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Old 11-08-2009, 10:26   #17
juninho85
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Nicola Salerno: "Cagliari, mercato di qualità"
Nicola Salerno, ex direttore sportivo del Cagliari, parla in esclusiva a TuttoCagliari.net. Un'occasione per parlare dei suoi ricordi rossoblù e esprimere un giudizio sul mercato della squadra sarda e sulla situazione generale del calcio italiano.

Come valuta il mercato estivo del Cagliari?
Mi pare che abbiano sopperito alla partenza di Acquafresca con intelligenza, andando all'estero perché in Italia sarebbe stato molto difficile trovare un sostituto all'altezza. Hanno preso il capocannoniere del campionato portoghese, e poi hanno tenuto Larrivey, e chissà che questo non possa essere il suo anno. Dietro hanno fatto bene prendendo Marzorati, che avevamo già cercato due o tre anni fa, e a centrocampo Barone. Direi un mercato di buon livello.

Pensa che la questione Fini avrebbe potuto essere gestita meglio?
Beh, sai, alla fine comunque al suo posto arriva Barone, che è un campione del mondo, e Brkljaca, che qualche hanno fa era un grande promessa. Lui è una scommessa e vedremo come andrà. Certo Fini resta un grande giocatore, difficile da sostituire. Lui aveva fatto di tutto per arrivare a Cagliari e ci teneva a restare, quindi credo siano sorti problemi contrattuali insormontabili.

Il Cagliari si è già mosso per la prossima stagione rilevando in comproprietà dalla Triestina Michael Agazzi. Che portiere è?
E' un giovane emergente. Ha fatto due campionati di C1 facendo i play-off in entrambe le occasioni. L'anno scorso a Trieste è stato ottimo nel girone d'andata, meno in quello di ritorno. A Cagliari lo ricorderanno perché parò un rigore a Zola in Coppa Italia. Direi che è un buon giocatore in prospettiva futura per sostituire Marchetti qualora quest'ultimo dovesse lasciare Cagliari.

I suoi rapporti con Cellino sono sempre stati un po' altalenanti. Cosa è successo esattamente?
Niente di particolare, come hai detto tu semplicemente sono sempre stati altalenanti. Evidentemente era finito il feeling, ma devo essere grato al Cagliari per i successi che abbiamo ottenuto sul campo, dalla promozione in A alle salvezze, e a Cellino devo tanto anche sotto il profilo umano.

Qual'è il colpo mancato nella sua esperienza cagliaritana?
Sicuramente quanto stavamo per prendere Aquilani dopo l'anno che fece in prestito alla Triestina, ma poi la Roma decise di tenerlo.

Gli affari che hanno dato maggiori soddisfazioni?
Quasi tutti hanno dato tanto. Mi vengono in mente Acquafresca, Jeda, Storari. Forse per rapporto qualità prezzo l'affare migliore è stato Iezzo. Quando è arrivato nessuno avremmo scommesso una lira su di lui e invece è divertanto un portiere importante e poi un pilastro del Napoli.

La maggiore delusione?
Devo dire che quando abbiamo speso non abbiamo mai sbagliato. Non c'è una vera delusione.

Qual'è la situazione generale del calcio italiano?
Purtroppo non buona. C'è troppo divario tra le categorie e la serie B è allo sbando, completamente disorganizzata e piena di debiti, mi ricorda la serie C di un tempo. La C invece va ancora peggio, le squadra spariscono e sono sempre meno, la forbice è sempre più ampia e questo non è positivo.

Qual'è stato il colpo dell'estate?
Non dirò niente di nuovo, ma credo che l'Inter abbia fatto un'ottima operazione ottenendo tanti soldi e un campione come Eto'o. Rimane la squadra da battere anche se manca Ibra. In Italia mi sembrano ancora imbattibili, ma credo che loro puntino all'Europa e li vedo molto competitivi anche lì.

La Nuova Sardegna - Andreolli a un passo
É Marco Andreolli il prossimo colpo di mercato del Cagliari. Il difensore centrale della Roma, classe 1986, è conteso da varie società (soprattutto Livorno e Bari), ma nelle ultime ore la società rossoblù si è fatta avanti con decisione e l’accordo è ormai vicinissimo.
Il Cagliari aveva messo gli occhi addosso al giocatore, titolare dell’Under 21, già da un paio di settimane. Il tutto in attesa di conoscere il destino di altri due difensori già in forza al Cagliari: Michele Canini, richiesto dal Milan, e di Carlos Javier Matheu.
Marco Andreolli, il cui cartellino è di proprietà della Roma, l’anno scorso ha giocato in serie B con la maglia del Sassuolo, mettendo insieme 28 presenze e un gol. Dotato di un gran fisico (è alto un metro e 86 e pesa 81 chilogrammi), ha esordito in serie A con la maglia dell’Inter nel 2004-’05, per poi passare in comproprietà alla Roma nel 2007. Mai riscattato dalla società nerazzurra, è stato mandato in prestito dai giallorossi prima al Vicenza (42 presenze e 3 gol in B) e poi appunto al Sassuolo.
Quest’anno ha svolto tutta la preparazione con la squadra di Spalletti, e nei giorni scorsi ha giocato titolare nella sfida del terzo turno preliminare di Europa League contro il Gent. Nell’occasione è stato uno dei migliori in campo, tanto che si era parlato di una possibile conferma in giallorosso.
Negli ultimi giorni le trattative con il Cagliari si sono invece intensificate e la firma potrebbe arrivare nelle prossime ore. Se il discorso dovesse concludersi positivamente, mister Allegri avrebbe così risolto con un giocatore già affidabile (ma anche di grandi prospettive, vista la giovane età) uno dei nodi cruciali del mercato estivo.
I rossoblù, intanto, tornano al lavoro oggi dopo una giornata di riposo che ha seguito l’amichevole di domenica contro il Budoni. Il test disputato sul campo di Villacidro, vinto per 5-0, è servito per provare alcune soluzioni in vista dell’esordio ufficiale, in programma domenica prossima in casa della Triestina per la Coppa Italia.
Oggi il gruppo sarà in campo ad Assemini alle 17, mentre per domani doppia seduta. Giovedì, invece, è in programma l’amichevole con il Selargius.
Per quanto riguarda il mercato, novità anche per la Juventus di Ciro Ferrara, che ieri ha ufficializzato la cessione a titolo definitivo del centrocampista Cristiano Zanetti. Il giocatore passa alla Fiorentina, con cui ha sottoscritto un contratto biennale con opzione per un terzo anno. Zanetti ha già raggiunto i nuovi compagni in ritiro e verrà presentato alla ufficialmente giovedì.
A proposito del Milan, Kakhaber Kaladze potrebbe lasciare i rossoneri di Leonardo. Il difensore georgiano, infatti, è seguito dal Bayern Monaco con particolare interesse. I tedeschi, perso Lucio e con Demichelis out per almeno due mesi, avrebbero individuato nel centrale rossonero il rinforzo necessario.

Unione Sarda - Marchetti, sognando Sudafrica
Ha conosciuto il lato oscuro del calcio, quello fatto di società fallite e stipendi non pagati. Poi - quando pensava che fosse finita - ha preso a frequentare i piani alti del calcio e adesso è entrato dalla porta principale nel mondo dorato della Nazionale. Perché quella che ha raggiunto venerdì scorso Federico Marchetti, 26 anni, portiere-prodigio del Cagliari, è «una convocazione vera, più vera di quella dell'altra volta», dice il diretto interessato.
L'altra volta, Lippi lo ha chiamato per un'amichevole di fine stagione con l'Irlanda del Nord (strapazzata 3-0 a Pisa, con Federico ottimo esordiente), questa volta lo ha convocato per un test importantissimo, a Basilea contro la Svizzera, che precede le gare di qualificazione ai mondiali, e soprattutto lo ha promosso vice Buffon. «Allora c'erano tanti esordienti», racconta Marchetti, «questa volta, ci sarà tutto il nucleo storico azzurro. Sento che è un'occasione diversa dalla precedente. A questo punto lo ammetto, sogno di andare ai mondiali in Sudafrica, nel giugno del 2010. Posso farcela ma dovrò stare molto attento a non sbagliare». Crescerà l'ansia da prestazione? «Non nego che sentirò un po' più di tensione ma paura mai. L'errore è sempre in agguato, sbaglia solo chi non fa niente». Ed è ancor di più in agguato per chi svolge il difficile ruolo del portiere. «Giocare in porta è un'altra cosa», raccontava Marchetti a Roberto Montesi, che ne ha fatto un ritratto per la rivista ufficiale del Cagliari. «Il ruolo in sé è affascinante. Sei l'ultimo, non puoi sbagliare. Se sbagli tu, è gol, nessuno può rimediare. Allora devi sempre farti trovare pronto. Puoi fare da spettatore per novanta minuti, stai pensando a altro, e ti arriva quel tiro assassino che ti frega. E sei da solo». La solitudine del portiere, appunto, quella che spinge gli interpreti del ruolo ad assumere atteggiamenti bizzarri o spavaldi, comunque fuori dalla norma. Aspetti di cui non si trova traccia in Marchetti. Viso pulito, piaceri comuni, come la musica italiana, la playstation, la fidanzata, Rachele Mura, di origini sarde (il papà è di Siliqua) come denuncia il cognome.
Marchetti inizia a fare il portiere per caso (pioveva, nessuno voleva stare in porta per paura del fango, ci andò Federico e non ne uscì più, per fortuna), poi sbatte il muso contro l'altra faccia della medaglia: Pro Vercelli che non paga gli stipendi, Crotone che fa la stessa cosa, Treviso dove non gioca mai (ma dove conosce Paolo Bianco, suo compagno in rossoblù l'anno scorso), poi il Torino. La grande chance. Ma è un'estate caldissima per la gloriosa società granata, che crolla sotto il peso dei debiti. Marchetti resta disoccupato (come il tecnico Daniele Arrigoni, che aveva lasciato il Cagliari qualche mese prima) e dispera di uscire dal tunnel. «Ero lì lì per smettere. Mi ha aiutato l'AlbinoLeffe, che mi ha ingaggiato e girato in prestito alla Biellese, in serie C2. Da lì è iniziata la risalita». E che risalita. Due splendide stagioni in serie B con l'AlbinoLeffe, la chiamata del Cagliari, quella di Lippi. «Mi sembra di sognare». Una crescita che potrebbe anche far girare la testa. «Sono felice ma tengo i piedi per terra». Carattere prima di tutto. «Quando sono arrivato al Cagliari sentivo che intorno a me c'era qualche perplessità. Lo capivo, sostituivo Storari che era stato determinante per la miracolosa salvezza dell'anno prima. Ho avuto un precampionato difficile, mi sono dovuto ambientare. Mi hanno aiutato i compagni, la società, Allegri. E Landucci, il preparatore dei portieri. E le cose sono cambiate, per me e per la squadra. Poi, quando è arrivato Lupatelli, sono cresciuto ancora. È un ragazzo eccezionale e un professionista esemplare. Ha cento presenze in serie A e ha messo la sua esperienza a mia disposizione. Non è da tutti essere così altruisti».
La tournée in Portogallo non è felice né per il Cagliari né per Marchetti. Due secche sconfitte con Braga e Porto, molti gol subiti, parecchie incertezze. «Ho reagito aggredendo il problema. A Braga sbagliai qualche uscita alta e io, a ogni pallone alto, insistevo a uscire. Potevo starmene tranquillo tra i pali, lasciar fare ai miei compagni. Invece, rischiavo». Segnale di forte personalità.
Formata anche grazie a esperienze professionali e di vita molto forti. Come lo scontro frontale con un camion in autostrada. L'auto prende fuoco, Federico e due amici ne escono vivi per miracolo, spaccando il vetro del finestrino e abbandonando la vettura prima che venga divorata dalle fiamme. Non è andata altrettanto bene ad altri due suoi amici del cuore, Andrea e Francesco, scomparsi in circostanze drammatiche poco tempo fa. Federico li ricorda con un tatuaggio sull'avambraccio: «Andrea e Francy with me forever», “Andrea e Francesco con me per sempre”. Per ricordare che la vita non è solo azzurra come le maglie della Nazionale ma presenta anche un lato oscuro, che Marchetti ha conosciuto e che non vuole dimenticare.
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