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Old 09-08-2003, 22:59   #15
Adric
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Stan Kenton, che col suo 'Progressive Jazz', fu tra i precursori sia del West Coast Jazz che del Third Stream (correnti peraltro influenzate anche dalla musica di Lester Young e di Woody Herman), ebbe una produzione discografica assai eterogenea con molteplici influenze (pop, country & western, latin, esotica ecc). Nei suoi gruppi Kenton si avvalse di valenti arrangiatori come Peter Rugolo, Johnny Richards e Marty Paich.

Stan Kenton: New Concepts of Artistry in Rhythm (1952)



COOL JAZZ

Miles Davis è celebre per la suo sonorità inconfonbile, definita "fredda", senza vibrato.
Il suo disco più importante a livello storico a mio avviso è 'Birth of The Cool', titolo col quale vennero raggruppate le sue registrazioni per la Capitol tra il 1948 e il 1950. Questo disco ratifica la nascita del cool jazz (il cui iniziatore è però il pianista Lenny Tristano), con la presenza di Gerry Mulligan, J.J. Johnson, Lee Konitz, Max Roach, Kenny Clarke e numerosi altri grandi musicisti.

Miles Davis: The Complete Birth of The Cool (1948-49-50)


'Bitches Brew' sempre dello stesso Davis, inciso 21 anni dopo (1969), è considerato dalla critica il punto di svolta fondamentale del jazz-rock. Ma il jazz-rock già esisteva da qualche anno, e a mio avviso il Davis di quel periodo è oggi in parte sopravvalutato dalla critica musicale (all'epoca la critica si divise sul jazz-rock di Davis, specie sui dischi successivi a Bitches Brew).

A creare i primi pezzi compltamente atonali ('Intuition' e 'Digression' incisi nel 1949), una delle fondamentali premesse del free jazz, è stato un pianista di Chicago, ma con i genitori provenienti da Aversa, Lennie Tristano, seguito diversi anni dopo dal pianista Cecil Taylor.
Tristano dedicò buona parte della sua esistenza appartata all'insegnamento, alcuni dei suoi tanti allievi diventarono famosi, più di tutti il sax tenore Warne Marsh e il sax alto Lee Konitz.

Lennie Tristano & Warne Marsh: Intuition (1949-56)


Lee Konitz è uno dei maggiori protagonisti del cool jazz, presente nelle storiche sessions sia con Miles Davis che con Lennie Tristano.

Lee Konitz: Subconscious-Lee (1949-50)



WEST COAST

Tra il 1952 ed il 1958 intorno all'industria cinematografica di Hollywood e a quelle teatrali e televisive di Los Angeles si consolidò una scena jazzistica che assunse caratteri differenti rispetto al Bop imperante della costa atlantica: il cosiddetto West Coast Jazz, in buona parte derivante dal 'Cool Jazz' atlantico di fine anni quaranta.
Questa corrente fu abbastanza eterogenea, caratterizzata sia dall'importanza attribuita all'arrangiamento che dal ricorso a strumenti fino ad allora marginalmente impiegati nel jazz come il corno, il flauto, l'oboe ed il trombone a pistoni.

Divennero celebri musicisti bianchi come Chet Baker, Art Pepper, Stan Getz (anche se non mancarono i jazzisti neri della California, gravitanti presso la Central Avenue di Los Angeles; Gerald Wilson, Buddy Collette, Hampton Hawes, Sonny Criss ecc).

I catalizzatori di questa scena furono tuttavia altri musicisti: il trombettista Shorty Rogers, il batterista Shelly Manne, il sassofonista e clarinettista Jimmy Giuffre e il contrabassista Howard Rumsey.

Howard Rumsey fu il gestore del locale Lighthouse di Hermosa Beach, nei pressi di Los Angeles, nel quale vennero registrati tanti album del filone West Coast.

Howard Rumsey & the Lighthouse All Stars: Sunday Jazz á la Lighthouse (1953)



Shorty Rogers: The Swinging Mr. Rogers (1955)



Nel 1956 i tre musicisti protagonisti di quest'album vinsero ciascuno per il proprio strumento il referendum dei lettori (poll) delle prestigiose riviste Downbeat, Metronome e Playboy.
Barney Kessel è il maggiore chitarrista West Coast, mentre Ray Brown uno dei maggiori contrabassisti di tutti i tempi, ex marito di Ella Fitzgerald. Questo è il primo dei cinque album che i tre musicisti incisero insieme come Pollwinners.

Barney Kessel Shelly Manne Ray Brown: The Poll Winners (1957)


Gerry Mulligan è il più noto sassofonista baritono del jazz moderno; Chet Baker, adorato dalle donne per il suo aspetto e per la sua voce sensuale (ma grande trombettista), scontò tra il 1960 e il 61 diciassette mesi di detenzione a Lucca per possesso di droga ed ebbe molti problemi anche in seguito in altre nazioni sia con polizia che con gli spacciatori.
Gerry e Chet ebbero un quartetto insieme (peraltro uno dei primi senza pianoforte) che non durò molto, ma più volte i due suonarono insieme a distanza di anni dalla loro collaborazione stabile.

Gerry Mulligan: The Original Quartet With Chet Baker (2CD) (1952-53)


Molto lungo fu il calvario di carcere e tossicodipendenza dell'eccellente altosassofonista Art Pepper.

Art Pepper: Art Pepper Meets The Rhythm Section (1957)


Il tenorsassofonista Stan Getz con la sua sonorità inconfondibile è molto importante anche per aver imposto all'attenzione del mondo intero il suono moderno brasiliano (la bossanova) col suo famoso disco insieme al cantante Joao Gilberto. Ha spesso gravitato intorno al latin jazz, ed anche le collaborazioni col vibrafonista e bandleader Cal Tjader e il pianista Chick Corea ne sono la prova, sebbene stilisticamente appartenga più alla scena West Coast.

Stan Getz with Cal Tjader (1958)


Stan Getz peraltro fu anche il più famoso dei cosiddetti sax tenori 'Four Brothers' messisi in luce nell'orchestra di Woody Herman tra il 47 ed il 49 attraverso l'influenza di Lester Young e Count Basie, ma anche il tenorista Zoot Sims si affermò.

Una delle formazioni più inusuali ed avventurose del jazz degli anni 50; un trio formato da clarinetto, trombone e chitarra. Non è una sorpresa che solo tre anni dopo il clarinettista Giuffre avrebbe tentato l'esperienza free jazz.
Bob Brookmeyer è uno dei pochi specialisti del trombone a pistoni.
Jim Hall è un chitarrista molto influenzato dai sassofonisti che dal third stream passò alla bossa nova negli anni 60.

Jimmy Giuffre with Bob Brookmeyer & Jim Hall: Western Suite (1958)



Oltre al decennio nel gruppo del pianista Dave Brubeck, Desmond incise spesso col sassofonista baritono Gerry Mulligan.
Come altista è tra i pochi degli anni 50 insieme a Art Pepper a non essere influenzato da Charlie Parker.

Paul Desmond: Take Ten (1962)


Altri importanti esponenti della scena West Coast furono:
i sassofonisti Bud Shank, Lennie Niehaus, Jack Montrose, Bob Cooper, Herb Geller e Richie Kamuca, il trombettista Conte Candoli, il trombonista Frank Rosolino, il batterista Stan Levey, il contrabassista Red Mitchell, i pianisti Russ Freeman, Lou Levy e Pete Jolly, il direttore d'orchestra John Graas, gli oggi quasi dimenticati sassofonisti Duane Tatro e Dave Pell.

LATIN JAZZ

Oltre ovviamente ai musicisti di origine latina, anche diversi jazzisti afroamericani e bianchi hanno incluso nei dischi a loro nome elementi tipici della musica latina; si parla di Latin Jazz. Le maggiori influenze sono state quella cubana, quella brasiliana, e quella portoricana.

La fine degli anni 40 e il decennio successivo segnarono anche l'affermazione del jazz afrocubano, grazie a innovatori come i due cubani Machito e Chico O'Farrill e a jazzisti non latini che ne incorporarono gli elementi (specialmente Dizzy Gillespie, Stan Kenton, Art Blakey e Kenny Dorham prima, e George Shearing, Cal Tjader ed Herbie Mann poi).

Machito ebbe nella sua orchestra molti jazzisti famosi:

Machito & His Afro-Cuban Salseros : Mucho Macho (1948)


Il trombettista Chico O'Farrill lavorò molto come arrangiatore per molti dei jazzisti moderni di successo degli anni 50

Chico O'Farrill: Cuban Blues: The Chico O'Farrill Sessions (1950-54)


Altri importanti esponenti: Mario Bauza, Chano Pozo, Perez Prado, Tito Puente, Eddie Palmieri, Mongo Santamaria, Jack Costanzo, Candido, Willie Bobo, Ray Barretto, Bebo Valdes.
Negli anni 80 e 90 il successo degli Irakere e di musicisti come Chuco Valdes, Paquito D'Rivera, Arturo Sandoval e recentemente di Gonzalo Rubalcaba e Danilo Perez ha risvegliato l'interesse in tutto il mondo per il jazz cubano (e il latin jazz in generale).


PIANISTI, ARRANGIATORI E BIG BAND

Un classico è anche questo disco dell'arrangiatore Oliver Nelson, ricco di musicisti importanti.

Oliver Nelson: The Blues and the Abstract Truth (1961)


Gerald Wilson ha guidato orchestre sin dalla metà degli anni 40. Il periodo d'oro della sua big band è quello degli anni 60, un jazz californiano con elementi messicaneggianti. E' stato in attività fino ad oltre 90 anni, le sue formazioni allargate hanno mantenuto un alto standard qualitativo.

Gerald Wilson Big Band: Moment of Truth (1962)


Altri gruppi con arrangiamenti di rilievo furono quelli diretti da Chico Hamilton, Slide Hampton, Don Ellis ed il canadese Maynard Ferguson.
Da segnalare anche Marty Paich (padre di David Paich del gruppo rock Toto), Melba Liston e Quincy Jones (quest'ultimo più importante come produttore di cantanti soul negli anni 70 e compositore sin dagli anni 60 di diverse colonne sonore).

THIRD STREAM

Un altro studioso (sia storico che musicista) come Gunther Schuller nel 1957 coniò il termine Third Stream ('terza corrente') per definire la fusione di jazz e di musica classica. Questo disco del Modern Jazz Quartet (il gruppo del vibrafonista Milt Jackson e del pianista John Lewis) porta tale nome e vede la partecipazione dello stesso Schuller.

Modern Jazz Quartet: Third Stream Music (1957)


John Lewis può anche essere considerato un antesignano del cool jazz, almeno per la sua militanza nell'orchestra di Dizzy Gillespie di fine anni 40.

Altro teorico del jazz (scrisse l'importante libro 'The Lydian Chromatic Concept of Tonal Organization') , oltre che musicista, è George Russell, con i suoi innovativi gruppi orchestrali e le altrettanto interessanti formazioni ristrette.

George Russell: Ezz-Thetics (1961)


Dave Brubeck, col suo quartetto in cui militava anche il sassofonista Paul Desmond, incontrò i favori del pubblico universitario, ed è tra i musicisti più accessibili per chi vuole iniziare ad ascoltare jazz da zero. Questo disco, uscito lo stesso anno di Kind of Blue, fu il primo album di jazz a superare il milone di copie vendute.

Dave Brubeck: Time Out (1959)
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