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Old 02-02-2010, 08:51   #1049
juninho85
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L'Unione Sarda - Per Marchetti almeno due settimane di stop
Un problema non troppo grave ma neanche di poco conto. A circa ventiquattro ore di distanza dall'infortunio di Marchetti, la diagnosi del responsabile medico del Cagliari, Marco Scorcu, non cambia. La risonanza magnetica, a cui è stato sottoposto ieri il portiere rossoblù, ha evidenziato un danno muscolare al flessore della coscia sinistra. Lo stop potrebbe andare da due a quattro settimane. Il responso definitivo lo si avrà solo fra tre giorni, quando il giocatore sarà sottoposto a un'altra risonanza. Allora, si potrà vedere se si è trattato di una elongazione (danno meno grave) o di una distrazione, con rottura di fibre e, quindi, tempi di recupero più lunghi.
Il guaio di Marchetti va ad aggiungersi a quello patito dal secondo portiere, Lupatelli, l'ormai lontano sei dicembre a Palermo, quando Canini fu costretto a schierarsi tra i pali perché Allegri aveva già effettuato le tre sostituzioni a disposizione. Lupatelli è ormai guarito, oggi sarà nuovamente a Cagliari e inizierà con cautela gli allenamenti. Sarà pronto a giocare fra almeno due settimane. Solo fisioterapia per Lopez, infortunatosi al ginocchio a Siena e anche lui in campo tra non meno di quindici giorni. Oggi ripresa della preparazione in vista della trasferta sul campo dell'Inter, a cui non parteciperà Cossu, che oggi sarà squalificato. San Siro stregato per il trequartista rossoblù, che aveva saltato per squalifica anche la gara con il Milan.

La Nuova Sardegna - La panchina di Allegri è d'oro
Massimiliano Allegri è l’allenatore più bravo della serie A. Migliore anche dello “Special One”. Il mister del Cagliari è stato il più votato dai colleghi (in riferimento alla passata stagione) vincendo la “Panchina d’oro”, premio istituito dal settore tecnico della Figc.
Quasi tutti davano per scontata la vittoria di Josè Mourinho, invece, i 42 tecnici che hanno espresso la preferenza (tra i quali Lippi, Vicini e Ulivieri) hanno scelto un collega emergente. Un «giovanotto» di Livorno partito dal basso, che in Sardegna da due anni sta facendo un lavoro eccellente, ottenendo risultati inattesi.
«Sono felice di questo riconoscimento. Non l’ho vissuto come un duello con Mourinho e non sono contento perchè l’ho battuto, ma perchè sono stato votato da allenatori importanti». Così un felicissimo e anche un po’ sorpreso Massimiliano Allegri ha reagito alla notizia del riconoscimento ottenuto. «E’ un motivo di grande soddisfazione anche perchè non è facile ottenere questo premio se non hai giocatori di qualità - ha aggiunto il tecnico del Cagliari - e io nella mia squadra ne ho. Dedico questo riconoscimento a mia figlia Valentina che ha 15 anni». Allegri non ha voluto dire per chi ha votato, ha comunque ammesso che la squadra migliore in questo momento in Italia è l’Inter «perchè la squadra migliore è sempre quella che vince».
Sul futuro (da qualche tempo il suo nome è accostato a diversi importanti club tra cui Juventus e Fiorentina) ha tagliato corto: «Sono cose che fanno piacere, è ipocrita non ammetterlo, ma ho ancora molto da lavorare, è appena un anno e mezzo che sono in serie A e mi aspettano da qui a giugno 5 mesi importanti. Col Cagliari stiamo facendo bene ma la quota salvezza, fissata a 40 punti, non l’abbiamo ancora raggiunta. Se c’è un accordo con il presidente Cellino per liberarmi se mi chiama una grande squadra? Con lui ho un ottimo rapporto, sono una “sua” creatura, mi ha sostenuto dopo cinque ko di fila, penso che ne sarebbe orgoglioso. Ora comunque tra me e il Cagliari c’è molto amore».
Inter-Cagliari ci sarà domenica ma Massimiliano Allegri ha già battuto Josè Mourinho, a Coverciano. Al giovane tecnico dei rossoblù è andato il 40% delle preferenze degli allenatori presenti, all’interista il 20%. A fine premiazione Mourinho è scappato via senza aprire bocca: «Perdo l’aereo», si è giustificato. Di sicuro non ci è rimasto bene. Insomma, Allegri e il suo lavoro da un anno e mezzo a Cagliari sono stati più apprezzati di Mourinho e del suo scudetto con l’Inter. «Perchè io sì e Mourinho no? Non lo so. Di certo quando arrivi in un paese straniero non è mai facile integrarsi, lui comunque lo sta facendo abbastanza bene. Domenica a San Siro cercheremo di vendere cara la pelle». Allegri che ammira Ancelotti e Wenger, non ha svelato per chi ha votato.
Ma dopo questo riconoscimento, nonostante sia sotto contratto fino al 2011, sarà più difficile per Cellino trattenerlo in Sardegna. E’ certo che la Juventus gli farà una corte spietata e altrettanto farà la Fiorentina. Due piazze importanti, due società ambiziose, per un allenatore che sta dimostrando con i fatti di avere capacità, personalità e uno sobrietà incosueta per il mondo del calcio.

La Nuova Sardegna - Riscattato Marchetti, preso il giovane Agazzi
Massimo Cellino è in rientro da Miami. Agazzi che arriva per rimpiazzare Marchetti, riscattato dall’Albinoleffe. Nené resta a Cagliari. Allegri smentisce le avance di Juve e Fiorentina. La settimana che precede la visita all’Inter, si apre con temi che mettono in secondo piano il sesto risultato utile.
E sminuiscono anche il secondo exploit consecutivo: a Siena e con la Fiorentina in 10 per il «rosso» a Larrivey e Cossu. Risultati che confermano un aspetto: il Cagliari che l’anno scorso aveva mollato la corsa Uefa, non c’è più. In questa stagione, i motivi per dare il massimo fino alla fine sembrano esserci.
32 punti. Il Cagliari con i viola ha colto il sesto risultato utile di fila. Inoltre, segnando no stop da 18 gare, ha allungato il proprio record. Ottavi in classifica, i rossoblù recuperano al «Friuli» il 24 febbraio la gara con l’Udinese. Dopo la sfida all’Inter, c’è il test con Bari e Parma in casa.
L’entusiasmo di Cellino. Sembra proprio che la delusione per il mancato acquisto del West Ham si possa tradurre in linfa per il Cagliari. Il presidente ha condotto le ultime ore di mercato al telefono dagli States con il dg Francesco Marroccu. A San Siro sarà in tribuna. L’idea è che il magone per l’iter legato allo stadio e l’affare sfumato a Londra si stiano trasformando in voglia di accelerare con i colori rossoblù. Aver tenuto Nenè, detto no per Matri e Canini, aver preso Agazzi, sono fatti indicativi.
Il mercato. Arriva Agazzi. «Sono molto contento, ero in preallarme dalle 23.30 di domenica, ma il mio arrivo al Cagliari era concordato per fine stagione. Mi dispiace per Marchetti, non sapevo si fosse infortunato», queste le prime frasi di Michael Agazzi. Ieri, il Cagliari ha preso dalla Triestina la seconda metà del cartellino del portiere. Agazzi, bloccato da Cellino l’estate scorsa, arriva oggi in città. «Vengo per dare una mano. La mia scheda? Tutto quel che sto facendo è frutto del lavoro e del mio sudore». Come annunciato da tempo, è stata risolta anche la partecipazione con l’Albinoleffe per Marchetti: il portiere è del Cagliari al 100 per cento. Ieri, il dg Marroccu ha chiuso anche i passaggi della mezzala venezuelana Rafael Acosta, in prestito sino al 30 giugno al Diagoras, formazione della B greca, e del mediano Enrico Cotza, in prestito all’Alghero.
Notiziario. Con l’Inter, è certo il forfait di Marchetti. Gli esami clinici confermano una modesta lesione ai flessori della coscia sinistra. A San Siro sarà assente anche Cossu, per lui si prevede un turno di squalifica.

La Nuova Sardegna - «Non sono sorpreso, è uno che farà strada»

«Allegri merita la Panchina d’oro, è bravo e lo ha dimostrato già l’anno scorso a Cagliari. Non sono sorpreso». E’ il commento del ct azzurro, Marcello Lippi, presente a Coverciano per la riunione degli allenatori di A, B, Prima e Seconda Divisione conclusosi con l’assegnazione della Panchina d’oro e d’argento. «E’ un premio che viene assegnato dai tecnici - ha ricordato Lippi - a maggior ragione è una scelta che va rispettata».
«E’ un riconoscimento a un allenatore che ha fatto molto bene - commenta Abete -. Le qualità di Mourinho sono note a tutti, lui rimane un allenatore di primissimo livello e l’ho ringraziato per essere stato presente, nonostante i numerosi impegni dell’Inter. Bisogna solo rispettare quelle che sono le volontà che arrivano dall’interno della categoria. Per Massimiliano Allegri si tratta di un successo, ma in Italia, fortunatamente, i bravi tecnici non mancano».
Ventura e Colomba hanno raccontato di aver votato per Allegri. «Se lo merita - hanno detto -, ha dimostrato di avere competenza e grande professionalità. Un mister che sicuramente è pronto per una grande squadra».
E’ una Panchina d’oro che si sviluppa tra sentimenti e psicologia. A parlare dell’ importanza di questa scienza nello spogliatoio è Mourinho. «All’università un insegnante mi disse che chi sa solo di calcio sa poco di calcio, ecco noi allenatori dobbiamo conoscere altre scienze, il nostro lavoro è diventato più complesso di prima e quindi occorre essere preparati». Per Demetrio Albertini, attuale vicepresidente federale «l’allenatore deve essere prima di tutto un costruttore di uomini». Leonardo ha affermato che «nel suo calcio conta la parte sentimentale e psicologica». Chissà se Allegri avrà fatto ricorso a tutto questo per convincere i colleghi a premiarlo. Intanto, stupito, ritira il premio mentre Mourinho fugge via e fa fatica a nascondere una delusione che non avrebbe voluto provare. Tra i due, rivincita domenica a San Siro.
La Panchina d’argento per il miglior allenatore della serie B è andata ad Antonio Conte, nella passata stagione alla guida del Bari. Per quanto riguarda la Prima Divisione, Panchina d’oro a Pier Paolo Bisoli, tecnico del Cesena, che nella passata stagione ha riportato la squadra in serie B (già nel mirino di Massimo Cellino per sostituire Massimiliano Allegri); e Panchina d’argento, per la Seconda Divisione a Leonardo Semplici che aveva vinto il campionato con il Figline.
Un riconoscimento speciale è stato assegnato a Sergio Campana, presidente dell’Associazione calciatori, che è stato nominato «direttore tecnico ad honorem». «Sono particolarmente grato per questo riconoscimento - ha detto Campana - perchè i direttori tecnici sono pochi ed io vado a raggiungere personaggi come Bearzot, Cesare Maldini, Sacchi, Trapattoni e Azeglio Vicini»
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