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20-04-2012, 20:13 | #21 | ||
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In genere mentre faccio qualcosa prendo appunti in formato restructuredtext (python-docutils) e mantengo i miei appunti con sphinx ( python-sphinx ). Oppure html2text in questo caso. Dovrei avere una cartella con degli esempi e qualche altro esempio per mettere delle 'utility chiosco' in avvio automatico tramite inittab, se a qualcuno interessa. Una volta ero uso a mantenere un versione di sid - live - netboot da usare come base di ripristino per gli occasionali chroot di recupero delle macchine sid. In questo perido pero' sto passando all'abolizione dei dischi rigidi: boot da rete e root su nfs. Gli hard disk costano un botto, di tanto in tanto schiantano, non si deve piu' intervenire sul singolo host per fare modifiche ma ci si puo' proettare direttamente con un chroot sui loro filesystem direttamente sul server. Lo preferisco all'approccio debian-live per un minor utilizzo della RAM . Dovrei trovare un modo per riuscire a mandarli in suspend to RAM - suspend to disk di rete: in pratica li si potrebbe poter migrare tra ad es la propria workstation -> portatile -> workstation a casa. Sembrera' una cagata ma e' comodo anche per il portatile: non si usa l'hd cosi' e' silenzioso, consuma meno, sta su con il wifi una votla avviato. Ovviamente solo in casa / indoor. |
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20-04-2012, 20:56 | #22 |
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Le mappe sono nel pacchetto console-data
Codice:
gimli@kwankey:~$ apt-file search /usr/share/keymaps [...] console-data: /usr/share/keymaps/i386/qwerty/us.kmap.gz gimli@kwankey:~$ su - Password: root@kwankey:~# loadkeys us Caricamento di /usr/share/keymaps/i386/qwerty/us.kmap.gz [...] Per cambiare layout della tastiera sotto il server X uso solitamente il selettore offerto da Kde. Lo trovo molto comodo. La configurazione che hai descritto sembra molto comoda per laboratori ed internet point. Un pezzo in meno, destinato a rompersi, da comprare. Una bella immagine preconfezionata per tutti e via andare (è necessario che ogni client abbia una sua root nel server o possono condividerne una sola?). Un po' di spazio su server se gli utenti sono registrati in qualche modo, altrimenti al riavvio si azzera tutto e sia il server che il client si scordano di quel che è successo. Con reti gigabit dovrebbe girare abbastanza bene (forse avrei qualche timore in caso di avvio contemporaneo di tutte le macchine). C'è il classico rischio che il server decida di prendere una pausa, ma ipotizzerei che ci si potrebbe coprire le spalle usando due server un po' meno potenti su cui spartire dinamicamente i client. Se uno fallisce il secondo prende temporaneamente le redini per non interrompere il servizio finché non si sistema l'altro. Immagino ci sia qualche modo per farlo... La magata suspend to disk in rete potrebbe essere sfiziosa, però, se l'ho capita bene, può funzionare? Anche ipotizzando di ibernare, salvare e ripristinare su un sistema gemello del primo, temo possano esserci variabili (per esempio il MAC address salvato nell'immagine della memoria) che rischierebbero di creare scompiglio ed errori...
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20-04-2012, 21:13 | #23 |
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@eaman: grazie! Ci darò un'occhiata con calma e a mente fresca
x i Mod: Il thread, grazie a Eaman, Gimle e ad altri maghi di Linux, si stà poco a poco trasformando in una vera e propria enciclopedia su Linux: non sarebbe male metterla in sticky o evidenziarla in qualche modo... |
20-04-2012, 22:28 | #24 | |||||||||
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Oh grazie, ma te pensa quanto mi sono dannato per 2.5MB... A volte quando vai a cercare di ottimizzare lo spazio sulle locales o i tools di base e' devastante: una volta mi son beccato un host con la tastiera russa e appunto non riuscivo neanche a caricarmi una maleddetta keymap che sara' pesata pochi KB...
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A. Immagine unica per tutti con home (variabili e persistenti) sul file server. B. Immagini dedicate per ogni macchina (scelte via MAC ADRESS) C. Immagine base e differenze delle singole macchine usando qualcosa tipo AUFS. Se e' un lab per corsi da sistemisti direi da B in giu', se non si possono usare macchine virtuali. Che poi basterebbe tenere queste su un server, o usare User Mode Linux o Vserver (che e' ancora dentro debian ), ma oggi va di moda la virtualizzazione full... Quote:
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Ma hey: se ti capita spesso di fare il boot all togheter considera un boot in multicast ! Quote:
Alta disponibilita' per LDAP / storaggio dati non e' un problema, ma la soluzione piu' fattibile per molte realta' secondo me e' avere un server di back-up speculare da usare come 'supporto di backup' e da rendere autoritativo (meccanicamente: tipo attacca il cavo rosso e stacca il cavo verde) per non piantare tutto in caso di failure hardware mentre aspetti il sistemista. Quote:
Effettivamente rileggendo il tuo commento si potrebbe pensare anche a un ripristino da suspend to disk con il disk che e' remoto. Io pensavo anche a 'spostare' la sessione di lavoro corrente da una macchina a un'altra (vado a casa e mi sposto il desktop sul portatile), certo che c'e' tutto il kernel / OS / applicativi da sbolognare. Bisognerebbe farlo girare su una macchina virtuale se no ti tocca avere l'hardware identico (e senza firmware buffi ;-) ) L'ideale (e scommeto che in un paio di anni qualcuno lo fara') sarebbe un hypervisor (ala virtual machine) che fa diretto il boot da rete. Al momento magari sarebbe fattibile un OS che fa il boot da rete e' poi carica un hypervisor e il supporto di storaggio di questo da rete. Oppure usare un paradigma come xpra ( http://xpra.org/ ), thin client persistente. Quote:
Tenere un ID della sessione da associare a una MAC. Del resto quando fai partire il nuovo host bisognera' pur dirgli cosa deve traslarsi sopra. Comunque c'e' fortunatamente un layer di astrazione tra MAC e indirizzo IP: magari un dhcp server un po' sgaggio puo metterci una pezza veloce. ...poi resta il problema della compatibilita' di tutto il resto dell'hardware, ma si supererebbe con un hypervisor. Chiedo scusa sono stato un po' lungo. Ultima modifica di eaman : 20-04-2012 alle 22:39. |
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20-04-2012, 23:09 | #25 | |||
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Sistemazione del layout della tastiera (senza installare console-data)
Il comando loadkeys puo' appartenere a:
-pacchetto console-tools (/bin/loadkeys) -pacchetto kbd (/usr/bin/loadkeys) [c'e' questo di default su debian appena installato] Per entrambi i pacchetti la descrizione suggerisce di installare 'console-data' (io non l'ho fatto, e' sufficiente console-setup). Siccome in avvio vedo che si esegue 'console-setup' ho dato un'occhiata alla relativa pagina man: Quote:
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A questo punto posso cambiare layout us-it premendo ctrl-shift e essendo indicato per primo l'inglese ha la precedenza sull'italiano. Per quanto riguarda X, nonostante il riavvio non si e' abilitato lo switch della tastiera, ma ho risolto modificando il file di autostart di lxde: Codice:
debian@localhost:~/.config/lxsession/LXDE$ cat autostart synclient TapButton1=1 synclient TapButton2=2 synclient TapButton3=3 setxkbmap -layout "us,it" -option "grp:ctrl_shift_toggle"
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20-04-2012, 23:15 | #26 |
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Un po' di sicurezza:
Codice:
chmod 400 /etc/network/interfaces chattr +i /etc/network/interfaces chmod 400 /etc/wpa_supplicant/configurazione chattr +i /etc/wpa_supplicant/configurazione chattr +i /etc/resolv.conf
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20-04-2012, 23:22 | #27 |
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Dizionario italiano e sillabazione per libreoffice
-scaricare l'estensione da qui: http://extensions.libreoffice.org/ex...ension-package
-eventualmente rinominare in .zip il file -importare l'estensione in libreoffice: tools - extension manager -add -per visualizzare gli errori mentre si scrive: tools - options - check spelling as you type -per abilitare l'italiano nel documento che si sta scrivendo: tools - options - language settings - languages - default languages for documents [la lingua col dizionario installato sara' spuntata. Per scrivere in italiano (cioe' con le lettere accentate) e' comunque necessario predisporre quanto detto due post fa sull'abilitazione della lingua in X.
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21-04-2012, 14:39 | #28 |
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@vampirodolce, mettere immutabile a resolv.conf potrebbe scontrarsi con resolvconf, se installato. Credo sia installato di default, per lo meno nell'installazione desktop.
Ridurre diritti d'accesso agli altri file può dare vantaggi e pochi svantaggi. Interessante la gestione unificata della keyboard che hai scovato (potrebbe essere che nella pacchettizzazione di LXDE si siano dimenticati di gestire quest'impostazione). Ora la provo. @eaman PXE in multicast, dovevo immaginarmelo! È veramente un universo questo delle installazioni "non canoniche". Ecco, ora basta aggiungere un pizzico di macchine virtuali al boot di rete e mi perdo definitivamente È questo che adoro del software: spesso è solo la mancanza di fantasia e curiosità che ci limita. Poi nel mondo open hai sempre modo di approfondire il problema praticamente all'infinito, mentre con software binari chiusi occorre spesso far salti mortali per avere indizi, oppure pagare qualcuno... Vabbè in fondo è questo il fulcro della questione: chi si appassiona all'open source gli dedica del tempo e si interessa al funzionamento arrivando in vari casi anche a contribuire, mentre chi apprezza il software chiuso desidera solitamente avere software il più possibile chiavi in mano con la possibilità di pagare qualcuno per risolvere i problemi (oppure si butta tutto e si usa un altro che sembra meglio...). Però, effettivamente, una macchina virtuale che salva il suo stato in rete e ti permette di ricominciare sempre esattamente da dov'eri rimasto da qualsiasi postazione... No, forse non può dare grandi vantaggi rispetto ad una sessione di desktop remoto; però sarebbe eseguita sull'hardware locale, quindi eventualmente grafica 3D (virtualizzazione ed hardware permettendo) senza troppi problemi; l'immagine della macchina da inizializzare si potrebbe mettere in una chiavetta USB... Interessante xpra, non conoscevo questa possibilità (se non il vecchio X via rete, che però termina alla disconnessione) ed è simile, come concetto, a ciò di cui ho vagheggiato prima. Ora son curioso di provarlo.
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21-04-2012, 16:11 | #29 | |||||
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Due piccole note prima di rimettermi al lavoro. Il click del touchpad mi dava ancora problemi, per sistemare definitivamente (spero) la questione ho aggiunto le righe: Quote:
-~/.config/lxsession/LXDE/autostart #file di configurazione dell'utente -/etc/xdg/openbox/autostart #file di configurazione globale di openbox Ho poi modificato la combinazione di tasti per il cambio di lingua, dato che quella vecchia interferiva con una combinazione usata per aprire un'altra console in X. Sia in ambiente grafico: Quote:
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Fantastico poi rispetto a Windows il focus del mouse, che permette di rendere attiva una finestra semplicemente spostando il cursore al suo interno, senza bisogno di fare click... ma questo in Linux c'e' da sempre.
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21-04-2012, 18:01 | #30 |
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@vampirodolce1: Molte grazie per l'esaustiva trattazione del problema delle keymaps per il vecchio loadkeys, lavorando con le tastiere US quando metto mano su un host non mio e' uno di quei comandi che scrivo senza neanche pensarci e cosi' ci rimanevo un po' male quando ha cominciato a maltrattarmi. @Gimli[2BV!2B]Quello del sistemista e' un lavoro ampio e creativo: puoi spaziare con tutte le tecnologie (io sono root e installo quello che mi pare!) per risolvere vari problemi con soluzioni drasticamente diverse (latenze, consumo di risorse, sicurezza) per ogni ordine di grandezza. E quando ciocchi qualcosa se ne accorgono tutti ;-) Ogni tanto ti arriva un 'programmatore' che afferma di compatirti perche' lui fa un lavoro creativo (ore di debugging di codice altrui, o una vita a normalizzare databases, tutto circoscritto e limitato da confini posti da altri) magari sempre e solo con lo stesso linguaggio. Vabbe' sono stato un po' estremo e superficiale, ma volevo ricordare ai 'principianti' che il sistemista non e' necessariamente uno che sta a fare cinema guardando dei log mentre aspetta che arrivino quelli di vmware o oracle a sistemare le cose. E' un terreno ricco di sfide. |
21-04-2012, 18:15 | #31 | ||
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- clicchi sulla shell / editor su cui vuoi lavorare e ti serve l'input - sposti il mouse sul bowser / PDF reader ma non clicchi - puoi usare 'la rotella del mouse' (che puoi essere anche sulla tastiera o in un touchpad) per fare lo scrolling di quello che stai leggendo senza alternare le finestre. Io ho una tastiera 'multimediale' (con una rotella di scorrimento e un disco tipo ipod) e con la rotella riesco a fare lo scrolling dell'HOWTO che sto leggendo senza togliere le mani dalla tastiera e mantenedo il focus su vi. Un giorno che ho tempo vorrei studiare il modo per assegnare una track-ball perennemente allo scrolling del browser (o PDF reader), tenendo il mouse per le solite cose. Ultima modifica di eaman : 21-04-2012 alle 19:00. |
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21-04-2012, 18:38 | #32 |
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Cavolo
Mi accodo alla richiesta di settare il thread come sticky. E concordo con eaman sui vantaggi di pxe. Magari a casa c'avessi una rete lan come si deve e soprattutto gigabit. Leverei dischi interni, esterni e cacchiate varie. Perchè mi avete ricordato tutto questo? Adesso soffro p.s. Stavo leggendo un pò di roba su debian live e ho letto "To install a custom package, simply copy it to the config/packages.chroot/ directory. Packages that are inside this directory will be automatically installed into the live system during build". Se ho capito bene, l'immagine del fileystem necessita di essere ricostruita ogni volta che bisogna fare delle modifiche al filesystem stesso? Cioè non è tipo slax/porteus, dove si possono aggiungere dinamicamente moduli senza dover ricostruire l'immagine squash del root filesystem. Sarebbe interessante creare una cosa del genere, anche se ci si scontrerebbe col package manager. Ultima modifica di pabloski : 21-04-2012 alle 18:46. |
21-04-2012, 19:13 | #33 |
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@pabloski
Tieni conto che uno switch giabit TP-power 5 porte costera' 10 / 15e, tutte le schede madri da anni sono gigabit (...), portatili pure, i cavi ti costeranno 2/3 euro l'uno (e in casa mia io i cavi li COMPRO GIA' FATTI! Quelli con i connettori presso fusi che funzionano sempre, non me li sto a crimpare se son corti). Se volete provare PXE per le installazioni usate dnsmasq, che e' all inclusive, tftp incluso. Magari partite con gli installer via pxe (o i sistemi di ripristino, poi potrste fare una debian-live che fa il boot via PXE), cosi' non state a bruciare dei CD o scasinare con le chiavette usb. Basta abilitare tftp in dnsmaq.conf e scompattare in /var/lib/tftpboot/ un archivio tipo: http://mirror.switch.ch/ftp/mirror/d...netboot.tar.gz Se vi interessa invece un sistema disk-less (root su nfs) posso postarvi degli appunti. |
21-04-2012, 20:37 | #34 | |
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Comprai pure uno switch gigabit 2 anni fa ( per fare test durante lo sviluppo di un client/server pxe ). E' un bel dlink dgs-1008d 8 porte Ma rompere i muri comporterebbe uscirne con la testa rotta |
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21-04-2012, 20:56 | #35 |
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@vampirodolce, funziona bene, in Kde la combinazione funziona.
Ho solo cambiato il toggle perché Ctrl Shift interferisce con la combinazione per aprire un nuovo tab in Konsole: Codice:
# KEYBOARD CONFIGURATION FILE # Consult the keyboard(5) manual page. XKBMODEL="pc105" XKBLAYOUT="it,us" XKBVARIANT="" XKBOPTIONS="grp:alt_shift_toggle" BACKSPACE="guess"
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22-04-2012, 00:01 | #36 | ||||
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A chi interessa avere una console sempre a portata di mano su desktop segnalo yeahconsole, programma simile a tilda. Si installa col solito apt-get install yeahconsole. La configurazione si puo' inserire nel file di configurazione personale dell'utente o in quello globale: vi /etc/X11/Xresources/x11-common oppure vi ~/.Xresources [che se non esiste va creato] io ho fatto qualche esperimento con le varie opzioni: Quote:
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La wiki di openbox fa riferimento anche ad un file ~/.config/openbox/autostart (equivalente grosso modo a ~/.config/lxsession/LXDE/autostart e agli script in ~/.kde/Autostart) non ho provato pero' se l'avvio riesce anche in questi casi.
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22-04-2012, 00:08 | #37 |
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Dimenticavo, per copiare il testo in yeahconsole e' sufficiente selezionarlo come si fa con putty; per incollarlo, basta fare click col pulsante destro del mouse, che si puo' emulare eventulamente premendo insieme i tasti destro e sinistro.
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22-04-2012, 05:21 | #38 | |
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Magari pero' potresti: 1. Ibrida: cabli in CAT 7 solo server, workstation, portatile, access point wirless. Tieni le MTU standard (no jumbo frame) ed e' meglio di niente. 2. Forza bruta[1]: togli gli RJ45 dai vecchi cavi, saldi gli estremi del vecchio cavo col nuovo, lo tiri di forza dall'altra parte. E' fondamentale che se non funziona non dici in giro che te lo avevo consigliato io. @Gimli[2BV!2B] XPRA e' un progetto molto promettente, puo' essere una alternativa alle sessioni remote VNC senza tutte le balle di licenze / pacchetti delle robe NoMachine NX E una soluzione interessante per quelli che vogliono fare 'cloud computing' con interfaccia grafica: tenere la workstation nella nuvola. Per chi non ha il privilegio di poter usare la shell con tmux [2] (o screen) + ssh . 1. "When in doubt, use brute force." Kenneth Thompson 2. http://blog.hawkhost.com/2010/06/28/...l-multiplexer/ Ultima modifica di eaman : 22-04-2012 alle 06:01. |
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22-04-2012, 05:42 | #39 |
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Segnalo l'utility ifrename per dare un nome consistente e significativo alle interfaccie di rete. Molto utile sulle macchine che fanno da gateway / server, o che hanno schede di rete USB.
I nomi delle schede di rete (eth*, wlan*, modulo-idiota-*) vengono assegnati dinamicamente da udev in fase di avvio. Un evento che modifichi il modo (aggiornamento kernel, moduli) o l'ordine di rilevamento, una nuova periferica con un modulo strano (usb, wifi, HSDPA) puo' rinominare una precedente eth0 in eth1, o invertirle, o inventarsi un nome buffo. Tutte cose che possono complicare l'utilizzo di precedenti tabelle di routing e regole di firewall. Ifrename e' una utility che rende piu' semplice assegnare un nome (tipo lan a eth0, adsl a eth1, wlan al wirless) _permanete_ a una scheda di rete. Se cambia l'hardware si puo' riassegnare il vecchio identificativo alla nuovo device. Codice:
gateway:~# ifconfig | grep Ether adsl Link encap:Ethernet HWaddr 00:1c:c0:5e:2d:2a lan Link encap:Ethernet HWaddr f4:ec:38:80:9f:95 Codice:
# This file assigns persistent names to network interfaces. # See iftab(5) for syntax. lan mac 22:22:38:22:22:95 arp 1 adsl mac 22:22:c0:22:22:2a arp 1 wlan mac 33:22:c0:22:22:2a arp 1 |
22-04-2012, 06:27 | #40 | |
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Per installare dei pacchetti nella live puoi anche farci un chroot sopra e fare un apt-get install (puo' essere piu' rapido e c'e' debconf). |
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