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03-09-2012, 18:16 | #41 | |
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03-09-2012, 18:36 | #42 | ||
Senior Member
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Comunque fare l'esame di stato da ingegnere è ben diverso da essere laureati in ingegneria, i responsabili di risorse umane lo sanno (anche se penso se ne freghino visto che da dipendente non è utile avere il timbro da ingegnere, semmai se sei un libero professionista, puoi godere del titolo) . A ingegneria perdi anima e corpo, e imprechi dietro a corsi di automazione, elettronica, microelettronica, analisi, telecomunicazioni... con esami che sono macigni (metà dei CFU di ingegneria sono affini). Per l'esame di stato in ingegneria invece hai un limitato set di argomenti che devi studiare, tipicamente per informatica sono reti e basi di dati, eventualmente tecnologie web. Esempi di temi: http://www.uniroma1.it/didattica/esa...oni-precedenti ps: sei dottore anche se fai ingegneria, il titolo di "dottore" è relativo al conseguimento di un titolo di laurea. Quote:
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03-09-2012, 18:42 | #43 |
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Iscritto dal: Aug 2009
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sisi lo so che l'ingegnere è anche dottore, il problema è la preparazione tecnica... personalmente preferisco sapere tanto e "bene" di informatica piuttosto che fisica chimica elettronica ecc... (esami che ci sono anche a informatica ma sono facoltativi o meglio a scelta)... ad ingegneria oltre a piangere dietro a tutti quegli argomenti che hai citato... l'informatica non sai cosa sia prima del terzo anno... quindi preferisco metterci anima e corpo e imparare bene l'informatica, la programmazione, i sistemi operativi ecc... e poi prendermi il titolo di ingegnere (che poi alla fine è quello più ambito (forse))...
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03-09-2012, 18:56 | #44 |
Senior Member
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Io sottolinerei quel "forse", l'iscrizione all'albo ha i suoi costi in primis. E poi siamo in italia, per cui se sei ingegnere lo stato pensa che tu sia dannatamente ricco, con tutto ciò che ne deriva
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03-09-2012, 19:04 | #45 |
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Si dovrebbe costare sui 200 euro annuali e poi se pensano che uno sia dannatamente ricco spero che lo sia veramente o per lo meno che lo diventi prima o poi
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03-09-2012, 22:52 | #46 | |
Senior Member
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Ragazzi, non aspettate di dover fare l'esame per studiare qualcosa, andateci per conto vostro in biblioteca e se il programma di un esame prevede x argomenti, cercate di girargli attorno e di studiarne (anche non troppo approfonditamente) x+n in modo da completare almeno in parte quello che non vi raccontano a lezione. Sul lavoro poi non c'è scampo, vi mettono in mano una tastiera e un monitor e pretendono che sappiate risolvere i problemi, sia che abbiate 18 master sia che abbiate la terza media. Non frega a nessuno che il professore non vi ha spiegato qualcosa, pretendono che voi lo sappiate fare oppure che siate in grado di imparare a farlo in pochissimo tempo.
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04-09-2012, 08:56 | #47 | |
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04-09-2012, 09:12 | #48 |
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se al mio cdl di Ing informatica per esempio come corsi di programmazione si impara solo il c, l' unico modo per imparare un altro linguaggio di programmazione è la biblioteca o ci possono essere corsi extracurricolari o comunque qualsiasi altra cosa offerta dall' università?
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04-09-2012, 09:30 | #49 | |||
Senior Member
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I libri che ci forniscono girano già abbastanza attorno all'argomento secondo me comunque molte materie impari ad "amarle" solo quando le capisci. Ingegneria bisogna prenderla con filosofia (omg che gioco di parole ), io per esempio quando ho iniziato a seguire automazione, volevo prendere a scarpate il professore (grazie anche al fatto che fanno automazione prima di analisi 2...), però quando poi ho capito dove il corso voleva arrivare, il senso della retroazione, la stabilità, le risposte dei filtri... mi sono appassionato e lì si scatta l'autointeressamento per la materia. Io non sono andato a cercarmi libri, ho semplicemente installato per la prima volta matlab con simulink e ho letteralmente giocato con i sistemi retroazionati La lezioncina all'università sicuramente non è sufficiente per una preparazione completa, ma non mi sentirei nemmeno di dire che sia necessario mettersi in biblioteca. Piuttosto bisogna provare un minimo di passione per l'argomento, o almeno provarci. Quote:
In italia è ancora troppo diffusa la mentalità che chi ha la laurea deve poter ricevere un posto di lavoro. Secondo me è sbagliatissimo pensarla così... se hai la laurea, a maggior ragione in ingegneria, allora devi "ingegnarti" (un altro giocone di parole ) Quote:
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04-09-2012, 09:57 | #50 |
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Non per fare il bastian contrario, ma vorrei ripetere: se siete bravi, cercate di sfruttare meglio il vostro talento. Me ne sono accorto troppo tardi. A meno che, ovviamente, non abbiate intenzione di andare all'estero.
Wikipedia riassume in modo IMPIETOSO la situazione: http://it.wikipedia.org/wiki/Informa...ersit%C3%A0%29 Codice:
Sbocchi professionali Attualmente in Italia la laurea in informatica non offre adeguati sbocchi lavorativi e riconoscimenti. Le Università presentano le possibili occupazioni in modo molto generico come per esempio "tecnico laureato" e "telematico". Le figure più richieste sono: programmatore nelle software-house, commesso nei negozi di computer. Le prospettive occupazionali risultano contradditorie, da una parte vi è una discreta richiesta da parte delle imprese private di persone che "producono software", dall'altra le aziende non ricercano veri e propri professionisti ma tendono a rivolgersi ancora a figure con titoli affini: periti, ragionieri, ingegneri, matematici, fisici, ecc. Per le imprese la figura più ricercata è quella del "programmatore", la quale non viene considerata come una professione vera e propria, ma un'attività che non richiede titoli di studio e che si può improvvisare con un po' di pratica e poche ore di studio. È considerato un lavoro di bassa manovalanza per fare "gavetta", o un ripiego per l'ingegnere che non ha trovato di meglio. Per questi motivi quando un'impresa ricerca un programmatore, si rivolge ad una persona che sappia fare anche altro, per esempio che sia esperto di contabilità aziendale o un grafico. Il lavoro di programmatore presso le software-house è ripetitivo e di poca soddisfazione. Per il settore pubblico non vi sono sbocchi specifici poiché non esistono concorsi pubblici riservati ai laureati in informatica. Come alternativa l'Informatico può esercitare un'attività professionale autonoma. A differenza di altri titoli non è tutelato da un albo professionale e viene visto come "prestatore d'opera" piuttosto che come libero professionista.
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04-09-2012, 11:05 | #51 | |
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04-09-2012, 12:14 | #52 | |
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04-09-2012, 12:27 | #53 | |
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Tirando le somme penso che in generale il master sia più vantaggioso in italia (più che altro perchè titoli superiori non sono molto richiesti), mentre all'estero il dottorato è un titolo riconosciuto al pari del PhD e più prestigioso del master. All'estero ovviamente si hanno molte più possibilità di far valere il proprio dottorato di ricerca. Tieni conto comunque che tra laurea quinquennale e dottorato di ricerca serio, arrivi a buttarti nel mondo del lavoro ad almeno 25-26 anni ammesso di essere sempre in riga con gli esami.
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04-09-2012, 17:59 | #54 | ||
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04-09-2012, 19:54 | #55 | |
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Sono del parere che in certi casi è meglio vivere sulla propria pelle determinate situazioni, perché prendere delle decisioni sulla base di ciò che ti raccontano altri è quanto di più sbagliato esista. Un ingegnere informatico al giorno d'oggi difficilmente non troverà lavoro. Che poi inizialmente non sia quello che gli aggrada maggiormente o che la paga sia relativamente bassa è un altro discorso. Dopodiché bisogna saper bilanciare quelle che sono le proprie attitudini con il mondo reale, fortunatamente chi è appassionato di informatica ha qualche chance in più. @Mattyfog: come mi ha sempre detto mio padre, "al momento il tuo lavoro è studiare". Pensare oggi a quanto guadagnerai in futuro è cosa buona, ma bisogna farlo con una certa moderazione, sia perché il mercato del lavoro è destinato a trasformarsi, sia per evitare oggi di costruirti illusioni o viceversa farti scartare a priori una carriera che invece può darti delle soddisfazioni. Se la tua passione è l'informatica, sappi che siamo abbastanza fortunati da trovare anche un lavoro che potenzialmente ci può piacere, questo dovrebbe essere quello che conta. Non permettere a nessuno di farti smontare i sogni, il mondo è pieno di predicatori che proveranno a venderti la verità. Ergo, allo stato attuale dire quanto guadagnerai tra X anni è praticamente impossibile (oltre a non avere alcun senso). La domanda corretta che devi farti è: ci sarà in futuro spazio per informatici? E direi che la risposta è positiva, visto il mondo in cui viviamo. Ultima modifica di WarDuck : 04-09-2012 alle 20:00. |
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04-09-2012, 22:27 | #56 | |
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Io non credo che valga la pena farsi i conti ora di quanto si guadagnerà in futuro, lo dice la legge di Murphy: Se qualcosa può andar male lo farà (con la meravigliosa chiosa di O'Tule che dice che se qualcosa non può andar male lo farà lo stesso...). Per quanto riguarda i 5'000/10'000€ al mese stiamo parlando di stipendi a fine carriera a ridosso della pensione quindi di che stiamo a parlare? a quell'età mica ti compri la spider per andare a figa... Cifre del genere da giovane non te le dà nessuno a meno che non sei veramente veramente in gamba e lavori in posti come la Svizzera, altrimenti anche se sei veramente veramente in gamba ma vivi che ne so in Belgio o in Olanda non te le danno lo stesso. In ogni caso è tutto relativo, è chiaro che con 1600/1700 se hai famiglia campi stretto, se sei da solo (e non vivi in posti cari) la bmw riesci pure a comprartela.
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04-09-2012, 23:11 | #57 | ||
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@Mattyfog: personalmente ci sono in mezzo, al mondo dell'informatica, dal 1980 ed è uno dei settori che, in Italia, è cambiato in peggio in assoluto. Warduck dice una grande verità: studia tanto e interessati a 360 gradi. Verissimo e giustissimo. Io te ne aggiungo un'altra: considera seriamente l'ipotesi di andare all'estero. I lavori a carattere tecnologico sono trainati dalla coppia Ricerca + Sviluppo. Punto. Quanto più la R&S e incentivata quanto più il "tecnico" di qualunque livello è considerato (e pagato). Ma in Italia di R&S non se ne fa. Gli investimenti sono pochi, e i fondi cmq prendono tutte le strade tranne quelle che servono davvero, l'organizzazione è pessima, la classe dirigente non ha quasi mai estrazione tecnica e il ricambio ai vertici è lento e, cmq, politicizzato. Troverai sicuramente l'eccezione, quello che guadagna tanto, lavora bene ed è felice e soddisfatto, così come troverai quello che non ha mai avuto carie ai denti. Credimi, sono quasi mosche bianche e non sono loro lo specchio dell'informatica in Italia. Se invece ti interessa il guadagno prendi in esame lauree, anche del cavolo, che ti aprano la porta al comparto "commerciale", che in Italia sta diventando dominante su tutto. Lavorerai meno e sarai più ricco (se hai un po' di faccia tosta e lo spirito giusto, ma quelli te li dà più madre natura che lo studio).
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1986/2008 - 22 anni di rabbia cancellati in un giorno. Adesso passeranno altri 22 anni.. Learn Falcon language sul sito ufficiale e sul mio RIP NBA3D |
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04-09-2012, 23:26 | #58 | ||
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Ancora una volta quindi ci riferiamo a qualcosa che può essere una laura in economia o ingegneria gestionale? Perchè la seconda comunque è un ambito che mi interessa alquanto |
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04-09-2012, 23:47 | #59 |
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Dovreste anche chiarirvi le idee sul tipo di lavoro... dipendente o professionista/imprenditore? Sono due modi di lavorare che richiedono una formamentis totalmente diversa.
Io per esempio, voglio assolutamente tentare la strada dell'imprenditoria. Sotto dipendenza so che rimarrei a terra, magari a scrivere html per anni mangiandomi il fegato per non avere avuto la possibilità di esprimere la mia passione, che magari è più complessa.
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05-09-2012, 05:37 | #60 |
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Quando si dice la fortuna! Ho trovato subito il lavoro giusto:
Codice:
Cerchiamo studenti universitari per attività di tecnico informatico. Il lavoro consiste nel riparare dispositivi hardware. Si richiede disponibilità ad intervenire con un minimo preavviso e con auto propria nella provincia di residenza. Il compenso prevede una rendita fissa e un gettone di intervento per il giorno in cui si è chiamati a rimborso dell'utilizzo dell'auto propria di euro 10. Il carburante sarà rimborsato in ragione di un litro ogni 14 km. La formazione sarà impartita mediante affiancamento a tempo pieno per dieci giorni con tecnico di altra provincia e di un giorno presso il laboratorio di riparazione di Milano. Compenso mensile : 192 euro. Il presente annuncio è rivolto ad entrambi i sessi, ai sensi delle leggi 903/77 e 125/91, e a persone di tutte le età e tutte le nazionalità, ai sensi dei decreti legislativi 215/03 e 216/03. Scherzi a parte (cmq l'inserzione e' vera): Mattyfog, hai perfettamente ragione. Puoi avere tutta la passione che vuoi e puoi anche essere convinto che suddetta passione ti durera' tutta la vita, ma hai ben visto che cifre che stanno girando nel settore. Quando ho cominciato io, troppi anni fa, era diverso. E' meglio guardare in faccia la realta'. Le cose in futuro potrebbero cambiare? Certamente! Pero' tieni conto che gli effetti della crisi attuale dureranno parecchi anni, e si sentiranno ancora quando avrai completato il tuo corso di laurea. Quindi, se in futuro qualcosa potra' cambiare.... sara' la tua passione! Non avrai piu' cosi' passione per l'informatica quando avrai il mal di testa perche' devi passare dal meccanico o pagare la bolletta. Non e' la fine che un laureato in una disciplina cosi' difficile si merita! Nessuno ti vietera' mai di scrivere software, se ti piace. E puoi anche venderlo senza nessun problema! Quindi ti conviene scegliere un corso di laurea che ti permetta di accedere ad una professione --> vale a dire che NON puoi svolgere suddetta professione SENZA quel titolo di studio!!!! Le domande che ti poni sono legittime: devo investire parecchi anni della mia vita in un corso MOLTO impegnativo, quando poi questo impegno NON verra' riconosciuto? Inoltre, come avrai letto, tutti ti consigliano di studiare studiare studiare anche quello che l'universita' non ti insegna. Perche'? Semplice: sarai sempre inadeguato. Ecco, l'inadeguatezza ti sara' invece riconosciuta, e l'azienda non vedra' mai la differenza fra il tuo lavoro e quello di uno con la licenza media. Vedra' solo la differenza di costo, che sara' sufficiente a giustificare l'eventualmente percepita differenza di qualita'. Nella mia trentennale carriera ho incontrato solo un laureato in materie informatiche. Era il 2000. Poi tutte le persone che ho trovato nei team di sviluppo, avevano curriculum piu' disparati possibile: fisici, matematici, ingegneri elettronici e persino gente uscita dall'accademia delle belle arti, messe a programmare in C++. Ah! Dimenticavo una cosa: quanto sara' influente il tuo lavoro, in azienda? Anche se trovassi lavoro in una VERA software house, quanto il tuo lavoro potra' influire sui modelli di business, posizione nel mercato, ....? In altre parole: supponi che l'azienda vada male, c'e' bisogno di riorganizzazione, ecc. Tu, sarai sempre li' a "giocare" con il tuo ciclo while, a risolvere i tuoi piccoli problemi per cui hai studiato tanto. Mentre il tuo capo, ovviamente piu' giovane, arrogante e che non ha la minima idea di cosa si stia facendo, guadagna molto piu' di te e prende le vere decisioni (spesso sbagliate). Se sei bravo, devi essere tu il capo. Punto Questo e' quanto diro' ai miei figli fra qualche anno... se vuoi credermi
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In God we trust; all others bring data Ultima modifica di sottovento : 05-09-2012 alle 05:46. |
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