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Old 28-03-2005, 16:43   #2
MM
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Cos'è il RAID?

Il RAID, nella sua definizione originale, significa:
Redundant Array of Inexpensive Disks = Sistema ridondante di dischi economici
Questa definizione fa evidentemente riferimento al fatto che il RAID consente di ottenere determinate caratteristiche di sicurezza e velocità su sistemi "casalinghi" utilizzando dischi economici, in contrapposizione a configurazioni riservate a sistemi professionali ben più costosi.
Si trova, qualche volta anche la definizione:
Redundant Array of Indipendent Disks = Sistema ridondante di dischi indipendenti
ma la definizione originale è la prima.

Al di là della definizione, il RAID è un sistema di “connessione logica” tra più dischi per ottenere determinati vantaggi, quali:
- la visione unica di tutto lo spazio disponibile
- l’aumento delle prestazioni in lettura/scrittura
- l’aumento della sicurezza dei propri dati

Definizioni generali del RAID
La caratteristica principale che identifica una configurazione RAID è l'array (tradotto letteralmente: raggruppamento, schieramento), quella struttura che definisce il collegamento logico dei dischi tra loro.
L’array può essere definito in varie forme (tipi di collegamento logico); il tipo di array definito identifica il livello RAID, la tipologia di RAID che andremo a configurare e determina il numero minimo di dischi necessario per attivarlo.
A seconda del livello RAID che andremo a scegliere verranno implementate diverse tecniche per ottenere maggiori prestazioni o una maggiore sicurezza dei propri dati oppure entrambe le condizioni.

Per definire un RAID sarà necessario disporre di un controller, integrato nella scheda madre o su scheda PCI, il quale consentirà di collegare i vari dischi e di implementare uno o più livelli di RAID, a seconda del modello del controller stesso.

Una delle peculiarità di un RAID è la ridondanza, riferimento presente nella definizione stessa di questa tecnica di collegamento logico dei dischi.
Ridondanza, come è facile intuire, si riferisce ad una "eccedenza", ad una duplicazione delle informazioni esistenti, per consentirne comunque il recupero, in caso di guasto a uno dei dischi.

La ridondanza viene ottenuta con varie tecniche a seconda del livello di RAID definito:

- mirroring: (da mirror = specchio) consiste nella duplicazione sistematica dei dati da un disco ad un altro.
Ogni dato scritto su un disco viene scritto nello stesso modo e nella stessa posizione su un altro disco, ottenendo così una copia speculare del disco originale

- duplexing: (duplicazione) variante del sistema precedente nella quale si utilizzano, oltre che due dischi, due controller gemelli ognuno dei quali gestisce un solo disco. In questo caso si ottiene anche una protezione da un possibile guasto di un controller.

- parity: (controllo di parità) al contrario del mirroring in questo caso, non si ha la doppia scrittura dei dati, ma la ridondanza viene ottenuta calcolando la somma binaria dei dati che vengono scritti.
In parole semplici: per ogni serie di bit scritta sui dischi viene calcolata la loro somma binaria e detta somma viene anch’essa scritta su apposito disco o su area riservata allo scopo.
Si ottiene così una "catena" (attraverso più dischi), tale che, in caso di mancata disponibilità di un "anello" della catena (disco guasto), il dato mancante è ricalcolabile tramite la somma di quelli esistenti.

A titolo di semplice esempio, tenuto conto che in calcolo binario si ha per definizione che 0+0=0 0+1=1 1+0=1 1+1=0
si prenda una qualsiasi sequenza
1 0 0 1 1 (ogni bit corrisponde ad una stessa posizione su un disco diverso)
se ne determini la somma binaria (che corrisponde a 1) e si scriva il risultato su un ulteriore disco.
La sequenza finale ottenuta è 1 0 0 1 1 1
E’ facile verificare che, togliendo uno qualsiasi degli elementi della sequenza, il suo valore può essere ricalcolato eseguendo la somma binaria dei restanti.
Questo, in termini molto semplificati, è il concetto su cui si basano gli algoritmi di calcolo della parità, per la generazione della ridondanza: è il cosiddetto “checksum”.

In termini di prestazioni, l'incremento di queste, viene invece ottenuto con la tecnica dello

- striping: (dividere in strisce) tecnica che consiste nella suddivisione di ogni file in blocchi di dimensioni prestabilite e nella scrittura di questi su dischi diversi. Questo consente, in fase di lettura/scrittura, di avere contemporaneamente letture/scritture su dischi diversi con intuibile miglioramento dei tempi di caricamento/scaricamento della memoria.


I livelli del RAID
Le varie configurazioni ottenibili in un sistema RAID sono chiamate "livelli" e generalmente indicate con numeri progressivi, che identificano il tipo di collegamento logico del RAID e le sue caratteristiche operative (mirroring, striping, etc.)
Oltre a questo esiste una ulteriore configurazione, non propriamente RAID ma che si avvicina a questa per l'approccio alla visione dei dischi, denominata JBOD

I livelli di RAID definiti ufficialmente vanno da 0 a 6 (esiste anche un un livello 7 sviluppato proprietariamente da un produttore hardware) e sono i cosiddetti "livelli semplici"
Alcuni livelli RAID sono combinabili tra loro per ottenere livelli più complessi, generalmente detti "multipli" o "annidati".
Esempi classici sono le configurazioni RAID 0+1 o 10

Ultima modifica di MM : 01-04-2009 alle 14:37.
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