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04-04-2008, 14:43 | #1 |
Junior Member
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Dead Man’s Hand
INTRODUZIONE
Dead Man’s Hand è un FPS creato del 2002 con ambientazione western. Il personaggio principale è un certo El Tejon che fa parte della banda 'dei 9', composta da pistoleri sanguinari. Resosi conto che quella vita non fa per lui, decide di andarsene ma incappa nelle ire dei suoi compagni che lo feriscono e lo abbandonano credendolo oramai in fin di vita. Quando si riprende dalle numerose ferite, il nostro alter ego, si trova rinchiuso in prigione da dove riesce a scappare per compiere la sua vendetta a colpi di colt e winchester. IL GIOCO La prima cosa che mi ha colpito favorevolmente è l’ambientazione tipicamente western delle missioni che ci vengono proposte. Questo mi ha fatto subito pensare alle decine di film di questo genere che ho visto finora; quindi merito ai bravi game designer la cui pecca è solo quella di non averci coinvolto in un bel attacco alla diligenza perché..tutto il resto c’è: il classico paese con il suo saloon, le città abbandonate (come quelle messicane), le miniere, la ferrovia, i boschi, il fortino, la chiesa, il deserto, la casa stile Rossella O’Hara, il porto ed il battello con la ruota ecc. Premetto di avere giocato al livello più facile e che quindi quanto segue è diretta esperienza di questa scelta. Non ho intrapreso il livello ‘intermedio’ ne quello ‘difficile’ perché in questo momento non voglio impiegare troppo tempo per finire un gioco in cui manca la possibilità di salvare quando lo si ritiene più opportuno. GRAFICA (7,5) Voto sufficiente per la grafica. Tenuto conto dell’anno di uscita del gioco possiamo dire che tutto è rappresentato con un certo dettaglio. Purtroppo se da un lato gli ambienti sono in generale molto vari, altrettanto non si può dire per gli elementi di contorno quali suppellettili, vasi, finestre, fioriere, bottiglie, barili esplosivi, lampioni ecc. che ricorrono sempre uguali. Lo stesso per i nemici che sono vestiti tutti allo stesso modo e con le stesse facce Azzeccati i filmati in bianco e nero ‘stile fratelli Lumiere’ che fanno capolino durante il gioco e ci preparano alla missione successiva. Il ragdoll con mia sorpresa è ottimamente implementato; quando facciamo fuori un nemico, ad esempio appostato su un tetto, questo cadrà verosimilmente sul terreno (per poi dissolversi poco dopo come spesso accade in altri giochi). Alla lista aggiungiamo finestre che vanno in frantumi, barili che esplodono e certi oggetti che si spostano se colpiti: tutto ciò fa pensare ad un lodevole lavoro dei programmatori per rendere verosimile il comportamento di certi oggetti secondo le leggi fisiche. Buone visivamente le esplosioni che fanno saltare in aria i nemici ma che non infliggono danni sulle cose. Sparare ai numerosi lampioni non influisce sulla luminosità ambientale ma aumenta il punteggio ottenibile. IA (5,0) Intelligenza del nemico molto bassa: i nemici, compresi i boss di fine livello, si fanno uccidere allegramente (quindi non aspettiamoci che fuggano o che tentino di accerchiarci ecc.). Passando al livello di difficoltà intermedio ho avuto l’impressione che i nemici fossero solo un po’ più resistenti ai colpi delle armi. AUDIO (9,0) Parlato in inglese ottimo con sottotitoli in italiano. Belle anche le musiche. GIOCABILITA’ (8,0) Il voto a questa voce non è molto alto in quanto il gioco non ci chiede nient’altro che sparare a tutto ciò che si muove con il solo diversivo di aprire qualche porta. A nostro vantaggio è il numero limitato di tasti necessari per giocare che poi sono quelli tipici dei FPS. Aggiungo che l’arsenale è alquanto ridotto (pistola, due fucili, un coltello, dinamite o bombe incendiarie) sollevandoci in questo modo da ricerche affannose dell’arma giusta. Il livello ‘facile’ che ho sperimentato permette di avere a disposizione munizioni e medikit a volontà quindi spesso si potrà terminare una missione senza cambiare arma. Salendo di livello invece tali aiuti verranno ridotti rendendo la sfida molto più ostica. Un appunto al sistema di salvataggio che interviene solo a fine missione; se ciò rende più realistico questo gioco, dall’altro costringe a ricominciare da capo nel caso in cui si venga uccisi. Visto che alcune missioni sono abbastanza lunghe (per i miei standard) essere fatto fuori, a pochi passi dal termine della missione, può risultare alquanto antipatico. Un’aggiunta: ad ogni inizio di livello ci viene chiesto di giocare a poker. Vincere una mano vuol dire aumentare il proprio numero di munizioni; attenzione però a lasciare il tavolo da gioco ancora da vincitore altrimenti, ahimè, si perderà tutto. LONGEVITA’ (6,0) Il gioco è molto corto e non ci impegnerà, al livello più basso, più di 6/7 ore. Faccio notare che sono presenti alcune missioni secondarie (quindi non obbligatorie). CONCLUSIONI (7,0) Dead Man’s Hand è un gioco interessante con buoni spunti purtroppo non sviluppati interamente. Mi spiego. Ho trovato positivo la presenza di tutti gli stereotipi del genere western come pure la semplicità dei comandi ed una buona gestione della fisica. Come ho spiegato all’inizio, però mancano alcune dinamiche di gioco che vanno oltre il semplice sparare a tutto ciò che si muove. Mi viene da pensare ad esempio a giochi come ‘Gun’ o ‘Call of Juarez’ che non ho provato ma che so che offrono un’esperienza ludica più completa. Altri punti deboli sono rappresentati dal reparto grafico e dalla mancanza di IA dei nemici. Quindi per Dead Man’s Hand il mio voto non va oltre il 7 che ritengo corretto per quanto offerto da questo FPS. |
10-04-2008, 22:04 | #2 |
Senior Member
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Ottima recensione. Ti consiglio di provare Call of Juarez al più presto. E' splendido
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