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Old 16-12-2009, 20:59   #721
juninho85
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ARTICOLO DELL'UNIONE SARDA SPAREGGIO nAPOLI.
Coltellate e cariche di polizia
Lunedì 16 giugno 1997
Coltellate e cariche di polizia

Ai Campi Flegrei Palomba media per evitare il peggio. Doveva essere una festa, una giornata memorabile, quasi uno scudetto al rovescio. Invece, la trasferta al San Paolo è finita male, malissimo. Scontri tra tifoserie, due aggressioni a bastonate e coltellate, cariche violente degli agenti dell'ordine pubblico napoletano dentro e fuori lo stadio.Al di là del risultato sportivo, il bilancio di questo spareggio andato in malora è pesante: due tifosi sardi accoltellati, sei contusi negli scontri insieme a due napoletani e due agenti. Stando alle notizie diffuse nella sala stampa della questura, il più grave ne avrà per dieci giorni. Non è detto che questa sia tutta la verità, visto che secondo chi ha assistito alla partita e soprattutto agli scontri, la polizia napoletana ha davvero tanto da farsi perdonare.E sarebbe andata molto peggio se in occasione dell'ultima carica alla stazione ferroviaria Campi Flegrei, non fosse intervenuto il presidente della Regione. Federico Palomba stava attraversando la piazza insieme all'assessore Antonello Paba quando ha notato gli agenti in assetto da guerra correre verso un gruppo di tifosi sardi. Con molto coraggio, in un parapiglia dove hanno avuto la meglio i poliziotti, Palomba si è intromesso e ha bloccato la carica deicelerini napoletani. Sei feriti tra i sardi, i nomi non sono stati resi noti: il più grave ha la frattura del setto nasale e una vasta lacerazione sulla fronte.Ma la vicenda non finirà qui: ancora sotto shock il presidente Palomba ha chiesto di parlare immediatamente con il questore e col prefetto e nel frattempo ha difeso i tifosi sardi facendo scudo davanti a loro. Il primo segnale di questa guerra cercata e voluta dagli ultrà napoletani è arrivato pochi minuti dopo lo sbarco della nave Capo Sandalo, quella che tra gli altri trasportava gli Sconvolts. Erano le tredici, i pullman del Ctm incolonnati stavano attraversando il rettilineo di via Nuova Marina diretti allo stadio quando, all'altezza di piazza Piedigrotta, due teppisti hanno preso a sassate la carovana rossoblù. Immediata la risposta degli ultrà cagliaritani che dai finestrini dei pullman hanno lanciato di tutto: seggiole di plastica e bottiglie.Poi, alle 14, due sardi di 21 e 27 anni sono stati provocati e aggrediti all'uscita da una pizzeria. Prima il solito copione di insulti, poi le botte: in venti contro due. Il tifoso più giovane è stato accoltellato lievemente a una natica e alle gambe; ne avrà per dieci giorni. L'altro, invece, è stato colpito alle gambe con un bastone. Trasportati subito al pronto soccorso, i ragazzi hanno potuto assistere ugualmente alla partita.Ma la battaglia autentica è nata sugli spalti del San Paolo poco prima che lo spareggio iniziasse. Un ultrà napoletano, rappresentante dello stretto manipolo di tifosi biancazzurri, ha scambiato la propria sciarpetta con un ultrà rossoblù. Sembrava un gesto palese di gemellaggio e solidarietà solidarietà . Invece era una provocazione: dopo qualche minuto, dalla tribuna centrale i napoletani hanno preso a insultare la tifoseria cagliaritana. Poi, quando il Piacenza è passato in vantaggio, i padroni di casa hanno esultato con gli emiliani. È stato questo il preludio di uno sfottò pesantissimo. Tra il primo e il secondo tempo un giovane ultrà di casa ha sfilato con una bandiera bandiera biancorossa sotto la curva dei cagliaritani, mentre un altro staccava a uno a uno gli striscioni rossoblù piantati sulle gradinate. Misteriosamente, i soliti agenti non hanno visto nulla ma hanno avuto un occhio di riguardo (picchiandolo di santa ragione alle spalle) per il tifoso cagliaritano che ha scavalcato e inseguito il teppista per riprendere gli striscioni. A quel punto è scoppiato il finimondo: dalla curva dei sardi sono volate bottiglie contro i poliziotti che hanno tentato, a vuoto, una prima carica. Qualche istante ancora e la carica degli agenti c'è stata davvero. Ne hanno fatto le spese in tanti, ultrà che hanno sfidato la polizia, ma anche semplici spettatori come il giornalista Antonello Lai, che è finito a terra ed è stato calpestato.Quando l'arbitro ha fischiato l'ingresso solenne del Cagliari nel purgatorio del calcio italiano, si sono scatenati gli altri incidenti. Erano le 18,40, quando a due passi dallo stadio San Paolo, alcuni tifosi in partenza per Civitavecchia dalla stazione di Campi Flegrei hanno incrociato un gruppo di agenti napoletani. Èpartito qualche insulto, forse anche una lattina ha colpito alle gambe un poliziotto, ma la reazione degli agenti è stata pesantissima. «Hanno ferito a colpi di casco sei ragazzi», raccontano Fernando Garau di Arzachena e Massimo Cogoni, studente a Siena, «e hanno sparato qualche lacrimogeno. Èstata sicuramente una reazione spropositata».Nessun commento sull'episodio al commisariato di San Paolo, salvo la conferma che nel corso della giornata due agenti sono rimasti contusi. Certo è che nel giro di pochi minuti, soccorso dal presidente Palomba, un giovane col volto coperto di sangue è stato caricato sull'ambulanza e ricoverato in ospedale. A pochi passi dalla stazione, in quello stesso istante, un giovane della provincia di Oristano è stato accoltellato alle gambe da quattro delinquenti napoletani. Prima di picchiarlo, gli hanno chiesto da dove venisse. Avuta la conferma, al gridosardo di merda si sono gettati su di lui. È questo l'ultimo triste episodio di una trasferta che non doveva finire così. E il silenzio dei tifosi che in fila sono risaliti sulle navi racconta da solo tutta l'amarezza per una sfida sportiva che si poteva anche perdere. Ma che non doveva diventare una battaglia.
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Old 16-12-2009, 23:40   #722
Sallino
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Direi che c'è poco da commentare... Uno scandalo e basta.
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Old 17-12-2009, 07:54   #723
juninho85
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Il Sardegna - É "Larryvincita"
Avete mai visto “Space Jam”? Joaquin Larrivey come Michael Jordan. Non solo per quel numero di maglia, il 23, voluto dall'argentino amante del basket. Sembra vittima dello stesso scherzo crudele. Gli alieni scesi sulla terra gli hanno rubato il talento, glielo restituiscono in allenamento (fortissimo) e...una volta all'anno! (tre gol in tre stagioni). Ma speriamo che con la rete realizzata sabato contro il Napoli, quegli esseri malvagi risalgano sulla loro navicella e lascino in pace il povero “Larry”. Che sia un nuovo inizio o un puro caso, il gol del numero 23 rossoblù ha fatto sicuramente bene a tutti. E Massimiliano Allegri ha assicurato che ora, Joaquin, ha il viso più disteso. Senza il suo gol Cagliari-Napoli, sarebbe stato probabilmente una disfatta. «È la prima volta che mi capita di segnare entrando dalla panchina. La prima volta nella mia carriera», ha detto l'argentino. Che riaprendo la partita ha trasmesso una carica speciale ai compagni. Tutti lo aspettavano. Per poco non li ha condotti alla vittoria in una gara che sembrava già persa. «Per me è un nuovo inizio di campionato. Mi sono sempre allenato bene ma voglio dimostrare con i fatti il mio valore. Ma solo l'aver ripagato la fiducia di Allegri è un incentivo in più per mettermi ancora più in evidenza». Così ora, “Larry” può vantare più fiducia in sè, ma abbozza solo un mezzo sorriso. Era un bel gol, sì, ma tra le spine. Quei fischi ovviamente hanno fatto male. A chi ha un briciolo di sensibilità e a chi ancora crede in lui, come Allegri e ancor di più Cellino, che imbufalito l'ha difeso come ha potuto. Tutti dicono che lui, Larrivey, è più forte di quella pioggia di fischi piombatagli addosso al momento del cambio, lo scorso sabato al Sant'Elia. Sembra un capo tribù, non lo abbatte niente. Dopo tre anni è ancora qui a lottare. Anzi, cerca addirittura di giustificare quella brutta scena. «La gente ha tutto il diritto di fischiarmi, in rapporto a ciò che si aspettava e non gli ho dato. Poi magari gli insulti no, non sono belli da sentire e sono diseducativi». “Larry” è uno tosto, generoso. «La dedica del gol va alla mia famiglia e a Diego (Lopez), tornato a casa per problemi familiari. Mi è sempre stato molto vicino in ogni momento di difficoltà, gliene sono grato e vorrei stargli vicino in questo momento. Lui e la sua famiglia per me sono un punto di riferimento». Anche perchè non sono mancati i momenti di sconforto per l'argentino. «Se ho pensato di andare via? Certo, è capitato in questo periodo in cui non mettevo piede in campo. All'inizio non ho sfruttato le occasioni che mi ha dato il mister, forse mi sono scoraggiato un po'. Diciamo che dopo il gol va già meglio, ma non posso pretendere troppo». La sua battaglia è solo riniziata. «C'è tanta concorrenza, Matri, Jeda e Nenè stanno andando alla grande». Ora si sente più partecipe di questo campionato entusiasmante. «Ventitrè punti sono un bel traguardo». D'altronde, 23. Come il numero della sua maglia e il giorno di nozze di mamma e papà.

La Nuova Sardegna - Pisano resta in forse: "Ma non mi arrendo mai"
Dalla microfrattura alla rotula al problema dei flessori. Per Francesco Pisano la stagione non è partita al meglio. Fuori per quasi tre mesi dopo i fastidi al ginocchio, adesso il terzino combatte un malanno muscolare. Anche ieri, Pisano ha svolto differenziato. Solo oggi si potrà capire se potrà essere in campo domenica al “Friuli”. Eppure, il difensore non demorde.
«Sto lavorando duro per ritrovare la condizione migliore - dice il difensore -. Contro la Juventus sono rientrato in squadra dopo un’assenza molto lunga e sono uscito dal campo stremato. Ma non mollo».
Genuino, stacanovista senza eguali, col turbo sempre acceso, anche in allenamento. «Come i miei compagni, ho un solo slogan: lavoro, sofferenza e sudore. Purtroppo, con il Napoli dopo una grande rimonta siamo stati beffati al 96’. Capita. Comunque, bisogna essere onesti: per come si era messa, sarebbero stati 3 punti insperati».
Ma adesso c’è da fare i conti con l’Udinese di Pasquale Marino. Il tecnico bianconero è sull’altalena da qualche tempo. I Pozzo non l’hanno ancora scaricato però la panchina, stando anche ai siti locali, scricchiola.
Lo scorso anno la trasferta fu una sorta di set tennistico: «Quel 6 a 2 non fa testo. È stata una gara particolare di fine stagione. Domenica il discorso cambia e di molto. Noi abbiamo mostrato di avere una mentalità propositiva e non ci accontentiamo mai» dice Pisano.
Intanto, il terzino e il gruppo, senza darlo a vedere, tirano un sospiro di sollievo per l’assenza del bomber Di Natale: «È fortissimo, lo considero uno dei più difficili da marcare di tutta la serie A». E se lo dice uno che se l’è cavata con Miccoli, Ronaldinho e Cassano, c’è da crederci.
Sull’assetto e sulla manovra del Cagliari, aspetti chiave dell’era Allegri, poche storie: «Quando abbiamo il gioco in mano, siamo imprevedibili e possiamo proporci in velocità creando problemi a chiunque - dice Pisano -. Anche a Milano con Pato e gli altri rossoneri siamo stati condannati soltanto dagli episodi. Però, la partita l’abbiamo sempre tenuta in pugno noi».
Per “Checco”, come lo chiamano i compagni di squadra, non si parla di classifica e tabelle di marcia. «Siamo appena alla sedicesima giornata di campionato, è inutile guardare le posizioni in classifica. Tra l’altro - spiega Pisano - in appena 2 punti ci sono ben 7 squadre. Noi dobbiamo pensare a fare quanto prima i 40 punti che servono per la salvezza. Poi, si vedrà».

Unione Sarda - Pisano ancora ai box, Dessena è pronto
Improvvisamente Allegri dovrà fare i conti con assenze che pesano. Difesa da inventare quella di domenica contro l'Udinese per il tecnico del Cagliari, che in pochi giorni ha perso per un motivo o per l'altro alcuni dei possibili protagonisti.
Il reparto più malmesso è sempre quello arretrato, tanto più che, ormai certificata l'assenza di Lopez (il capitano è già in Sudamerica e starà fuori per problemi di famiglia), al danno se n'è aggiunto anche un altro: Pisano infatti potrebbe non farcela. L'ennesimo problema muscolare della stagione (già contro il Napoli il laterale selargino aveva evidenziato la sua difficoltà a proseguire la gara ed era stato sostituito) non sarebbe una bazzecola e contro la squadra di Marino, Allegri potrebbe dovergli trovargli un sostituto.
Anche ieri l'affaticamento ai flessori della gamba destra ha costretto Pisano ad un allenamento differenziato. Un'emergenza resa gravissima dal fatto che, il suo naturale sostituto, Marzoratti, non ha ancora risolto i problemi di postura e continua ad allenarsi lontano dal gruppo ormai da quasi due mesi. Necessariamente, a questo punto, l'allenatore toscano dovrà sistemare almeno un uomo fuori ruolo. Quello che non era accaduto durante il resto della stagione, quindi, è arrivato adesso, poco prima della sosta: la carenza di giocatori in difesa e le contemporanee sfortune di Lopez, Pisano e Marzoratti hanno fatto il resto.
Adesso Allegri dovrà fare di necessità virtù, affidandosi agli eclettici del gruppo (Dessena, Conti e Parola) o richiamando in organico qualche giovane. Ieri doppia seduta e allenamento differenziato anche per Brkljaca, reduce da un sovraccarico ai flessori della gamba destra. Lontano dal gruppo anche il secondo portiere Lupatelli, che prosegue il suo programma di recupero in un centro specializzato di Ravenna. Ieri Allegri ha fatto svolgere una seduta in palestra, poi nel pomeriggio ha badato soprattutto agli schemi per reparti.
Il recupero di Pisano appare improbabile, ecco quindi che l'amichevole di oggi contro il Sant'Elena, in programma all'Ercole Cellino alle 15, potrebbe diventare un test importantissimo per trovare le giuste soluzioni anti-Udinese in difesa. Una soluzione potrebbe essere l'utilizzo di Dessena al posto di Pisano. Oppure l'arretramento di Conti (che ritorna dalla squalifica) come centrale di difesa, lo spostamento a destra di Canini, e l'utilizzo di Parola come playmaker tra i due esterni di centrocampo. La speranza dei più, comunque, è quella che Pisano, stringendo i denti, riesca ad essere in campo al Friuli. Domani il Cagliari si allenerà nel pomeriggio.

Unione Sarda - Larrivey ha riavvolto il nastro
Persino gli occhi sembrano più azzurri. E i capelli più biondi. E il cuore sempre più rossoblù. «È come se la mia storia nel Cagliari cominciasse adesso». Piacere, Joaquin Larrivey. Anni venticinque. Nazionalità argentina. Professione bomber. Quante emozioni dietro quel timido sorriso, quasi impacciato, maschera a malapena una gioia esagerata che allontana vecchi cattivi pensieri, riavvolge il nastro e asciuga le lacrime versate negli ultimi due anni e mezzo. E i fischi si trasformano in applausi.
Potenza di un gol. Proprio contro il Napoli, l'avversario ideale per conquistare anche il tifoso più scettico. «Rete fondamentale. Innanzitutto perché ci ha consentito di iniziare la rimonta. Poi mi ha dato una carica incredibile, così come la prestazione in generale e la fiducia del mister». Sabato 12 dicembre, e chi se lo scorda più. «Che strano, è la prima volta in carriera che segno entrando dalla panchina». Con quel ventitré sulle spalle che piace tanto a mamma Lucrecia («è la data del suo matrimonio») e al presidente Cellino («ma quando l'ho scelto non sapevo che fosse il suo numero preferito»), e che gli ricorda l'infanzia («che mito Michael Jordan»), quando ancora non aveva deciso se da grande avrebbe fatto il calciatore o il giocatore di basket. «Il canestro è stata la mia prima passione. Ma da ragazzo facevo entrambe le cose». E studiava pure. Perché nella vita non si sa mai come va a finire, gli ripetevano i genitori. E soprattutto per loro si è diplomato e poi iscritto all'Università di Buones Aires, facoltà di Commercio internazionale. «Ma ho smesso dopo otto mesi. Ormai pensavo solo al calcio e dovevo scegliere tra la squadra e lo studio». Hernán Crespo il suo docente spirituale. «Volevo diventare come lui».
La carriera di Larrivey comincia soltanto a diciotto anni, nelle giovanili dell'Huracán. «Prima giocavo nella squadra del quartiere, giusto due allenamenti a settimana e il sabato la partita». Il Sitas (l'italiana Società italiana di tiro a segno, il destino?). Nel 2004 l'esordio nella Primera B Nacional (la seconda divisione argentina). In due anni realizza trenta reti e centra un promozione. Incredibile. Per tutti è il nuovo El Bati. Per il fiuto del gol, ma anche per la somiglianza con l'ex attaccante argentino della Fiorentina. «Che onore il paragone con Batistuta, sarebbe bello un giorno conoscerlo». Come lui sceglie l'Italia per sfondare. Nel Cagliari, però, trova un'eredità pesantissima. Prima Zola, poi Esposito, Langella e soprattutto Suazo hanno lasciato un segno indelebile là davanti. Larrivey parte davanti a tutti, col tempo sono, però, Matri, Acquafresca e Jeda a prendersi la scena. Così ogni volta che l'allenatore Ballardini fa giocare l'argentino piovono fischi sulla panchina. Il gol alla Reggina nell'ultima giornata è una magrissima consolazione. «Troppe aspettative nei miei confronti, forse. Una parte dei tifosi mi ha sempre sostenuto, altri proprio non mi volevano, non penso sia giusto, ma li capisco, del resto ho segnato solo tre gol in quasi cinquanta partite. Ma il mio impegno non è mai venuto meno». Avvio col botto l'anno successivo, subito in gol contro la Lazio. Larrivey parte ancora titolare, in pochi mesi diventa, però, il quarto attaccante. E stavolta le critiche se le prende Allegri. Inevitabile la partenza a gennaio. «Solo in prestito, però». Categorico Cellino, forse l'unico a credere in lui in quel momento. Eppure in Argentina il bomber non solo ritrova se stesso e la via del gol, ma addirittura conquista il torneo di clausura (ossia lo scudetto) con la maglia del Vélez Sársfield. E la partita decisiva - strano davvero il destino - la gioca contro l'Huracán. Nel frattempo il Cagliari ha già iniziato la preparazione estiva, il Vélez è pronto ad acquistare il cartellino di Larrivey, ma Cellino tira su l'ennesimo muro. «Vedrete, sarà la sorpresa. Ricordate Suazo all'inizio?».
Nuovo giro, terza corsa. L'argentino resta in Sardegna, trova subito spazio nella formazione titolare, per poi perderlo e finire nel dimenticatoio. «Non è stato semplice, ma tutti gli altri attaccanti stavano e stanno facendo alla grande. E il bene del Cagliari viene prima di tutto». E ogni volta che Allegri (ri)prova a buttarlo della mischia il Sant'Elia mugugna e fischia al primo errore. «Conti mi ha raccontato i suoi primi anni qui. Tutti lo fischiavano, strano, no?». Perché a volte il buon giorno si vede anche dal pomeriggio. Da Cagliari-Napoli, per esempio. «Che giornata». Un calcio alla sfortuna. «Ma anche io ho fatto degli errori, d'altronde sono sempre partito titolare, evidentemente le preparazioni le ho fatte bene, poi forse non sono riuscito a superare i momenti di difficoltà, un problema soprattutto mentale. Ma in questi ultimi anni penso di essere cresciuto tanto». La chance quando meno te l'aspetti. «Trenta minuti per ricominciare». Al diavolo le tentazioni. «Spesso ho pensato di non essere nel posto giusto per esprimere al meglio le mie qualità e che sarebbe stato opportuno tornare in Argentina». Ora prova a riprendersi i sogni di due anni e mezzo fa. «Cagliari, ci sono anch'io».
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Old 17-12-2009, 13:33   #724
juninho85
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Mareco per la difesa?
Spunta un uomo nuovo per il reparto difensivo del Cagliari. Si tratta del paraguaiano Victor Hugo Mareco, centrale difensivo del Brescia. Già a inizio stagione il suo nome era stato accostato al club rossoblù. Il difensore piace anche a Genoa e Bologna. Con l'arrivo quasi certo di Ariaudo dalla Juventus, l'acquisto di Mareco completerebbe definitivamente il reparto arretrato, visti anche i continui infortuni di Pisano e l'attuale infortunio di Marzoratti, che ha ridotto all'osso gli effettivi della retroguardia cagliaritana.

Ariaudo, ci prova il Livorno ma andrà a Cagliari
Il Livorno, proprio in queste ore, ha provato ad inserirsi nel discorso Ariaudo. Il presidente Aldo Spinelli lo vorrebbe consegnare a Cosmi per rinforzare la squadra ma si è sentito rispondere no. Il motivo è semplice: i dirigenti bianconeri si sono già impegnati con Massimo Cellino e per questo il ragazzo, che quest'anno non è stato preso in considerazione neppure per un minuto, andrà agli ordini di Allegri. Quindi concluderà la stagione nel Cagliari
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Old 17-12-2009, 13:36   #725
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Sky punta su Caressa per sostituire la D'Amico, ma a rimetterci le PENNE è Mauro...
Il noto telecronista ha richiesto Bergomi per la sua nuova avventura nel pomeriggio domenicale.
Acque agitate in casa Sky Sport. La sostituzione per maternità di Ilaria D'Amico a partire dal 6 gennaio 2010 sta scatenando più di una polemica. La 36enne giornalista romana, infatti, dovrà assentarsi forzatamente per portare a termine la sua gravidanza, lasciando vacante il posto alla guida di 'Sky Calcio Show', trasmissione culto per i calciofili di tutta Italia.

In un primo momento i dirigenti della tv di Murdoch avevano pensato a Martina Colombari, show girl legata sentimentalmente all'ex bandiera del Milan Billy Costacurta, ma alla fine hanno optato per una soluzione interna, chiamando alla sostituzione della D'Amico Fabio Caressa.

Il noto telecronista diventato famosissimo dopo i Mondiali 2006 ha chiesto e ottenuto, come riportato oggi dal quotidiano 'Il Giornale', di avere al suo fianco in trasmissione il fedele Beppe Bergomi. Insieme, da anni, fanno coppia fissa nelle telecronache dei match più importanti, si intendono al volo e hanno gli stessi gusti calcistici.

In questo modo, scontata la conferma del decano Mario Sconcerti, toccherà a Massimo Mauro, a partire dal turno di campionato dell'Epifania, far posto allo Zio come opinionista. L'ex centrocampista di Juventus e Napoli non l'ha presa naturalmente bene ed ha avuto un confronto molto duro con il direttore di 'Sky Sport' Fabio Guadagnini.


speriamo rimanga perennemente infagiolata
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Old 18-12-2009, 07:43   #726
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Il Sardegna - Scoperti ma buoni
Ma che freddo fa, soprattutto se la coperta è corta e ti lascia i piedi scoperti. Povero Allegri, a nudo dietro e bell'imbacuccato davanti. Ha quattro attaccanti che lo tormentano (chi premiare e chi punire tra i “quattro cavalieri” Matri, Jeda, Larrivey, Nenè?) e una difesa contata che lo fa tremare un po'. Nessuna influenza all'agguato, il Cagliari ha gli anticorpi per superare anche queste difficoltà. L'ha dimostrato. Duttilità ed eclettismo. Non c'è terzino destro? Pazienza. Pisano paga ancora le conseguenze dell'infortunio e anche stavolta guarderà la partita da casa. Non c'è neppure il suo sostituto Marzoratti, il rossoblù fermo da quasi due mesi per un fastidio misterioso, sospetta pubalgia non provata. A vabbé. Non è la prima volta, direte, ma in quella fascia stavolta non può andare neanche Canini. Già occupato, entra in coppia con Davide Astori al centro della difesa. Non resta che...l'eclettismo appunto, che non sarà “minestrone”. Perché Daniele Dessena il terzino destro lo sa fare, e anche bene. Allegri lo ha già provato in amichevole e nei minuti finali col Napoli, può camminare sul velluto. E dopo la scoperta di Parola regista potrebbe essere questa la new entry della settimana. Dessena arretrato è un lusso, ha fisico, grinta e la fascia se la mangia. Tornando alle coppie, Canini e Astori hanno già fatto vedere buone cose...ma anche no. Se restano concentrati e dimenticano di avere l'età che hanno (il primo 24 il secondo 22) sono a cavallo. Con questi tre giovani rampanti ci sarà l'“irriducibile”, Agostini, a sinistra, finora, probabilmente, il rossoblù più continuo e con 16 gare su 16 sulle gambe. Sarà lui a prendere quei giovanotti in mano domenica contro l'Udinese, sarà lui a colmare l'assenza del capitano rossoblù Diego Lopez. Detto ciò, “l'insostenibile leggerezza” di Allegri non mancherà almeno in una parte del campo, fortuna sua. Centrocampo deciso, senza rifletterci neanche un attimo. Se Dessena starà dietro, il trio sarà composto da Lazzari, Conti e Biondini. Armonia assicurata, giocatori molto diversi tra loro che garantiscono quel benedetto equilibrio professato dal tecnico rossoblù. Il regista romano ormai sardo torna a disposizione dopo la squalifica contro il Napoli. Il leader rossoblù in campo avrebbe magari dato supporto alla concentrazione dei compagni nei minuti finali. Stavolta ci sarà e Parola starà pronto al cambio. Più di Barone, non lo si vede in una gara ufficiale da un bel po'. Ma a proposito di cambi, facendo ogni gesto scaramantico dovuto, se servisse qualche sostituzione nella retroguardia in corso gara, potremmo vedere proprio Conti. Che le qualità di difensore le ha tutte, insieme a tutto il resto. In tutto questo non sfugge l'altro intoccabile, Andrea Cossu. L'ombelico del mondo rossoblù, centro nevralgico e potremmo anche cantargli tutta la canzoncina di Jovanotti. Il fatto non è sfuggito a Mazzarri (gliene ha messo due addosso) cosa che speriamo non accada con Marino. Che non se la passa meglio di Allegri con la sua coperta corta: lui, di scoperto, ora come ora, ha ben altro. Forze e debolezze del “lato b”...

La Nuova Sardegna - Il Cagliari punta tutto sull'attacco
Matri che raggiunge Riva. Nené a rimorchio, Jeda che con il Napoli entra e dopo una manciata di secondi mette dentro la prima palla toccata. Infine, Larrivey. L’argentino domenica scorsa ha riaperto la partita con i campani. Non segnava dal debutto in rossoblù, all’esordio con la Lazio nello scorso campionato.
Bilancio: in attacco Allegri ha ottimi motivi per avere l’imbarazzo della scelta. Purtroppo, le cose non vanno nella medesima direzione in difesa. Il reparto arretrato paga una panchina corta. Tanto che al “Friuli”, se Pisano dovesse dare definitivamente forfait, ci sarà Dessena con i compiti del terzino destro. In sostanza, Matheu non è stato rimpiazzato. E i nodi vengono al pettine. Ma in casa Cagliari non si fanno drammi.
Intanto, alla riapertura del mercato di gennaio si dà per quasi scontata la chiusura dell’operazione con la Juve: in rossoblù, la trattativa è stata avviata lo scorso agosto, dovrebbe arrivare Ariaudo.
E per stare alla campagna acquisti e cessioni, potrebbe subire modifiche il destino delle mezze ali: Allegri ha troppi centrocampisti incontristi (Barone, Parola, Sivakov, Brkjliaca, Dessena, Biondini più il Primavera Cotza) e il solo Lazzari ad alto valore aggiunto dal punto di vista tecnico. Per riequilibrare quantità e qualità, un intervento è auspicabile. E a quanto trapela, Massimo Cellino lo ha già messo in preventivo.
Ma si diceva del poker delle punte. Matri (8 reti, 7 di fila: eguagliato il record del ‘71/72 di Rombo di tuono: «Adesso che ci sei, fai l’ottavo» gli ha augurato il re dei super bomber), Nené (6), Jeda (4) e Larrivey (1) hanno segnato 20 delle 25 reti all’attivo. In particolare, l’ex Milan e Rimini è quarto nella classifica marcatori alla pari con Pazzini. E dietro Totti (9), Milito (10) e Di Natale (11). Nené, alla sua prima stagione in Italia, è in compagnia di Miccoli e Tiribocchi. «Vedrete quanto è forte. Nené se facesse la metà dei gol che ha fatto in Portogallo (con la maglia del Nacional Madeira capocannoniere con 20 sigilli in 28 gare) sarebbe eccellente» si è congratulato Cellino.
E siamo a Jeda. Con il brasiliano-italiano ci sono, tra gli altri, sia grandi e stagionati bomber, come Amauri, Amoruso, Di Vaio, Pellissier e giovani promesse, come Balotelli e Paloschi. Ovviamente, in coda alla lista, con Larrivey che ha appena rotto il ghiaccio, c’è un esercito di goleador. Uno stimolo per approfittare di qualsiasi occasione per muovere verso compagnie meno numerose. Del gruppetto di killer dell’area di rigore fanno parte anche Ragatzu (’91) e Gallon (’92).
Sul primo, il Cagliari sta lavorando assiduamente per costruire un calciatore dalle prospettive interessanti. In questi casi, sarebbe deleterio avere fretta nel mandarlo a giocare magari in C1 o C2, dove oltre a dover lottare in una categoria che chiede da subito mestiere, potrebbe sciupare irrimediabilmente il dna da professionista.

Unione Sarda - La mossa vincente di Allegri
Nel suo mazzo c'è spesso la carta vincente, contro il Napoli ne ha pescate addirittura due. Prima Larrivey, poi Jeda. Lui, Max Allegri, si limita a definirla «un po' intuizione, un po' fortuna». Sin troppo modesto, il tecnico del Cagliari, anche perché in almeno cinque occasioni ci ha messo una pezza e i suoi cambi finali si sono rivelati decisivi.
Benedette sostituzioni. E pensare che Larrivey non aveva mai segnato entrando dalla panchina. Più clamoroso Jeda: in campo al novantesimo e in rete diciannove secondi dopo. Prima di loro il subentrato Nenè aveva sbancato Bari e dato un senso al finale di San Siro, Lazzari aveva piegato il Genoa e Matri chiuso i conti con Samp e Juve.
La mano dell'allenatore c'è, e si vede anche nelle rimonte. Grazie anche alle alternative e alla duttilità tattica di alcuni giocatori. Come Lazzari, a suo agio sia nel ruolo di mezzala che di trequartista. E se Jeda può giocare in attacco o tra le linee, Biondini a destra o a sinistra non fa poi tanta differenza. E tutti i centrocampisti in generale si adattano senza traumi. E il burattinaio Allegri muove i fili come meglio non potrebbe.
LIVORNO-CAGLIARI 0-0 I tre cambi effettuati negli ultimi 25 minuti non bastano per sbloccare il risultato. Matri per Larrivey al 65', Biondini per Cossu al 78', Nenè per Jeda all'88'. Al Picchi finisce senza reti.
CAGLIARI-SIENA 1-3 La partita comincia male e finisce peggio. Allegri replica al vantaggio toscano inserendo al 58' Matri per Larrivey e Nenè per Cossu, ma al 71' Calaiò firma la doppietta. Cinque minuti più tardi Barone rileva Biondini. Arriva il gol di Jeda, ma anche quello di Reginaldo.
FIORENTINA-CAGLIARI 1-0 I viola colpiscono al 55'. Allegri corre ai ripari inserendo Matri per Larrivey al 63' e Dessena per Barone al 69'. L'assalto rossoblù non porta al pari. E anche il tentativo Nenè per Jeda all'86' va a vuoto.
CAGLIARI-INTER 1-2 A Milito bastano quattro minuti in avvio di ripresa per ribaltare l'1-0 di Jeda. Il valzer delle sostituzioni inizia al 68' (Lazzari per Biondini), prosegue al 76' (Nenè per Matri) e si conclude al 93' Larrivey per Cossu). Tutte inutili.
BARI-CAGLIARI 0-1 Al San Nicola la prima mossa vincente di Allegri a gara in corso: Nenè sostituisce Matri al 73' e quattro minuti dopo va in gol. Gli ingressi poi di Biondini all'80' e Barone all'89' (al posto di Cossu e Jeda) per blindare i tre punti.
PARMA-CAGLIARI 0-2 I rossoblù hanno già chiuso la pratica quando Allegri coinvolge la panchina. Biondini dal 63' (per Matri), Nenè dal 71' (per Lazzari) e Parola dall'85' (per Cossu) contribuiscono a mettere il successo in cassaforte.
CAGLIARI-CHIEVO 1-2 Botta e risposta nel primo tempo tra Matri e Marcolini. Il cambio Lazzari per Biondini al 59' non porta bene al Cagliari, che capitola ancora al 70'. E quelli successivi (Nenè per Matri al 75' e Larrivey per Dessena all'88') non evitano la sconfitta.
CATANIA-CAGLIARI 2-1 Tra il 37' e il 45' l'1-1 firmato Ricchiuti e Dessena. Allegri dà una sterzata al 68': fuori Cossu, dentro Biondini. Il guizzo vincente è, però, di Martinez. Allo scadere Barone e Nenè rilevano Marzoratti e Matri. Niente da fare.
CAGLIARI-GENOA 3-2 Al 59' il Cagliari è sotto e la rimonta comincia dalla panchina. Lazzari per Dessena al 67', Matri per Jeda al 71' e infine Barone per Cossu al 91'. E il gol della vittoria lo segna proprio Lazzari.
LAZIO-CAGLIARI 0-1 All'Olimpico i cambi (Dessena per Cossu al 63', Nenè per Jeda al 76', Barone per Matri al 93') aiutano a custodire lo 0-1.
CAGLIARI-ATALANTA 3-0 L'uno-due di Nenè e Matri chiudono il match già al 45'. Negli ultimi 25 minuti spazio a chi gioca meno: Larrivey per Nenè al 65', Barone per Lazzari al 77', Parola per Biondini all'88'.
CAGLIARI-SAMPDORIA 2-0 Matri per Jeda al 66' e Larrivey per Nenè all'82': la doppia mossa di Allegri è vincente. Prima Conti, poi lo stesso Matri siglano il 2-0. Al 93' l'esordiente Sivakov rileva Biondini.
MILAN-CAGLIARI 4-3 Il Cagliari è sotto 4-2, Nenè sostituisce Biondini al 65' e va subito a segno riducendo lo svantaggio. La rimonta, però, non riesce, nonostante gli innesti finali di Pisano (al 71' per Canini) e di Larrivey (all'82' per Matri).
CAGLIARI-JUVENTUS 2-0 Il solito Matri lascia il segno entrando (al 62' per Nenè) dalla panchina. Dessena (65') e Parola (73') sostituiscono poi Lazzari e Cossu.
PALERMO-CAGLIARI 2-1 L'ingresso di Lazzari al 60' al posto di Biondini non porta bene ai rossoblù: cinque minuti più tardi arriva, infatti, il gol di Budan. Allegri prova a metterci una pezza. Al 69' dentro Pisano per Canini, all'(90' Jeda esce per Nenè. A seguire l'infortunio di Lupatelli è una mazzata.
CAGLIARI-NAPOLI 3-2 La svolta è nei cambi. Tra il 60' e il 68' Dessena e Larrivey sostituiscono Nenè e Pisano. E proprio l'argentino dà il via alla rimonta sui partenopei. Infine al 90' Jeda entra al posto di Cossu e dopo 19 secondi realizza il gol del 3-2. Poi arriva la beffa allo scadere, ma questa è un'altra storia ancora.
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Old 18-12-2009, 23:43   #727
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Gioia Picault: il Ct lo convoca nell'Under 20 Usa
Nella lista dei convocati del Ct della Nazionale Under 20 degli Stati Uniti, Thomas Rongen, figura anche il nome di Fabrice "Fafà" Picault, attaccante 18enne in forza nella Primavera rossoblù. Una grandissima soddisfazione per il ragazzo prelevato dal Cagliari Strike Force di Miami, chiamato dal Ct Usa per il primo ritiro in vista dei Mondiali Under 20 del 2011.
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Old 18-12-2009, 23:46   #728
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Old 19-12-2009, 15:51   #729
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La Nuova Sardegna - Rossoblù in gol da 13 turni
Il Cagliari evoca piacevoli ricordi per Pasquale Marino che, proprio contro i sardi ha esordito in serie A. E accaduto il 10 settembre 2006, quando il suo Catania si impose per 1-0 in casa dei rossoblù. Nelle ultime 5 giornate l’Udinese ha perso 4 volte. I bianconeri sono una delle tre squadre della serie A, assieme al Catania e Livorno, ad aver segnato con il minor numero di giocatori: appena 5. Il Cagliari ha sempre segnato almeno un gol in ciascuna delle ultime 13 giornate di campionato. L’ultimo digiuno sardo risale al 13 settembre scorso quando sono stati sconfitti per 0-1 in casa della Fiorentina. Sette dei 25 gol segnati finora dal Cagliari portano la firma di subentranti: Matri e Nenè (2 ciascuno), Jeda, Larrivey e Lazzari (1 a testa).

La Nuova Sardegna - Tutti i dubbi di Allegri
Corsa a tre per due posti in attacco. Allegri ha l’imbarazzo della scelta: Jeda e Matri sono in leggerissimo vantaggio su Nenè. Ma sarebbe sciocco scordare Larrivey: il centravanti argentino si è sbloccato con il Napoli. A dirla tutta, il tecnico del Cagliari ha un del dilemma. Il testa a testa dà motivazioni e fiducia anche ai compagni. Tra l’altro, i quattro goleador stanno bene. E l’argentino è nel cuore del patron: Massimo Cellino non nasconde l’affetto e la certezza che il ragazzo di Buenos Aires possa dare un contributo sostanzioso. Intanto, ieri, a 48 ore dal match del Friuli, l’assetto avanzato è ancora tutto da sistemare. E come al solito, le riserve si sciolgono domani nella riunione tecnica che precede la partita.
Dall’abbondanza alla penuria. Infatti, se il Cagliari ha punte a sufficienza, dietro e in mezzo i giochi sono obbligatoriamente fatti. All’appello mancano Lupatelli, Marzoratti, Pisano e Brkljaca. In effetti sulla presenza tra i convocati del terzino di Selargius e del mediano ex Hajuduk Spalato, c’è ancora qualche remoto spiraglio. Lo staff tecnico, in accordo con i sanitari, rompe gli indugi solo oggi dopo la rifinitura in programma alle 9.30. Poi, appuntamento all’aeroporto di Elmas per il charter che conduce la squadra a Udine con scalo a Trieste.
La sfida con i friulani riparte dal 6 a 2 dello scorso anno. «Siamo partiti maluccio e loro non ci hanno perdonato il minimo errore. Poi, ci siamo rimessi in corsa ma non ce l’abbiamo fatta a cambiarne l’esito», ha commentato Francesco Pisano in settimana. In effetti, l’incontro dello scorso fine campionato aveva il sapore consueto delle gare da saldi di fine stagione. L’Udinese non perdonò, il Cagliari sì.
Il presente, a prescindere dalle assenze pesantissime dei padroni di casa - fuori Di Natale, capocannoniere della serie A, e l’ex Pepe - ha il sapore di una sorta di bivio per entrambe le formazioni. Per l’Udinese potrebbe essere vitale non perdere: in caso di debacle la panchina di Marino potrebbe saltare. Per il Cagliari, dopo la grande rimonta con beffa finale di domenica con il Napoli, c’è da capire qual è la solidità da qui allo stop natalizio. Forse, mai come ora emerge la difficoltà di gestire con i difensori contati. Lo scorso anno si è girato a 25 punti, pur con le cinque gare di fila perse all’avvio. «Ne mancano tre, credo che anche in questa stagione sia un risultato che possiamo raggiungere», ha sdrammatizzato Allegri. Dunque, l’ennesimo test. Con al fianco il rientrante da Miami, Massimo Cellino. Il patron si stabilirà in città. Poi, a gennaio riapre il mercato. E ci sarà da seguire i lavori (se tutto filerà liscio) del nuovo stadio. Con tutto quel che questo comporta.

Unione sarda - Il poker d'assi del Cagliari
Pisano alza bandiera bianca, Lopez in Uruguay, Marzoratti fermo ai box da tempo (ultima apparizione il 18 ottobre a Catania, poi l'eclissi), Brkljaca bloccato da un malanno muscolare. Allegri tocca ferro per scongiurare altri guai e si ritrova con un difensore in meno del necessario (Canini, Astori e Agostini per quattro posti) e con gli uomini contati a centrocampo. In compenso, ha una tale ricchezza in attacco che per lui saà difficile scegliere. Fermo restando che Cossu intoccabile nel ruolo di trequartista, in lizza per due posti ci sono: Matri (capocannoniere rossoblù otto gol di cui gli ultimi sette consecutivi, uguagliato il record di Gigi Riva); Nenèsecondo miglior realizzatore con sei reti); Jeda (quattro gol, l'ultimo dei quali l'effimero vantaggio sul Napoli e, comunque, uomo di maggior classe della prima linea rossoblù, Larrivey (spettacolare rete che ha riaperto la partita con il Napoli e interprete di una prestazione convincente al di là della bella segnatura). In poche parole, un dilemma.
Allegri dovrà rabberciare la difesa con l'abbassamento di Dessena sulla linea di retroguardia. Questo significa che a centrocampo il tecnico avrù pochissimi margini di manovra: Biondini e Lazzari saranno le mezzeali, Conti il centromediano, Cossu il rifinitore.
Impossibile indovinare i ragionamenti di Allegri per risolvere il piacevole rebus dell'attacco. Insistere sulla straordinaria continuità di Matri? Puntare sulla potenza di Nenè?O giocare tutte le carte sul Jeda ritrovato o su un Larrivey mai così carico (il mio campionato inizia adesso, ha detto l'argentino dopo la convincente prova di sabato scorso)? Troppe domande, che troveranno risposta solo domenica mattina, quando Allegri, nella riunione tecnica che precederà la partita di Udine, annuncerà le sue decisioni.
Lo straordinario momento degli attaccanti conferma l'imprevedibilià del calcio e la sua sostanziale capacità di sfuggire spesso alle previsioni. Perduto Acquafresca, si pensava che il problema maggiore del nuovo Cagliari sarebbe stata la capacità di fare gol. Matri non aveva mai mostrato la necessaria freddezza di fronte alla porta avversaria, Larrivey aveva deluso nella sua prima esperienza italiana e non aveva entusiasmato neanche dopo essere rientrato in Argentina nelle file del Velez (con cui si èggiudicato il Torneo di Clausura), Nenè era una scommessa, dato che aveva realizzato gol a grappoli ma in Portogallo, campionato molto meno complicato del nostro dal punto di vista tecnico e tattico.
Invece, dopo qualche affanno iniziale, solo un gol nelle prime tre partite, l'attacco rossoblù si ètrasformato in una mitraglia implacabile, come dicono gli attuali numeri: venticinque reti segnate, che portano l'attacco del Cagliari al quarto posto tra quelli di serie A in coabitazione con quello della Roma e dopo quelli di Inter (35), Juventus (29) e Genoa (28). Al contrario, Acquafresca ha incontrato difficoltà quasi insormontabili con la maglia dell'Atalanta. Sinora, infatti, l'ex bomber rossobl?segnato una sola rete, per di pi?rigore, e per questo motivo ha chiesto a gennaio di tornare al Genoa, club che detiene la proprietà del suo cartellino.
L'Udinese affamata di vittorie, perciò dovrà guardarsi dalle bocche di fuoco rossoblù se non vorrà avere l'ennesimo dispiacere della sua tormentata stagione.
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Old 19-12-2009, 15:53   #730
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Che fine ha fatto David Suazo?
La pantera non morde più. David Suazo non segna un gol in Italia da quasi 21 mesi, da un Genoa-Inter del 19 marzo 2008, terminato 1-1. Era la sua prima stagione in nerazzurro, conclusa con 8 centri in campionato, 6 presenze in Champions e uno scudetto cucito sulla maglia.
Poi venne Mourinho. Il portoghese non ha mai visto troppo di buon occhio Re David. La scorsa stagione l'ha mandato in prestito al Benfica, quest'anno, quasi costretto a tenerselo, lo utilizza col contagocce.
Quel giocatore ammirato a Cagliari e capace di distruggere le difese avversarie, autore di 94 reti in 255 partite in rossoblù, è sparito. Il secondo bomber di sempre della storia dei sardi, alle spalle dell'inarrivabile Rombo di Tuono, non c'è più. A Milano Suazo ha perso fiducia nei propri mezzi, fiuto del gol, velocità. Non corre, non salta l'uomo, non ride più. Le ultime soddisfazioni calcistiche le ha trovate a Lisbona, ma un infortunio gli ha impedito di dimostrare il suo valore fino in fondo anche lì.
Vederlo vagare per il campo contro il Livorno in Coppa Italia, è stato uno spettacolo triste. David sembrava l'ombra di se stesso, capace di ritrovarsi per un attimo solo con una buona fuga sulla fascia, roba che per lui un tempo era ordinaria amministrazione. Una punta spuntata, ma soprattutto un ragazzo malinconico, all'apparenza incapace di divertirsi ancora con un pallone tra i piedi. Gioca poco, quasi niente, e Mou sembra ignorarlo spesso di proposito, tanto da preferire giocare con una sola punta piuttosto che schierarlo dal primo minuto. Lui non fa una piega, non una parola fuori posto, mai una protesta o un gesto di stizza nei confronti del tecnico portoghese. Non sarebbe da lui, ragazzo umile e pacato che anche grazie alle sue doti umane ha conquistato tutta la Sardegna.
Ora però è giunto il momento di andarsene, e a gennaio lo potrebbe fare. In silenzio, senza sbattere la porta, senza fare rumore, com'è nel suo carattere. Il carattere di chi scelse di andarsene in sordina anche dalla città che lo aveva amato come un fratello. Nel suo futuro potrebbe esserci la Roma biancoceleste o quella giallorossa, la Liga o la Premier. Poco importa il nome del prossimo stadio, l'importante è che la pantera ritrovi il suo habitat naturale. Per tornare a correre, a mordere, a ridere.

Allegri: "Voglio una squadra con spirito e sacrificio"
Massimiliano Allegri è convinto delle possibilità che il suo Cagliari ha di disputare una bella gara a Udine. Il tecnico toscano ha visto la squadra particolarmente pronta nella settimana di allenamenti che ha portato alla preparazione dell'ultimo appuntamento del 2009. "Nell'ultimo allenamento ho visto molta brillantezza", ha detto nella conferenza stampa prima della partenza verso Udine. Questo però, accompagnato al cattivo momento dell'Udinese, non deve far credere che la partita di domani sia una passeggiata. "Voglio vedere spirito, sacrificio e disponibilità. L'Udinese è una gran bella squadra. Attraversa un momento di difficoltà, ma vedrete che alla fine usciranno fuori i veri valori e la ritroveremo nella parte sinistra della classifica".

La formazione anti-Udinese sarà per buona parte una formazione obbligata. A partire dalla difesa, dove Allegri non ha possibiltà di scelta, passando per il centrocampo. L'unico dubbio per il tecnico è rappresentato dalla scelta della spalla di Matri in avanti. "La composizione della difesa è obbligata. Dessena farà il terzino destro, Astori e Canini saranno i centrali. In attacco ho un dubbio. Giocherà sicuramente Matri, il secondo attaccante lo sceglierò domani mattina". Fra i convocati spicca la presenza del giovane Paolo Dametto, classe '93, uno dei punti di forza della difesa della Primavera rossoblù. "E' un premio al ragazzo e al settore giovanile", ha chiosato Allegri prima di partire per Udine, da dove il tecnico spera di tornare con un bottino pieno che possa dare slancio alla sua squadra per intraprendere poi nel migliore dei modi il 2010.
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Old 19-12-2009, 16:51   #731
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Comunicato stampa su Udinese-Cagliari
A seguito delle abbondanti precipitazioni nevose avvenute su Udine in data odierna ed in considerazione del verbale GOS del 19/12/2009, successivo al sopraluogo effettuato dall’organismo per la sicurezza nel pomeriggio odierno, nel quale si esprime parere negativo all’accesso del pubblico per la partita Udinese-Cagliari in programma domani, domenica 20/12/2009; la Società Udinese Calcio S.p.A. comunica di conseguenza che:
-non sarà consentita l’entrata al pubblico in occasione della gara Udinese-Cagliari del 20/12/2009.
Si fa presente che, come prevedono le norme della F.I.G.C., la decisione sull’effettuazione, o meno, della partita spetta esclusivamente all’arbitro designato dopo un sopraluogo sul terreno di gioco, alla presenza dei due capitani, che avverrà nella giornata di domani.
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Old 19-12-2009, 18:25   #732
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Udinese-Cagliari rinviata

Anche Udinese-Cagliari è stata rinviata per la neve. In un primo momento si era deciso di giocare a porte chiuse anche se alla fine visto le pessime condizione del campo assai ghiacciato, le due squadre hanno pensato di rinviare la partita.
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Old 20-12-2009, 12:08   #733
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Cagliari, anno da ricordare
La nevicata che ha colpito Udine e il conseguente rinvio della gara di commiato al 2009 sportivo contro l’Udinese, consegnano in anticipo agli annali sportivi il 2009 del Cagliari. Un anno senza dubbio positivo per la squadra isolana che, durante questi dodici mesi, è ulteriormente cresciuta, assimilando ulteriormente il credo calcistico della propria guida sportiva, Massimiliano “Max” Allegri. Per tutto il corso del 2009 infatti, la truppa rossoblù ha regalato un calcio moderno, spavaldo, mai timoroso nemmeno di fronte alle big. Un gioco che non appare un’eresia accostare a quello della mitica Olanda degli anni Settanta, targata Cruiff e Neskens o al Milan del periodo d’oro di Arrigo Sacchi. Un Cagliari così non si vedeva da tempo, probabilmente dal Cagliari targato Ventura, stagione 1998-1999, una squadra, quella di Allegri, che finalmente ha attuato sul campo quella che era la speranza di molti tifosi rossoblù: ossia battersi con tutti a viso aperto, su ogni campo al di là del blasone dell’avversario. E in effetti che si chiami Juventus, Milan o meno, il Cagliari ha mostrato un carattere forte, spregiudicato che in non pochi casi ha messo in difficoltà avversari più quotati. In tal senso le gare da ricordare di questo 2009, non possono non essere, su tutte quelle di Milano contro Inter e Milan (seppur persa 4 a 3) l’impresa di Torino di inizio anno e il roboante 4 a 1 dell’Olimpico contro la Lazio. Accanto a questi pregi, ovviamente occorre segnalare gli ampi margini di miglioramento che questa squadra può ancora realizzare; in particolare la difesa può, e deve, migliorarsi sulle situazioni legate a palle inattive. Troppi sono stati i gol subiti da azioni avviatesi da palle inattive o calci d’angolo, un limite sul quale mister Allegri, ne siamo certi, cercherà di lavorare, così da rendere questo Cagliari ancora più competitivo. Nella speranza che il 2010 si apra, sin dalla gara casalinga contro la Roma dell’ex Ranieri, con un’altra impresa rossoblù, un sentito augurio di serene feste a tutti i tifosi e alla squadra

Il Cagliari chiude per Ariaudo, Astori verso Milano?
Manca soltanto la firma e il giovane Lorenzo Ariaudo saluterà la Juventus per vestire la maglia del Cagliari. I rossoblù, quindi, hanno trovato il centrale difensivo che stavano cercando e potrebbero lasciare libero David Astori, come già anticipato dalla nostra redazione i giorni scorsi, di trasferirsi al Milan.

Unione Sarda - Il gelo ferma Udinese-Cagliari
Dopo una giornata convulsa e un trasferimento a Udine avventuroso, il Cagliari ha preso possesso dell'albergo sede del ritiro e poi ha saputo del rinvio della partita con l'Udinese. Dopo aver tentato un immediato rientro in città, la comitiva rossoblù, per problemi operativi dell'aeroporto di Trieste, ha dovuto rinviare il volo a questa mattina. Il Cagliari, che voleva tornare alla vittoria dopo due gare (sconfitta di Palermo e pareggio interno con il Napoli) contro un'Udinese a pezzi (fuori sette titolari, tra cui il capocannoniere del campionato Di Natale), ha dovuto rimandare l'operazione rilancio e dovrà aspettare il recupero, la cui data verrà stabilita nei prossimi giorni. Il recupero sarà infrasettimanale e verrà concordato dalle due società.
Ieri, a tarda sera, la partita era apparsa subito in bilico. In serata, la commissione sulle manifestazioni sportive della provincia di Udine aveva dichiarato inagibile lo stadio Friuli, coperto di neve. Inoltre, le strade intorno allo stadio erano impraticabili e per gli spettatori sarebbe stato impossibile recarsi allo stadio. Quindi, se la partita si fosse giocata, sarebbe stato solo a porte chiuse, perché gli spalti erano ghiacciati e quindi estremamente pericolosi.
Il presidente rossoblù Cellino, informato della situazione dal direttore generale, Francesco Marroccu, ha dato disposizioni ai dirigenti accompagnatori di attenersi rigidamente a quanto avrebbero deciso i funzionari della Lega, già alle prese con il rinvio della partita del Dall'Ara tra Bologna e Atalanta, in programma alle 18, e di quella del Franchi tra Fiorentina e Milan, alle 20,45. Quindi, da parte del Cagliari nessuna opposizione a un eventuale rinvio e nessuna richiesta in proposito.
A Mazzoleni, direttore di gara designato, è stato così evitato il compito di stabilire se la partita avrebbe potuto avere luogo o meno. Il campo è stato protetto dai teloni e per oggi non sono previste ulteriori nevicate. E' ipotizzabile, quindi, che il terreno di gioco sarebbe stato in condizioni sufficientemente buone. Tra l'altro, il campo è stato completamente rifatto all'inizio della settimana e quindi in grado di garantire il regolare svolgimento della partita.
Anche il trasferimento della comitiva rossoblù è stato tormentato. Di buon mattino, il dg Marroccu è stato informato dal collega dell'Udinese, Gasparin, delle difficili condizioni meteo che gravavano sulla città friulana e sulla chiusura dell'aeroporto di Trieste. Il responsabile dei viaggi aerei rossoblù, Roberto Satta, è stato in contatto telefonico costante con le autorità aeroportuali triestine, che non assicuravano la riapertura dello scalo in tempo per accogliere il charter della squadra, il cui decollo era stato programmato per le 14,30.
La squadra si è presentata regolarmente alle 14 a Elmas e ha atteso che Trieste fosse riaperto. La pista è stata sgomberata dalla neve che nel frattempo era cessata. Poi, con speciali mezzi, sono state effettuate le prove di frenata, necessarie per verificare che la patina di ghiaccio non mettesse a rischio le manovre di decelerazione degli aerei. Ricevuto l'ok da Trieste, il comandante del Super80 della compagnia ItAli ha effettuato la manovra di decollo e poi è atterrato, intorno alle 16,30, dopo poco più di un'ora di volo. Il charter del Cagliari è stato il primo aereo ad atterrare a Trieste nel corso della giornata. Sforzi inutili. In serata, l'Udinese è riuscita nel suo intento di rinviare la partita, che arrivava per essa in un momento assai critico.
A parte le numerose assenze, la squadra friulana è scossa in questi giorni dalle polemiche intorno al suo allenatore, Pasquale Marino. Il patron, Giampaolo Pozzo, aveva detto senza mezzi termini che la partita con il Cagliari sarebbe stata l'ultima spiaggia per il tecnico. In caso di mancata vittoria, l'esonero sarebbe stato automatico. Ecco perché, una volta che le condizioni meteo sono peggiorate, l'Udinese ha messo in moto la sua diplomazia per arrivare a un rinvio della gara, sperando di affrontare i rossoblù in un momento più sereno e dopo aver ricaricato le pile durante la pausa natalizia. Al Cagliari non è rimasto altro da fare che accettare la situazione e prepararsi a iniziare con un anticipo di quarantotto ore (il rompete le righe era previsto per lunedì alle 14), le vacanze di Natale.
Poco altro da dire se non che tra i rossoblù sarebbero stati assenti Lupatelli, Pisano, Lopez e Marzoratti e che sarebbe rientrato Conti dopo la squalifica che lo aveva costretto a saltare la partita con il Napoli. Per quanto riguarda la formazione, quindi, davanti a Marchetti, il terzino di emergenza Dessena, Astori, Canini e Agostini. Conti, come al solito, in cabina di regia, Biondini e Lazzari le mezze ali, con Cossu rifinitore alle spalle delle due punte, Matri e Larrivey, probabilmente preferito a Nenè e Jeda. Era stato convocato per la prima volta, ma era destinato alla tribuna, il giovanissimo difensore Paolo Dametto, classe '93.

La Nuova Sardegna - Natale in bianco per il Cagliari
Weekend in bianco e niente sfida con l’Udinese, ma forse stavolta è un colpo di fortuna. La neve mette il bastone tra le ruote anche al milionario carrozzone della serie A e il Cagliari resta al palo. La partita in programma questo pomeriggio allo stadio Friuli è stata rinviata a data da destinarsi.
Il maltempo che ha colpito il nord Italia non ha risparmiato la città friulana, sulla quale ieri si è abbattuta una imponente nevicata. Il Cagliari era partito ieri pomeriggio per Udine con un volo charter e negli istanti in cui la Lega calcio ufficializzava la decisione i rossoblù si trovavano già in ritiro in albergo. Inizialmente, per l’assenza di condizioni di sicurezza sugli spalti, si era optato per una gara a porte chiuse. Poi la Lega, in accordo con il Comitato per la sicurezza ha optato per il rinvio.
Poco male (viaggio a vuoto a parte), perchè per l’occasione Massimiliano Allegri era stato costretto a inventare una serie di alchimie tattiche a causa delle assenze. L’emergenza in realtà riguardava la difesa: con la contemporanea assenza di Pisano, Marzoratti e Lopez, il tecnico rossoblù aveva deciso di “inventare” Andrea Dessena terzino, sul lato destro della linea difensiva, con Canini e Agostini centrali e Agostini sulla sinistra. «Generalmente non mi attacco agli alibi, e non lo faccio neppure adesso - aveva detto Allegri alla vigilia -. Poi in questa stagione è già successo di trovarmi in condizioni di emergenza, eppure ho sempre avuto da parte dei ragazzi le giuste risposte sopratutto in termini di abnegazione e spirito di sacrificio. Per cui non ho alcun motivo di essere preoccupato».
Per il resto, comunque, Allegri si presentava al Friuli con problemi di abbondanza, con quattro attaccanti in lizza per due maglie: Matri, Jeda, Nenè e Larrivey (i primi due nettamente favoriti).
Anche l’Udinese, a conti fatti, può però tirare un sospiro di sollievo. Col il tecnico Marino ormai in rotta con la società, i bianconeri avrebbero dovuto fare a meno di Di Natale. Non un giocatore qualsiasi, ma un bomber particolarmente temuto dal Cagliari e da Allegri. Il quale ieri ha detto: «E’ un vero fuoriclasse, dotato di piedi assolutamente magici. Oltre che aiutare i compagni in fase di impostazione del gioco, è un terribile finalizzatore, uno dei migliori nel suo ruolo in Italia. La sua assenza certo è un vantaggio, ma non sottovaluterei i sostituti, in particolare Floro Flores e Asamoah».

La Nuova Sardegna - Un'occasione per ricaricare le pile
Una nevicata che rinvia Udinese-Cagliari, consente al tecnico Marino di salvare, per il momento, la panchina poiché la sfida con il Cagliari costituiva l’ultima chance offertagli dalla società friulana. La stessa neve consente ad Allegri di far tirare il fiato ai rossoblù che sarebbero scesi in campo, contro l’Udinese priva di Di Natale, Sanchez e Pepe, senza Pisano e Lopez in difesa e con Dessena inventato terzino. È vero che il Cagliari di Allegri ha offerto prestazioni ottime e ottenuto risultati positivi anche con qualche assenza importante, a riprova della validità dall’assetto tattico, della condizione atletica e della solidarietà in campo. Saltare l’ultima gara del 2009 risparmiando energie importanti è allora un fatto da accettare con sollievo.
Il Cagliari ha 23 punti. Lo scorso ha chiuso il girone d’andata a quota 25. Deve ancora affrontare la Roma, al Sant’Elia il giorno dell’Epifania, e quindi andare a Bologna il 10 gennaio, oltre il recupero della gara con l’Udinese. Nel frattempo la società può muoversi sul mercato per acquisire il difensore annunciato, sfoltire il centrocampo che ha in Parola e Barone due giocatori validi ma chiusi da elementi più in forma. Un’operazione che potrebbe consentire a Cellino di acquisire quattrini (il presidente, però, non ci bada) o meglio ancora elementi destinati a ringiovanire ed arricchire l’organico.
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La Nuova Sardegna - L'esordio di Dametto con i grandi
Ha scelto la maglia numero 26: «Quella di Terry, il mio idolo». Paolo Dametto, classe ’93, ha debuttato nel gruppo. Massimiliano Allegri, causa forfait di Lopez (partita in fretta e furia in Uruguay per gravi problemi familiari), Pisano, Marzoratti e Brkljaca (infortunati) con Dessena destinato a giocare titolare nel ruolo di terzino destro, lo ha convocato a Udine.
«Una gran bella soddisfazione che ricorderò a lungo anche se non si è giocato» ha detto il giovane giocatore rossoblù. Punto di forza degli allievi nazionali allenati da Pino Bellini, Dametto si è pian piano conquistato un posto da titolare anche nella Primavera guidata da Giorgio Melis.
Originario di Arborea, Paolo Dametto attualmente studia ragioneria all’istituto privato Italia di Oristano. «Chi tifo dopo il Cagliari? L’Inter, sicuramente è la squadra più forte».

Unione Sarda - Cagliari, definito l'ingaggio di Ariaudo
Il 2009 si chiude con un bilancio estremamente positivo per il Cagliari. Molte le luci, pochissime le ombre, legate soprattutto a una rosa non perfettamente equilibrata e che, perciò, andrà ritoccata durante il calciomercato di gennaio, che aprirà i battenti il sette gennaio per chiuderli lunedì primo febbraio. Le uniche pecche si sono registrate in difesa ma non per le prestazioni dei singoli, che sono state il più delle volte positive, quanto per l'esiguità numerica del reparto e l'incredibile serie di problemi che si sono registrati proprio nel reparto arretrato.
È una delle leggi del calcio, infortuni e contrattempi vari si verificano sempre nei reparti già di per sé striminziti. Per primo si è fermato Pisano, poi il suo sostituto Marzoratti, quindi Lopez è stato costretto a giocare con una caviglia dolorante per alcune partite. Nel frattempo, Astori, Canini e lo stesso Lopez si sono caricati di cartellini gialli. Infine, si è fermato Marchetti e il suo secondo Lupatelli (nella finale della gara di Palermo) si è infortunato seriamente, costringendo Canini a improvvisarsi portiere, perché Allegri aveva esaurito le sostituzioni. Per fortuna, l'inossidabile Agostini (unico rossoblù ad aver giocato tutte le partite dal primo all'ultimo minuto) ha retto bene.
Va da sé che il mercato dovrà porre rimedio a questo. L'ingaggio di Ariaudo è stato definito, il giovane difensore della Juventus si aggregherà al gruppo rossoblù alla riapertura delle liste di trasferimento.

La Nuova Sardegna - La Società: "Abbiamo accettato con serenità la decisione di questo rinvio"«Abbiamo accettato il rinvio con serenità». Francesco Marroccu taglia corto. E va indietro nel tempo: «L’unico precedente risale a due anni fa, quando ci fu lo stop per la morte del papa. Eravamo a Livorno». Sul presente, il direttore generale dice: «Purtroppo, sabato sera non siamo riusciti a rimbarcarci da Trieste per Cagliari. E non abbiamo direttamente preso parte alla gestione dell’emergenza maturata al mattino. Avremmo risparmiato disagi e oneri. Ma è andata così. Pace».
Il direttore generale legge del Cagliari positivamente la mancata partita del Friuli. E si concentra sul recupero. «Le date libere in mezzo alla settimana non sono tante. Potremmo giocare il 20 gennaio, tra Livorno in casa e Siena fuori. Ma è più probabile mercoledì 27, la settimana successiva, tra Siena e Fiorentina al “Franchi”». Proprio il 27 sembra essere la data quasi certa.
Intanto, il programma è già stilato. La squadra si ritrova domenica 27 da Asseminello per la ripresa degli allenamenti. E sabato notte, nella club del centro tecnico del Cagliari si è tenuta la festa rock con centinaia di invitati. Sul palco i Maurilios, il gruppo musicale guidato dallo stesso presidente Cellino. Pare che il massimo dirigente rossoblù abbia preso bene la notizia del mancato match contro l’Udinese. Ma forse, tra tutti, se la gode di più Pasquale Marino: il tecnico della formazione friulana venerdì ha avuto l’ultimatum del presidente Pozzo. La partita è saltata ma comunque ha le ore contate.

La Nuova Sardegna - La domenica diversa del Cagliari
Neve ovunque a Udine, un paesaggio che anche da quelle parti non si vedeva da anni. La storia di una trasferta surreale si è aperta alle 18 di sabato. Frenetici i contatti fra i dirigenti friulani e il presidente Cellino: il patron sarebbe arrivato a Udine ieri mattina con un volo privato. Sabato alle 17 l’idea è di giocare a porte chiuse. Ma alle 18.45 la Lega spezza il filo: rinviata.
Nel gruppo, il rammarico è enorme. Il risultato è che si va in vacanza con un giorno d’anticipo. Già ieri, chi poteva, ha lasciato l’albergo Astoria, sede del ritiro, per tornare a casa. Conti con l’ex, e ora udinese, Pepe, Allegri e Landucci per Livorno e Lucca, Biondini e Dessena per Cesena e Parma mentre Lazzari, Matri, Astori e Canini vanno a Milano. Quel che è rimasto del Cagliari, ha lasciato alle 7.45 di ieri mattina l’hotel. In testa i dirigenti Francesco Marroccu, Matteo Stagno, Marcello Sanfelice e il medico sociale Marco Scorcu. E la squadra? Stordita da una domenica inusuale: né ansia e tensione per la gara imminente, né aria da panettone e brut. I rossoblù partono in bus da Udine per lo scalo triestino di Ronchi dei legionari. Sull’Md 80 da 150 posti dell’ItAli, noleggiato per l’occasione, salgono una ventina di persone, fra loro anche il presidente del coordinamento regionale donazione d’organi e trapianti, Ugo Storelli, tifoso e reduce da un convegno a Trieste.
«La nevicata non sorprende, temperature così basse sì. Ma quel che ci lascia un po’ frastornati è il tornare a casa senza aver giocato. Avevamo preparato la partita a puntino. E’ andata» - dice Federico Marchetti, natali a Bassano del Grappa. Il portiere sbarca a Cagliari, due ore dopo è ripartito per Milano.
«Eravamo pronti a giocarcela fino in fondo. In settimana abbiamo lavorato nei dettagli per bloccare l’Udinese e provare a dire la nostra» aggiunge Joaquim Larrivey, occhi vispi che spuntano tra piumino e cuffia in lana. La punta argentina parte oggi per Buenos Aires via Roma.
La neve regala un sorriso a Nené: «Non mi è capitato spesso di trovare tanto freddo e questo paesaggio bianco. La partita con l’Udinese ce la siamo studiata bene. Ora stacchiamo la spina e ricarichiamoci con le nostre famiglie», aggiunge la punta, seguace dei Figli di Gesù, in partenza stamani da Fiumicino per San Paolo. Stamani tornano in Slovenia e Bielorussia, Brkljaca e Sivakov. «Dieci anni in Italia - dice Jeda - e non mi è mai capitato di non giocare per il maltempo. In tutta Europa si è giocato, vuol dire che gli stadi italiani sono inadeguati». Sulla partita del «Friuli», poche storie: «Non so se avrei giocato dal via. Il mister non ci ha detto la formazione», spiega l’italo-brasiliano, da oggi a Milano con la famiglia. L’odissea rossoblu è finita ieri alle 10.30 quando l’aereo è atterrato a Elmas.

Unione Sarda - Ma questo rinvio non piace ai rossoblù
Loro Udinese-Cagliari l'avrebbero giocata persino sul ghiaccio e con i pattini ai piedi. «Magari l'avremmo pure vinta». Rossoblù in vacanza con l'amaro in bocca. «Eravamo pronti, prontissimi. E questo rinvio certo non ci avvantaggia. Tutt'altro». Si ipotizza il 27 gennaio (comunque sarà un mercoledì pomeriggio) come data del recupero, entrambi i club hanno già dato la propria disponibilità. E il 2010 si fa subito in salita: sei gare in un mese.
Ma che strana atmosfera si respira sul volo charter che di buon mattino riporta il Cagliari nell'Isola. O meglio, quel che resta del Cagliari visto che la maggior parte dei giocatori (una volta ottenuto il via libera sabato sera, dalla Lega prima e dal presidente Cellino poi) hanno preferito raggiungere le rispettive famiglie direttamente dall'aeroporto di Trieste. Oltre ai sardi Cossu, Cotza, Vigorito e Dametto, ci sono anche il portiere Marchetti, il bielorusso Sivakov e i sudamericani Jeda, Nené e Larrivey, questi ultimi due sono poi ripartiti nel pomeriggio da Elmas, rispettivamente per il Brasile e per l'Argentina. «Però così non vale, festeggeremo il Natale con il colpo ancora in canna». Certo è il modo più inedito per chiudere un 2009 eccezionale. La battuta di Jeda tuttavia attenua appena la delusione. «Perché il recupero di questa gara stravolgerà comunque i nostri programmi. Poi parliamoci chiaro, troveremo un'Udinese diversa». In effetti i friulani in questo momento non se la passano benissimo. Il botta e risposta di sabato mattina tra il patron Pozzo («tre anni deludenti, contro il Cagliari serve solo vincere») e l'allenatore Marino («accuse ingiuste») ha evidenziato una frattura ormai insanabile tra i due. La gara di domenica avrebbe rappresentato una sorta di ultima spiaggia per il tecnico siciliano. E a Udine c'è già chi ipotizza comunque un cambio della guardia in panchina (come accadde a Giampaolo proprio a Cagliari due campionati fa ventiquattr'ore dopo il rinvio della gara con la Roma). Jeda evidenzia poi un altro aspetto: «Loro erano in piena emergenza, mancavano sette giocatori tra infortuni e squalifiche». Uno su tutti: «Di Natale, il giocatore più forte e capocannoniere della serie A». Insomma, il 27 gennaio (o qualsiasi altra data verrà decisa) Udinese-Cagliari sarà tutta un'altra storia. «Non solo», sottolinea Cossu, «essendo una gara infrasettimanale, ci costringerà a stravolgere il programma e soprattutto a giocare mentre l'avversario successivo si riposerà». Tra l'altro il mese di gennaio diventa un tour de force: sei partite in programma. «Mica briciole».
Tutto da rifare, viaggio compreso. «Per carità, prendiamo atto della decisione della Lega, ma i motivi del rinvio ci lasciano un po' così». Campo gelato, spalti pericolosi. «Stadi vecchi, urge una riflessione, e in fretta pure», sbotta ancora Jeda. «Se basta una mezza nevicata per mandare in tilt l'intero apparato, anche in una piazza importante come Udine, non siamo messi bene. Basti pensare alla Germania, dove c'è molto più freddo e meno problemi».

Unione Sarda - Cagliari, un 2009 da favola anche senza il botto finale
Al Cagliari è rimasto il colpo il canna, quello che aveva in serbo per chiudere alla grande un 2009 da incorniciare. La neve di Udine ha costretto i rossoblù ad anticipare le vacanze, pausa molto gradita ad Allegri che, comunque, aveva notato una certa flessione fisica e mentale della sua squadra. Logico, dopo una serie di prestazioni esaltanti ma molto dispendiose. Alla ripresa del campionato, il sei gennaio, giorno della Befana, al Sant'Elia arriverà la lanciatissima Roma dell'indimenticato ex Claudio Ranieri. Sarà una partita vibrante e complicata per i rossoblù che, per allora, avranno, però, di nuovo le pile cariche e l'entusiasmo dei giorni migliori.
Il 2009 si chiude con un bilancio estremamente positivo. Molte le luci, pochissime le ombre, legate soprattutto a una rosa non perfettamente equilibrata e che, perciò, andrà ritoccata durante il calciomercato di gennaio, che aprirà i battenti il sette gennaio per chiuderli lunedì primo febbraio.
Non ci sono dubbi che le soddisfazioni maggiori siano arrivate dal reparto avanzato, che costituiva la grande incognita della stagione. Infatti, perduto Acquafresca (quattordici gol la scorsa stagione), il peso dell'attacco è ricaduto su un reparto con poche certezze. Anzi, una sola, Jeda, l'unico che avesse dimostrato una certa dimestichezza con il gol. Matri era una scommessa, anche se parziale, viste le sei reti del campionato precedente. Nenè, accreditato di un bel numero di segnature nel campionato portoghese, doveva dimostrare di essere all'altezza del più selettivo campionato italiano. Larrivey aveva deluso con la maglia rossoblù e non aveva brillato neanche con quella del Velez, squadra argentina dove si era rifugiato a gennaio per cercare il rilancio.
Quando siamo giunti quasi al giro di boa (mancano le gare con Roma e Bologna, oltre, naturalmente, al recupero con l'Udinese), Allegri si ritrova con una prima linea da favola: Matri ha già segnato otto gol, di cui sette consecutivi (eguagliato il record di Gigi Riva), Nenè è andato a bersaglio sei volte giocando a singhiozzo, Jeda ha ritrovato la via della rete con il Napoli e Larrivey, anch'egli nell'entusiasmante partita contro gli azzurri di Mazzarri, si è improvvisamente risvegliato, segnando la sua prima rete stagionale e dimostrando una grande capacità di partecipare al gioco della squadra.
Insomma, il più grande punto interrogativo è stato spazzato via a suon di reti (ben venticinque), evitando alla società di doversi presentare all'insidioso calciomercato di gennaio con il grande problema di rinforzare l'attacco.
L'altro grande dubbio riguardava il centrocampo, orfano di Fini, che sta vivendo una stagione tribolata a Siena. Perso il regista avanzato, Allegri ha faticato a ritrovare il bandolo della matassa. Il calciomercato ha messo a disposizione del tecnico tanti giocatori (Brkljaca, Barone, Dessena) ma nessuno con le stesse caratteristiche di Fini. Dopo molti tentativi andati a vuoto (tra cui quello di trasformare Lazzari in mezzala destra), l'allenatore ha trovato la soluzione: ha dato fiducia a Lazzari, “rovesciando” il gioco della squadra che, adesso, anziché passare dalla mezzala destra, passa da quella di sinistra. La squadra ha ritrovato automatismi, efficacia e equilibrio, grazie anche allo spirito di sacrificio di Lazzari che dà un ottimo contributo in fase di non possesso. In questo contesto, Dessena si è inserito benissimo, disputando un'ottima prima parte di girone salvo poi accusare una naturale flessione. Così, sono risalite le quotazioni di Biondini, bravo a ritornare nell'antico ruolo di mezzala destra dopo aver disputato uno strepitoso campionato da mezzala sinistra. Le sue prestazioni sono state tanto convincenti, da spingere il ct azzurro Lippi a convocarlo per un paio di amichevoli e a inserirlo nel lotto dei possibili partecipanti ai Mondiali in Sudafrica. Nei nuovi equilibri del centrocampo, si è trovato a meraviglia il solito Cossu, esemplare per la capacità di cantare e portare la croce. Pochi giocatori in Italia hanno la medesima efficacia nelle due fasi di gioco.
Le uniche pecche si sono registrate in difesa ma non per le prestazioni dei singoli, che sono state il più delle volte positive, quanto per l'esiguità numerica del reparto e l'incredibile serie di problemi che si sono registrati proprio nel reparto arretrato.
È una delle leggi del calcio, infortuni e contrattempi vari si verificano sempre nei reparti già di per sé striminziti. Per primo si è fermato Pisano, poi il suo sostituto Marzoratti, quindi Lopez è stato costretto a giocare con una caviglia dolorante per alcune partite. Nel frattempo, Astori, Canini e lo stesso Lopez si sono caricati di cartellini gialli. Infine, si è fermato Marchetti e il suo secondo Lupatelli (nella finale della gara di Palermo) si è infortunato seriamente, costringendo Canini a improvvisarsi portiere, perché Allegri aveva esaurito le sostituzioni. Per fortuna, l'inossidabile Agostini (unico rossoblù ad aver giocato tutte le partite dal primo all'ultimo minuto) ha retto bene.
Va da sé che il mercato dovrà porre rimedio a questo. L'ingaggio di Ariaudo è stato definito, il giovane difensore della Juventus si aggregherà al gruppo rossoblù alla riapertura delle liste di trasferimento. Più complesso il discorso sul centrocampo, affollato di cursori e povero di giocatori tecnici. Uno squilibrio a cui però non sarà facile porre rimedio.
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Old 22-12-2009, 07:41   #735
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Il Sardegna - Cossu stellare
Futuro visto in rosa. Per Andrea Cossu si chiude un'annata dai contorni esaltanti. Che lo hanno portato alle soglie di una clamorosa chiamata in Nazionale.
Niente male per un giocatore che, fino al gennaio del 2008, quindi solo un paio di stagioni fa, svernava in quel di Verona. Per lo più in panchina. Cambio di copione, regista: Davide Ballardini. Che gli trovò, a suo tempo, la giusta collocazione sul terreno di gioco. Ora qua ad interrogarsi. Cosa riserverà il 2010? Oltre al fatto che, il trequartista cagliaritano, nato nei campetti della Johannes ad Is Mirrionis, compirà trent'anni. Un'età che potrebbe coincidere con l'appagamento. Ma che invece per Andrea Cossu rappresenta una tappa, in un'ascesa ancora dai contorni indefiniti. «È stato un anno positivo, quello che sta per chiudersi. Abbiamo fatto tanti punti, che non sono arrivati certo per caso. Nel calcio moderno non si improvvisa niente. Oltre ad essere riusciti a capitalizzare, abbiamo infatti espresso un bel gioco. Ci è stato pubblicamente riconosciuto da tutti, in modo particolare dagli addetti ai lavori. E questo grazie al mister, che ha lavorato con pazienza durante la settimana. Poi è ovvio che, la domenica, tocca a noi mettere in pratica le direttive». La consegna, per adesso, è quella di proseguire sulla stessa lunghezza d'onda e continuare a tener basso il profilo. «Non credo si corrano questi rischi. Siamo un bel gruppo, compatto. Gli innesti, pochi in verità, non hanno avuto la benchè minima difficoltà ad inserirsi, anche per la disponibilità dimostrata. Per cui sono convinto che, l'anno che verrà, potrà riservarci altre sorprese positive. Ed i punti che ci servono per salvarci. Mi auguro di riuscire a centrare l'obiettivo prima possibile, come accadde nell'ultimo torneo. Poi ci divertiremo». Quasi una promessa. Per un giocatore con i colori rossoblù saldamente appiccicati
addosso a mo' di sotto ma praticamente dalla nascita. Che vorrebbe chiudere, fra molto tempo, la propria carriera senza più doversi sciroppare altri spostamenti dalla città natia. «Ma questo non dipende solo ed esclusivamente da me - è il messaggio di Andrea Cossu – Potrebbe pure capitare che il Cagliari decida di cambiare registro e di non aver bisogno del sottoscritto. Del resto, nel mondo del calcio non si sa mai, può accadere di tutto da un momento all'altro. I ribaltoni sono all'ordine del giorno. Io, ovviamente, mi auguro di essere utile alla causa ancora per tanto tempo. Con un'opzione in più».
Quella di riuscire a convincere, a suon di prestazioni positive, il Commissario Tecnico della Nazionale, Marcello Lippi, a riconoscergli almeno una convocazione in azzurro. Ci sta andando vicino. Argomento tabù, almeno per l'interessato. «Certo, ho sentito anch'io e mi fa piacere. Però non ci penso. Il Cagliari prima di tutto». Resta però il dato di fatto. Gli emissari azzurri lo hanno seguito spesso. Per cui ecco che, le relazioni indirizzate verso altri elementi della formazione di Allegri, spesso venivano dirottate nell'esaltare le doti del piccolo “assistman”. Il Sudafrica è lontano, chissà che non si apra qualche spiraglio. Del resto Lippi ha confermato più volte di avere bisogno di un giocatore dalle caratteristiche di Camoranesi e Cossu sicuramente in Italia è
quello che si avvicina di più all'argentino. Ammesso che il titolare recuperi lui sarebbe la controfigura.

La Nuova Sardegna - E' Andrea Cossu il segreto del volo rossoblù
L’hanno battezzato Maradona di Sardegna. Per movenze e tecnica, l’hanno affiancato a Gianfranco Zola. “Non scherziamo. Zola è stato un modello, un campione inarrivabile. Io devo lavorare duro per migliorarmi giorno dopo giorno”.
Andrea Cossu, mister umiltà. Il trequartista del Cagliari sta vivendo a livelli eccelsi la seconda stagione consecutiva in rossoblù. Qualcuno l’ha fatto rientrare anche tra le attenzioni di mercato di diverse squadre con il curriculum esaltante. “L’ho detto e lo ripeto: il mio futuro lo vedo qui a Cagliari con la maglia rossoblù”.
Cossu ha da sempre un amore speciale per la squadra in cui è nato. Per poi migrare e rischiare - a Verona (con un intermezzo alla Torres), dove si annoiava in panchina ed è stato “salvato” dal presidente Cellino che lo ha portato al Sant’Elia nel gennaio 2008 - evitando di chiudere in C1 una carriera che merita ben altre pagine. “Non penso mai a quel che ho fatto ma mi concentro sul quel che devo ancora fare per rispondere al meglio a quel che mi chiede il mister”. Cossu è così: pratico, senza fronzoli. Maglia numero 7, cagliaritano doc del quartiere Fonsarda, prime pallonate alla Johannes, ha compiuto 29 anni lo scorso maggio. Domenica sul charter al rientro da Udine, ha chiuso così le ipotesi di nazionale: “Ho sentito ma lasciamo stare. Devo pensare solo a far bene per contribuire alla salvezza del Cagliari. Come vedo il nostro futuro? Roseo. Nel 2009 abbiamo fatto tanti punti, giocando alla pari anche con le grandi. Come potrei non essere contento”.
Sul cammino che si riapre con la Roma al Sant’Elia il giorno della Befana, poche storie: “E’ una grande in rimonta e, tra molti giocatori importanti, ha Totti: nel suo ruolo, il più forte al mondo”.
Intanto, non è stata smaltita al meglio la partita non giocata con l’Udinese: “L’avevamo preparata nei dettagli. Adesso, col recupero, che dovrebbe essere a fine gennaio, ci ritroviamo a giocare tre volte di seguito in una settimana”. Inoltre, Cossu non lo dice ma lo pensa, le condizioni dei friulani - che avevano Di Natale, Pepe e altri cinque titolari fuori tra squalifiche e infortuni; e il tecnico Marino più o meno cacciato - potrebbero cambiare. E di certo non in peggio. “Abbiamo dimostrato sul campo di possedere le qualità per giocare a testa alta ovunque. Non abbiamo mai guardato in casa d’altri, proseguiamo così” aggiunge Cossu.
Infine, un dettaglio trapelato nei giorni scorsi. Il presidente Cellino avrebbe rinnovato la quasi totalità dei contratti ai giocatori. Si parla, per l’intera rosa, del 2013. Con Marchetti che vola fino al 2014. Per Cossu, ma il club rossoblù non conferma né smentisce, ci sarebbe il rinnovo fino al 2012.

Unione Sarda - Centrocampo delle meraviglie
La partenza di Fini sembrava aver lasciato un vuoto incolmabile, lì, proprio nel cuore della manovra. Paradossalmente ha, invece, accelerato il processo di maturazione di un intero reparto, complice il lavoro oscuro (ma non troppo) dell'allenatore Allegri. Perché se l'attacco fa bello il Cagliari, è proprio il centrocampo a dargli un'anima.
Dessena si è ripreso la scena, Lazzari è finalmente uscito dal guscio, Biondini ha addirittura conquistato la Nazionale. E non è un caso se la svolta della squadra tutta è coincisa con quella di Conti, faro rossoblù e di nuovo protagonista dopo un avvio stentato. Poi ci sono i gregari. Tra tutti Parola: soltanto quattro mesi fa aveva la valigia pronta, ora potrebbe addirittura rinnovare il contratto («come rapporto qualità-prezzo non ha rivali», disse di lui il presidente Cellino), è diventato il vice-Conti e nei finali di gara roventi il suo apporto è preziosissimo. Intanto crescono Sivakov e Brkljaca, spesso sacrificati in tribuna, ma rappresentano già un punto di forza per il Cagliari che verrà. Magari avrebbero bisogno di giocare con più continuità per farsi le ossa, e infatti alla riapertura del mercato (il 7 gennaio) sia il bielorusso sia il croato potrebbero finire in prestito, anche in serie B.
Centrocampo completo e abbondante, insomma. L'unico neo riguarda Barone, tra l'altro l'investimento più importante dell'estate scorsa, sia sotto il profilo tecnico che economico. L'ex granata si è inserito subito nel gruppo (ha legato soprattutto con Matri), meno nei meccanismi di Allegri, comunque non abbastanza per meritare una maglia da titolare e riscattare così le ultime deludenti stagioni con Palermo e Torino (dopo aver sollevato a Berlino la Coppa del Mondo). Certo le esigenze tecniche del Cagliari non lo hanno agevolato, tutt'altro. Allegri cercava, infatti, una mezzala di quantità, ma soprattutto di qualità, una sorta di trequartista aggiunto. Un altro Fini, insomma. Ma pur avendo ottimi piedi, Barone ha caratteristiche diverse, più che impostare cerca spesso il triangolo con il compagno di riferimento (che sia il terzino o l'attaccante) e si esalta negli inserimenti nell'area avversaria. Disguido tattico evidenziato inoltre dalle difficoltà iniziali di un'intera squadra, e non a caso spazzato via dall'acquisto di Dessena prima e dall'esplosione di Lazzari poi. Proprio quest'ultimo si è rivelato col tempo il vero erede di Fini (che nel Siena sta faticando non poco) sul centrodestra. L'ex atalantino ha finalmente trovato la continuità che gli è sempre mancata. Come Cossu ha il genio in ogni giocata, certo recupera meno palloni (anche se negli ultimi mesi è cresciuto tantissimo nella fase di interdizione), ma ha il vantaggio di essere cresciuto nel ruolo di mezzala. La visuale è quella giusta, insomma, e quando la palla arriva dalle sue parti la manovra subisce un'accelerata e quel tocco di qualità in più che fa la differenza, soprattutto nelle verticalizzazioni. Il pomeriggio di San Siro contro il Milan è senza dubbio la miglior cartolina di questo 2009 per Lazzari, protagonista nel regno dei fantasisti e pure decisivo sotto porta. Ha già eguagliato il suo primato di reti (due) in serie A. E lo spettacolo non è ancora entrato nel vivo.
Il fiuto del gol ce l'ha anche Dessena, che dopo aver perso il ballottaggio con Barone (in estate durante il mercato), l'ha poi vinto sul campo (dopo che Cellino ha deciso, in extremis, di ingaggiare pure lui). È la variante a Lazzari, essendo più affidabile in copertura, e in certe partite diventa essenziale. Cancellata in pochi mesi l'anonima esperienza blucerchiata dello scorso anno, Dessena è di nuovo il centrocampista promettente di Parma. E con lo stesso club emiliano il Cagliari sta trattando il riscatto della comproprietà (l'altra metà del cartellino è della Sampdoria). Tra l'altro proprio al Tardini e alla sua ex squadra ha segnato il primo gol rossoblù, inutile (ma da incorniciare) poi la rovesciata di Catania vista la sconfitta. E se necessario, fa persino il terzino.
Ma il vero fiore all'occhiello del centrocampo rossoblù resta Biondini: ha reso il Cagliari sempre più azzurro e ha conquistato definitivamente Allegri. Che, infatti, difficilmente fa a meno di lui, e se non c'è posto sul centrosinistra, glielo trova a destra. Il romagnolo è il contrappeso ideale per Lazzari, così come lo è stato in passato per Fini. Legna e legnate, eppure Biondini è maturato tantissimo anche sotto il profilo della tecnica. Spesso e volentieri imposta l'azione, l'accompagna e talvolta prova pure a finalizzarla. Ora sogna addirittura di giocare i prossimi Mondiali in Sudafrica. E con il Gattuso di oggi...
Tutti protagonisti in questo centrocampo delle meraviglie. Ma lo sarebbero anche senza il lavoro sporco di Conti?
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Old 22-12-2009, 09:03   #736
Wesker
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Ora che è iniziata la pausa cominciano gli articoli fuffa per riempire le pagine del giornale...
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Old 22-12-2009, 13:44   #737
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Old 22-12-2009, 13:45   #738
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Pentolone Serie A, i nomi si rincorrono e riguardano più squadre: Atalanta, Cagliari, Catania, Bari...

Sono tanti i nomi che girano per il mercato invernale che si aprirà nei primi di gennaio.

22/dic/2009 13.01.27

Federico Marchetti è uno dei punti di forza del Cagliari (Grazia Neri)

Mercato in fermento in Serie A in vista di gennaio. Manca ormai poco più di una settimana all'apertura della sessione invernale e molte squadre sono già al lavoro.

La Roma deve piazzare Guberti, utilizzato troppo poco da Ranieri: piace all'Atalanta di Conte e al Bari, ma il Catania secondo la 'Gazzetta dello Sport' sembra in vantaggio.

L'Atalanta cerca di intavolare sempre lo scambio Acuqfresca-Floccari, ma è difficile vada in porto. Il Chievo libererà De Paula e Gasparetto, al loro posto magari Succi, Okaka o Castillo. Oggi il Cagliari prende Ariaudo dalla Juventus, e proprio il club sardo intanto ha rinnovato i contratti di tutti i pezzi pregiati.

Marchetti secondo la 'Gazzetta dello Sport' avrebbe rinnovato fino al 2014, nonostante le pretendenti per lui non manchino (Milan?); stessa cosa ha fatto Cossu, che da 2011 ha prolungato di un altro anno e ha affermato di "voler chiudere la carriera a Cagliari". Pure Jeda, Lazzari, Matri e Biondini destinati a rimanere a lungo in rossoblù...
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Old 22-12-2009, 14:30   #739
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peccato che lazzari sia per metà dell'atalanta e dovranno discutere sul dà farsi questa estate
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Old 22-12-2009, 16:45   #740
Sallino
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Marchetti secondo la 'Gazzetta dello Sport' avrebbe rinnovato fino al 2014, nonostante le pretendenti per lui non manchino (Milan?); stessa cosa ha fatto Cossu, che da 2011 ha prolungato di un altro anno e ha affermato di "voler chiudere la carriera a Cagliari". Pure Jeda, Lazzari, Matri e Biondini destinati a rimanere a lungo in rossoblù...
Ottime notizie!
__________________
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