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Old 25-08-2009, 08:10   #61
juninho85
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Unione Sarda - Cagliari, in arrivo Ariaudo e forse una mezzala
Ultima settimana di mercato nel corso della quale il Cagliari dovrà apportare qualche rifinitura alla rosa. Prima questione da affrontare, e a un passo dall'essere risolta, quella relativa al difensore. Ceduto Matheu all'Independiente (l'argentino aveva inscenato una fuga, adducendo non meglio precisati motivi familiari come giustificazione, sino alla definizione della trattativa con il club di Buenos Aires), resta un vuoto da colmare. Il sostituto è già stato scelto. Si tratta di Ariaudo, giovane difensore della Juventus. L'accordo, in pratica, è già stato raggiunto sia con il calciatore che con il club bianconero. Si tratta di mettere nero su bianco e di depositare il contratto in Lega. Tutto dovrebbe avvenire entro metà settimana.
Resta aperta la questione Canini. Non è un mistero che Ballardini lo voglia alla Lazio ma Lotito non ha intenzione di spendere. Tramite i procuratori, il presidente biancoceleste ha proposto un prestito gratuito con diritto di riscatto. Cellino, che non ha particolare simpatia per Lotito né per il suo modo di condurre le trattative, ha risposto picche. Ma negli ultimi giorni di mercato la questione potrebbe riaprirsi.
Diverse società di serie A hanno chiesto Parola (Livorno compreso). Il Cagliari sta alla finestra, pronto ad accontentare il giocatore se desse il suo gradimento a una delle proposte. Nel caso, la società rossoblù si lancerebbe all'inseguimento di Bogliacino del Napoli. Ma anche Bentivoglio, a lungo cercato prima dell'arrivo di Barone, potrebbe tornare di moda. Il centrocampista del Chievo non perde occasione, infatti, per ribadire il suo desiderio di giocare nel Cagliari. Infine, nessuna speranza che il croato Brkljaca sia disponibile per la gara con il Siena. Gli uffici del Coni (attraverso i quali si deve passare per il rilascio del permesso di soggiorno) hanno riaperto solo ieri dopo le ferie. Il transfer sarà pronto dopo la sosta di campionato del 6 settembre.

Unione Sarda - Cagliari lento ma non troppo
Cagliari lontano dai migliori giorni dello scorso campionato ma più squadra del Livorno e, probabilmente, di molte altre concorrenti per la salvezza. Con un po' di tempo, Allegri dovrebbe riuscire a riportare la sua squadra ai livelli di gioco della passata stagione. Per adesso, ci si deve accontentare di aver iniziato il campionato con un pareggio (anche se senza gol e con poche emozioni), che costituisce un sostanziale passo avanti rispetto alle cinque sconfitte dello scorso campionato.
Lavori in corso, dunque, come in tutte le squadre italiane. Non ce n'è una che possa dire di aver trovato la formula magica. Ciascun allenatore di serie A sta ancora mettendo a punto la macchina, sta cercando gli equilibri, sta aspettando che tutti i propri giocatori entrino in forma per poi dare valutazioni precise sulla loro affidabilità.
LE LUCI La fase difensiva rossoblù è già buona. Lopez e Astori a Livorno sono stati interpreti di un'ottima prestazione. Sul capitano c'erano pochi dubbi, dal momento che era stato già bravo nella pur grigia serata di Coppa Italia. Astori, che a Trieste aveva mostrato parecchie difficoltà, contro Lucarelli e Tavano è stato perfetto. Tempista, concentrato, mai falloso (se non in una circostanza quando si è avventurato un po' troppo lontano dall'area per andare a prendere Diamanti), è stato decisamente a suo agio nel ruolo che l'anno scorso era stato di Bianco prima e Canini poi.
Di alto livello (come a Trieste) la prestazione di Agostini, un giocatore giunto in sordina sei anni fa e distintosi come uno dei più affidabili terzini sinistri in circolazione nel campionato italiano. Silenzioso, mai appariscente nelle sue esternazioni, Agostini unisce serietà professionale, determinazione e attaccamento alla maglia. Fa parte dello zoccolo duro del Cagliari, quello a cui si ricorre nei momenti difficili. Un po' in ritardo, invece, Pisano, recuperato da un infortunio appena in tempo ma un po' a disagio soprattutto nel primo tempo. Un malessere passeggero, già domenica contro il Siena degli ex Giampaolo, Fini e Del Grosso, il terzino sarà in crescita. C'è da scommetterci.
ALTI E BASSI A metà campo si aspettano con ansia i miglioramenti da parte di Barone. L'ex granata è in netta difficoltà fisica, la sua grande esperienza gli ha permesso comunque di tenere il campo. Raramente ha oltrepassato la metà campo per non sguarnire la difesa, sapendo che i suoi recuperi sarebbero stati difficoltosi. Dotato di un grande senso della posizione, Barone ha tamponato, affidando il compito di cucire il gioco a Conti (già ammonito, se il buon giorno si vede dal mattino...) e a Lazzari, che deve crescere parecchio per diventare l'uomo in più sul quale conta Allegri.
IL REBUS L'attacco segna poco o niente. La prima linea rossoblù è praticamente andata a bersaglio solo nelle amichevoli più facili mentre è rimasta a secco in ben cinque circostanze: le amichevoli con Alghero, Catania e Fiorentina (ma in mini partite di quarantacinque minuti), la gara di
Coppa Italia con la Triestina e quella di campionato con il Livorno. E nelle ultime due occasioni sono diminuite drasticamente anche le occasioni da rete. La domanda è: c'è da preoccuparsi? L'organizzazione di squadra, le doti realizzative di Jeda (a Livorno inesistente ma vittima di un appannamento passeggero, su questo non ci sono dubbi), le qualità intraviste di Nenè, la ritrovata combattività di Larrivey e la potenza di Matri (ottimo il suo inserimento nella ripresa, peccato solo gli manchi la cattiveria del goleador di razza davanti alla porta avversaria) fanno ben sperare. Non c'è più un killer dell'area di rigore come Acquafresca, ma tanti attaccanti che hanno un discreto numero di gol nelle gambe (qualcuno lo si aspetta anche da Conti, Barone e Lazzari) e che in qualche maniera possono tenere una dignitosa media realizzativa.
IL SEGRETO Ancora una volta, più che sulle doti dei singoli, il Cagliari dovrà fare affidamento sul gioco di squadra. L'unità di intenti, l'entusiasmo, le conoscenze calcistiche di cui è dotatissimo Allegri e la sua capacità di trasmetterle al gruppo, saranno determinanti. E con esse la serietà di una società che ormai da due anni ha abbandonato la strada della tensione per imboccare quella di una tranquilla gestione dei problemi. Domenica sera è apparso stridente il contrasto tra una squadra, il Livorno, attanagliata dalle incertezze e povera di contenuti calcistici, e una, il Cagliari, con basi solide dal punto di vista societario e tecnico. Se al Livorno togliessero Diamanti (come è possibile) la salvezza sarebbe un dilemma. Il Cagliari, invece, può vantarsi di non dipendere da un singolo ma da un collettivo collaudato in anni di lavoro. E questo significa avere mezza salvezza in tasca.

La Nuova Sardegna - Il Cagliari può iniziare a fare i conti
«Il presidente conosce la squadra e sa cosa ci serve. Per ora sono contento di quello che ho». C’è tutta la prudenza di Massimiliano Allegri nelle parole pronunciate a caldo (in tutti i sensi) al termine della sfida di domenica notte contro il Livorno.
Il Cagliari è uscito indenne dalla prima partita della stagione, ma la possibilità di apportare qualche correttivo alla rosa entro la chiusura del mercato estivo è un’idea che sembra stuzzicare parecchio. E una volta stuzzicato a riguardo, Allegri preferisce volare basso, magari per non turbare la suscettibilità del presidente Massimo Cellino, presente domenica al Picchi.
In casa dei neopromossi labronici, i rossoblù hanno in parte ripreso il discorso dove l’avevano lasciato. Si è vista qualche buona manovra, qualche scambio interessante, ma soprattutto il Cagliari ha mostrato lo spirito di gruppo che l’anno scorso aveva permesso di raggiungere traguardi impensabili. Una dote tirata fuori proprio nel momento del bisogno, cioè quando gli attacchi del Livorno hanno iniziato a farsi tambureggianti.
L’unico volto nuovo schierato dal primo minuto, Simone Barone, ha fatto cilecca all’esordio. Poco brillante, raramente nel cuore della manovra, mai capace di duettare con i compagni per inserirsi centralmente, cosa che un tempo gli riusciva assai bene. Non è un campanello d’allarme, ci mancherebbe: c’è tutto il tempo per entrare in sintonia con i compagni. Allegri, giustamente, sembra dispostissimo ad aspettare: «Tatticamente ha disputato una buona gara», ha detto il tecnico negli spogliatoi dell’Ardenza.
Larrivey, preferito nell’undici iniziale ad Alessandro Matri, ha iniziato bene e poi si è perso completamente. Un gol sfiorato in avvio, un colpo di testa pericoloso, un paio di buone sponde, per poi uscire del tutto dai giochi. Quando è entrato in campo Matri, il Livorno ha smesso di pungere, perchè la freschezza e il movimento della punta ex Rimini ha tenuto in apprensione l’intera retroguardia amaranto. Questione di caratteristiche, ovviamente, ma anche di fiato. Non tutti hanno capito. «Scelte tecniche», ha rimarcato Allegri, che spera di avere al più presto un Nenè in condizione per poter provare altre soluzioni in attacco.
Il fiato corto mostrato nel finale è fisiologico. L’esempio fornito da Cossu è significativo: ottimo il primo tempo, con diverse buone iniziative e anche un bel destro che ha impegnato severamente De Lucia. Il folletto cagliaritano è poi calato alla distanza, fino all’avvicendamento con Biondini. Quando ci saranno i 90 minuti nelle gambe sarà un’altra storia.
Molte, in ogni caso, le note positive per i rossoblù, che hanno mosso la classifica e possono guardare avanti con fiducia, tenendo un occhio al mercato. In ballo c’è solo un rinforzo in difesa. Astori (in coppia con Lopez) ha fatto vedere che c’è anche per lui. Ma se avesse qualche alternativa in più, Allegri di certo non protesterebbe.
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