Parlo per diverse esperienze personali. Per decidere se il passaggio a linux è 1) realizzabile e 2) conveniente ci sono diversi punti da valutare. Riagganciandomi a quanto ha scritto zanardi84, con cui mi trovo in gran parte daccordo, aggiungo che:
- dipende molto dal settore in cui opera l'azienda
- conseguente al punto precedente, dipende da che attività svolgono gli utenti
- quali software utilizzano (e non intendo "tipo di software" ma proprio "marca e modello")
Vanno messi su un piatto della bilancia:
- Abbattimento o forte riduzione dei costi delle licenze software.
- Vasta disponibilità di software (mediamente) alternativi a quelli per Windows.
- Minore rischio di attacchi da virus e malware di vario genere (soltanto per una minore diffusione di linux).
- Forte integrazione del sistema con la command line che consente di fare praticamente tutto e di automatizzare i task.
Sull'altro piatto ci vanno:
- Assenza di molti software nativi per Windows in versione linux (in alcuni casi si può sopperire con wine & co).
- Fase di apprendimento più lunga per chi ha usato sempre il sistema Microsoft.
- In alcuni casi (poco frequenti) assenza di driver di periferica, in particolare per hardware non standard.
Una cosa è certa, gli utenti dei pc difficilmente percepiranno il passaggio come una evoluzione in positivo. Ne beneficerà decisamente di più chi gestisce i computer data le enormi potenzialità di linux per quanto riguarda installazioni e amministrazione da remoto.