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Old 23-12-2016, 15:29   #34
RAEL70
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L'Avatar di RAEL70
 
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Avrei voluto aprire un thread ad hoc ma visto che sono stato anticipato sfrutto quello già disponibile .

"Rogue One" rappresenta un caso più unico che raro, un film totalmente schiavo da vincoli e, paradossalmente, il più libero dell'intera saga.

Questo film definito da molti come un Capitolo 3.5 (io direi 3.9 tanto è vicino ad "Una Nuova Speranza") viene prodotto con una spada di Damocle sulla testa: la storia è già scritta e tutti gli spettatori sanno già come finirà.

Un film, quindi, che nasce già visto, senza il benché minimo alone di mistero, perché tutti sanno che non ci sarà la famiglia Skywalker, che Han Solo e Chube saranno assenti esattamente come Obi Wan e tanti altri personaggi e questo potrebbe far provare la sensazione di essere pronti ad assistere a qualcosa di scontato e prevedibilissimo.

Eppure "Rogue One", alla fine della visione, si rivela come il film più libero della saga, il film dove i canoni e le atmosfere della stessa vengono omaggiati ma non palesemente riproposti (vedasi Ep. VII).

Non è presente la componente umoristica, non è presente la componente infantile, non è presente la componente fiabesca, non è presente la Forza in quanto tale, non sono presenti i Jedi e le loro spade laser, non è presente nemmeno lo stesso commento sonoro eppure, nonostante ciò, questo si candida ad essere il miglior film della saga finora prodotto (si, anche superiore a "L'Impero Colpisce Ancora"), un film di guerra che racchiude l'essenza stessa delle Guerre Stellari: ritmo, spettacolarità e narrazione.

Sarà molto difficile, da ora in poi, considerare "Rogue One" un film "apocrifo" non facente parte del canone della saga, un film che racchiude una delle scene che è destinata ad entrare nella Storia del Cinema, un finale talmente perfetto che si rimane estasiati per la forza d'impatto e il pathos che essa scatena: l'avanzata di Fener (non posso farci nulla, io lo ricorderò sempre con questo nome) verso lo spettatore mi ha fatto venire in mente, immediatamente, quella di Samara nel finale di "The Ring"; un procedere imperioso, onnipotente, senza che niente o nessuno possa ostacolare, minimamente, questa marcia, un momento in cui ci si rende conto che questo Fener è davvero il più pauroso che si sia visto sul grande schermo (e qui un sorriso sarcastico mi è venuto pensando a Kylo Ren...), una sagoma e un respiro che potranno turbare i sogni dello spettatore benché, quest'ultimo, ha sempre sognato di trovarsi di fronte ad un Darth Vader (così accontento i puristi) di tale portata.

"Rogue One" non è un film senza difetti e, nella sua globalità, non è un Capolavoro del Cinema (non brilla certo per le interpretazioni degli attori) ma è l'episodio che più di tutti fa intuire il senso di meraviglia di chi, come me, nel '77 vide "Guerre Stellari" al cinema.

E' molto probabile che con Ep. VIII si ritornerà alla fiaba, all'umorismo e a tutti i cliché della saga ma, d'ora in poi, "Rogue One" brillerà di luce propria e niente potrà offuscare la sua bellezza.
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