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Old 23-07-2010, 10:43   #118
veltosaar
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Cattivissime notizie:

Direttamente dai produttori di schede madri taiwanesi emergono alcune interessanti informazioni sull'architettura delle future generazioni di processore Intel della famiglia Sandy Bridge, attese al debutto a partire dai primi mesi del 2011 in sostituzione delle soluzioni basate su architettura Nehalem attualmente in commercio. Nello specifico, si tratta di dati utili per chi vorrà overcloccare questi processori, tecnica che stando a quanto ora disponibile sembra essere tutt'altro che semplice da applicare.

Con le versioni standard di questa famiglia di processori sarà possibile, stando a documentazione fornita dalla stessa Intel, incrementare sino al massimo per il 3% la frequenza di clock del processore. Alla base la scelta tecnica di collegare la frequenza di clock di tutti i bus (USB, SATA, PCI, PCI-Express, Core, Uncore e memoria DDR3) ad un singolo generatore di clock integrato nel chipset, dal quale viene derivata la frequenza base di 100 MHz per tutti i componenti.

Un incremento anche lieve di questa frequenza di clock, pertanto, porta tutti i componenti a funzionare fuori specifica, al contrario di quanto avviene con l'attuale generazione di processori presenti sul mercato. Le implicazioni dirette sono presto dette: un funzionamento fuori specifica di alcuni di questi bus, per quanto lieve, porta a instabilità operativa e quindi a impossibilità di far funzionare correttamente il sistema per corruzione di dati che si possono verificare nei bus USB e SATA quando portati anche di poco ad operare fuori specifica.

Il generatore di clock è integrato nel chipset Intel P67, piattaforma che verrà abbinata a questi processori al loro debutto; il segnale di clock è fornito al processore attraverso un collegamento via bus DMI. Un approccio di questo tipo semplifica radicalmente il design della scheda madre, con un impatto positivo sui costi, ma impedisce agli appassionati di incrementare la frequenza di clock della propria cpu Sandy Bridge se non di un margine estremamente ridotto.

E' possibile che nei prossimi mesi i produttori di schede madri taiwanesi possano implementare misure alternative a questo design, con degli approcci asincroni che possano fornire frequenze di clock stabili per quei componenti che in overclock non operano più correttamente come i controller USB e SATA. E' evidente che un successo in questa direzione potrà permettere ad un produttore di schede madri di proporre la propria soluzione al pubblico enthusiast con notevole successo, in quanto rappresenterebbe l'eccezione in un panorama che risulterebbe di pressoché completa standardizzazione in termini di potenzialità di overclocking.

Intel sembra comunque intenzionata a supportare, quantomeno in parte, gli overclockers proponendo processori Sandy Bridge della serie K, dotati cioè di moltiplicatore di frequenza sbloccato. In questo caso l'overclock sarebbe raggiunto agendo unicamente su questa variabile, fermo lasciando il generatore di clock integrato nel chipset. Sembra possibile che Intel possa introdurre alcune versioni di processore Sandy Bridge non dotate di moltiplicatore sbloccato, ma capaci via tecnologia Turbo Mode di accrescere dinamicamente la propria frequenza di clock con margini più elevati rispetto a quelli messi a disposizione dalle versioni standard; si tratterebbe di una via di compromesso, con un margine di overclock superiore allo standard ferma restando l'impossibilità pratica di agire via generatore di clock.

Le informazioni qui riportate si riferiscono alle piattaforme Sandy Bridge basate su chipset Intel P67; i limiti di overclock via bus non dovrebbero venir implementati nelle piattaforme Sandy Bridge-E top di gamma, abbinate a chipset della famiglia Patsburg e destinate a prendere il posto delle schede madri socket 1366 LGA basate su chipset Intel X58 attualmente presenti sul mercato.
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