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Il criterio di misura per questa "velocità", è il comportamento della funzione rapporto. Nel sèguito, sia x0 un punto del corpo reale esteso. Siano f(x) e g(x) entrambe infinitesime per x-->x0. f(x) è un infinitesimo dello stesso ordine di g(x), se f(x)/g(x) converge a una quantità non nulla per x-->x0. f(x) è un infinitesimo di ordine superiore a g(x), se f(x)/g(x) converge a zero per x-->x0. Siano f(x) e g(x) entrambe infinite per x-->x0. f(x) è un infinito dello stesso ordine di g(x), se f(x)/g(x) converge a una quantità non nulla per x-->0. f(x) è un infinito dello stesso ordine di g(x), se f(x)/g(x) diverge, positivamente o negativamente, per x-->x0. |
ok... così hai formalizzato un idea che mi girava in testa.... grazie mille!
Non si vede che preparo Analisi A, eh? :D Ciauz |
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il rsultato è log(log(n/2) è corretto? |
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e non dirmi che non riconosci l'ultima sommatoria... |
nessuno sa dirmi nulla circa la mia rete bayesiana? forse è meglio chiedere nella sezione di informatica?
Grazie Andrea |
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Di fatto, ed essendo ~X l'evento complementare di X, tu hai per la formula delle probabilità totali: Codice:
Pr(J) = Pr(A)*Pr(J|A) + Pr(~A)*Pr(J|~A) |
domanda stupidissima sul determinante :D
se ho una matrice A det(A^3) = (det(A))^3? |
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me lo vado a vedere quel teorema allora ;) |
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Se riesci a riscriverlo come alpha sin^n f(x) cos f(x) f'(x) con alpha costante moltiplicativa, ti ritrovi la derivata di sin^(n+1)f(x)/(n+1)... |
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Se potessi darmi giusto lo spunto magari con un esempio simile cosicché io possa poi farmi l'esercizio indipendentemente. Spero di non chiederti troppo!Grazie. |
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cosi è log(n/2)*(n^2) |
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Gli insiemi A e B sono collezioni di punti della retta reale. Stiamo considerando tutti sulla retta reale (o anche razionale, se vuoi), questo è bene fissarlo. Quando parlo quindi di "intorni" di un punto x, intendo intervalli aperti della retta reale che contengono x. Quindi posso considerare intorni piccoli quanto mi pare. Ora, non so se visualizzi bene come è fatto l'insieme A (e similmente B): si tratta di punti che diventano sempre più fitti intorno allo 0 all'aumentare di n (quindi non è 1/2 il valore più piccolo!): 0.5, 0.25, 0.125, 0.0625... Dunque, è facile vedere che 0 è punto di accumulazione per A (ed anche per B). La dimostrazione formale te l'ho già scritta (quando prendi n>log... per un e>0 piccolo a piacere...), quindi quali sono gli altri dubbi? |
:cry: ho delle difficoltà estreme con le sommatorie
nota :n/4 ^ ì sta tutto sotto radice se non ci fosse la radice saprei come fare (oppure potrei ignorare la radice?) |
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e vai avanti... |
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mai un intorno (a-e,a+e) di un punto a di A comprenda sempre un elemento di a+b dell'insieme C. :) |
Mi permetto di far osservare che, se A={a1,a2,...} e B={b1,b2,...} sono gli insiemi dei termini di due successioni infinitesime e non definitivamente uguali a zero, allora A+B ha in ogni caso i punti di A, quelli di B, e lo zero come punti di accumulazione.
Questo perché, se si prende un elemento di una delle due successioni, e lo si sposta di un elemento dell'altra successione non nullo sufficientemente piccolo, si rimane comunque vicini al punto di partenza senza rimanere fermi. |
ciao ragazzi, prima di postare i mei dubbi:
c'è qualcuno che sa aiutarmi con la fattorizzazione qr e le matrici di houseolder |
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:ciapet: |
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So bene che per un ingegnere la matematica, in particolar modo la teoria, è molto importante per la formazione personale, infatti ogni tanto mi studio per bene qualche argomento. ;) |
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Le dimostrazioni per l'unicità generalmente si fanno per assurdo o mostrando che un elemento generico con le stesse proprietà coincide con quello di cui si vuole dimostrare l'unicità. Ma ci sono alcune dimostrazioni per cui la reductio ad absurdum è la strada più immediata e più semplice, se non proprio l'unica... Mi chiedo come facesse Kronecker a farne a meno?! |
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domani mi do una ulteriore studiata e posto quello che proprio non mi torna. tu però mi raccomando a parafrasare il tuo Ralston&Rabinowitz quando mi rispondi.:D |
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|-----------------------1/2----------> asse reale Per dimostrare che lo zero è compreso prendo l'intervallo 0-x<1/2^N<0+x che è vero per -N<log(1/x)<N. Cioè è sempre possibile trovare intorni contenenti almeno un punto 1/2^N al rimpicciolire di x. Nel caso in cui considero un intorno (a-x,a+x) rimpicciolendo x arrivo a trovare intorni in cui non ci sono punti di A interni(escludendo a stesso ovviamente). log(1/(a+x))<N e log(1/(a-x))>N per x->o le due disequazioni perdono di significato. Giusto oppure ho detto una sciocchezza ? :) |
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|an-b|<e dove e>0 per indici n>p(e) quindi -e<an-b<e per n>p(e) ma lim per n->oo di an=b non può esistere per il teorema dell'unicità del limite.(lim n-> oo di an=a) Non mi viene in mente altro... |
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ripeto la sommatoria è n(n+1) /2 quindi n^2+n /2 allora log(n/2)*n^2+n /2 è corretto? |
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metto la radice davanti alla sommatoria siccome 1/2 ^ ì quindi <1 alla fine la sommatoria è un numero 1 / 1/2 -1 quindi la soluzione è radice di n corretto? |
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:ciapet: |
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ho U={(a+b-c,2a-2b+6c,b-2c,-a-c)} sottospazio di R^4 e ne devo determinare una base; devo prendere tre vettori in R^4 linearmente indipendenti?
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a b c sono lin indipendenti? e se la matrice ha rango 3 allora sono a, b e c |
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infatti 1(1,2,0,-1) -2(1,-2,1,0)=(-1,6,-2,-1) quindi posso dire che una base di U è (1,2,0,-1) (1,-2,1,0) ? |
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Infatti volevo porre una domanda a riguardo: dati U e V sottospazi vettoriali, non riesco a capire che differenza c'è tra U U V (sarebbe un'unione :stordita: ) e U+V..cioè, in teoria li ho capiti, ma non capisco praticamente come fare a ricavare una base di ciascuno :fagiano: |
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