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Palladium comunque se ricordo bene era il vecchio nome del TPM mentre LaGrande di Intel era quello che oggi chiamano TXT (AMD si chiamava Presidio ma non so se è stato rinominato). Ricordo gente che diceva che non avrebbe cambiato PC o ne avrebbe tenuti 2 XD Cmq secondo me non è tanto una questioni di gombloddisti, nel senso non penso che ci sia davvero qualcuno di quei omini che avesse paura di una tecnologia di sicurezza che li avrebbe spiati (anche se visto cosa fanno i crucchi ai chip RFID alle carte di identità qualche dubbio in più mi viene) ma che più verosimilmente avessero paura di non poter più usare il PC perchè non avevano mezzo software originale dentro e non avevano mai tirato fuori un euro per comprarlo :D Ma si sa come funziona in Italia... |
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ok, sicuramente il discorso e' "non posso scaricarmi gli mp3 e non posso usare office crackato", e questo in italia e' ovvio :D personalmente pero' ho anche visto casi in cui foto e registrazioni scomode sono state fatte sparire. uno dei casi che ricordo bene, successo due anni fa, era un ragazzo del mio paese che conoscevo abbastanza bene, e che ha avuto "strani problemi" ed e' finito dentro (e tutto il paese sa che era innocente), e quando si e' ammalato di una grave malattia casualmente le cure ritardavano, fino a che non ci ha lasciato le penne. e parlo di un paese di 15mila abitanti (a chi volesse posso dare ulteriori lumi e nomi in messaggio privato, non intendo dire altro in pubblica). se per cosi' poco gli hanno lasciato tirare le penne, penso che per un giornalista le cose siano molto piu' rischiose. l'italia non e' un bel posto dove vivere. |
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Oggi le chiavi con token hw vengono usate un casino, basti pensare all'autenticazione in due step di GMAIL o altro. Perchè li ti fidi (come in altri frangenti come le chiavi delle auto etc) ma non se questo è messo nel PC? Per assurdo, in un PC crittografato i dati sarebbero molto più sicuri e farli sparire non sarebbe tanto facile senza credenziali di accesso (si può vedere cosa succede con gli SSD). |
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il mio dubbio e': il token hw introduce un identificatore univoco, come il famoso p3 serial number? inoltre, quali possibilita' ci sono che un malware usi proprio il tpm per mettersi al sicuro? se non erro blue pill esiste da alcuni anni, e sistemi di data mining massivi idem. a me preoccupa la commistione tra due cose EDIT: tradotto, la possibilita' di essere "pedinati virtualmente" (si, lo so, dovrei girare alla larga da fb, pero' usandolo per questioni pseudolavorative ci ho messo quintali di boiate :D ), tanto piu' che lo scandalo hackingteam non mi da fiducia alcuna. ecco, dato che siamo in tema: quali erano le tecnologie di sicurezza, ammesso che ci fossero, in processori datati quali 486 e affini? |
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Comunque decenni fa quando si sono posti le prime domande sulla sicurezza hanno implementato il primo sistema di protezione in una CPU (che poi concettualmente è la pietra miliare di quello che nel tempo ha portato al TXT). Si chiamava Protected Mode ed era già presente nei 286 https://en.wikipedia.org/wiki/Protected_mode (inizialmente BIT MODE dove valeva 0 per la modalità Kernel e 1 per la user mi pare). Oggi TXT fa molto di più ma alcuni concetti di base non sono poi tanto lontani da quello, come l'isolation. Quando si parla di Ring 0, Ring 1 etc molti pensano che è solo una stratificazione software del SO, in realtà c'è una controparte essenziale nelle CPU per poterla rendere possibile (e più sicura). |
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Ciao,
confermo che ormai da anni i sistemi aziendali hanno chip TPM a bordo (il Dell D620 che comprai a fine 2006 ne era provvisto), anche se tipicamente è disabilitato di default. In sostanza, il chip TPM offre dei servizi di crittografia che permettono di "certificare" il software da eseguire. Sempre in teoria, l'utente può, tramite determinate procedure, caricare le relative chiavi di certificazione così da avere il pieno controllo del PC e renderlo inattacabile da virus/malware (la diffusione di virtual machines però introduce altri problemi/scenari). In realtà, credo che nei primissimi anni 2000 ci sia stata davvero una spinta per "bloccare" i sistemi secondo i voleri di pochi. Le tantissime variabili in gioco, però, hanno fatto deragliare quasi subito il progetto, anche perchè alle agenzie di sicurezza (tipo NSA) interessa primariamente il controllo degli utenti, e non il blocco del software installabile (originale o meno). Ciao. :) |
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c'e' da dire che alle agenzie di sicurezza fa comodo che l'utente abbia meno limitazioni possibile, perche' ovviamente se l'utenza si rende conto di avere un sistema bloccato/controllato, specie se e' di una certa tipologia, fara' di tutto per cercare sistemi svincolati, rendendo difficile il lavoro delle stesse. mentre ovviamente alle software house farebbe comodo l'opposto. |
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puoi cambiarlo (costa 10-15 centesimi), ma puoi scommetterci che, appena riattacchi la corrente, salta ancora... |
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per due motivi. nel bios non c'era un'opzione per impostare la modalità. inoltre fino a windows 3.1, c'erano tre versioni di windows; real mode, protected mode, enhanced mode. nella versione 2.x erano tre versioni diverse (windows, windows 286, windows 386 enhanced); con windows 3 la versione diventava una sola. windows "sceglieva" da solo la versione, facendo partire la migliore possibile; era possibile però forzare le altre modalità per farla breve: su 286 partiva di default in modalità protected; ma passando lo switch "/r" andava in modalità real. quello che senz'altro richiedeva un reboot era il caricamento di himem.sys; ma era una cosa comune a tutti i device drivers caricati tramite config.sys... |
ne approfitto per una richiesta "impossibile".
non è che, per caso, qualcuno è disposto a spossessarsi di una mainboard 286? va da sè che, in cambio, mi separerei da vecchiu... preziosi artefatti informatici di pari anzianità e/o valore. qualche chicca "doppia" ce l'ho anch'io ;) |
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I 286 partivano in modalità reale, comportandosi come degli 8086/88 ma molto più veloci.n Una volta fatto il boot, il sistema operativo (impostando i GDT/LDT) poteva passare in modalità protetta. Per tornare in modalità reale, serviva un riavvio. Nel 386 invece il passaggio dalla modalità protetta a quella reale non richiedeva alcun riavvio. Per altre informazioni: https://en.wikipedia.org/wiki/Intel_80286 |
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nella modalità reale e nella modalità protetta la ram veniva mappata in maniera diversa. Mentre in modalità protetta una parola (ossia 16 bit) può mappare da 00000000 a FFFFFFFF ossia quattro giga in decimale, in modalità reale i 16 bit erano sedici per modo di dire. I primi 8 bit delimitavano il segmento, che poi si spostava di un posto e si aggiungeva l'offset (gli otto bit meno significativi). per esempio la parola [A352AC01] indicava l'indirizzo A3520 + AC01 = AE121. 712993 detto in byte. il massimo indirizzabile era FFFF0+FFFF=10FFEF ossia 1 640 kb di memoria "convenzionale" i 384 kb di memoria "riservata" e i 63 kb di memoria "alta". Se non erro, a tutt'oggi tutti i processori partono in modalità "reale" a la modalità "protetta" si deve espressamente lanciare (altrimenti o floppy del dos non booterebbero). Che io sappia, una volta lanciata la modalità protetta non si può più tornare alla modalità reale senza un riavvio. Non so se tale ragionamento valga anche col secure boot attivato (ritengo comunque di no) |
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per un motivo molto semplice. da windows 3.1 in modalità protetta ci si poteva uscire tranquillamente e tornare al dos, che funzionava correttamente. boh... francamente ricordo maluccio assai :) |
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È proprio per questo che potevi uscire da Windows e tornare al DOS: il 386 permetteva di cambiare modalità senza riavvio. Con un 286 dovevi andare in modalità reale, invece. Ciao :) |
Ciao ragazzi, ho una domanda da un milione di dollari....
Secondo voi qual è la SCHEDA AUDIO perfetta per un pc da retrogaming? Sul mio primo pc avevo una Sound Blaster 16, e anche tutti i miei amici che hanno preso un pc in quel periodo montavano Creative, per cui mi ero automaticamente fatto l'idea che la Sound Blaster fosse "la" scheda audio, e ci fosse poco altro da discutere. Invece ultimamente ho scoperto che esisteva tutto un mondo di schede audio, a me totalmente sconosciute, e che sostanzialmente non ne esiste una migliore in assoluto per tutti i giochi! :eek: Attualmente sul mio retropc monto una bellissima AWE32 (quella lunga come tutto il case e con due moduli SIMM 30pin montati sopra) e finora ha sempre funzionato con tutto, ma probabilmente si può fare meglio. Chiaramente il primo obiettivo è la totale compatibilità, e quello subito dopo è che la qualità sia la migliore possibile! :) |
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dal periodo dei k6-2/p3 penso la sound blaster live. precedenti, la sound blaster 128 o, se la trovi, la aureal vortex. anche l'ess audio allegro pci 1988 era compatibile con sensaura (e lo so perche' ce l'avevo, in versione integrata, sul mio presarietto schifoso, e l'audio era l'unica cosa che avesse di relativamente buono). ocio che esiste anche la 1888 che pero' ha un disastro di problemi. sui 486 e dintorni, direi la awe32. per i 386, la classica sb16. EDIT: non mettere una scheda troppo nuova. per un certo periodo avevo una bellissima audigy sul presarietto. era stupenda, ma i driver erano pesantissimi e piantava tutto. o usavo l'audio, o usavo il resto, ma non entrambe insieme... i driver creative non sono mai stati proprio piacevoli. quando ho cambiato pc, con un sempron 2600+, quasi tutte le versioni dei driver davano problemi con i chipset sis. ad ogni aggiornamento schermate blu, notti insonni e ore di bestemmie :bsod: anche se, quando andava, era una favola. con gli ultimi driver tutto, finalmente, a posto. ma ormai avevo comprato da un amico una audigy 2, quindi dopo pochi giorni ho cambiato :D |
Ieri ho visto sto video e si avvicina molto a quello che voglio ottenere
https://www.youtube.com/watch?v=fcAq...ature=youtu.be Può andare come un 386, 486, Pentium e Pentium II in pratica. In effetti il mio retropc di punta ha un hardware molto simile! Quindi niente scheda audio pci, troppo nuova e per i giochi DOS non è il massimo! Attualmente monto la AWE32. Mi incuriosisce la Yamaha che ha usato il tipo, anche se ci ha aggiunto un modulo wavetable (di produzione attuale, non roba vecchia). Non mi è chiaro a cosa serve sto modulo... |
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