieme a 19 militari, tra equipaggi di volo e specialisti, seguirà in prima persona questa fase delle operazioni presso l?aeroporto militare di Herat. Qui uno dei due velivoli C-27 J, dopo un primo periodo di ambientamento, sostituirà il velivolo da trasporto C-130 J che successivamente rientrerà in Italia per il previsto ciclo di manutenzione. Il secondo C-27 J verrà utilizzato come riserva. I compiti del C-27 J saranno quelli di soddisfare le esigenze di trasporto aereo all?interno della zona di operazione(Intra Theatre Airlift). Fino a d oggi i C-130J dell'Aeronautica, inquadrati nel Task Group Albatros, nella regione di Herat hanno compiuto 1.261 sortite (1.420 ore di volo). Da oggi sono pienamente operativi i tre elicotteri AB 212 del TG Tigre dell? Aeronautica, trasferitisi da Kabul ad Herat nei giorni scorsi. Dopo un breve periodo di ambientamento diurno e notturno hanno raggiunto la piena operatività (FOC, Full Operational Capability). Impiegati dal 23 maggio scorso a Kabul, gli elicotteri AB-212 hanno svolto finora 140 ore di volo in 143 sortite. Afghanistan, l'Italia invia quattro aerei Tornado a Herat Roma, 23 set (Velino) - L'Italia invierà in Afghanistan quattro aerei Tornado. Lo ha deciso il Consiglio dei ministri. Ignazio La Russa, titolare della Difesa, si è detto “soddisfatto” per il provvedimento, in quanto “era giusto che anche i Tornado italiani partecipassero alle attività” di copertura del nostro contingente e di quello dei paesi alleati, compito svolto finora dai Tornado tedeschi. L’invio degli apparecchi, per soli scopi di osservazione, era stato già ipotizzato dal ministro La Russa a giugno scorso durante la sua audizione davanti alle commissioni riunite Esteri e Difesa delle due Camere. Allora il ministro spiegò che era emersa l’ipotesi di inviare quattro caccia Amx, richiesti dagli alleati, per potenziare la componente aerea della regione occidentale afgana. L'invio fu tuttavia rinviato per mancanza di fondi, tanto che La Russa affermò che “per ora non se ne parla, vedremo in sede di rifinanziamento delle missioni all’estero”. L’invio dei Tornado (sei) era stato deciso originariamente durante il precedente governo Berlusconi su proposta italiana. Poi, però, non fu confermato dall’esecutivo Prodi sia per ragioni di opportunità politica sia per carenza dei fondi e Isaf si organizzò diversamente. A oggi, infatti, operano nell’Ovest del Paese asiatico apparecchi olandesi, britannici, tedeschi e francesi. Mandare in Afghanistan i Tornado italiani agevolerà il lavoro proprio di questi ultimi due Paesi, negli ultimi tempi messi sotto pressione dalla guerriglia talebana, e permetterà a Parigi di spostare i suoi apparecchi a Kabul, in modo che siano pronti a intervenire immediatamente se i soldati francesi di stanza nelle aree limitrofe alla capitale dovessero nuovamente trovarsi sotto pesante attacco. Ultima modifica di easyand : 27-09-2008 alle 10:58. |
27-09-2008, 10:56 | #60 |
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Afghanistan tra guerra e pace
parte 1 http://it.youtube.com/watch?v=z8vQBh-w4Ts parte 2 http://it.youtube.com/watch?v=nEuYsfv-gJ0 parte 3 http://it.youtube.com/watch?v=J58UVDgoNm8 |
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